La vita di un mangaka non è sempre rose e fiori ed è costituita per lo più da lavoro senza pause, fallimenti e competizioni. Questa cosa vale sia per i neofiti che per i veterani dell'ambiente, ma ciò che li spinge a fare del loro meglio è il supporto del proprio pubblico. La soddisfazione di pubblicare un manga e vederlo sugli scaffali delle librerie però può talvolta tornargli contro e tramutarsi in qualcosa che ti segnerà per sempre.

Kohara Motoshi ha voluto raccontare quest'esperienza con delle vignette, pubblicate qualche settimana fa su Twitter:
 
Riassumendo brevemente la storia del fumetto, il mangaka un giorno ha deciso di visitare un negozio di libri usati e si è imbattuto in alcune copie di un fumetto da lui realizzato. Dopo essersi reso conto però che quella era per giunta una copia firmata ha ammesso di esserci rimasto molto male, dal momento che si trattava di qualcosa in cui lui ci aveva messo tutto sè stesso. Il fumetto finisce invitando i lettori di manga a non vendere le proprie copie firmate, per far sì che anche altri autori non provino la tristezza che ha provato lui.

Indipendentemente dal motivo per cui quel volume sia stato venduto ad un negozio dell'usato, è innegabile che esperienze come questa lascino il segno. Per fortuna, esistono persone per cui il valore affettivo va oltre il valore economico di un determinato oggetto:
 
E voi? Custodite meticolosamente shikishi o firme di autori a cui tenete molto? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte Consultata:
SoraNews24