Dopo un tam tam promozionale e mediatico durato oltre un anno e il debutto al primo posto del box office giapponese avvenuto qualche giorno fa, la domanda successiva che ci si pone per il film live action dedicato a Fullmetal Alchemist sorge spontanea: "ma questo film, alla fine, come sarà?"
Lo abbiamo chiesto a qualcuno tra coloro che, lavoratori residenti in Giappone, si è già recato a vedere il film al cinema, e vi proponiamo qui di seguito quanto ne è emerso.
 


Ci preme sottolineare che non intendiamo, in questa sede, proporre alcuna recensione né verità assoluta sull'opera, bensì soltanto condividere i pensieri ed esternare le prime curiosità fra le tante domande di chi, fan dell'opera di Hiromu Arakawa, attende con più o meno premura il rilascio del film anche in Italia, unitamente a una comprensibile dose di timori dettati dalla bontà dell'adattamento cinematografico diretto da Fumihiko Sori.
I commenti espressi di seguito non fungono da campione statistico, riguardano ovviamente percezioni personali che possono variare anche di molto da persona a persona pur tenendo questo a mente, tuttavia, riusciamo a ricavare qualche linea guida su cosa aspettarci al cinema e su cosa invece no.
 


La storia narrata copre in maniera più o meno lineare e fedele gli archi narrativi dei primi volumi del manga, ed è facile intuire che il film possa inevitabilmente soffrire del limite di proporre una storia molto complessa, recante tanti temi diversi e una nutrita schiera di personaggi, in un tempo probabilmente non sufficientemente adeguato.
Da questo ne consegue che buona parte dei personaggi non risulta caratterizzata nei suoi tratti distintivi come nel manga della Arakawa, per quanto comunque invece i fratelli Elric, ovvero l'attore Ryosuke 'Ed' Yamada e un Alphonse ricreato interamente in 3D, rispondano invece bene alle loro controparti originali.
Sembra che i tanto decantati effetti speciali facciano il loro buon lavoro nel film, dal momento che proprio l'armatura di Al si muove come se si trattasse di una presenza tangibile del film anziché un 'effetto speciale', e che l'ambientazione collocata in una città concreta come Volterra (in cui si è girato il film, ndr) pur se tinta da note fantasy, regala un apprezzabile realismo complessivo delle varie scene.
 


Un paio di ragazze italiane che lavorano e risiedono in Giappone si sono recate a vedere il film spinte dalla curiosità, pur non conoscendo bene o affatto l'opera originale; si sono dette nel complesso soddisfatte del film per il quale avevano aspettative elevate, che sono state pienamente realizzate, e forse superate, grazie anche al piacere di vedere un angolo toscano d'Italia magicamente trasformato con una certa abilità in uno scorcio di stampo fantasy.
Una terza ragazza, invece, è dispiaciuta dal fatto di aver ritrovato gli amati personaggi del manga carenti dei loro tratti tipici, pur riconoscendo che il lavoro fatto sugli effetti speciali è buono.
Un uomo giapponese di mezz'età, infine, ritiene che il film di Fullmetal Alchemist sia stato una visione divertente e confida segretamente in un seguito, che è facile intuire ci sarà, però, soltanto se il riscontro di pubblico risponderà alle attese.
Chiudiamo con una nota che farà senz'altro piacere a noi italiani a prescindere dalla resa del film, dato che i ringraziamenti ai Comuni e a tutti gli altri enti italiani coinvolti nel progetto (ricordiamo ad esempio Trenitalia che ha prestato una locomotiva di cent'anni fa) sono stati riportati interamente in lingua italiana.
 
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Si ringraziano Valentina, Gkj ed Erika per le foto e i commenti