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Adotta un titolo 1Adotta un titolo 2Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).

I titoli al momento disponibili sono:

[ANIME] Seiken tsukai no World Break (Scadenza: 10/5/2015)

[ANIME] Ima, futari no michi (Scadenza: 13/5/2015)

[LIVE] Perfect Girl Evolution (Scadenza: 17/5/2015)

[MANGA] Koudelka (Scadenza: 20/5/2015)

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Oggi appuntamento libero, con i manga City Hunter, Rocky Joe e Arrivare a te.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


Per saperne di più continuate a leggere.


10.0/10
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10 è davvero poco. City Hunter è il mio manga preferito. L'ho letto, riletto, e riletto ancora. È uno spettacolo. Mi dispiace tanto, immensamente, che l'anime sia stato fatto così male. Kaori è stata imbruttita tantissimo e sembra una pazza scatenata che sa solo dare martellate al povero Ryo, è stata ignorata la profondità del personaggio di Kaori, la sua dolcezza e la sua premura.
I più begli episodi sono stati omessi; Mick Angel, Shin Kaibara, Sonia Field, la dichiarazione nella radura... non c'è niente di tutto questo, mentre ci sono dozzine di episodi inventati e incoerenti, che non servono proprio a nulla.

Il disegno di Hojo nel manga matura moltissimo, così come i suoi personaggi. Ryo è unico, in tutto e per tutto. È bello fuori e bello dentro. Non si fa capire, si nasconde, cela i suoi sentimenti. Fa lo scemo, ma ha sofferto tanto e vuole solo un po' d'amore che però non ha il coraggio di chiedere apertamente. L'atmosfera dell'inizio è molto più cupa e cruda. Francamente mi è piaciuta la trasformazione di Ryo quando conosce Kaori, perché al principio uccide in maniera molto fredda e senza scrupoli, mentre la vicinanza di Kaori sembra renderlo più buono e infatti ad un certo punto, i nemici preferisce ferirli e farli arrestare che ammazzarli (in una delle prime vignette, sgozza un uomo in maniera tutt'altro che soft!). L'atmosfera da metà manga in poi è molto più leggera e fatta apposta per ridere, anche se spesso Hojo non resiste ad inserire - fortunatamente - episodi profondi e significativi (Sonia Field e Kaibara tra tutti!)

Solo chi l'ha letto e lo ama tanto, può capire queste cose che Hojo ha fatto intendere. Penso purtroppo che abbia seguito una linea editoriale, penso ci fosse la necessità di rendere il manga più leggero e non troppo pesante, ne è la prova quello che c'è scritto sulla collection. I primi numeri di City Hunter erano troppo duri, cupi e violenti, il manga non vendeva tantissimo; ha cominciato ad avere un successone nel momento in cui ha preso tinte più leggere e nel momento in cui è stata inserita la parola "mokkori". Secondo me lui avrebbe voluto approfondire di più, perché a lui piacciono le storie lunghe e soprattutto gli piace Ryo. In effetti anche quando si presenta, all'inizio Ryo è molto più in stile City Hunter. O meglio, è un Ryo che sa essere simpatico, ma anche dannatamente bastardo. Il suo approccio con le donne è stato reso più grottesco in seguito.

Fatto sta che City Hunter rimanga un pilastro nel mondo dei manga, un capolavoro, un'opera d'arte, un romanzo illustrato divinamente, che ha tutto: comicità, serietà, avventura, sangue, velato erotismo, lacrime, amore. Leggete il manga, non fatevi ingannare dalla pessima grafica dell'anime (e l'odioso adattamento! Hunter, Kreta, Selene...).




10.0/10
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Se doveste cominciare a leggere un titolo sportivo, non potrei che consigliarvi Rocky Joe: qui trovate drammaticità, sacrificio, rivalsa, gioia, amore, impegno, successo, morali, lezioni importanti, sentimento e tanto, tanto sport.

La storia i più grandicelli ormai la dovrebbero conoscere a memoria, ma rinfreschiamo loro la memoria e parliamone ai più piccini: Joe è un orfano vagabondo che vive alla giornata, la cui vita cambierà dopo il fortuito incontro con l'ex-pugile professionista Danbei Tange che, in cambio di vitto ed alloggio, chiede al giovane dedizione ed impegno al fine di diventare, un giorno, il pugile più forte del Giappone.

Da questo incipit piuttosto semplice e lineare ne scaturisce una trama ricca, lunga ed approfondita sotto diversi aspetti, mai banale o scontata, in grado di regalare al lettore innumerevoli colpi di scena, comprimari ed antagonisti molto ben realizzati e definiti ed un finale talmente epico quanto struggente nella sua poesia da rendere quest'opera memorabile per ogni lettore di manga che si rispetti.

Se fin qui abbiamo premiato l'ottima sceneggiatura di Takamori, ora non possiamo esimerci dal commentare lo splendido tratto di Chiba, infatti Rocky Joe (in originale "Ashita no Joe") vanta un successo a quattro mani: l'artista che ne cura le tavole permette al lettore di godere di un'opera sempre fresca dal tratto particolarissimo e caratteristico, con dei contorni molto spessi e scene dinamiche dal riuscito effetto. Spesso si predilige la presenza di sfondi poveri proprio per incentrare l'attenzione del lettore sul combattimento che avviene a centro del ring, viceversa, spostandosi di location in location, troviamo ambientazioni caratteristiche dell'epoca molto particolareggiate e ricche di comparse. Lo spessore del talento di Chiba che trasformò Rocky Joe in una delle serie di spicco targate Kodansha lo si può riconoscere dalle sole copertine, che risultano un'armonia incredibile fra il tratto delicato e definito sino ai colori che si suddividono con piacere tra acquerelli, tempera e pastello.

Riesco a trovare difetti in Rocky Joe? No, a parte che finisce in soli 20 volumi. La storia non subisce mai alcun calo nel corso dello svolgimento, questo manga è e rimane ancora oggi, uno dei grandi classici della letteratura manga sportiva che ogni lettore dovrebbe leggere, a prescindere dal fatto che segua o meno il pugilato: Rocky Joe è un'esperienza letteraria meravigliosa, e il suo diretto vi colpirà dritti al cuore, mettendovi K.O.




7.0/10
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Ho conosciuto il manga dall'anime e questo ovviamente cambia le prospettive, sono ricorsa al manga perché quando vidi per la prima volta la prima serie animata l'attesa per la seconda serie dell'anime era davvero lunga; ora che sta uscendo quest'ultima mi ritrovo di nuovo a guardarla, in quando piacevolmente colpita dalla stagione uno, e abbastanza in là con il manga lascio il commento anche qui, e dal piacevole 8 della serie animata scado a 7.

È una serie carina "Arrivare a Te", e direi che "carino" è il termine esatto per descrivere tutto: lo stile del disegno, gradevole e non fastidioso, ma non certo eccelso, carina è la trama dolcissima tra i due protagonisti, carina è la scelta di una protagonista con seri problemi di inserimento e un aspetto da Sadako di The Ring e carino è senza dubbio il modo in cui primari e comprimari si confrontano non incentrandosi solo su Sawako e Shouta, cosa che rende più realistico il palcoscenico di analisi dei protagonisti e delle loro diverse timidezze. Ma tutta questa carineria alla fine in Kimi ni Todoke porta ad una cosa sola: sfiancamento.

Purtroppo c'è un momento in cui lo sforzo di tenere Sawako incollata al suo essere impacciata e al non capire le situazioni uccide la voglia di proseguire la lettura. La crescita di Sawako dopo un certo punto si blocca e diventa una linea a livello costante, l'evoluzione della ragazza isolata avvicinata al mondo sociale che tanto agognava ha un bloccone e mentre nella trama viene mostrato il miglioramento con i compagni di classe etc, sul fronte Shouta si scade in una ridicolaggine assurda. Non è più credibile nemmeno con salti di fantasia epici che una sedicenne non sappia spiegarsi come mai vuole prendere per mano il suo ragazzo e per questo ha mezze crisi di panico, è ridicolo e persino fastidioso, non ha 9 anni, sicuramente la televisione l'accende anche. Queste scenette fanno cadere le braccia e ledono molto la Sawako che si è seguita nelle sue faticose conquiste, che a quanto pare sono tutte a ramengo visto che poi ci sono continuamente queste situazioni assurde e per nulla credibili, nemmeno con gli eventi che hanno preceduto per altro.

Per quanto sia indiscutibilmente piacevole un'analisi così delicata e profonda dei personaggi e della loro timidezza, seguire l'avvicinamento della isolatissima Sawako con il principe della disinvoltura Kazehaya (tranne che in amore è disinvolto nei rapporti sociali) nel proseguire dei volumetti diviene ineluttabilmente un qualcosa di faticoso, lento al punto da essere sfiancante, persino indisponente. Si vedono replicare scene già viste nel primo anno di avvicinamento tra i due personaggi ed anche se si i passetti sono stati fatti ci sono ripetizioni di cose già viste che non tengono nemmeno per come è la storia.
Io mi auguro solo che l'idea sia quella di svegliare Sawako o di evolvere Shouta, mentre l'intorno dei comprimari prosegue, però diventa davvero pesante pensare che l'evoluzione del caso umano numero 1 (Sawako/Shouta) sia a pari livelli delle situazioni delle due amiche (Chizuro e Ayane) e dell'amico di Shouta, Ryu, visto che tecnicamente sono i "normali" loro.

Do 7 perché l'effetto lentezza è stato troppo trascinato, mi auguro che si arrivi ad una conclusione che non leda la progressione di Sawako che tanto meticolosamente è stata impostata e seguita.