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Irene Tempesta

Volumi letti: 3/3 --- Voto 10
Un'opera fantastica, con un'edizione Omnibus appena uscita da J-POP raffinata e di prestigio.
Tekkonkinkreet meritava senz'altro un'edizione come questa.
Anche se all'inizio non sembra, in realtà siamo davanti a una trama complessa, profonda, emozionante, ricca di poesia, ironia, drammaticità.
Shiro e Kuro sono due bimbi fratelli e orfani, molto legati l’uno all'altro, che vivono in un sobborgo degradato e deprimente, abitato da persone disagiate e disilluse, conteso da criminali, sporco e inquinato, al quale però, sono estremamente legati.
Vivono come piccoli criminali, rubando, pestando piccole bande per la difesa del territorio, dormendo in un'auto o nei parchi con un barbone loro amico. Si fanno chiamare Gatti, per via della loro agilità.
Il nome di questi ragazzi esprime in maniera semplice e allo stesso tempo profonda le personalità dei due fratelli, così diverse tra loro, eppure intimamente complementari: Kuro (letteralmente Nero ) è il fratello giudizioso all'apparenza, riflessivo, protettivo, introverso e soprattutto aggressivo. Difende il fratellino Shiro (letteralmente Bianco) a spada tratta e ne ha fatto la propria ragione di vita. Shiro, di riflesso, come il colore è l'esatto opposto del fratello psicologicamente: un bambino socievole, simpatico, espansivo, solare, sensibile, ma soprattutto un gran sognatore. Il legame tra i due protagonisti è quanto di più profondo si possa immaginare. A differenza di Kuro, Shiro è ancora fortemente ingenuo e conserva quell'innocenza e spensieratezza tipica della sua età infantile nonostante l'ambiente in cui vive.
Anche se non sembra, è Shiro che protegge il fratello, perché la sua presenza tranquillizza l'inquietudine di Kuro e lo rasserena.
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)

I due Gatti, per via del loro temperamento teppistico, costituiscono un ostacolo per un potente yakuza intenzionato a trasformare la città in un gigantesco parco divertimenti. Quindi manderà tre sicari ad eliminare i Gatti.
E qui il grande legame che unisce i due fratelli viene messo a dura prova, e ci regala scene di meravigliosa bellezza che fanno riflettere, come la totale disperazione in cui entrambi cadono dopo essere stati separati. Shiro, nonostante lo strazio iniziale, riesce in parte a rialzarsi, grazie alla propria natura ingenua e allegra, senza però smettere di pensare al fratello. Kuro, d'altro canto, cade in una spirale di violenza e folle distruzione.
La mancanza di quella figura positiva che era il fratello lo destabilizza psicologicamente al punto da riflettere l'immagine di Shiro su un pupazzo, e il suo inconscio crede che sia proprio lui. Culmine di questa discesa negli abissi dell'oscurità è l'incontro con la quintessenza della malvagità: il famigerato Minotauro, che rappresenta sé stesso, la sua parte più intimamente oscura e violenta. E qui viene mostrata con grande maestria la lotta interiore di Kuro. Mostra con grande impatto il fascino del Male su una mente indebolita dalla solitudine, dal dolore, dalla miseria. Per culminare in un finale fantastico ed emozionante. Mi ha toccato nel profondo, non lo nego.

I disegni sono molto meravigliosi, i volti carichi di espressioni, le tavole ricchissime di dettagli, quasi caotiche, ma l'effetto è voluto. La J-POP ha creato questa edizione omnibus che racchiude tutta la serie, di prestigio con un formato grande, ottima qualità di carta e inchiostro e copertina in rilievo notevole.
Il prezzo è altino ma vi assicuro che li vale tutti!
Il mio voto è 10 per la trama, così originale ed emozionante e per i disegni.
Un ottimo acquisto, consiglio anche di vedere l'anime, in film da due ore.
Godibilissimo sopratutto per i nostri doppiatori italiani che hanno fatto un lavoro sublime.
Rispecchia fedelmente il manga, per me è di pare valore.
Assolutamente Consigliato!!

Utente1594

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Utente1594

Volumi letti: 1/3 --- Voto 9
<I>"Anche se sono quasi cieco, sento vibrare la tua rabbia. Questo quartiere sta soffocando… e tu sei il quartiere stesso, Kuro." </I>

“Tekkonkinkreet – Soli contro tutti” è street art.
Ad essere sincero vedrei benissimo questa storia disegnata su un muro anziché su un fumetto: Taiyou Matsumoto ha un tratto quasi privo di studio della prospettiva, di linee dritte, di regolarità, ma ricco di passione, di dettagli, di atmosfere underground e allucinanti.
La storia, che nulla ha di scontato e prevedibile, è indefinita; un’opera di un genio: i due fratelli Kuro e Shiro, soprannominati “i gatti”, si autoproclamano padroni di una città corrotta dalla mafia, succube della criminalità e dalle stravaganti ed eccentriche strutture.
I due protagonisti si ritroveranno, per sopravvivere, a rubare, a pestare barboni o piccole gang... ed a difendere il “loro territorio” dagli yakuza.
Questo scontro sarà il cardine della narrazione e dimostrerà chiaramente che il mondo in cui è ambientato il manga è un mondo crudele, governato dagli uomini adulti, in cui l’innocenza di due orfani viene violentemente tramutata in istinto di sopravvivenza e solitudine.
Perché solitudine?
Perché in tutto il primo volume saranno i soli bambini che compariranno: tra tante figure sporche, aggressive e spietate; o deboli e oppresse, otterranno un’aura divina e lattea; costretti a combattere per mangiare, li si percepirà come le vere ed uniche vittime.

Citando ciò che è scritto nell’edizione italiana: <I>“I due orfani rappresentano, nel simbolismo del Tao, l’unione dello Yin e dello Yang, ossia l’equilibrio tra i principali opposti: il cuore e la testa, il debole e il forte, il folle e il saggio…”. </I>
Infatti Kuro è intelligente, un acuto osservatore che medita prima di passare all’azione, è il fratello carico di responsabilità, il fratello a più contatto con la realtà che lo circonda. Mentre Shiro conta a fatica fino a dieci, si butta a capofitto verso il futuro e inventa canzoni oscene; è il fratello spensierato, sognatore; il fratello che da solo sarebbe perduto.

Nel disegno Matsumoto predilige la china e un tratto a prima vista sporco: ricco di trattini e puntini per definire il terreno e le strutture. Il character design è favoloso: qualcosa di unico nel panorama fumettistico orientale, che perfettamente si adatta con i graffiti e i murales dei writers (uno su tutti l’italiano “Blu”, se siete curiosi potete dare un’occhiata al suo<A href="http://www.blublu.org/sito/news/news.htm"> sito</A>.

Complessivamente un titolo da consigliare e da assaporare intensamente.

In Italia il primo numero di questo manga è disponibile presso la Kappa Edizioni (formato grande 15x21 cm, buonissima rilegatura e qualità della carta) a 12€.