Papa Francesco ha scelto una foto emblematica per denunciare gli effetti della guerra in tutta la sua portata. L'immagine, scattata dal fotografo americano Joseph Roger O’Donnell dopo lo sgancio della bomba atomica su Nagasaki il 9 agosto 1945, raffigura infatti un ragazzino che porta il fratello morto sulle spalle mentre aspetta in fila al crematorio.
Stampata su un cartocino diffuso in questi giorni dalla Santa Sede, è accompagnata dalla frase "...il frutto della guerra" e da una didascalia  con le seguenti parole: "La tristezza del bambino solo si esprime nel suo gesto di mordersi le labbra che trasudano sangue". Il tutto seguito dalla firma del Papa "Franciscus" appunto.
 

Non è la prima volta che il Papa evoca l'orrore della guerra attraverso il dolore dei bambini: lo ha fatto durante il messaggio "Urbi et Orbi" nel giorno di Natale dove ha ricordato le sofferenze dei più piccoli del Medio Oriente, della Siria, dell'Iraq, dello Yemen, dell'Africa, del Venezuela, dell'Ucraina, del Myanmar e Bangladesh.
E lo aveva fatto anche nel discorso pronunciato in occasione del convegno "Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale", tenuto lo scorso novembre in Vaticano.
 

Le armi di distruzione di massa, in particolare quelle atomiche, altro non generano che un ingannevole senso di sicurezza e non possono costituire la base della pacifica convivenza fra i membri della famiglia umana, che deve invece ispirarsi ad un’etica di solidarietà”.
Queste le parole del Pontefice. E la foto di Joseph Roger O’Donnell è fortemente emblematica.

Fonti consultate
AgenSir
TheJapanTimes