Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.

Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?

AnimeRing!

Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
 


Andiamo a scoprire  il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
 
Terror in Resonance (Zankyou no Terror), serie animata in 11 episodi dell'estate 2014, prodotta dallo studio MAPPA(costola del più noto studio Madhouse, a cui si devono per esempio Yuri!!! on IceUshio e Tora, e Garo the Animation) e diretta da Shinichiro Watanabe (Cowboy BebopSamurai Champloo) con l'accompagnamento musicale di Yoko Kanno (Cowboy Bebop, Ghost in the Shell: Stand Alone ComplexMacross Frontier).
Sul web legalmente e gratis da qualche tempo sul canale ufficiale di Yamato Animation di YouTube questo titolo è tornato a far parlare il fandom che è sempre stat piuttosto diviso. c'è chi lo considera un'ennesima affermazione di un cast rodato al successo e chi invece lo giudica come un'opera minore, un'occasione mancata visto i nomi in campo.

Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!




La domanda è una sola: voi da che parte state?

A FAVORE

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"Zankyou no Terror" è stato un viaggio emozionale. Ho iniziato a seguirlo con titubanza, perché non appartenente ai generi di anime che prediligo, ma, incuriosita dall'entusiasmo generale, mi sono lasciata trasportare da questa storia bella e drammatica e ne sono stata rapita.

Apparentemente la trama sembra incentrarsi su uno dei tanti "mali" che affliggono la nostra epoca: il terrorismo. Ma, come spesso accade, non sempre le cose sono quello che sembrano.
La trama non tratta di atti terroristici fini a sé stessi, messi in atto da ragazzetti dotati di un'intelligenza superiore alla media, che per attirare l'attenzione del mondo su di sé, per fame di notorietà, giocano all' "allegro bombarolo". Ci sono delle ragioni precise dietro ognuna delle singole azioni del duo denominato Sphinx. Tutto ciò che mettono in atto vi condurrà attraverso la scoperta delle motivazioni più profonde del loro animo afflitto dal dolore di un indicibile passato. La storia diventerà, poco a poco, un viaggio attraverso le loro ragioni, non per giustificarli, ma per far vivere allo spettatore, in prima persona, la sofferenza e la rabbia che li hanno spinti a commettere atti folli, l'ingiustizia patita che non può essere semplicemente ingoiata e dimenticata, il desiderio di far sapere al mondo una verità che non può essere taciuta oltre, solo perché si possa avere giustizia e perché non si venga dimenticati. La costruzione della trama è esemplare: mai noiosa, spinge ad essere sempre sul filo del rasoio, a contare i secondi che restano, a farsi coinvolgere dall'ennesimo indovinello, e ad emozionare per la scoperta di un altro tassello del passato.

I personaggi principali, Nine e Twelve, hanno un legame quasi simbiotico. Cresciuti insieme, nella solitudine e nella tristezza della loro condizione, dipendono l'uno dall'altro e, sebbene arrivino anche a ferirsi, hanno il bisogno innato di ritrovarsi, perché non riescono a sentirsi completi in assenza dell'altro. Non sono uno la mente e l'altro il braccio, ma due menti eccelse, capaci di mettere in ginocchio una città intera, se non una nazione. Accumunati da un medesimo passato e da un destino scritto, agiscono per far sentire la loro voce, e perché questa voce possa arrivare al di là delle barriere dell'indifferenza.
Ben costruiti anche i personaggi secondari: Lisa, che porterà un pizzico di normalità, quotidianità, affetto, nelle vite dei due protagonisti; Shibazaki, l'ispettore di polizia in grado di venire a capo agli spinosi quiz e che assumerà un ruolo fondamentale nella realizzazione del fine ultimo del duo; Five, agente dei servizi segreti americani, misteriosamente legata agli Sphinx. Apparentemente comparsa nel bel mezzo della storia per mettere i bastoni tra le ruote ai giovani terroristi, si scoprirà essere anche lei emotivamente coinvolta nella storia di Nine e Twelve, più di quanto si possa inizialmente pensare.

Gli scenari, realizzati ad arte, sono spesso riproduzioni fedeli di ambienti reali.
La colonna sonora, davvero sublime, accompagna emozionando ogni singola fase della storia, arricchendola.

"Zankyo no Terror" è stato una piacevole sorpresa. E' un anime coinvolgente ed emozionante, che vi sorprenderà, vi terrà incollati allo schermo e vi farà emozionare fino alla lacrime.

Consiglio vivamente di vederlo, con la doverosa premessa che è una storia bellissima, ma struggente. Riuscirà a devastare la vostra anima, ma anche a lasciarvi un segno indelebile.
L'autore ha dato voce a tutti i fantasmi delle ingiustizie del mondo, agli invisibili, ai dimenticati dietro i muri della nostra indifferenza e di cui ci si accorge solo quando si viene toccati in prima persona.
Un anime indimenticabile.


CONTRO 

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Siamo di fronte all'anime più deludente della stagione estiva 2014, almeno tra quelli che ho inserito nella mia wish-list. C'è stato "Glasslip", cui ho assegnato lo stesso voto, ma, pur ritenendolo ancora peggiore di "Zankyou no Terror", mi ha deluso molto meno, poiché su quest'ultimo riponevo moltissime aspettative, sia prima dell'esordio che subito dopo i primi tre, quattro episodi.
I motivi che generavano moltissimo "hype" erano la trama, con i protagonisti dediti ad atti di terrorismo, quindi qualcosa di decisamente realistico, crudo e attuale, e il comparto grafico, che, e sicuramente da questo punto di vista le aspettative sono state ben ripagate, brilla per il suo dettaglio e fotorealismo davvero belli da vedere, e azzeccati per un anime dal background così cupamente urbano come "Zankyou no Terror".

Il chara design è in linea con questa idea di realismo, visto che i protagonisti sono quanto di più lontano dallo stereotipo anime cui siamo abituati, con occhi e lineamenti molto vicini alla realtà; o almeno fino alla comparsa di Five, momento nel quale tutto quello che di buono aveva espresso la serie è venuto a mancare.
L'accenno a questo personaggio, dal design piuttosto eccentrico, quindi ben diverso da quello dei personaggi visti fino a quel momento, non è casuale, perché la sua entrata in scena coincide con una serie di colpi di teatro così mal gestiti (l'episodio dell'aeroporto è il trionfo del nonsense) da provocare nello spettatore incredulità, frustrazione e, infine, perfino senso di ridicolo. Perché le mosse fatte compiere dagli autori all'antagonista dei nostri eroi, la suddetta Five, appunto, sono qualcosa di totalmente assurdo, inaccettabile, illogico e irrazionale, e tutto ciò finisce per far crollare tutto l'impianto che fino a quel momento aveva retto, e far segnare l'inesorabile declino della serie fino al desolante e, permettetemelo, stupidissimo finale, che veramente andrebbe annoverato nel manuale dei "Cento errori da evitare nella realizzazione di un buon anime".
Se il canovaccio, quindi, si regge sulle proprie gambe solo fino a un certo punto, anche la caratterizzazione psicologica dei protagonisti appare piuttosto zoppicante. Mentre i due ragazzi inizialmente sembrano avere le loro ragioni per innescare l'escalation di terrore cui assisteremo, via via che la trama si sviluppa e approfondiremo meglio il loro passato e inizieremo a inquadrare il loro obiettivo finale, la sensazione di poco credibile comincia nuovamente ad affiorare. Senza voler fare eccessivi spoiler, i nostri antieroi finiscono per non essere né carne né pesce, visto che non perseguiranno né obiettivi di ricchezza né la vendetta verso i diretti responsabili delle loro sevizie né verso la società tutta, strada più semplice e che di norma viene intrapresa da personalità con gravi traumi ed esperienze sulle spalle come Nine e Twelve. Immagino che questa scelta sia stata necessaria per non varcare la soglia del buonismo, o del politically correct, se volete, ma ha finito per inficiare decisamente la buona riuscita dei due protagonisti e della serie.

In conclusione, siamo di fronte per l'ennesima volta ad un prodotto che si presenta al pubblico con credenziali di un certo tipo (drammaticità, adrenalina a mille, introspezione psicologica profonda) e che viceversa viene condannato proprio dalle pompose pretese che avanza e che finisce per deludere, visto che alla fine dell'undicesimo episodio la sensazione di assurdo e ridicolo sono quelle che maggiormente serpeggiano nella mente di chi ha assistito a questa produzione.
E, come ho già detto, non c'è peggior cosa di un prodotto di entertainment che si prende decisamente sul serio, e finisce per non azzeccarne una (o quasi) come questo "Zankyou no Terror".



Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!

Cosa ne pensi della serie Terror in Resonance?