La cronaca degli insetti umani di Osamu Tezuka coverOriginariamente pubblicato a puntate sulla rivista giapponese Play Comic, edita da Akita Shoten a partire dal 1970, La cronaca degli Insetti umani (Ningen Konchuki) è uno dei primi romanzi grafici che Osamu Tezuka ha scritto e disegnato appositamente per un pubblico adulto, e segna il periodo nell’arco della sua produzione in cui subisce l’influenza dei fumettisti gekiga, genere caratterizzato da uno stile narrativo cupo e da un’estetica realistica, che si era imposto come simbolo di ribellione negli anni turbolenti della cosiddetta generazione manga, alla fine degli anni ‘60. In questa vena di sperimentazione, sia narrativa che grafica, si inseriscono altre opere di Tezuka come MW, Ayako e Kirihito. Nel 2011 il canale giapponese WOWOW ha rilasciato una trasposizione in serie televisiva basata sul manga con protagonista l'attrice Hinase Minami.

La storia è incentrata sull’enigmatica figura di Toshiko Tomura, brillante donna in carriera che, nonostante la giovane età, sembra passare per un autentico genio, riuscendo a eccellere in qualsiasi disciplina artistica ella si cimenti: attrice teatrale, designer, romanziera. Dietro il suo incredibile successo si nasconde però un torbido segreto e una personalità inquietante. La donna deve i suoi traguardi a una caratteristica molto particolare: la sua capacità mimetica di assumere il carattere e i talenti delle altre persone. Questa indole metamorfica le permette di sfruttare il prossimo in maniera dissoluta e di spremerne ogni goccia di utilità per il proprio tornaconto personale, arrivando ad usare senza scrupoli anche mezzi bassi come il sesso e la corruzione.

Il primo episodio vede Toshiko trionfare al prestigioso premio letterario Akutagawa con il suo romanzo La cronaca degli insetti umani, salvo scoprire subito dopo che in realtà ella aveva rubato l'intera opera ad un’altra scrittrice che a quel punto, sentendosi tradita, aveva infine scelto il suicidio. Da quel momento in poi Toshiko si rivela una letale mantide. Tutta una serie di personaggi (un paparazzo, un sicario anarchico, un regista teatrale, un dirigente senza scrupoli), che di volta in volta hanno la sfortuna di incontrarla, vengono inesorabilmente risucchiati all'interno della sua orbita deleteria per poi subire il medesimo amaro destino, abbandonati come involucri vuoti. La sua è un implacabile scalata a spese degli altri. In lei non ci sono rimorsi, solo un piacere quasi sadico e un insaziabile desiderio di annientamento. Ma alla fine di questa frenetica e inesorabile rincorsa a nuovi traguardi di abiezione, cosa rimane? La perenne insoddisfazione dovuta alla sua vacuità e alla sua volubilità, la totale mancanza di un’autentica realizzazione personale e un’incolmabile solitudine dovuta alla terra bruciata lasciata dietro di sé. In un certo senso assistiamo a una serie di trappole che Toshiko escogita per il puro piacere della sfida, una sfida contro se stessa.

“Si dice vi siano addirittura farfalle che si camuffano fino a diventare identiche a civette. Quella ragazza è così!” 
 
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La dark lady è uno stereotipo consolidato dell’immaginario letterario e cinematografico, rappresenta la donna seduttrice, infedele, pericolosa. L’antieroina di Tezuka esprime l'epitome della dark lady: bella, sexy, affascinante, assolutamente amorale. Non è facile per il lettore simpatizzare con un personaggio così ambiguo e intricato, ma le pagine del volume scorrono veloci con l’ansia di scoprire cosa la sua mente diabolica riesca ancora a escogitare, fino a che livello di abiezione possa ancora arrivare. I suoi inganni sono così astuti che potrebbero adattarsi alla trama dei più tetri film noir. E’ una donna maliziosa e disinvolta che non nasconde la crudeltà e la volontà di sopraffazione tipico della dark lady della prima metà degli anni ‘40. D’altronde Toshiko è un personaggio complesso, Tezuka la dipinge in modo spietato, ma c'è un altro lato di lei, un volto candido e innocuo che in segreto ha costruito un santuario della sua infanzia perduta, dove morbosamente trova la pace fra le braccia del feticcio in cera di sua madre, circondata da orpelli infantili.

«In quest’epoca di yin e yang irrazionali, ho voluto provare a descrivere una donna priva di scrupoli e il suo comportamento machiavellico. Ho dato nome ai personaggi parodiando per ciascuno alcune denominazioni entomologiche. Mentre realizzavo quest’opera, mi veniva in mente Dalla vita degli insetti di Karel Čapek. Penso che il mondo degli insetti sia una caricatura della società umana.» Osamu Tezuka

La cronaca degli insetti umani di Osamu Tezuka 1.jpgQuello di Tezuka è un affresco impietoso della rampante società giapponese degli anni ’70, la quale ne esce come cinica ed arrivista, corrotta e degenerata. Nessuno risulta essere del tutto innocente nella galleria di personaggi che popolano La cronaca degli insetti umani. Il consorzio umano descritto dall’autore si riduce a una primordiale lotta per la sopravvivenza, al prezzo della propria anima. Di quest’amara satira, che accosta gli atteggiamenti umani a quelli degli insetti, si erge a simbolo la stessa protagonista, paragonata ad una farfalla dalle cangianti forme ma anche ad un parassita in grado di sfruttare a suo vantaggio le capacità di chi la circonda. Il finale disincantato non lascia spiragli di salvezza e Tezuka si dimostra figlio del proprio tempo lasciandoci un’opera ancora di grande attualità.

La cronaca degli insetti umani è, come al solito quando si parla di Tezuka, una delizia dal punto di vista grafico. Il suo stile è meravigliosamente essenziale, espressivo, dinamico e si esprime al meglio nelle minimali pose di nudo femminile dal tratto sensuale ed elegante. Gli scenari sono realistici e dettagliati, con un’attenzione estrema alla riproduzione degli arredi e dei costumi che rispecchiano fedelmente i gusti e le mode dell’epoca. La scrittura è incalzante, fluente, senza soste. La migliore descrizione per lo stile di Tezuka è: eminentemente leggibile. Sfogliando i suoi manga, difficilmente si resta confusi sulla direzione delle vignette per via della sua innata capacità di spingere il lettore all'interno della pagina e di guidarlo attraverso un sapiente equilibrio di inquadrature, con calibrate accelerazioni e rallentamenti del ritmo di lettura. La composizione e la forma delle vignette offre un’incredibile varietà di sperimentazioni con soluzioni sempre nuove, in un linguaggio mutevole che spesso imita lo storyboard cinematografico per suggerire l’azione. Le tavole sono zeppe di informazioni visive e ci si sofferma spesso sui singoli dettagli pur di raccoglierne ogni minuzia grafica. La tecnica di disegno è molto libera e fa largo uso sia del tratteggio che del puntinato con effetti di chiaroscuro paragonabili alla tecnica di incisione in acquaforte. Una delle sue molte abilità consiste nella destrezza con i dettagli dello sfondo e nell'uso creativo dei retini, spesso applicati alle texture dei costumi e degli oggetti di design, con risultati raffinati e decorativi. In molte occasioni si spinge verso una ricerca formale che sfocia nell’astrattismo con vignette oniriche e psichedeliche.

Per quanto riguarda la più recente ristampa italiana, che risale al 2013, Hikari propone un’ottima edizione, puntuale in termini di traduzioni e note a piè pagina, a cura di Francesco Nicodemo. Al prezzo di 18 € si può possedere un pregevole volume unico di 368 pagine, di medio formato (17x24), con carta molto bianca e liscia di buona grammatura, stampa perfettamente bilanciata nella resa dei neri, e copertina satinata flessibile con alette. Completa l'offerta una breve postfazione scritta dallo stesso autore.
 
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Tezuka si conferma ancora una volta un creatore eccezionale, un distaccato osservatore sempre al di sopra del suo stesso gioco, dei suoi intricati complotti e dei sui schemi narrativi. Con la sua indomabile protagonista e una trama che mette molta carne al fuoco, tra romanticismo, criminalità organizzata, intrighi politici, atrocità di guerra e scene per adulti, La Cronaca degli Insetti Umani è una lettura davvero selvaggia, irrinunciabile se vi piace leggere di belle donne con il cuore nero come la notte.
 
Fra i manga tratti dall’opera di Osamu Tezuka, La cronaca degli insetti umani si distingue per essere uno dei più neri in assoluto. Il suo potere disturbante non nasce solo dalla presenza di scene particolarmente raccapriccianti, sessualmente esplicite o violente. In effetti, l'opera del maestro Tezuka è troppo bella e preziosa per ispirare vera repulsione. Tuttavia lo sguardo dell’autore sulle vicende della vita umana e sulle relazioni fra gli individui ci restituisce una visione così buia e pessimistica che non si dimentica facilmente.

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La cronaca degli insetti umani € 18.00 001 Edizioni
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La cronaca degli insetti umani - Variant cover € 18.00 001 Edizioni