Maschio, eterosessuale, 26 anni, unica serie KyoAni visionata precedentemente: La Malinconia di Haruhi Suzumiya, che nemmeno m'impressionò più di tanto, per quanto carino.
Ho voluto specificare questi dettagli sulla mia persona immediatamente, perché l'anime qui preso in esame, Free!, ad una prima occhiata può sembrare nulla più che un catino di fanservice per il pubblico femminile o orientato sessualmente verso i bei ragazzi in generale, e di conseguenza quanto di più lontano dal tipo di "utenza" a cui dovrei appartenere io: gli elogi che verranno elargiti a questa serie giungono dunque da qualcuno che si trova agli antipodi rispetto al target di riferimento (o presunto tale) della serie stessa, e dunque non accecati dai tartarugosi addominali dei cinque protagonisti di quest'anime.

C'era una volta, neanche troppo tempo fa, una novel su un quintetto di giovani nuotatori delle scuole elementari, e c'è ora una serie animata che narra di quegli stessi giovani "meno giovani", giunti all'età del liceo, che si riuniscono dopo un periodo di distanza e tutto quel che ne comporta, tra incomprensioni, differenze e qualche piccolo mistero.
Free! non pretende di raccontare storie epocali, ascese clamorose di giovani straordinari che nuotano come motoscafi pronti a raggiungere il tetto del mondo prima della maggiore età: è una storia semplice di gente (più o meno) semplice che affronta una fase della vita che, bene o male, tutti affrontiamo, vivendo una passione comune a moltissime persone e che risulta condivisibile con molti loro coetanei "reali" in giro per il mondo.
Non è dunque troppo diverso, in questo senso, dal classico film americano dove c'è il classico padre che incita il classico figlio un po' sfigato a dare il massimo nella classica partita di baseball della scuola, una storia sportiva "normale" a livello amatoriale, dove sono più importanti i sentimenti dei protagonisti che le gare in sé, per quanto l'agonismo stesso sia il perno della vicenda.
Tutto è trattato in maniera estremamente emotiva, senza mai oltrepassare il limite della lagna, ma portandoci molto in profondità nella psicologia dei personaggi e, in alcuni casi, nei loro traumi passati, spingendoci ad empatizzare molto con loro.
Nonostante le apparenze, infatti, Free! si dimostra molto più serio di quanto potrebbe sembrare, con i suoi protagonisti segnati da vicende più o meno traumatiche che verranno a galla a poco a poco, nel corso dello scorrere dei 12 episodi, consentendoci d'immergerci nelle loro avventure (e disavventure) passate, spesso in grado di emozionare e commuovere uno spettatore già di per sé portato a lasciarsi coinvolgere emotivamente da ciò che appare sul suo schermo.
Parlando di ciò che appare sullo schermo, non c'è dubbio che alla Kyoto Animation si siano impegnati parecchio sul lato estetico: le animazioni delle scene di nuoto sono incredibilmente realistiche, per quanto non sia solo in quelle occasioni che la fluidità dei movimenti dà il meglio di sé; i riflessi di luce dell'acqua sono meravigliosamente brillanti e conferiscono al tutto un aspetto ancor più spettacolare, e poi, be', poi ci sono i personaggi.
Inutile nascondersi dietro a un dito, i protagonisti di Free! sono dei bei ragazzi fatti e finiti, che sicuramente ammalieranno la stragrande maggioranza dell'utenza femminile, ma tutto ciò, per quanto palesemente la casa di produzione ci abbia marciato sopra abbastanza, nasce da una premessa inevitabile: il nuoto è, con ogni probabilità, la disciplina che più di tutte sviluppa muscolarmente in maniera omogenea e ben definita tutto il corpo, per cui sarebbe stato, anzi, un errore rendere meno fisicati i personaggi coinvolti in questo sport.
Ovviamente, trovandosi costretti a disegnare dei ragazzi muscolosi, i membri di Kyoani si sono lasciati trasportare e ne hanno approfittato per renderli dei veri e propri bishonen da sogno.
E' questo un male?
No, è la mia opinione, perché considerate le basi tutto questo è quasi inevitabile e, in un mondo di animazione giapponese dove i personaggi maschili hanno fisici statuari di default da più di trent'anni, con casi più unici che rari (Kenshiro non può avere una corporatura del genere senza una nutrizione adeguata e un allenamento costante, e in un mondo dove è tutto deserto e si fa fatica anche solo a trovare l'acqua, come fa ad essere così? O, altro esempio più recente, Rufy passa le sue giornate a ridersela e mangiare carne, come fa ad avere l'addominale scolpito?), per una volta che questo bell'aspetto è giustificato (e rende felice il pubblico femminile, in un regno dove ogni ragazza o donna ha un corpo da modella a priori) ben venga, tanto, al pubblico maschile tutto questo non toglie o aggiunge nulla.
Certo, poi c'è Rin che ha una dentatura a trappola per orsi che risulta un po' strana, a meno che non si limi i denti, ma quello è un dettaglio secondario, forse più una rappresentazione grafica del suo carattere che altro, senza contare i classici colori di capelli improbabili, che però sono effettivamente un cliché affermato da sempre.
Anche il lato musicale dell'anime sa difendersi più che bene, con un'energica opening e una divertente ending a fare da cornice ad una colonna sonora ben riuscita, in grado di accompagnare in maniera efficace gli eventi che si susseguono durante lo svolgimento della trama, momenti introspettivi o drammatici compresi, in modo da fare da "scivolo sentimentale" per l'animo di chi guarda facendolo commuovere (o esaltare) ancor di più.
A questo si aggiunge un ottimo lavoro da parte dei doppiatori, molto "presi" dai loro personaggi e decisamente adatti al ruolo, senza che nessuna voce risulti sgradevole o inappropriata.
Ciò a cui bisogna stare però più attenti, quando ci si approccia a Free!, è il timore nei confronti di un'eventuale presenza massiccia di scene con suggerimenti Boy's love (o addirittura Yaoi) tra i protagonisti: per quanto alcuni punti giochino palesemente con la mente dello spettatore più malizioso (ma possono essere contati sulle dita di una mano), in realtà quello che potrebbe essere visto come comportamento "gayyyyyyyy" (stile fochina che urla) altri non è che una rappresentazione più sentimentalista dell'amicizia tra uomini, un'amicizia che si allontana dal luogo comune che vuole due amici maschi vivere il loro legame tra discorsi su sport vari accompagnati da genitali femminili e paragoni suino/cinefili a divinità varie utilizzati a mo' di congiunzioni, "litri di bbbirra" (cit.) e gare di rutti, ma qualcosa di, appunto, più sentimentale e delicato.
Che però non è necessariamente un flirtaggio selvaggio, semplicemente si tratta di una manifestazione dei sentimenti più diretta e genuina, per quanto non ce la si aspetta spesso dai maschietti.
Ho voluto specificare questi dettagli sulla mia persona immediatamente, perché l'anime qui preso in esame, Free!, ad una prima occhiata può sembrare nulla più che un catino di fanservice per il pubblico femminile o orientato sessualmente verso i bei ragazzi in generale, e di conseguenza quanto di più lontano dal tipo di "utenza" a cui dovrei appartenere io: gli elogi che verranno elargiti a questa serie giungono dunque da qualcuno che si trova agli antipodi rispetto al target di riferimento (o presunto tale) della serie stessa, e dunque non accecati dai tartarugosi addominali dei cinque protagonisti di quest'anime.

C'era una volta, neanche troppo tempo fa, una novel su un quintetto di giovani nuotatori delle scuole elementari, e c'è ora una serie animata che narra di quegli stessi giovani "meno giovani", giunti all'età del liceo, che si riuniscono dopo un periodo di distanza e tutto quel che ne comporta, tra incomprensioni, differenze e qualche piccolo mistero.

Non è dunque troppo diverso, in questo senso, dal classico film americano dove c'è il classico padre che incita il classico figlio un po' sfigato a dare il massimo nella classica partita di baseball della scuola, una storia sportiva "normale" a livello amatoriale, dove sono più importanti i sentimenti dei protagonisti che le gare in sé, per quanto l'agonismo stesso sia il perno della vicenda.
Tutto è trattato in maniera estremamente emotiva, senza mai oltrepassare il limite della lagna, ma portandoci molto in profondità nella psicologia dei personaggi e, in alcuni casi, nei loro traumi passati, spingendoci ad empatizzare molto con loro.
Nonostante le apparenze, infatti, Free! si dimostra molto più serio di quanto potrebbe sembrare, con i suoi protagonisti segnati da vicende più o meno traumatiche che verranno a galla a poco a poco, nel corso dello scorrere dei 12 episodi, consentendoci d'immergerci nelle loro avventure (e disavventure) passate, spesso in grado di emozionare e commuovere uno spettatore già di per sé portato a lasciarsi coinvolgere emotivamente da ciò che appare sul suo schermo.

Inutile nascondersi dietro a un dito, i protagonisti di Free! sono dei bei ragazzi fatti e finiti, che sicuramente ammalieranno la stragrande maggioranza dell'utenza femminile, ma tutto ciò, per quanto palesemente la casa di produzione ci abbia marciato sopra abbastanza, nasce da una premessa inevitabile: il nuoto è, con ogni probabilità, la disciplina che più di tutte sviluppa muscolarmente in maniera omogenea e ben definita tutto il corpo, per cui sarebbe stato, anzi, un errore rendere meno fisicati i personaggi coinvolti in questo sport.
Ovviamente, trovandosi costretti a disegnare dei ragazzi muscolosi, i membri di Kyoani si sono lasciati trasportare e ne hanno approfittato per renderli dei veri e propri bishonen da sogno.
E' questo un male?
No, è la mia opinione, perché considerate le basi tutto questo è quasi inevitabile e, in un mondo di animazione giapponese dove i personaggi maschili hanno fisici statuari di default da più di trent'anni, con casi più unici che rari (Kenshiro non può avere una corporatura del genere senza una nutrizione adeguata e un allenamento costante, e in un mondo dove è tutto deserto e si fa fatica anche solo a trovare l'acqua, come fa ad essere così? O, altro esempio più recente, Rufy passa le sue giornate a ridersela e mangiare carne, come fa ad avere l'addominale scolpito?), per una volta che questo bell'aspetto è giustificato (e rende felice il pubblico femminile, in un regno dove ogni ragazza o donna ha un corpo da modella a priori) ben venga, tanto, al pubblico maschile tutto questo non toglie o aggiunge nulla.

Anche il lato musicale dell'anime sa difendersi più che bene, con un'energica opening e una divertente ending a fare da cornice ad una colonna sonora ben riuscita, in grado di accompagnare in maniera efficace gli eventi che si susseguono durante lo svolgimento della trama, momenti introspettivi o drammatici compresi, in modo da fare da "scivolo sentimentale" per l'animo di chi guarda facendolo commuovere (o esaltare) ancor di più.
A questo si aggiunge un ottimo lavoro da parte dei doppiatori, molto "presi" dai loro personaggi e decisamente adatti al ruolo, senza che nessuna voce risulti sgradevole o inappropriata.
Ciò a cui bisogna stare però più attenti, quando ci si approccia a Free!, è il timore nei confronti di un'eventuale presenza massiccia di scene con suggerimenti Boy's love (o addirittura Yaoi) tra i protagonisti: per quanto alcuni punti giochino palesemente con la mente dello spettatore più malizioso (ma possono essere contati sulle dita di una mano), in realtà quello che potrebbe essere visto come comportamento "gayyyyyyyy" (stile fochina che urla) altri non è che una rappresentazione più sentimentalista dell'amicizia tra uomini, un'amicizia che si allontana dal luogo comune che vuole due amici maschi vivere il loro legame tra discorsi su sport vari accompagnati da genitali femminili e paragoni suino/cinefili a divinità varie utilizzati a mo' di congiunzioni, "litri di bbbirra" (cit.) e gare di rutti, ma qualcosa di, appunto, più sentimentale e delicato.
Che però non è necessariamente un flirtaggio selvaggio, semplicemente si tratta di una manifestazione dei sentimenti più diretta e genuina, per quanto non ce la si aspetta spesso dai maschietti.
Ma questo non deve assolutamente fare paura, perché fuggendo a gambe levate da Free! come fosse la gayezza personificata (che poi le storie d'amore omosessuali non è che sono il male eh, indipendentemente che siano gay o lesbo) ci si priva di un anime magari non epocale, ma sicuramente gradevole ed emozionante in maniera "semplice", senza lanciarsi in apocalismi o vicende fuori dall'ordinario, ma semplicemente narrando le gesta di un gruppo di ragazzi comuni ("magari fossero comuni", dirà qualche donzella) nelle loro complessità, che vivono una vita che ruota intorno ad un loro grande amore (quello per l'acqua, ovviamente).
Tutto ciò che bisogna fare è liberarsi dalle catene del pregiudizio e tuffarsi nella visione, completamente liberi.
Completamente "Free".
Tutto ciò che bisogna fare è liberarsi dalle catene del pregiudizio e tuffarsi nella visione, completamente liberi.
Completamente "Free".
E complimenti all'autore della recensione!
Fisici dei ragazzi a parte, è inanzitutto una bella storia di sport e amicizia, senza contare che il comparto tecnico è davvero ad alti livelli.
Io gli ho dato un 8 pieno nella mia recensione.
Per il merchandise in Giappone, si sa come sono fatti i giapponesi.
Per lo spam su FB delle fangirl, basta semplicemente ignorarlo ^^
È una serie gradevole e godibile, perché non dovrebbe ricevere le attenzioni che ha solo perché "lo dici tu"?
Comunque io non vorrei fare illusioni alle signorine, ma quella realtà "delicata" non ho idea di dove possiate trovarla...
embè? non ci può stà una femmina o un gay che gliè fa schifo il fanservice?
A me non piace quello femminile, guada un po' lol
O comunque non mi piace il fanservice fine a se stesso o quando è esagerato, poi non mi fascio gli occhi per una tetta.
Ma ora...
Parliamo di spokon, anche più famosi, parliamo di kuroko che è un anime cazzuto, tra musiche, animazione e trama e mi fa godè.
Ci sta infilato dentro un po' di yaoi, comprese le scene a fine episodio che sono yaoi proprio, senza se e senza ma.
C'è anche qualcosa di tette, ma poco.
Embè? me lo vedo sì e chi me lo tocca gli mozzico le mani!
Ora, io ho visionato il primo episodio di "free!" e posso dire:
pro - è uno spokon sul nuoto, una cosa che non si vede tutti giorni perché non è uno sport che tira molto.
Ne vorrei vedere un altro, un po' più cazzeggioso, mettetemici pure due gay dichiarati non mi interessa, ma con più trama e magari pure una tetta per far contenti tutti, diciamo uno slam dunk del nuoto!
O un gigi la trottola nuotatore, che tira via i costumi alla squadra femminile.
Pure la palla a nuoto sarebbe come burro e marmellata.
contro - Per quanto mi riguarda è un'occasione sprecata perché sul nuoto si poteva fare di più.
E poi è tutto sbrillucciso, ovattato, liscio, depilato, commerciale, finto... scontato, cacato-per-forza asd
Ma detto questo non vi si inceneriscono gli occhi a vederlo.
E comunque, a recensò, ma mo' me tocchi pure il mitologico ken shiro!?
Ma vogliamo mettere la trama che po' avè un ken shiro o un one piece?
E quando scomodiamo sti mostri sacri della letteratura fumettistica, facciamolo per un buon motivo, non per sti 12 episodi che non si ricorderà nessuno fra due anni asd
A quando tutti erano bambini, il perchè Haruka non voleva più nuotare a livello competitivo. Oppure appunto perchè Rin si trasferì in Australia.
Voi non avete idea di quante lacrime ho versato. E' piena zeppa di sentimenti, di emozioni tristi.
Davvero, guardate Free e leggete la light novel.
Ma possibile tutte ste lacrime? Mia cara antonietta, su con la vita, va bene essere sensibili, e io mi sono lavato la camicia guardando "UP" o durante il falshback di robin di one piece ho cambiato pure l'acqua all'acquario, ma tu mi esageri, un po', un'anticchietta, se me la consenti l'espressione asd
"con i suoi protagonisti segnati da vicende più o meno traumatiche"
In effetti sì, ma personalmente la parola "traumi" mi farebbe pensare a chissà cosa, invece sono tutti eventi realistici, non c'è niente di esagerato (come qualcuno si aspettava guardando l'anime).
Direi che l'uso del termine "traumi" è corretto, ma il mondo degli anime ci ha abituati a situazioni più gravi e decisamente poco comuni, quindi credo che io avrei precisato questa differenza.
E' solo una mia considerazione comuque, non una critica.
In ogni caso io ho apprezzato che "Free!" abbia utilizzato come traumi situazioni spiacevoli, ma realistiche. Non mi dispiacciono le storie drammatiche, ma non deve per forza esserci una situazione anomala dietro ad ogni cambiamento e in una serie come "Free!" probabilmente avrebbe stonato.
Anche se sono particolarmente sensibile, lo sono solo per certi aspetti. Vedere un padre o un nonno che muore fa sempre male... Come ci rimasi male per Clannad, così ci sono rimasta male per Free.
E per traumi comunque si intende anche "annegare". Nella light novel (se non ricordo male) Haruka stava quasi annegando. Sono traumi se vengono vissuti con gli occhi di un bambino di solo 9-10 anni. A questo mi riferivo xD
La novel si trova anche in italiano solo che non ricordo dove xD
Comunque in inglese c'è di sicuro e si chiama High Speed <3
Ottima recensione.
L'ho trovata su un sito, ma a prima vista direi che devono ancora finire di tradurla.
Non so se tu l'hai letta altrove o in inglese oppure se anche tu non l'hai mai letta per intero.
@Callaghan: toh, kuroko è diventato improvvisamente yaoi e non me ne sono accorta (spero intendessi scene di fanservice e non yaoi vero e proprio).
Comunque vedrei piu' questo che un qualunque harem moderno.
XD
E' una serie che non mi interessa granché, ho provato a guardare il primo episodio per gioco e non ne ho avuto un'impressione troppo positiva: i personaggi sembravano avere pochi neuroni (quello coi denti da squalo, quello che si spoglia ovunque e che sta in casa in costume da bagno e grembiule...) e poi, si sa, non apprezzo particolarmente né i bishounen, né i bambinetti shota, né un setting realistico in cui i personaggi hanno tratti caricaturali troppo estremizzati che lo ammazzano (i succitati denti da squalo), quindi decisamente questo Free non fa per me. Non perché io abbia qualcosa contro l'omosessualità o le storie dove l'amicizia maschile viene narrata in modo molto sentimentale ed esasperato (adoro Sakamichi no Apollon, per esempio), ma perché c'è questa convergenza di fattori a me ostici nel disegno/caratterizzazione dei personaggi che me lo rende un po' indigesto.
Magari se i personaggi fossero stati così, chissà...
Comprendo, però, perché alle ragazze piaccia tanto e non escludo che nei restanti undici episodi la storia possa crescere, i personaggi migliorare e Free possa diventare una serie godibile anche da un pubblico maschile, come vedo molti hanno apprezzato, ma non sono troppo interessato a fare l'esperimento.
P.S.: Giusto per mettere le mani avanti ed evitare di essere linciato da mezza utenza femminile di Animeclick al grido di "Accetterò lamentele verso i bishounen solo quando sentirò anche lamentele per gli harem ecchi!", allo stesso modo in cui mi dan fastidio i bishounen mi urtano le loli moe o le tette e mutandine buttate a caso e credo che questo sia noto
Ormai Free! lo conoscono tutti, come lo conoscevano tutti ancor prima che andasse in onda perché... perché è della KyoAni, ecco perché. E quando qualcuno lo critica, per ragioni che non hanno nulla a che fare col 'fan service', ci manca poco che gli venga dato dell'omofobo.
Quoto alla grande SimPE94, ha detto benissimo: un'arringa in difesa del fanservice. Pare che più che evidenziare pregi e difetti (praticamente lasciati fuori) dell'opera, si voglia principalmente difenderla da questi 'pregiudizi', che forse neanche esistono concretamente, e invitare a tutti i costi a visionarlo.
Ma poi come fa ad 'emozionare' una serie di cui si prevede l'epilogo già dalla prima puntata? Ed è spensierato sì, ma non divertente. Chuunibyou era divertente, questo qua ci prova anche a far ridere ma scade nel solito umorismo slapstick per palati facili, imho.
Da 6, massimo 6,5.
A me Free è piaciuto parecchio, certo non è niente di particolarmente originale, ma i personaggi mi sono piaciuti e mi ci sono affezionata, inoltre il fanservice è stato parecchio contenuto, mi aspettavo molto peggio. E' stata una semplicissima storia di amicizia tra ragazzi, certo amicizia enfatizzata a mo di shojo manga, ma dove sta la novità? Inoltre non credo di dovermi sentire in colpa o più scema degli altri se mi ha divertita ed emozionata, qualcuno si diverte con i film di De Sica, altri si commuovono con le canzoni di Gigi D'Alessio, ma non sta certo a me giudicare se ne valga la pena o meno, buon per loro!
Per chi pensa che come spokon non valga niente... verissimo, ma se dopo le prime due puntate avete continuato a guardarlo pensando che fosse una serie incentrata sullo sport... mi sa che il problema è vostro!
Personalmente, a me Free è piaciuto davvero tanto...un anime carino, senza troppe pretese se non quella di intrattenere. Non è un capolavoro, ma secondo me svolge benissimo il suo ruolo.
E sono una di quelle che ha riso fino alle lacrime durante i continui fail di Rei e che nell'ultimo episodio ha iniziato a piangere immotivatamente dall'inizio alla fine. Embè? Avrò il diritto di piangere e ridere per quello che voglio?
E mi dispice dirvelo ma Free non è uno spokon nel senso stretto del termine, è un anime anche sportivo, ma quello che più conta sono i personaggi e non lo sport.
In secondo luogo, un po' di risposte:
@Callaghan: ho citato Kenshiro ("mitologico" anche secondo me, lo metto in chiaro da subito) proprio perché volevo fare un paragone forte, diretto e di facile comprensione, poi ovvio che le due serie non c'entrano nulla l'una con l'altra in molti sensi
@Lina: effettivamente negli anime di "traumi" ce ne sono in parecchie proporzioni, qui sono traumi "comuni" e non apocalissi come in altre serie, ma nel contesto di una serie "realistica" penso sia naturale non aspettarsi tragedie immani
Poi si, precisare può sempre far bene.
@SimPE94 (e M3talD3v!lG3ar di conseguenza): considerato che non ho mai amato (anzi, non ho mai sopportato) il fanservice in nessuna delle sue forme, direi che la risposta vien da sé.
Il punto è che quando una serie parte da una base di fama piuttosto precisa e ristretta (come per esempio quelle serie riconosciute da praticamente chiunque come capolavori, in questo caso una serie nota a chi non l'ha mai vista come la serie dei nuotatori per fangirls) può essere una buona idea partire da quella base per argomentare la recensione, sia che si tratti di una smentita che di una conferma della "fama" della stessa.
E le critiche alla serie ovviamente ci stanno tutte, non è un capolavoro e mai lo sarà, devono però essere ben motivate e distanti dalla "presunta fama yaoi" della serie.
Io sono una di quelle per cui l'emozione che una serie ti trasmette conta più delle altre cose, anche se ovviamente, non è l'unica discriminante! Ci sono da considerare anche i fattori oggettivi, certo, ma se a me una serie è piaciuta seppur abbia un finale scontato, devo giustificarmi? Devo giustificarmi per quello che mi fa ridere o piangere? O devo sentirmi dire che sono una scimunita che si fa gabbare dalle emozioni? Quando ci chiederanno di scrivere recensioni completamente spoglie dal giudizio emozionale, allora di sicuro smetterò di scriverne e soprattutto di leggerne!
A parte che qui non sappiamo nemmeno quale sia il voto numerico di Narutimate e nelle altre recensioni questa serie ha voti che vanno dal 5 all'8, quindi non è che tutti danno "votoni"!
Io, che apprezzo anche troppo il Boys Love, non ho trovato proprio nulla di ammiccante nei primi due episodi. Non ho proseguito perché molti altri titoli mi intrigavano di più, anche se penso che lo riprenderò in futuro, e questo dovrebbe dirla lunga su quanto FREE marci sul fanservice.
Fanciulli, ci marcia cento volte di più Evangelion 3.0, ma lo sdegno lo riceve solo FREE...no dico, perché?
Il fanservice non mi ha dato particolarmente fastidio, ma in ogni caso nei miei giudizi non considero mai questo elemento, per cui anche fossero state femmine tettone anzichè maschi muscolosi sarebbe stato lo stesso.
L'unica cosa che non ho gradito è stata la parte al mare, il comportamento di Rei è stato troppo forzato, così come la reazione praticamente nulla degli altri. Lì era roba da spezzargli le ginocchia come minimo.
In ogni caso, in questo 2013, spulciando l'elenco noto almeno una decina di serie migliori, per cui credo proprio che tempo un annetto me ne sarò sostanzialmente dimenticato.
Lode tuttavia alla sigla finale, l'ho rivista centinaia di volte.
Io Free l'ho guardando completamente spoglia di pregiudizi, perché, parliamoci chiaro, io i veri nuotatori li ho visti dal vivo, e questi qua di Free non sono manco paragonabili e non m'attizzano l'ormone per niente XD E mi è piaciuto, è carino e si lascia vedere. Sarebbe stato anche meglio migliorare qualcosa sul lato spokon, ma dato che mi aspettavo ancora meno dalle premesse, non ne sono rimasta insoddisfatta.
Un appunto, anzi due. Di scene 'gay' fraintendibili io non ne ho vista nemmeno mezza. Quindi, o la malizia è negli occhi di chi guarda, o io mi sono fatta l'esperienza con il vero fanservice delle bromance dei telefilm americani e qui non c'è nulla di tutto ciò. Seconda premessa: meglio un fanservice con un senso (dato che qui sono nuotatori) rispetto ad uno dove ti inquadrano una donna dal basso senza alcun motivo se non di farti vedere le mutandine.
Ah, e quoto Arashi sul modo di dare i voti ù.ù
Inutile parlare del lato tecnico, il livello è molto alto, e difficilmente si può affermare il contrario.
A me sta piacendo anche per ciò che concerne la trama (lo sto visionando proprio in questo periodo, e sono al sesto episodio): una bella storia di amicizia senza inutili e fastidiose esagerazioni, con lo sport a fare da contorno. Non bisogna certo essere gay per apprezzare i toni delicati con cui vengono descritti i rapporti tra i protagonisti: forse sono un po' patinati, ma, come dice il recensore, essere amici non significa solo dedicarsi a urla e rutti.
Rei con le sue stranezze, poi, mi divertono troppo!
"qui sono traumi "comuni" e non apocalissi come in altre serie, ma nel contesto di una serie "realistica" penso sia naturale non aspettarsi tragedie immani"
Non ero scesa nei particolari per evitare possibili spoilers a chi non ha visto l'anime, ma tanto vale dirlo.
-(possibili spoilers, se non avete visto l'anime non leggete oltre)-
L' esempio che avevo in mente erano i classici episodi di bullismo. Io francamente li avevo messi tra le possibilità e qualcun altro ha pure scritto nei commenti (con tono deluso) che si aspettava proprio qualcosa del genere.
Altre serie sportive realistiche hanno sfruttato questo tema per creare le basi per i rapporti tra i loro personaggi ("Okiku Furikabutte" per esempio.), quindi non era affatto strano aspettarsi qualcosa del genere, ma "Free" è riuscito a farne a meno e personalmente ammiro questa scelta.
Le scene che potrebbero essere valutate come yaoi sono quasi unicamente quelle in cui i personaggi esprimono i loro stati d animo arrossendo e presentando occhi " languidi" in cui un osservatore malizioso potrebbe attendersi il classico bacio gay .
Per il resto risulta un anime principalmente sportivo dove l unica cosa che mi sembrava un po' esagerata era il personaggio di Gou Matsuoka la quale ,nel gruppo fansub da dove lo visionato , ripeteva periodicamente "!sturbo" per esprimere la sua ammirazione verso il corpo maschile ....forse un po' troppo eccessivo ,si poteva usare un altro modo per esprimere la sua ammirazione .
Certamente come grafica e animazioni è una gioia per gli occhi... Peccato che non si veda mai Gou in costume
Complimenti a Narutimate per la recensione.
Quotone ad Arashi sulla parte emozionale
E a Kotaro, un invito ad andarsi a vedere un anime sugli orsi
Ad onor del vero, una volta Gou in costume si è vista...
Non siete mai contenti.
In attesa della seconda stagione, confermata per la prossima estate!
Mi trovo d'accordo con quanto hai scritto. E da un lato sono contenta che sia stato un maschio a redarre la notizia, perché almeno fra i vari commenti che ho letto non c'è la tipica accusa "Ma è perché sei una fujoshi!" oppure "Fangirl di merda!" et similia. Ormai gli uomini vivono quasi con lo spettro dello yaoi e lo vedono più delle donne stesse, anche dove non ce n'è.
@Lina
Io ero fra quelle che si aspettava i casi di bullismo. Infatti diedi all'11° episodio un giallo. Lì sul momento mi incavolai nera con la sceneggiatura, perché mi sembrava avessero pompato talmente tanto i sentimenti di Rin che chissà cosa doveva essergli successo in quella benedetta Australia! Poi a mente fredda mi sono resa conto che la delusione era scaturita da una mia aspettativa esagerata rispetto a quel personaggio. In fin dei conti meglio così, vedere Rin soffrire era l'ultima cosa che desideravo. ^^
Questo sta tutto a confermare il fatto che se un anime non emoziona fallisce nel suo intento; può essere impeccabile tecnicamente quanto si vuole, ma non è da reputarsi capolavoro se non lascia nulla allo spettatore. Le emozioni non si vendono sulle bancarelle e nemmeno il disincanto e la fantasia. In una società cinica come la nostra mangiarsi un'emozione guardando un anime e comunicarlo agli altri attraverso una recensione non deve diventare un peccato, oppure il senso stesso dell'intrattenimento dei manga e degli anime è fallito in pieno.
E poi lasciatemelo dire: avete rotto voi e i voti!
Appartengo al tuo stesso taget (a parte gli anni che per me sono UN PO' di più
@Arashi84: riguardo ai voti alti io la penso come te, se una serie mi emoziona non mi perito ad assegnare un punteggio alto.
Però a me l'ending non è proprio piaciuta!
PICCOLO SPOILER
*quel personaggio* risolva praticamente da solo tutta la situazione senza ricevere nemmeno un grazie mi ha fatta arrabbiare.
FINE SPOILER
La fine poteva essere gestita molto, molto meglio. Il viso di *quel personaggio* era la perfetta rappresentazione della tristezza.
Riguardo l'aspetto, i nuotatori reali hanno dei gran addominali, in che altro altro modo avrebbero dovuto disegnarli?
Ho detto tutto.
Si tratta di un anime che si lascia guardare con piacere, una volta abituati ai maschioni direi che fila via piuttosto liscio e che, anzi, spesso è anche piuttosto spassoso. Ho trovato piuttosto deboli gli ultimi episodi, perchè è tutto troppo forzato, soprattutto per quanto riguarda il comportamento di alcuni personaggi.
Per me non merita l'odio con cui molti lo trattano, ma nemmeno un coro sperticato di lodi in suo onore.
MA QUANTO POSSO AMARE CIO' CHE HAI SCRITTO.
Quel povero piccolo personaggio...
-POSSIBILE SPOILER-
Vedere quel viso sorridente ma pieno di malinconia, l'aveva fatto per i compagni... e alla fine nemmeno un grazie çwç Ci sono rimasta davvero :c
-FINE SPOILER-
Certo il fanservice c'è e le cose che fan storcere il naso ce ne sono, ma alla fine è una serie godibile e senza pretese che intrattiene ^^
Non è niente di particolare ma mi è piaciuta tutto sommato (non da dargli un 10 ovvio
Come detto da altri questa recensione però si concentra poco su grafica, sonoro, comparti tecnici, trama, ecc per concentrarsi solo sul fanservice e le conseguenze di esso...
Devo ammettere che la ending mi è molto piaciuta e la ascoltavo volentieri
Ma con le parole spese da Narutimate direi che ho le idee parecchio più chiare ^^
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