All’interno del panorama della narrativa giapponese è ancora oggi abbastanza raro imbattersi in una storia fantasy di chiara ispirazione occidentale con elfi, nani, orchi, demoni e umani di stampo tolkeniano, a favore di un universo fatto di oni, kappa e tante altre creature più vicine al folclore nipponico. A maggior ragione lo era un paio di decenni fa, nella seconda metà degli anni 80, quando nacque quella che sarebbe divenuta una delle più importanti saghe fantasy classiche della storia giapponese: Record of Lodoss War (Lodoss-tou senki). Le origini di questa saga vanno ricercate durante le sessioni di Dungeons & Dragons di un gruppo di ragazzi, uno dei quali, il Dungeon Master Ryo Mizuno, decise in seguito di prendere le trascrizioni delle campagne di gioco e riadattarle in un breve racconto. L’esperimento ebbe successo, tanto che lo scritto venne pubblicato nel 1986 sulla rivista Comptiq di Kadokawa Shoten da parte del Gruppo SNE, fondato dallo stesso Mizuno. Due anni dopo, nel 1988, esce il primo romanzo vero e proprio: Record of Lodoss War – La strega grigia (Lodoss-tou senki - Haiiro no majo), inizio di una serie di sette romanzi a cui possiamo aggiungere anche due spin-off. Il successo dei primi volumi della saga è tale da spingere la casa d’animazione Madhouse ad adattarli in una serie di 13 OAV ad alto livello qualitativo, seguita poi da un film, un’altra serie OAV e una serie tv in 27 episodi. Numerose anche le trasposizioni in fumetto, a partire dalla miniserie in due volumi oggetto di questa recensione, realizzata tra il 1994 e il 2001, Record Of Lodoss War – Lady of Pharis (Lodoss-tou senki - Farisu no seijo), per passare quindi all’adattamento di buona parte dei romanzi originali.


Mappa Lodoss


In origine era Forciera, il gigante primigenio. Alla sua morte, il suo corpo si mutò nel creato: nacque la terra, il mare e il cielo, gli dèi immortali videro la luce e si spartirono il mondo dei vivi, quello dei morti e quello delle fate. Tuttavia anche l'era degli dèi giunse al termine, con la tremenda battaglia tra Pharis, somma divinità della luce, e Pharalis, suprema dea delle tenebre. Le altre divinità si divisero in due schieramenti, parteggiando per l'una o per l'altra: potenze titaniche squassarono i cieli e frantumarono la terra, e il mondo andò incontro alla distruzione quasi totale. Dopo innumerevoli combattimenti rimasero in due sole dee: Marpha, madre della creazione, e Kardis, malefica dea della distruzione. Marpha risultò vincitrice, distruggendo Kardis, la quale riuscì tuttavia a scagliare una maledizione sull'avversaria, corrompendo irreparabilmente la terra. Marpha, nel suo ultimo afflato vitale riuscì a scindere la parte maledetta dall'intero continente Araikrust, generando una piccola isola a sud, Lodoss. Nota nei secoli a venire come l'Isola Maledetta, Lodoss sarà teatro di infinite guerre, e la pace resterà sempre e solo un lontano miraggio bramato dai saggi e vanamente inseguito dagli eroi.

Lodoss Lady of Pharis JPOP 1Molti anni sono passati dalla grande guerra degli dèi, e gli umani hanno colonizzato Lodoss, dividendosi in diverse nazioni più o meno potenti e creando un delicato equilibrio politico tale da rendere il minimo incidente diplomatico una possibile miccia di un nuovo devastante conflitto. Questa volta il pericolo giunge da Marmo, piccola isola a sud-est di Lodoss, in cui giace il corpo di Kardis, adorata presso un tempio in cui si è sviluppato un fertile culto religioso. Beld, sovrano di Marmo, ha dato il via a una campagna militare per colonizzare l'intera isola, partendo dall'adiacente Regno di Kanon. I regni dell'entroterra non stanno ovviamente a guardare, e una nuova guerra globale è in procinto di iniziare...

Questo l'incipit della saga, che vede il giovane umano Parn lasciare il suo piccolo villaggio natale per capire cosa stia succedendo sull'isola e per spiegare l'improvvisa proliferazione di goblin nei dintorni del villaggio. Nel suo viaggio si uniranno a lui l'elfa Deedlit, il ladro Woodchuck, il mago Slayn, il nano guerriero Gym e l'amico d'infanzia Eto, chierico di Pharis, ricreando il classico party delle sessioni di D&D. Tutte le opere seguenti svilupperanno gli anni successivi a questi eventi, inserendo nuovi personaggi e nuove vicende. Unica eccezione è il manga in due volumi disegnato da Akihiro Yamada, nonché una delle uniche opere a non essere diretta trasposizione di uno dei romanzi originali, ambientato trent’anni prima della Guerra che coinvolse Parn.


Le sei luci erano i sei eroi.
Il primo era Fharn, dalla bianca armatura,
con una spada sacra divenne re.
Il secondo era il cavaliere in mano ai demoni
e divenne Beld, re di Marmo.
Il terzo era il nano chiamato Frebe,
ultimo re del paese di Pietra.
Il quarto era un mago molto sapiente,
il suo nome era Wort il saggio.
La quinta era una sacerdotessa della dea Marpha,
e il nome che portava era Neese.
C'era poi un cavaliere senza nome,
una luce tramandata dal passato.


Questa cantica, tramandata dai bardi per le corti e le taverne di Lodoss, presente nella serie OAV, è tuttavia incompleta, dato che fu successivamente creata una settima figura, Flaus, chierica di Pharis e comandante dei sacerdoti guerrieri del dio della luce.


Sette luci... l'ultima è una fanciulla.
Flaus, nata da un uomo,
ha vissuto sognando ed amando.


Lodoss Lady of Pharis JPOP 2Lady of Pharis narra la guerra contro il re dei demoni, entità malvagia pari in potenza agli dèi ancestrali, risvegliato dal governatore di Moss tramite un antico rituale magico e il sacrificio della figlia. A contrapporsi all’avanzata dell’esercito demoniaco, nato dal sangue del suo sovrano, vi sono coloro che sono destinati a venire ricordati nei canti: Flaus, la santa guerriera, e i sei eroi. Dopo il breve incipit iniziale, in cui assistiamo alla liberazione del re dei demoni, rappresentata come una sensuale fanciulla dai capelli corvini completamente nuda, la scena si sposta sul campo di battaglia. Facciamo la conoscenza di Flaus, una graziosa donzella in armatura impegnata a fracassare teste e corpi di demoni con la sua mazza, e di due mercenari erranti, il mago Wort e il guerriero barbaro Beld, futuro re di Marmo, interessati alla taglia presente sulla testa dei demoni. Flaus, colpita dal valore militare dei due, riesce a convincerli a divenire la sua scorta personale e insieme si dirigono al Tempio di Pharis per organizzare un contrattacco contro il re dei demoni, prima che la popolazione dell’intera isola venga sterminata. In seguito compariranno anche i restanti eroi: Neese, la chierica di Marpha divenuta leggenda per aver evocato al suo interno la stessa dea madre della terra, Fharn, archetipo del cavaliere coraggioso senza macchia e futuro sovrano di Valis, il possente Frebe, unico sopravvissuto del regno di Pietra e bramoso di vendicare la sue gente e di rimpossessarsi del trono, su cui ora siede un arcidemone, e la misteriosa combattente magica senza nome, poi conosciuta come Karla, la strega grigia. La storia prosegue piacevole anche se lineare, mantenendo gli stilemi classici del genere fantasy.

Lady of Pharis è un’opera a cui Akihiro Yamada teneva molto, tanto da spingerlo a modificare il suo usuale stile grafico per adattarlo all’atmosfera fantasy dell’isola di Lodoss. Seguendo alcuni commenti di Ryo Mizuno, che immaginava i paesaggi dell’isola molto simili a quelli di Highlander, Yamada diede vita, per la prima volta in un fumetto, a Lodoss e ai suoi personaggi con uno stile raffinato e assai dettagliato abbastanza insolito per un manga, risentendo notevolmente di influenze europee; lo stesso Yamada affermerà “è uno stile nato con Lodoss e che morirà con Lodoss”. Il risultato finale premia sicuramente la scelta dell’autore: i disegni si sposano perfettamente con l’atmosfera “classica” del fumetto, arricchendo la narrazione e risultando sicuramente l’aspetto più riuscito dell’intera opera. L’utilizzo dei retini è abbastanza limitato, ai quali viene preferito un sapiente uso di tratteggi sia per il disegno vero e proprio che per la definizione delle ombreggiature. La grande attenzione per i dettagli, specialmente per le fluenti chiome femminili, è anche però causa di una certa staticità, che in alcune scene di combattimento rende lievemente difficoltoso seguire lo svolgersi dell’azione. Quello che viene perso nelle scene movimentate viene però ampiamente recuperato dalla bellezza delle illustrazioni e dall’ottimo impatto visivo delle scene statiche.
Lodoss Lady of Pharis - KarlaBisogna inoltre segnalare che il secondo volume, essendo stato pubblicato alcuni anni dopo il primo, risulta più curato dal punto di vista grafico, chiaro segno del miglioramento dell’autore man mano che andava familiarizzando col nuovo stile di disegno. In tutto questo le soddisfazioni migliori Yamada riesce a togliersele disegnando le figure femminili, e in particolare il re dei demoni, assolutamente splendido ed incredibilmente evocativo nella maggior parte delle illustrazioni in cui è raffigurato.

L'Italia conobbe Lodoss per la prima volta nel 1996, tramite la serie OAV distribuita in Vhs da Yamato Video, seguita due o tre anni dopo dal primo, e all'epoca anche unico, numero di Lady of Pharis col titolo Record of Lodoss War – La guerriera di Pharis edito da Dynamic Italia. Purtroppo il secondo numero, uscito tre anni più tardi, non vide la luce qui in Italia, probabilmente a causa della scomparsa della società e della perdita dei diritti su quasi l'intero catalogo. Finalmente, dopo dieci anni di attesa, JPOP annuncia una nuova edizione, stavolta completa, della miniserie di Akihiro Yamada. Presente in anteprima al Lucca Comics 2009 con entrambi i volumi, sarà distribuita anche nelle fumetterie e nei negozi specializzati entro fine anno.

Dall'esterno l'albo JPOP ben si presenta, con l'ampio formato e la sovraccopertina riportante uno sfondo simile a un’antica pergamena e la trascrizione di una breve poesia sul retro, contro la copertina ruvida coperta da pellicola dell'edizione Dynamic. Sfogliando l'albo si nota subito una maggior cura della stampa nell'edizione JPOP, che permette di apprezzare a pieno le poche retinature e i tratteggi, penalizzati nell'edizione precedente da una stampa troppo scura che si mangiava molte linee, unendole in unico sfondo nero. La nuova edizione risulta inoltre più flessibile e si apre facilmente, mentre quelle vecchia era ben più rigida. Per ottenere questa maggior flessibilità, tuttavia, è stato necessario adoperare un tipo di carta più sottile, che lascia trapelare in trasparenza la tavola della pagina sul retro. Sono anche purtroppo assenti, nell'edizione 2009, le sei tavole a colori, presenti in quella del 1999, divise in Mythology, Legend e Chronology, atte a spiegare brevemente al lettore le prime ere del mondo di Forciera. A un’attenta analisi delle due edizioni si può anche notare come, nell'edizione JPOP, le tavole risultino lievemente tagliate Lodoss Lady of Pharis Dynamic Italiaai bordi.
Anche sul fronte extra l'edizione JPOP ne esce sconfitta: nessun redazionale, nessun approfondimento, eppure sull'universo di Lodoss ci sarebbero state moltissime cose da dire. In questo caso non si può nemmeno dare la colpa al numero fisso di pagine per albo dovuto a questioni tipografiche, essendo presenti a chiusura del secondo volume ben cinque pagine interamente nere. Lo stesso numero di pagine occupate dall'interessante intervista all'autore Akihiro Yamada presentata in chiusura dell'albo Dynamic.

Tutto questo ci viene presentato al non certo modico prezzo di 9,90 euro a volume, lo stesso della vecchia edizione – anche se bisogna comunque considerare la presenza, nella nuova edizione JPOP, di ben 80 pagine in più. Considerati i pregi e i difetti complessivi dell'opera, il prezzo risulta in ultima analisi un po’ eccessivo, considerando come, ad esempio, Magic Press MX riesca a portare sul mercato Record of Venus Wars a soli 6,90 euro in un’edizione anche migliore di quella di Lady of Pharis.

In definitiva, possiamo vedere anche in Italia la conclusione della miglior trasposizione cartacea dedicata all'universo di Lodoss, in una discreta edizione il cui considerevole prezzo farà probabilmente da muro per i neofiti che ancora devono approcciarsi al mondo creato da Ryo Mizuno. Consigliato principalmente agli estimatori di Lodoss, nonché acquisto obbligato per coloro che avevano apprezzato a suo tempo il primo volume; da valutare attentamente invece per i neofiti, che potrebbero iniziare a prendere confidenza con l'isola maledetta a sud di Araikrust dalla prima serie OAV ridistribuita qualche anno fa in DVD sempre da Yamato Video in un unico memorial box-set. Lady of Pharis risulta, in ogni caso, una lettura godibilissima anche per chi ancora non conosce nulla della saga, essendo completamente indipendente, se non per qualche breve rimando occasionale.

Concludiamo ricordando che JPOP ha annunciato anche la ristampa della serie in 6 volumi Record of Lodoss War - La leggenda dell'eroico cavaliere (Lodoss-tou senki - Eiyuu kishi-den), pubblicata in passato da Planet Manga e ora introvabile; tratta dagli ultimi romanzi della saga – gli stessi da cui è stata tratta anche la serie tv Record of Lodoss War - La saga dei cavalieri, distribuita Yamato Video – sarà serializzata a conclusione di Lady of Pharis.

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