AnimeRing Head


Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.

Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati" e che i nostri detrattori scarseggiano a fantasia, ci siamo detti in Redazione "Why not"?
 
AnimeRing!

Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!

Andiamo a scoprire il titolo, da oggi in poi cercheremo di fare qualche appuntamento in più al mese!

Finito appena lo scorso marzo la trasposizione anime di "Nanatsu no Taizai" ("The Seven Deadly Sins"), il manga vincitore dei nostri NekoAwards come miglior novità manga del 2014. Serie che ha visto all'opera uno studio di animazione navigato come la A1-Pictures e le musiche del grande Sawano eppure pare non abbia convinto i più.
scendono quindi in campo i due contendenti, uno staffer e un utente.


 
La domanda è una sola: voi da che parte state?


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"The Seven Deadly Sins", un po' un "Dragon Quest" più smaccatamente medievale e meno fiabesco, è una serie che cattura immediatamente l'attenzione degli spettatori, grazie al suo stile un po' retrò (ma non del tutto) e all'atmosfera estremamente suggestiva che evoca sin dalle prime scene.
In una Britannia da ciclo arturiano che conosciamo in viaggio fra borghi e osterie, villaggi e castelli e che va poi via via pericolosamente avvicinandosi alle atmosfere battagliere di "Dragon Ball", assistiamo a una storia apparentemente semplice che si colora successivamente di intrighi, misteri e azione.
Un ragazzino simpatico ma misterioso che gestisce una strana taverna ambulante e sembra avere un enigmatico passato, una dolce principessa in fuga e un irresistibile maialino parlante in viaggio alla ricerca di compagni dispersi per fermare i cavalieri che gettano scompiglio nel regno: inizia così la nostra storia, che fra combattimenti, rivelazioni, ribaltamenti e avventure non ci annoia nemmeno per un secondo.

Chi ha amato il primo "Dragon Ball", "Dragon Quest" e altre opere dello stesso stampo, si troverà perfettamente a casa nella Britannia di "The Seven Deadly Sins", un universo di grande atmosfera che sarà davvero un piacere esplorare in lungo e in largo, mentre ne scopriremo gli abitanti, le storie, i luoghi, il passato.
Non tutti i personaggi della serie sono simpaticissimi (se lo psicopatico Ban lo accettiamo con riserve in virtù della sua toccante backstory, l'altrettanto psicopatico Gowther risulta veramente fuori luogo e ne avremmo fatto volentieri a meno), ma generalmente risultano carismatici e ben caratterizzati, regalandoci spesso delle storie passate molto coinvolgenti e commoventi che aiutano a formarne il carattere e a giustificarne i comportamenti.
La serie ci regala dei personaggi particolarmente indovinati, come la gigantessa Diane, tanto trash nelle premesse quanto dolce, femminile e profonda in realtà, o il buffissimo King, re trasformista dal passato tragico, senza dimenticare diverse personalità interessanti, ambigue e sfaccettate anche fra i cavalieri che militano nel "fronte" avverso a quello dei protagonisti.

E' una storia ricca di avventura, ma anche d'azione, che non si fa mancare combattimenti, colpi speciali (con tanto di kanji e furigana in sovraimpressione alla "Ken il guerriero" che li annunciano), trasformazioni demoniache, tornei di lotta, colpi tanto potenti da distruggere città, castelli e montagne. Combattimenti, sentimento e misteri procedono di pari passo in un insieme affascinante, fino alle ultime battute, che ci regalano uno scontro di grandissima intensità con un avversario di quelli fighissimi come non si vedevano da tempo, capace di farti salire l'adrenalina a mille e quasi di farti tifare per lui.
Questa storia così bella viene tuttavia un po' penalizzata da diversi cambiamenti alle vicende del manga originale (probabilmente dovuti al fatto di dover dare una conclusione sensata al tutto in soli ventiquattro episodi, mentre il manga è ancora in corso), tagli e modifiche che rendono la trama dell'anime meno completa di quella del manga.

Pesa un po', in certe sequenze, la mano ancora inesperta dell'autore originale, che non sempre è capace di rendere al meglio le belle idee della sua trama e dunque, ogni tanto, qualche passaggio risulta frettoloso o poco dettagliato. L'attenzione dello spettatore è comunque sempre ben alta, stuzzicata qua e là da una trama intrigante, belle sequenze d'azione e toccanti flashback che ne raccontano i personaggi.
Elemento evitabile, ma che non pesa più di tanto, è poi il saltuario fanservice che spunta qua e là: se i palpeggiamenti di Meliodas ai danni di Elizabeth alla lunga infastidiscono, soprattutto perché lei non fa una piega, la riscrittura di Mago Merlino in versione maga gnocca e praticamente tutta nuda sale senza sforzo le posizioni della classifica dei personaggi più sexy del momento.

I bei disegni e i colori vivaci rendono molto piacevole la visione della serie, anche se la computer grafica usata a sproposito in un mondo medievale che il computer non sa cos'è stona parecchio, soprattutto quando usata per animare esseri viventi come mamma Hawk.
La colonna sonora è uno dei fiori all'occhiello dell'anime. Le sigle d'apertura e chiusura sono orecchiabili e hanno riscosso un buon successo in patria (specialmente la seconda opening, a cura degli enigmatici Man with a mission, che in Giappone spopola alla radio). Ma l'elemento più bello sono i suggestivi score orchestrati che rievocano alla perfezione il mondo di stampo medieval-arturiano della serie.
Menzione d'onore per "Perfect Time", splendida insert song che si può ammirare durante lo scontro finale: parte come una ballata medievale da taverna e si trasforma in un adrenalinico brano cantato in lingua inglese, perfettamente coerente con l'ambientazione britannica della storia.

"The Seven Deadly Sins" non è una serie perfetta. E' ancora un po' ingenua nella narrazione, non aggiunge nulla di realmente nuovo al genere a cui appartiene e, chiaramente, ha un finale aperto che prelude a nuove avventure, si spera animate in una seconda stagione prossimamente.
Ciononostante, è una visione piacevolissima e di grande atmosfera, mai pesante e capace di trasportare lo spettatore in un mondo incantato ricco di intrighi e battaglie coinvolgenti. Non si tratta di una serie impegnata, ma il suo lavoro di intrattenimento per ragazzi lo svolge alla perfezione, invogliando alla visione e coinvolgendo in maniera magistrale.


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"The Seven Deadly Sins" è un classico anime di combattimento per ragazzi, e per classico intendo che è la copia sputata di molti suoi predecessori; certo, l'ambientazione è (un pochino) diversa, l'incipit è diverso, ma purtroppo quello che viene fuori è la solita storia trita e ritrita che ormai francamente ha stancato.
I personaggi sono stati fatti con lo stesso stampino di tutti i manga per ragazzi: c'è il protagonista ingenuo e un po' sciocco ma fortissimo (che nasconde un oscuro segreto... uuuuh...), la protagonista, il cui unico scopo è quello di essere portatrice di tette, il tipo burbero ma che in realtà nasconde un cuore tenero... insomma, ci sono proprio tutti.

Menzione speciale merita il ruolo che il genere femminile assume all'interno di questa opera, che è la ragione principale che mi spinge a considerarla in maniera negativa: come la protagonista ci illustra gentilmente fin dalla prima puntata, la donna serve ad essere palpata senza opporre resistenza, deve essere protetta dall'uomo forte e non può far altro che gridare il suo nome in attesa che egli accorra in suo aiuto. È vero, ci sono anche donne combattenti, ma il loro comportamento non differisce affatto da quello della protagonista: sono sempre dipendenti da un uomo, sempre; e naturalmente devono indossare vestiti succinti, dotati di ampia scollatura e mettere in mostra la mercanzia il più possibile. Sia mai che una va a combattere con dei vestiti normali addosso.

Per quanto riguarda i combattimenti, purtroppo sono una delusione. Poteri a caso, mosse urlate a caso, disparità di potenza tra avversari a caso. Ovviamente, visto che questo anime è la fiera dei cliché, non può mancare quello in cui, dopo essere stato menato quasi a morte, il protagonista torna con l'espressione tutta seria in viso e il cattivo inizia a parlare tantissimo, vantandosi che è forte, oh com'è forte, nessuno può essere più forte. E poi ovviamente perde, perché è cattivo.
Altra cosa davvero triste di questo anime è la presenza di colpi di scena (mi vergogno in realtà a chiamarli così) che sono quanto di più ovvio e prevedibile possa esistere, e l'unico stupore che suscitano è quello che ti fa meravigliare che li abbiano inseriti davvero, per quanto sono scontati.
La regia non è stata per niente ben fatta: scene di azione che dovrebbero andare in crescendo vengono spezzate da discorsi lunghissimi di cui non si sente affatto bisogno, e scene che dovrebbero essere commoventi risultano solo ridicole, specialmente per la mancanza di atmosfera, che si nota in particolar modo nella colonna sonora poco adeguata; così come le musiche, anche il character design è particolarmente anonimo, e questo accentua ancora di più la mancanza di originalità nei caratteri dei personaggi.

In conclusione, questo anime non è niente di che. La sua visione non lascia nulla, ma alla fin fine è esattamente quello che è, cioè una storiella per ragazzini, con tutti i comfort di essere su un sentiero ben conosciuto e da cui non fa il minimo sforzo per allontanarsi. La parola perfetta per descriverlo è: banale.




Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!

Cosa ne pensi dell'anime di The Seven Deadly Sins