Si è spenta il 3 agosto all'età di 86 anni l'animatrice Kazuko Nakamura (vero nome Kazuko Kato), una delle prime donne a lavorare nell'industria dell'animazione nipponica in un tempo in cui questa era ancora dominata da figure maschili.
 
Kazuko Nakamura

Tra i titoli a cui prestò il proprio talento artistico in qualità di animatrice vanno ricordati l'iconico La leggenda del serpente bianco (Hakujaden - The White Snake), prodotto nel 1958 da Toei Animation (allora ancora Toei Doga), il primo lungometraggio d'animazione della storia realizzato interamente a colori (!), le serie Astro Boy e Wonder Three, e Le mille e una notte (Senya Ichiya Monogatari, primo film animato per adulti !) del "dio dei manga" Osamu Tezuka alla Mushi Production, fondata nel 1961 dallo stesso Tezuka. Tra i suoi numerosi lavori va ricordato il ruolo fondamentale in veste di character designer, direttore artistico e delle animazioni ne La Principessa Zaffiro (Ribbon no Kishi), del 1967. Altro importante titolo per cui ha curato la direzione dell'animazione è stato L'Uccello Di Fuoco 2772, film del 1980 scritto sempre da Tezuka.

La Nakamura è anche considerata l'ispiratrice del personaggio di Asako Osawa nel drama televisivo Natsuzora (appena conclusosi su NHK), ambientato nel mondo dell'industria dell'animazione giapponese nel secondo dopoguerra e vagamente basato, a sua volta, sulla vita di un'altra importante veterana dell'animazione giapponese, Reiko Okuyama. L'omaggio alla Nakamura è sigillato dal soprannome del personaggio televisivo, "Wako-san", lo stesso della grande animatrice.

Vi invitiamo a leggere il nostro corposo dossier sull'autrice firmato da Slanzard, da cui proponiamo l'estratto di seguito:

"[…] All'epoca v'era un fortissimo maschilismo all'interno degli ambienti Toei (se non in tutto l'ambiente lavorativo giapponese in generale), ed era opinione condivisa che il ruolo dell'animatore fosse troppo duro e faticoso per le donne, che raramente riuscirono a distinguersi e arrivare a occupare ruoli di rilievo nella filiera produttiva. C'erano poi esempi di fortissima discriminazione come quello nei confronti di Reiko Okuyama, altra abile animatrice in forza a Toei, “colpevole” di aver voluto tornare a lavorare dopo il parto. Al rifiuto delle richieste dell'amministrazione Toei di rivalutare (in peggio) il suo contratto, Okuyama dovette combattere col tentativo di licenziare il marito, Yoichi Kotabe, anch'egli animatore e futuro character designer di Heidi, con la scusa di assenteismo. Solo le feroci proteste e battaglie del sindacato degli animatori Toei (tra cui figuravano futuri grandi nomi come Miyazaki, Takahata e Otsuka) permisero ai due coniugi animatori di continuare a lavorare, pur con varie limitazioni e penalizzazioni.
In questo ambiente duro e penalizzante per le donne, Kazuko Nakamura si era unita a Nichido poco prima della sua acquisizione da parte di Toei e si era fatta le ossa nei primissimi lavori, venendo poi scelta come “seconda” di Daikuhara in occasione del primo film dello studio. A Nakamura vennero affidate principalmente le scene incentrate sui due personaggi femminili del film: la protagonista Bai Niang e la sua ancella Shao Qing. Come se non bastasse l'essere stata l'unica donna a “conquistare” un ruolo importante nella produzione, il più grande attestato di stima per la qualità del lavoro di Nakamura venne da un giovanissimo Miyazaki, all'epoca ancora studente delle superiori, che disse di essersi innamorato dell'eroina del film e di aver compreso le potenzialità dell'animazione giapponese grazie ad essa".

Fonte consultata:
Anime News Network