Il 2010 si è rivelato un anno d'oro per la fama di Riyoko Ikeda in Italia: in concomitanza a una nuova edizione deluxe de Le rose di Versailles e all'annuncio da parte della neonata Ronin Manga di una prossima trasposizione nazionale di Lady Oscar Kids, la nota mangaka è stata lieta di partecipare in veste di madrina d'eccezione a due manifestazioni nostrane: il festival Collisioni e Romics.
LA SFILATA INAUGURALE
Dopo soli quattro mesi dalla sua visita a Novello, Riyoko Ikeda torna nel nostro Paese, stavolta diretta alla volta della capitale, per presenziare al X° anniversario del Romics, la principale fiera fumettistica di Roma. Nella sera di Martedì 28 Settembre la Ikeda ha dato un assaggio della sua visita sfilando lungo le strade romane indossando i panni dell'ultima regina di Francia, Maria Antonietta, da lei riportata nell'opera magna Versailles no Bara. Partendo da Piazza del Popolo, numerosissimi sono stati i fans e i giornalisti accorsi, i quali hanno illuminato la zona con un bailamme di flash e a cui Riyoko Ikeda ha rilasciato degli autografi per poi dirigersi verso Piazza di Spagna dove si è tenuta la sessione fotografica ufficiale. Verso le 22.15 l'artista, accompagnata dal suo staff, ha salutato la folla promettendo un secondo rendez-vous.
LA MOSTRA
Durante le quattro giornate di questo Romics 2010 è stata allestita all’interno del padiglione 11, cuore della Fiera, in uno spazio di discrete dimensioni sito, non a caso, davanti lo stand Yamato Video, detentore italiano dei diritti delle serie animate di Lady Oscar e Caro fratello e già curatore di una simile iniziativa, una piccola esposizione dedicata alla Sensei e a Lady Oscar.
Tramite degli appositi e ampi pannelli è stata illustrata la storia, vera e fittizia, di Oscar François de Jarjayes, con tanto di attestato di nascita del soldato parigino su cui Riyoko Ikeda si è ispirata per il suo immortale personaggio, e dell’autrice, mentre delle teche hanno ospitato mirabilia particolarmente significativi, come la serie manga completa, riviste, cd, gadget, e artbook.
IL CONCERTO
Fedele alla sua promessa, Riyoko Ikeda è stata al centro di un ulteriore evento antecedente il Romics vero e proprio: si è trattato di un concerto di musica lirica di cui è stata protagonista nel ruolo di soprano, mestiere questo che, lo si è già accennato, ha abbracciato nel 1995.
Riyoko Ikeda si è diplomata al Kunitachi College of Music dove ha conseguito il Master organizzato dalla prestigiosa Nikikai Opera Foundation e Lirica Italiana presso l’Opera Institute; nel 2003 ha inciso l’album Lovely Songs Memory Drawings e nel 2005 Parfums Musicaux de Versailles, in celebrazione del 250° anniversario della nascita di Maria Antonietta, contenente arie composte dalla sovrana in persona.
Svoltosi alle ore 21:00 nell'affascinante location dell'ex Chiesa di Santa Maria al Collegio Romano, sede tra l'altro dell'esposizione dei Kimono utilizzati durante lo spettacolo Kabuki Yoshitsune Senbonzakura, il programma è stato suddiviso in sei brani in lingua italiana e altrettanti in giapponese.
A questo proposito, Riyoko Ikeda, durante l'interview del giorno seguente, si è espressa così:
"Molti dei brani giapponesi di ieri ricalcavano la melodia tipica della tradizione musicale giapponese. Ciononstante, ho visto spettatori che solo ascoltando riuscivano a commuoversi e vedevo le lacrime solcare i loro visi: i popoli possono essere diversi, tuttavia c'è sempre un sentimento che accomuna tutti gli uomini".
Malgrado il naturale timore di esibirsi di fronte a una platea madrelingua, la Ikeda, il baritono Yoshitaka Murata e il pianista Giacomo Rocchetti hanno dato prova di notevole talento.
Riportiamo qui il testo di 千の風になって Sen no Kaze ni Natte, versione nipponica di Do not stand at my grave and weep di Mary Elizabeth Frye :
“Watashi no ohaka no mae de nakanaide kudasai
(non piangere davanti alla mia tomba)
soko ni watashi wa imasen
(io non sono lì)
nemutte nanka imasen
(non sto dormendo)”
“Sen no kaze ni sen no kaze ni natte ano ookina sora wo fukiwatatte imasu
(son diventato i mille venti che spirano in quel grande cielo)
aki niwa hikari ni natte hatake ni furisosogu
(in autunno sono il raggio di sole che illumina i campi)
fuyu wa daiya no you ni kirameku yuki ni naru
(in inverno la neve che riluce come il diamante)
asa wa tori ni natte anata wo mezamesaseru
(al mattino l’uccello che ti sveglia col suo canto)
yoru wa hoshi ni natte anata wo mimamoru
(la notte sono la stella che veglia su di te)”.
RIYOKO IKEDA A ROMICS 2010
L’avvenimento clou, il colloquio della mangaka con i suoi ammiratori, si è tenuto Sabato 2 Ottobre dalle ore 15:30 alle 18:00 circa.
Prima del suo arrivo, l’associazione teatrale Diverbia et Cantica ha riproposto alcune scene, la decisione del padre di Oscar di crescere sua figlia come fosse un uomo e la morte di André, del Rock Drama inscenato nel 2009 e di cui alleghiamo il trailer.
Terminata la rappresentazione, le luci si sono riaccese e la maestra Ikeda, che nel frattempo si era seduta fra gli spettatori, è salita sul palco.
La prima parte, quella dell'intervista, si è svolta scorrevolmente e senza intoppi, con domande appropriate atte a mettere a proprio agio l'ospite e a spaziare su Le Rose di Versailles al fine di istituire dei confronti con le esperienze di vita della autrice.
Complice forse anche il finale dell'assaggio del musical, in cui Oscar stringe fra le braccia un André privo di vita e grida il suo nome, un attimo di sicura commozione, l'atmosfera si è fatta da subito intima e anche la fumettista ha ceduto all’emozione quando ha ricordato i vari dissidi avuti con i genitori per intraprendere la carriera di disegnatrice, sogno per coronare il quale ha dovuto ribellarsi all’autorità paterna, come Oscar.
Ecco un estratto:
Luca Raffaelli: "Credo che lei nella sua vita abbia dovuto affrontare molte sfide, lo abbiamo imparato anche dalle sue storie, dai suoi manga: i personaggi esprimono coraggio, rabbia, ma non si arrendono mai. Ci può raccontare dei momenti della sua vita in cui si è sentita come i suoi personaggi?"
Ikeda: "Confermo che il fatto che i miei personaggi siano sempre pronti ad affrontare delle sfide è qualcosa che riflette la mia personalità.
Essere degli uomini, vivere, non significa alzarsi, mangiare, e andare a dormire; significa ogni volta affrontare qualche cosa, e decidere da sé il proprio destino, è questo che rende realmente uomo un uomo.
Per questo, io sostegno e supporto tutte le persone che, in un certo senso come me, decidono di prendere il destino nelle proprie mani.
(...)Quello che mi infonde coraggio è il fatto che in Giappone, e non solo, i miei lettori, i miei amici guardano a me e alla mia vita quasi come a un esempio;(...) quindi spero di continuare a vivere in modo da poter essere io stessa fonte di coraggio e forza per tutti voi".
Tuttavia, con l’apparizione di altri ospiti, come Mirko Fabreschi dei Raggi Fotonici, sembra che gli organizzatori abbiano perso di mano la conduzione: una volta intaccato il ritmo con quesiti di dubbia validità e il contributo di fans scelti random nella sala, si è caduti in uno stato di anarchia totale che è stata imbrigliata non senza difficoltà per poi trasferirsi addirittura fra gli intervenuti, con gli attori della pièce che avrebbero dovuto consegnare un omaggio alla Sensei non reperibili al momento concordato e le specialiste nel campo storico che invece di disquisire in maniera più completa e approfondita hanno ricevuto un’attenzione ridotta.
Simpatico è stato pure il cammeo di Clara Serina dei Cavalieri del Re, che ha intonato la prima sigla di Lady Oscar, ma non era il caso di interpretare Calendar Men.
In poche parole, mi sentirei di giudicare questa un’opportunità sprecata: invece di approfittare della presenza di un’autrice di fama internazionale, insignita nientemeno che della Legion d’Onore francese, è stata fatta leva unicamente sul fattore Nostalgia nei confronti di un personaggio di cui seguivamo le gesta da bambini, esulando da tutto il resto della produzione ikediana e da tematiche maggiormente pregnanti.
Dulcis in fundo, scarna è stata anche la sospirata sessione di autografi, di cui ha potuto beneficiare solamente un centinaio di fortunati previo inserimento preventivo in una fantomatica lista, una modalità di selezione di cui si poteva almeno dare notizia sul sito ufficiale.
Al contempo, Ikeda-Sensei ha rilasciato differenti dichiarazioni per i giornali e, come regalo di commiato, ha assistito in qualità di giurata alla Gara Cosplayer.
NOTE DEGLI AUTORI:
Aspettando Riyoko Ikeda è una serie di speciali a cui hanno partecipato differenti utenti:
Shaoranlover, autore delle parti 1, 3-5 del presente reportage, della foto dell'incontro e della gallery finale, del dossier iniziale e delle recensioni a Orpheus ed Elisabetta.
Broken Mirror, autore della parte 2 del presente reportage e della recensione di Caro Fratello.
Slanzard, autore della recensione di Eroica e curatore dell’intera parte tecnica e organizzativa.
Domenico V, autore della notizia sull’intervista a Repubblica.
LA SFILATA INAUGURALE
Dopo soli quattro mesi dalla sua visita a Novello, Riyoko Ikeda torna nel nostro Paese, stavolta diretta alla volta della capitale, per presenziare al X° anniversario del Romics, la principale fiera fumettistica di Roma. Nella sera di Martedì 28 Settembre la Ikeda ha dato un assaggio della sua visita sfilando lungo le strade romane indossando i panni dell'ultima regina di Francia, Maria Antonietta, da lei riportata nell'opera magna Versailles no Bara. Partendo da Piazza del Popolo, numerosissimi sono stati i fans e i giornalisti accorsi, i quali hanno illuminato la zona con un bailamme di flash e a cui Riyoko Ikeda ha rilasciato degli autografi per poi dirigersi verso Piazza di Spagna dove si è tenuta la sessione fotografica ufficiale. Verso le 22.15 l'artista, accompagnata dal suo staff, ha salutato la folla promettendo un secondo rendez-vous.
LA MOSTRA
Durante le quattro giornate di questo Romics 2010 è stata allestita all’interno del padiglione 11, cuore della Fiera, in uno spazio di discrete dimensioni sito, non a caso, davanti lo stand Yamato Video, detentore italiano dei diritti delle serie animate di Lady Oscar e Caro fratello e già curatore di una simile iniziativa, una piccola esposizione dedicata alla Sensei e a Lady Oscar.
Tramite degli appositi e ampi pannelli è stata illustrata la storia, vera e fittizia, di Oscar François de Jarjayes, con tanto di attestato di nascita del soldato parigino su cui Riyoko Ikeda si è ispirata per il suo immortale personaggio, e dell’autrice, mentre delle teche hanno ospitato mirabilia particolarmente significativi, come la serie manga completa, riviste, cd, gadget, e artbook.
IL CONCERTO
Fedele alla sua promessa, Riyoko Ikeda è stata al centro di un ulteriore evento antecedente il Romics vero e proprio: si è trattato di un concerto di musica lirica di cui è stata protagonista nel ruolo di soprano, mestiere questo che, lo si è già accennato, ha abbracciato nel 1995.
Riyoko Ikeda si è diplomata al Kunitachi College of Music dove ha conseguito il Master organizzato dalla prestigiosa Nikikai Opera Foundation e Lirica Italiana presso l’Opera Institute; nel 2003 ha inciso l’album Lovely Songs Memory Drawings e nel 2005 Parfums Musicaux de Versailles, in celebrazione del 250° anniversario della nascita di Maria Antonietta, contenente arie composte dalla sovrana in persona.
Svoltosi alle ore 21:00 nell'affascinante location dell'ex Chiesa di Santa Maria al Collegio Romano, sede tra l'altro dell'esposizione dei Kimono utilizzati durante lo spettacolo Kabuki Yoshitsune Senbonzakura, il programma è stato suddiviso in sei brani in lingua italiana e altrettanti in giapponese.
A questo proposito, Riyoko Ikeda, durante l'interview del giorno seguente, si è espressa così:
"Molti dei brani giapponesi di ieri ricalcavano la melodia tipica della tradizione musicale giapponese. Ciononstante, ho visto spettatori che solo ascoltando riuscivano a commuoversi e vedevo le lacrime solcare i loro visi: i popoli possono essere diversi, tuttavia c'è sempre un sentimento che accomuna tutti gli uomini".
Malgrado il naturale timore di esibirsi di fronte a una platea madrelingua, la Ikeda, il baritono Yoshitaka Murata e il pianista Giacomo Rocchetti hanno dato prova di notevole talento.
Riportiamo qui il testo di 千の風になって Sen no Kaze ni Natte, versione nipponica di Do not stand at my grave and weep di Mary Elizabeth Frye :
“Watashi no ohaka no mae de nakanaide kudasai
(non piangere davanti alla mia tomba)
soko ni watashi wa imasen
(io non sono lì)
nemutte nanka imasen
(non sto dormendo)”
“Sen no kaze ni sen no kaze ni natte ano ookina sora wo fukiwatatte imasu
(son diventato i mille venti che spirano in quel grande cielo)
aki niwa hikari ni natte hatake ni furisosogu
(in autunno sono il raggio di sole che illumina i campi)
fuyu wa daiya no you ni kirameku yuki ni naru
(in inverno la neve che riluce come il diamante)
asa wa tori ni natte anata wo mezamesaseru
(al mattino l’uccello che ti sveglia col suo canto)
yoru wa hoshi ni natte anata wo mimamoru
(la notte sono la stella che veglia su di te)”.
RIYOKO IKEDA A ROMICS 2010
L’avvenimento clou, il colloquio della mangaka con i suoi ammiratori, si è tenuto Sabato 2 Ottobre dalle ore 15:30 alle 18:00 circa.
Prima del suo arrivo, l’associazione teatrale Diverbia et Cantica ha riproposto alcune scene, la decisione del padre di Oscar di crescere sua figlia come fosse un uomo e la morte di André, del Rock Drama inscenato nel 2009 e di cui alleghiamo il trailer.
Terminata la rappresentazione, le luci si sono riaccese e la maestra Ikeda, che nel frattempo si era seduta fra gli spettatori, è salita sul palco.
La prima parte, quella dell'intervista, si è svolta scorrevolmente e senza intoppi, con domande appropriate atte a mettere a proprio agio l'ospite e a spaziare su Le Rose di Versailles al fine di istituire dei confronti con le esperienze di vita della autrice.
Complice forse anche il finale dell'assaggio del musical, in cui Oscar stringe fra le braccia un André privo di vita e grida il suo nome, un attimo di sicura commozione, l'atmosfera si è fatta da subito intima e anche la fumettista ha ceduto all’emozione quando ha ricordato i vari dissidi avuti con i genitori per intraprendere la carriera di disegnatrice, sogno per coronare il quale ha dovuto ribellarsi all’autorità paterna, come Oscar.

Luca Raffaelli: "Credo che lei nella sua vita abbia dovuto affrontare molte sfide, lo abbiamo imparato anche dalle sue storie, dai suoi manga: i personaggi esprimono coraggio, rabbia, ma non si arrendono mai. Ci può raccontare dei momenti della sua vita in cui si è sentita come i suoi personaggi?"
Ikeda: "Confermo che il fatto che i miei personaggi siano sempre pronti ad affrontare delle sfide è qualcosa che riflette la mia personalità.
Essere degli uomini, vivere, non significa alzarsi, mangiare, e andare a dormire; significa ogni volta affrontare qualche cosa, e decidere da sé il proprio destino, è questo che rende realmente uomo un uomo.
Per questo, io sostegno e supporto tutte le persone che, in un certo senso come me, decidono di prendere il destino nelle proprie mani.
(...)Quello che mi infonde coraggio è il fatto che in Giappone, e non solo, i miei lettori, i miei amici guardano a me e alla mia vita quasi come a un esempio;(...) quindi spero di continuare a vivere in modo da poter essere io stessa fonte di coraggio e forza per tutti voi".
Tuttavia, con l’apparizione di altri ospiti, come Mirko Fabreschi dei Raggi Fotonici, sembra che gli organizzatori abbiano perso di mano la conduzione: una volta intaccato il ritmo con quesiti di dubbia validità e il contributo di fans scelti random nella sala, si è caduti in uno stato di anarchia totale che è stata imbrigliata non senza difficoltà per poi trasferirsi addirittura fra gli intervenuti, con gli attori della pièce che avrebbero dovuto consegnare un omaggio alla Sensei non reperibili al momento concordato e le specialiste nel campo storico che invece di disquisire in maniera più completa e approfondita hanno ricevuto un’attenzione ridotta.
Simpatico è stato pure il cammeo di Clara Serina dei Cavalieri del Re, che ha intonato la prima sigla di Lady Oscar, ma non era il caso di interpretare Calendar Men.
In poche parole, mi sentirei di giudicare questa un’opportunità sprecata: invece di approfittare della presenza di un’autrice di fama internazionale, insignita nientemeno che della Legion d’Onore francese, è stata fatta leva unicamente sul fattore Nostalgia nei confronti di un personaggio di cui seguivamo le gesta da bambini, esulando da tutto il resto della produzione ikediana e da tematiche maggiormente pregnanti.
Dulcis in fundo, scarna è stata anche la sospirata sessione di autografi, di cui ha potuto beneficiare solamente un centinaio di fortunati previo inserimento preventivo in una fantomatica lista, una modalità di selezione di cui si poteva almeno dare notizia sul sito ufficiale.
Al contempo, Ikeda-Sensei ha rilasciato differenti dichiarazioni per i giornali e, come regalo di commiato, ha assistito in qualità di giurata alla Gara Cosplayer.
NOTE DEGLI AUTORI:
Aspettando Riyoko Ikeda è una serie di speciali a cui hanno partecipato differenti utenti:
Shaoranlover, autore delle parti 1, 3-5 del presente reportage, della foto dell'incontro e della gallery finale, del dossier iniziale e delle recensioni a Orpheus ed Elisabetta.
Broken Mirror, autore della parte 2 del presente reportage e della recensione di Caro Fratello.
Slanzard, autore della recensione di Eroica e curatore dell’intera parte tecnica e organizzativa.
Domenico V, autore della notizia sull’intervista a Repubblica.
E più o meno concordo con l'analisi finale di Shaoran, nel senso che sono rimasto abbastanza deluso dall'ultima parte della conferenza. Gli ospiti hanno bombardato l'autrice o posto domande abbastanza cretine, che poco c'entravano con Ryoko Ikeda e si concentravano unicamente su Lady Oscar, trattata in maniera abbastanza spiritosa e infantile, forse un pò troppo irrispettosa della levatura dell'opera e dell'autrice.
Si è scelto di rappresentare Lady Oscar unicamente come un personaggio d'infanzia, in maniera forse troppo scarna, visto che avevamo un'autrice a cui sono stati dati riconoscimenti internazionali per un'opera che di certo ha dei temi più impegnati rispetto alla semplice narrazione di fatterelli storici o alla nostalgia d'infanzia.
La sigla dei Cavalieri del Re ci voleva, è stata carina, l'ho cantata anch'io nel coretto generale, ma non ho gradito la completa assenza di riferimenti all'altra sigla, quella realizzata da Draghi e Cristina D'Avena, che personalmente mi piace di più e che viene dimenticata come se non fosse mai esistita...
Concordo inoltre che si doveva dare meno spazio alla cantante, un pò perchè gli altri brani cantati erano fuori luogo, un pò perchè li ho trovati un pò mosci...
Un'altra cosa che recriminerei è stato l'aver invitato sul palco il tenore che si era esibito al concerto con la Ikeda, ma l'han fatto stare muto, dietro e in piedi mentre la Ikeda, i critici e i presentatori stavano in prima fila e seduti, pover'uomo!
Sulla sessione degli autografi, poi, decisamente poteva essere organizzata meglio e si poteva evitare di far stare dei poveretti (noi) in piedi ammassati per mezz'ora per scoprire poi, assolutamente per caso, che se non eri in lista non avresti potuto avere l'autografo...
Peccato, perchè era cominciata bene, con l'estratto dal musical che è stato molto commovente, le prime domande che sono state emozionanti e la mostra che comunque era ben curata e d'atmosfera.
Inoltre, questo non c'entra ma riguarda me più che la Ikeda, prima che arrivasse l'autrice han dato un bellissimo spettacolo di parapara con le canzoni di Initial D per intrattenere il pubblico...
Almeno l'evento è servito al qui presente per convincerlo a comprare il primo numero di Lady Oscar che ho gradito parecchio e sicuramente continuerò in futuro!
L'annuncio per la prenotazione agli autografi è stato fatto ben quattro volte per via altoparlanti :/ Lo so perchè ho dovuto ascoltarlo proprio quattro volte per capire dove dovevo dirigermi. (non si sentiva niente, in effetti)
E inoltre, se andavi al padiglione 13, fuori c'era un cartello con su scritto "Prenotazione autografi Riyoko Ikeda" ma dovevi uscire dal casino delle bancarelle per notarlo...
Comunque c'erano solo 100 posti disponibili e hanno deciso di far entrare in gruppi da 10.
Dico io, invece di fare la cosa più sensata, cioè chiamare tutte le persone che avevano firmato, dividerle in gruppi e metterle ad aspettare da un'altra parte, hanno deciso di farci trepidare per circa DUE ORE in mezzo alla folla, mentre sgomitavamo per cercare di sentire il nostro nome -_-
Ho quasi rischiato di perdere il treno per tornare a casa (e io dovevo tornare a Napoli,eh °-°) e ho pure sentito che, dato che alcuni prenotati non c'erano, avrebbero fatto entrare gli altri al loro posto...non so come sia andata dopo, ma non mi stupirei di sentire notizie di spargimenti di sangue XD Ma con che criterio, poi? Si tirava a sorte?Chi arrivava prima al banco?
L'autografo però l'ho avuto e anche una foto (emozioneeee! X3) sicuramente per lei ne valeva la pena!
Per l'intervista: concordo benissimo che verso la fine si è trasformata in una vera e propria tortura psicologica verso la Ikeda XD Poverina, le hanno fatto un sacco di domande che non c'entravano assolutamente niente!
C'era quel presentatore cretino che l'avrei picchiato!
COnfermo quanto detto sopra sulla conferenza.Ma completamente per demerito e demenza del pubblico.
C'erto che l'autografo dell'Ikeda in stmpatello misto corsivo non si puo' vedere,e' il peggior autografo mai visto..e ne ho parecchi.
@ Momoriddle: per l'annuncio della sessione autografi sarebbe stato corretto specificare, se non addirittura sul sito (troppa fatica scrivere 2 righe in più), ma dirlo sin dal primo giorno del Romics che vi sarebbero state delle selezioni effettuate a quel modo, persone che, come me e Kotaro, c'erano già stati giovedì e non avevano intenzione/potevano stare sabato alle 10 al Romics si sarebbero organizzate.
Ma tant'è, ormai è andata...
Concordo con Shaoran e Kotaro: Organizzazione pessima, soprattutto poi per quello stato caotico in cui è imperverso il palco, sporco di roba e di gente letteralmente "inutile", per non parlare della figura da "scemi" che han fatto i presentatori (che suppongo non abbiano mai letto un manga random e a malapena visto la sigla di "Lady Oscar") che alla fine han fatto la figura delle pere quando la Ikeda ha detto che nel manga Oscar non si è mai cimentata in un duello con la spada, nonostante avessero portato quell'inutile esperto di scherma senza essersi informati sulla storia originale della Ikeda. Comunque, parecchio tempo sprecato che potevano utilizzare in autografi e sessioni coi fan che come me, sono andati soltanto per rivederla
<i>L'annuncio per la prenotazione agli autografi è stato fatto ben quattro volte per via altoparlanti </i>
Mi pare, ora che ne sento parlare, d'aver sentito qualcosa uscire dagli autoparlanti, ma giuro che non si riusciva a capire nulla
In fondo se l'avessero detto, molta gente non si sarebbe presa nello stand 11 i volumi della D/VISUAL di VnB per farseli autografare e molti non si sarebbero presi la briga di girar Roma ed entrar lì.
Non so ora se definirmi del-tutto-amareggiato o in-parte-felice, però posso solo augurare alla Ikeda che la nostra capitale le sia piaciuta tanto quanto noi abitanti, e che ora si sia portata un buon ricordo di noi. Che possa continuare ancora a regalare emozioni e a far sia da soprano che da mangaka.
A quanto ho capito si poteva realizzare tutto molto, ma molto meglio. Le parole di Broken non sono confortanti. Speriamo almeno di aver fatto bella figura!
La Ikeda è davvero dotata di forte personalità. Il fatto che si dedicasse alla musica lirica mi era già noto, ma vederla in carne e ossa mi ha fatto un certo effetto, anche perché le sue doti sono accompagnate da una certa eleganza e raffinatezza.
Dispiace anche a me per la parte finale dell'intervista: da quanto ho letto si è caduti piuttosto in basso. Siamo i soliti, piuttosto di indagare la storia personale dell'autrice e approfondire ciò che significasse la sua eroina si è trattata quest'ultima come una beniamina del pubblico infantile, cosa che è solo in piccolissima parte ormai. Certo, consideriamo l'aura edulcorata che le conferisce la maggior parte del pubblico della generazione degli anni '80 che non ha mai più rivisto l'anime o letto il manga: di sicuro ne esce una figura evanescente e poco profonda, accompagnata da una nostalgia superficiale perché riconducibile ai propri ricordi d'infanzia. Peccato sia finita così.
Comunque, il rock drama non è proprio una bella cosa, piuttosto farsesco. Porta con sé un considerevole abbassamento dei toni, considerato il calibro dell'opera di Ryoko Ikeda. Mi sarebbe piaciuto invece assistere alla sua esibizione lirica *_* Goduria per chi ha sentito!
Ultima cosa, ma non meno importante: complimenti alla Ikeda per come si mantiene alla sua non più giovane età.
Concordo assolutamente anch'io. Il "musical" insignificante con quella sceneggiatura/regia/recitazione da quattro soldi potevano benissimo risparmiarselo, soprattutto a chi, affezionato all'opera non è riuscito affatto a bere quella schifezza. E non mi faccio scrupoli a definirla così!
Certo, il mondo non gira intorno a un "cartone animato", a un "fumetto" o a una figura inventata come Oscar, ma come l'hanno trattata in quel "rock drama" è davvero umiliante. E il bello è che la Ikeda è rimasta lì in prima fila a "godersi" quella roba che invece a molti (almeno a me) ha infastidito. Sicuramente essendo ospite da noi non poteva alzarsi e urlare o dir cose fuori luogo ma se a me da semplice fan, è sembrata una cosa umiliante per il vero spirito della storia, non so come si sarà sentita la Ikeda. Spero che non sia quel tipo di persone a cui interessano solo i soldi, perchè più successo ha una tua opera più soldi frutta la cosa a te
Broken, diciamoci la verità, secondo me si sarà sentita malissimo. Se già viene il voltastomaco a me che sono sua assidua lettrice, figuriamoci a lei che è l'autrice di Le rose di Versailles. Ammettiamo che si è guardata lo spettacolo senza scomporsi solo perché è una donna di classe ù_ù
Beh magari poteva compensare questi lati negativi con altri positivi come il calore dei suoi tanti fan. Insomma alla fine se non ci fossimo stati noi appassionati a seguirla dappertutto (ora non so quanto lei ami il successo) si sarebbe sentita senza valore. Non che il valore per una persona si riconosca in quello, però per le celebrità uno dei punti forti è la fetta di pubblico che riescono a procurarsi e lei di pubblico non sembra che ne abbia poco. Magari penserà soltanto che qui in Italia la gente è capace così di omaggiare un'opera
Ikeda-sensei dispensava autografi a più non posso!! Io ho 3 volumetti autografati!!!!^____________^
Diciamo l'unica cosa che invidio al Romics, è l'aver passeggiato con Ikeda-Maria Antonietta!
chissà com'è brava a cantare! come mi piacerebbe sentirla!
non avevo mai sentito parlare del rock drama di VnB! di norma non vado pazzo per i musical (a parte The Rocky Horror Picture Show
<i>mi sentirei di giudicare questa un’opportunità sprecata: invece di approfittare della presenza di un’autrice di fama internazionale, insignita nientemeno che della Legion d’Onore francese, è stata fatta leva unicamente sul fattore Nostalgia nei confronti di un personaggio di cui seguivamo le gesta da bambini, esulando da tutto il resto della produzione ikediana e da tematiche maggiormente pregnanti</i>
in effetti concentrarsi solo su VnB quando ci sono molte altre opere decisamente degne di nota come Caro Fratello, Orpheus ed Eroica è un vero peccato...
complimenti a Shaoranlover, Broken Mirror, Slanzard e Domenico V per tutti questi speciali!
e ora posso finalmente dire (anche se con quasi 4 giorni di ritardo
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.