Predator è un franchise che ha radici profonde nel cinema di fantascienza e azione a partire dal 1987, quando il primo film, diretto da John McTiernan e interpretato da Arnold Schwarzenegger, presentò al pubblico una nuova icona del cinema: il Predator, un alieno cacciatore di taglie che dà la caccia ai più forti guerrieri umani per sport e onore. Nel corso di oltre quattro decenni, la saga si è espansa con sequel, spin-off, fumetti, videogiochi e ora anche film animati, esplorando diversi momenti storici e prospettive sull’universo di questi letali cacciatori.
Predator: Killer of Killers rappresenta l’ultima aggiunta a questo vasto universo ed è un film animato uscito nel 2025, diretto da Dan Trachtenberg, che gli appassionati avevano già conosciuto per il suo primo lungometraggio, "10 Cloverfield Lane" (2016), un thriller psicologico ambientato in un bunker sotterraneo. Trachtenberg ha poi ottenuto una discreta fama proprio per aver rilanciato le storie legate agli Yautja (nome degli alieni cacciatori in Predator) con Prey del 2022, un prequel ambientato nel XVIII secolo tra le tribù dei nativi americani, molto apprezzato per il suo approccio fresco e coinvolgente che ha saputo tornare alle origini del franchise. Con Killer of Killers, Trachtenberg (che ha realizzato tale opera in maniera silenziosa, parallelamente al film per il cinema Predator: Badlands) propone un’antologia che racconta tre storie distinte ambientate in epoche molto diverse: una regina vichinga in cerca di vendetta nell’Europa medievale, un ninja in conflitto con il fratello samurai nel Giappone feudale e un pilota americano impegnato nella Seconda Guerra Mondiale. Tutti loro si trovano ad affrontare un agguerritissimo alieno Yautjia , che in questo film agiscono come una sorta di selezionatori, scegliendo i guerrieri più forti da cacciare per dimostrare il proprio valore.

Dal punto di vista visivo, il film si distingue per la cura e la ricchezza delle ambientazioni. Lo stile dell’animazione si ispira chiaramente a produzioni di successo come Arcane o Spider-Verse, combinando elementi 2D e 3D per creare un effetto illustrato ma dinamico. I paesaggi sono dettagliati e caratteristici: si passa dai freddi e selvaggi territori vichinghi alle eleganti architetture e giardini del Giappone feudale, fino ai cieli di guerra della Seconda Guerra Mondiale, con una resa molto accurata che valorizza ciascuna epoca. Piccoli dettagli come il movimento delle foglie, la resa delle acconciature o le armature contribuiscono a creare un’atmosfera immersiva e suggestiva.
La realizzazione è stata affidata allo studio di animazione The Third Floor, Inc., noto per il suo lavoro nel settore degli effetti visivi. In questo progetto, The Third Floor ha utilizzato l'Unreal Engine per l'animazione, una scelta innovativa che ha contribuito a conferire al film uno stile visivo distintivo. Stile che non passa inosservato anche nella scelta del design dei villain, dove per la prima volta notiamo delle differenze fisiche tra i vari alieni che si succedono sullo schermo.
Tuttavia, nonostante la qualità artistica, l’animazione presenta alcune lacune tecniche. In più di un’occasione, la fluidità del movimento cala drasticamente, con sequenze che sembrano quasi girate a un frame rate ridotto, simili a storyboard animati più che a vere scene in movimento. Questo dislivello tra momenti fluidi e altri più “scattosi” crea un effetto dissonante che può disturbare e ridurre l’impatto emotivo e dinamico delle scene d’azione, compromettendo l’esperienza complessiva.

Dal punto di vista narrativo, Killer of Killers si presenta come un’antologia di storie brevi, con una durata limitata per ciascun segmento. Questa scelta offre varietà e permette di esplorare ambientazioni e personaggi diversi, ma al contempo limita lo sviluppo emotivo e la profondità della trama. Il risultato è che, pur essendo ricco di spunti interessanti e di dettagli che ampliano la lore della saga, il film può risultare frammentato e meno coinvolgente rispetto a un racconto unico e lineare.

Questo aspetto fa sì che Predator: Killer of Killers sia particolarmente consigliato agli appassionati del franchise e a chi ha già apprezzato Prey, poiché offre un ampliamento interessante di questo universo narrativo (di cui fa parte anche l'altrettanto famoso franchise di Alien) con ambientazioni e stili differenti. Per chi si avvicina per la prima volta a questa saga, potrebbe essere utile partire da opere più accessibili come il film originale del 1987 o proprio Prey per comprendere meglio il contesto e le regole che governano questo universo.
Pro
- Dan Trachtenberg continua a espandere l’universo degli Yautja con un approccio fresco e coinvolgente
- Combinazione di animazione 2D e 3D ispirata a produzioni come Arcane e Spider-Verse, con cura nei dettagli ambientali e nei design dei personaggi.
- Il finale potrebbe aprire diverse vie al futuro del franchise
Contro
- Animazione non sempre fluida
- Consigliato principalmente ai fan
Per la fluidità io risolvo sempre con SVP 4, che converte qualsiasi video a 60 fps (e anche oltre) in tempo reale direttamente sul lettore video.
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