AnimeRing Head


Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.

Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati" e che i nostri detrattori scarseggiano a fantasia, ci siamo detti in Redazione "Why not"?

AnimeRing!

Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!

Andiamo a scoprire il primo titolo in assoluto di questa rubrica!


Si è concluso in Giappone il 12 agosto 2013 sul numero di settembre di Monthly Shonen Gangan, il magazine giapponese che ne ospita la serializzazione regolare dal maggio del 2004. Stiamo parlando ovviamente di Soul Eater, celebre shonen di Atsushi Ohkubo di cui noi lettori italiani abbiamo potuto finalmente leggere la conclusione dell'edizione Panini lo scorso 21 giugno 2014.
E' giunto quindi il momento: la memoria è fresca e non c'è la scusa del "e ma non è ancora concluso".
Eccovi 2 recensioni, scelte dal Sommo Oberon (e ho detto tutto), dal voto diametralmente opposto che vi faranno discutere non poco.

La domanda è una sola: voi da che parte state?



9.0/10
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Ho iniziato la lettura di questo manga dopo aver visto i primi 37 episodi dell'anime, però non contento del fatto che quest'ultimo avesse un finale totalmente diverso dal manga, ho intrapreso la via cartacea e, dopo i primi volumi non proprio eccitanti, sono arrivato ad una conclusione: è stata la miglior scelta che potessi fare.

"Soul Eater" è un manga controverso e bizzarro che ha lanciato, a suo modo, un nuovo prototipo di shonen che non si ispira, come punto di partenza, al solito "Dragon Ball": di fatto, il mangaka ha cercato di costruire un'opera con una propria personalità e unicità per cui la si potesse riconoscere tra le tante.
Certo, capisco che una cosa nuova (o diversa, in questo caso) possa lasciare così e così, ma il geniale Atsushi Ohkubo - perché si, ha un suo tocco di genio quest'uomo - ha avuto il coraggio di voler cambiare rotta, cosa da apprezzare e non sto parlando da fan spudorato.

"Soul Eater" riesce ad unire il comico demenziale con l'azione esplosiva ed utilizza atmosfere leggere e banali in alternanza con atmosfere horror-splatter. In più non mancheranno momenti seri, commoventi, riflessivi e lotte molto violente e adrenaliniche puntate più sulla strategia che sul Power-Up e, dunque, non sarà solo una commedia demenziale, come molti dicono. Inoltre, vanta una buonissima caratterizzazione dei personaggi - vi è anche la mancanza del solito unico protagonista che fa tutto lui e in cui tutto l'universo confida - infatti si può benissimo parlare di tre protagonisti, i quali sono: Maka, Black Star e Kid insieme alle loro armi-partner. I personaggi subiranno anche una buona crescita sia a livello caratteriale che fisico, come in altri shonen.
Un'altra nota positiva è l'assenza del solito perfezionismo. Tutti i personaggi, buoni o malvagi, avranno dei grandi difetti e un pizzico di follia e proprio la follia sarà il tema centrale di quest'opera, tema che trovo fresco e originale.

Ora venendo alla storia, posso dire che il tutto e ben strutturato e Atsushi Ohkubo mi da l'impressione di sapere dove vuole arrivare, cosa rara.
La vera trama, però, parte dal volume 7, anche se inizia a mostrare un primo innesco già intorno ai volumi 4-5. Comunque, seppure all'inizio si assisterà a storie auto conclusive noiosette, si capirà che, alla fine, sono tutte situazioni che avranno una loro importanza nell'insieme.
Ma una vera svolta che innalzerà il livello qualitativo generale arriverà intorno al volume 10, all'incirca. Da qui "Soul Eater" cambia pelle e mostra i suoi veri grandi potenziali con i quali riesce a raggiungere i livelli dei manga più gettonati, almeno secondo il mio parere. Proprio da qui Atsushi Ohkubo è riuscito maggiormente a catturarmi e a farmi divorare i capitoli uno dopo l'altro per via dei misteri, dei momenti di suspance, dei colpi di scena uniti da un ottimo intreccio narrativo. Proprio da qui ho compreso la bellezza di questo titolo e il perché molti lo amano.

Insomma, questo manga è in continua evoluzione e non fa altro che migliorare sia a livello grafico che a livello di contenuti diventando sempre più interessante e avvincente e acquistando sempre più una propria identità.
Non capisco, sinceramente, come si possa dare un voto insufficiente a quest'opera che, obbiettivamente parlando, non è brutta e dunque almeno una sufficienza la meriterebbe, ma ognuno ha la sua rispettabilissima opinione e non sarò io a criticarla. Però, scusatemi se lo dico, è davvero ridicolo sentire persone, sicuramente per screditare ancora di più il manga, dire che l'anime sia mille volte meglio, ma quando mai? L'anime segue il manga solo fino ad un certo punto, come già detto, e cambia strada proprio quando il manga diventa, a mio avviso, una vera bomba; quindi non posso proprio sentirla questa cosa.

Adesso, per quanto io non sia un esperto, vorrei dedicare qualche parola al disegno.
Posso assolutamente dire che, il disegno, dal volume 7/8 migliora così tanto (specialmente dal volume 15) da divenire anche migliore dell'anime.
Il chara design è originalissimo e lo stile di Ohkubo e unico, accattivante e si adatta alle situazioni che assisteremo durante la lettura. Mi piace davvero molto il tratto di Ohkubo, anche se all'inizio parte in maniera davvero semplice e mal curata, qui molti hanno ragione. Sta di fatto che, dato che il disegno si evolve insieme alla storia, tutti coloro che lo hanno criticato ai primi volumi, se leggeranno uno dei volumi dal 10 in poi, sgraneranno gli occhi per il salto grafico compiuto.

Per finire, "Soul Eater" è unico nel suo genere e se avete in mente di voler evadere dal classico scontatissimo shonen dovete provare a leggerlo. L'unica cosa che posso consigliarvi per non rovinarvi la lettura e: di non partire subito con uno spirito critico, armarsi di una buona pazienza, annullare i troppi pregiudizi e di non giudicarlo solo dai primi 6 volumi. Bene! Se ci riuscite, leggetelo e dategli una possibilità perché, proprio come "Le Bizzarre Avventure di Jojo" di Araki, ad un certo punto ingranerà in una maniera davvero molto positiva e inaspettata, dico sul serio. Tutt'ora, io seguo i capitoli giapponesi, sta andando alla grande.

Difetti? Fan-service inizialmente troppo eccessivo ed esplicito, seppure poi verrà diminuito, e utilizzo di un linguaggio un po' troppo sopra le righe. Per essere uno shonen lo trovo un po' troppo spinto su questi aspetti, in poche parole. Queste due cose penalizzano la qualità e riducono la lettura del manga ad un pubblico leggermente più maturo della media.

Il voto finale che do è 9. Coinvolgente, emozionante, divertente e originale. Un buonissimo shonen con dei pregi e dei meriti che non tutti gli riconoscono.
Un manga che in un futuro potrebbe essere ricordato ed inserito tra i grandi di questo genere e forse, da manga incompreso e molto sottovalutato, potrà divenire un manga molto apprezzato.
In parole povere, mi sta piacendo tantissimo e mi sta coinvolgendo come nessun manga ha fatto negli ultimi tempi.
Ovviamente, essendo un opera ancora in corso ed avendo quei difettucci menzionati sopra, non mi sento di dargli un 10.


2.0/10
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Ah, Soul Eater, Soul Eater... che dire? Premetto che non ho visto l'anime che, si vocifera, sia migliore rispetto al manga (peggio credo sia impossibile), quindi mi baso solo sul quest'ultimo che, secondo il mio modesto parere, si legge a fatica. Molta fatica.
In un periodo dove il dark, i vampiri, gli shinigami e gli esorcisti vanno, a quanto pare, di gran moda, dopo Bleach, D.Gray man e altri mille manga a tematiche più o meno simili è giunto il turno anche di Soul Eater. Peraltro, pare che sia molto apprezzato anche nel Sol Levante, il che mi fa pensare che farsi pubblicare un manga, ormai, non sia poi così difficile. Sono sempre opinioni personali, eh!
Veniamo alla "trama" di quest'opera ed esaminiamone gli aspetti, ma ammetto che sarà difficile perché fa acqua un po' da tutte le parti.
Maka, studentessa alla DWMA(Accademia Costruttori d'Armi per Sua Eccellenza Lord Shinigami) è l'unica ragazza piatta in un universo di maggiorate con seni flaccidi come budini privi di ghiandole mammarie (il che fa pensare che l'autore non abbia mai toccato una tetta in vita sua). Deve essere dura vivere a Death City per lei, ecco. Questa ragazza se ne va in giro a mietere anime di individui balordi con la sua falce umana (?) Soul, che nel primo volume dice di aver creato lei stessa con le sue manine da maestra d'armi. Lo scopo, tecnicamente, sarebbe far fuori novantanove cattivoni più una strega, raccogliendo le loro anime all'interno della suddetta falce umana Soul che, raggiunta quota cento, avrebbe l'onore di diventare l'arma di Lord Shinigami: la Death Scythe. Il perché di tutto questo sbatti ancora non si è capito. E, soprattutto, cosa ci ricava il maestro d'armi a far diventare la propria arma Death Scythe , almeno per me, rimane uno dei tanti misteri di questa serie.
Ok, fermiamoci qui un attimo. Non so voi, ma io in questo manga ho sperato fino all'ultimo volume acquistato che mi venisse dato uno straccio di spiegazione. L'unica cosa che ho ottenuto, invece, è ulteriore casino.
Ma andiamo per gradi: una spiegazione sull'ambientazione, una misera introduzione sulla dimensione, sullo spazio-tempo in cui ci troviamo, avrebbero anche potuto darmela, eh? Cioè, che caspio di posto è Death City? È un mondo parallelo o è una ridente cittadina rintracciabile tranquillamente con Google Maps? Una pseudo-locazione geografica l'abbiamo nel volume sette - nel volume sette, capite? E Lord Shinigami? Qual è il suo ruolo, scusatemi? È tipo un unico Dio/governatore della terra/preside della DWMA? Se è un Dio, perché parla tranquillamente con le persone? Che rapporti si hanno con le divinità in questo fumetto?
Poi scusate, ma per me non è normale che le persone diventino armi. Non mi basta che mi venga detto "È così, credici" perché la prenda per buona. In Shaman King ci davano un'egregia spiegazione, ma qui no.
<b>Attenzione, spoiler</b>
Io ho letto il manga fino a tot credendo veramente che fossero i maestri a creare le armi, data l'affermazione di Maka nel primo volume, ma quando ho visto che Tsubaki aveva un fratello ci sono rimasta male. Cosa devo pensare? Ad un errore di traduzione della Panini? O era tutto un bluff? L'autore ha cambiato idea? Allora?
<b>Fine spoiler</b>
La scusa che molte persone mi danno a questa mancanza gravissima (parlo di uno straccio di spiegazione sulle armi umane) è :"Ma lo spiegano più avanti". Ma come si può spiegare ciò che costituisce le fondamenta di una trama dopo venti volumi? Una persona si stufa prima! Avrebbe senso se l'autore fosse stato furbo e avesse messo degli elementi che spingevano l'autore ad incuriosirsi, invece no: devi prenderlo com'è e forse, un giorno, se costui ne avrà voglia, approfondirà la questione.
Inoltre perché, dopo anni e anni e milioni di studenti che ambiscono (inspiegabilmente) a far diventare la propria arma quella dello Shinigami, la Death Scythe in carica è ancora il padre di Maka da non si sa nemmeno quanto? Volete dirmi che nessuno è mai riuscito a tirar su cento benedette anime in tutto questo tempo? Considerato il numero di studenti alla DWMA dovrebbe essercene una nuova almeno ogni anno.
Mah, crediamoci sulla parola e andiamo avanti con la storia, dato che in dieci volumi nessuno si è degnato di darmi una spiegazione.
Dopo aver fatto conoscenza con i tre personaggi principali, tutti impegnati a raccogliere queste benedette anime, la trama, dal nulla, cambia completamente piega.
Senza nessun collegamento apparente cominciano a buttarci lì a spizzichi l'argomento "follia", introducendo quelli che dovrebbero essere gli antagonisti.
Non che non vada bene, ma se mi presenti la storia in un certo modo non puoi cambiarmela repentinamente nel giro di tre capitoli! Gli eventi dovrebbero sfumare seguendo una linea logica. Invece in SE no, cominci a leggere il manga aspettandoti una cosa e, dopo qualche pagina, a nessuno dei personaggi interessa più diventare una Death Scythe. Insomma, manca proprio di coerenza narrativa in tutto.
Passiamo ora ai disegni di Atsushi Ohkubo: brutti. Davvero, non trovo altro modo per descriverli. Mancano le basi più basilari dell'anatomia, si sforza di dare dei tratti dark che il suo stile naturalmente non ha e il risultato è pessimo. Punto. (Bisogna dire che nell'anime sono stati migliorati non poco.)
Onestamente ci sono molti manga con tratti semplici e basilari che apprezzo molto. Nodame cantabile, per esempio. La differenza fra i disegni di un Nodame Cantabile e un SE è che nel primo, nella sua semplicità, si riconosce lo stile personale dell'autrice. Nel secondo si vede solo il tentativo non riuscito da parte dell'autore di far sembrare i suoi disegni belli e particolareggiati quando, in realtà, non ha le capacità per renderli tali.
E poi, vogliamo parlare del fan service a dir poco gratuito, fuori luogo ed esagerato?
Esagerato come sono esagerate le personalità dei personaggi che, seppur indubbiamente interessanti e particolari, finiscono per diventare odiose ed estremizzate.
L'idea di fondo per la caratterizzazione dei protagonisti è sicuramente buona. Death the Kid e la fissa per la simmetria, l'egocentrismo di Black Star contrapposto al temperamento remissivo della compagna Tsubaki, l'atteggiamento sbruffone di Soul, Maka diligente e sensibile... insomma, le basi c'erano.
Sicuramente ci sono state svariate gag divertenti, nulla da dire, ma alla lunga diventa troppo, al punto da risultare banale. E niente, ti ritrovi ad odiare ogni singolo personaggio che, peraltro, non ha un briciolo di evoluzione nel corso della confusa vicenda.

In definitiva trovo che SE sia fin troppo sopravvalutato. Dico anche che sono arrivata al volume 10, dopodiché l'ho venduto, quindi magari qualcosa è migliorato.
È pieno di buchi e di cose che si danno per scontate nella trama quando un minimo di approfondimento avrebbe reso tutto più gradevole e scorrevole. Io detesto dovermi porre mille domande mentre leggo un fumetto, a meno che non siano domande legate al proseguimento della trama stessa, ma qui le domande sono al fine di capire il senso vero e proprio dell'opera. Trovo che l'autore abbia scoperto tutte le sue carte subito, in modo confuso, senza pensare ai retroscena che contribuiscono a rendere qualcosa di grazioso e senza pretese, come potrebbe essere SE, in qualcos'altro di più rispettabile. Le potenzialità forse c'erano, ma non sono state sfruttate al meglio.
Comunque non mi sento nemmeno di dire che sia tutto uno schifo. È sicuramente un manga adatto ai ragazzi molto giovani o per chi vuole una lettura tranquilla e simpatica.
Insomma, non aspettatevi di trovarci filosofia leggendolo, ecco. Sarebbe già tanto trovarci una vera trama.