Vi è mai capitato, da piccoli, di prendere in mano la cassetta di un videogioco, osservarne i personaggi e pensare: "Hanno fatto un videogioco di Dragon Ball?" per poi rendervi conto che, palesemente, quelli non fossero i personaggi di Dragon Ball? Spero di sì, sarebbe quasi imbarazzante sapere di essere l’unico ad essere entrato in contatto in questo modo con Dragon Quest.

Nota saga JRPG giunta ormai alla sua undicesima iterazione "classica" con Dragon Quest XI: Echi di un'Era Perduta, il franchise di Dragon Quest è senza ombra di dubbio uno dei pilastri dell'intrattenimento giapponese. Tutt'oggi baluardo di uno stile di gioco pieno di particolarità, questa saga ha saputo affermarsi, in patria e in ambito internazionale, grazie a delle storie sempre avvincenti, piene di mistero e azione, unite all'inconfondibile character del maestro Akira Toriyama, padre di Dragon Ball (e involontario autore della mia gaffe nel lontano 2004). È proprio rifacendosi alla volontà di far scaturire le emozioni legate al franchise e alla sua storia che nel 2019 fa capolino Dragon Quest: Your Story, film d'animazione in CGI per la regia e sceneggiatura di Takashi Yamazaki (Lupin III - The First) e basato sulla quinta iterazione del franchise, Dragon Quest V: La Sposa del Destino. Il film, attualmente disponibile su Netflix, sarà riuscito a conquistare anche chi ha masticato più di un’avventura nei panni dell'Eroe Leggendario?
 
Luca, l’Eroe protagonista, è figlio del Re di Gotha Pankraz. Mada, sua madre e moglie di Pankraz, viene rapita dai mostri servi del malvagio Ladja quando lui era ancora un bambino. Obiettivo di Ladja è aprire i cancelli di Nadiria, il Mondo degli Inferi, per liberare il Gran Maestro Nimzo, demone potentissimo che vi è imprigionato. Per far ciò ha bisogno dei poteri di uno Zenithiano, razza celestiale il cui sangue scorre nelle vene di Mada, la quale si rifiuta di collaborare e pronunciare la formula necessaria. Ladja la tiene quindi prigioniera, nella speranza che prima o poi la sua volontà crolli. Pankraz decide quindi di mettersi sulle tracce di Mada, per liberarla, e dell'Eroe Zenithiano, un grande Guerriero che si dice possa sconfiggere Nimzo e chiudere per sempre i cancelli di Nadiria.
 
Dragon Quest: Your Story
 
"L’Eroe Zenithiano… Sei tu?" Luca, incredulo, di fronte all’Eroe Zenithiano.

La macrotrama generale di Your Story segue fedelmente la linea dettata dalla storia originale de La Sposa del Destino, e in questo il film riesce pienamente a convincere: la struttura consolidata, in efficacia e soprattutto affetto agli occhi dei fan, appare solida nella sua complessità e semplicità. Luca è un eroe determinato a scoprire la verità e ritrovare sua madre e, nonostante si trovi davanti un cammino pieno di insidie, sembra non aver mai intenzione di lasciarsi andare e arrendersi.
È una storia di eroismo delle più classiche, di quelle che hanno fatto innamorare tantissimi di noi a giochi e anime con trame dallo scheletro simile e perfettamente in grado di emozionare lo spettatore grazie a risvolti conosciuti conditi con la giusta dose di riferimenti. Tuttavia, la semplicità e linearità della trama di Your Story sono anche il suo più grande difetto: appare infatti evidente quanto il film sia accelerato in molteplici punti, tagliato nella trama e poco sviluppato nelle spiegazioni del background del mondo, finendo a volte addirittura per contraddirsi. Succede molto spesso nel corso della pellicola che accada una determinata cosa sulla quale si vuole assolutamente sapere di più, ma il film non ce lo dirà perché deve subito dare inizio all’evento successivo. Ci sono snodi fondamentali nella trama di Your Story che, seppur non pecchino di chiarezza, in quanto risulta evidente cosa stia accadendo, non hanno a loro disposizione il giusto spazio e minutaggio per poter far "respirare" la trama il tempo necessario per permettere allo spettatore di chiarire ogni suo dubbio.

Appare evidente, anche a chi non ha mai giocato a La Sposa del Destino, che la trama sia stata accorciata fino allo stretto indispensabile per poter far rientrare l'intero progetto nei 100 minuti a sua disposizione. Un vero peccato, se considerato che il risvolto di trama sul finale (una delle cose più criticate in madre patria) sia senza ombra di dubbio uno dei punti più interessanti dell'intero film, affidato però a una chiusura eccessivamente sbrigativa e un cattivo che, per quanto possa essere carismatico e catturare l'attenzione, appare fuori contesto a causa del poco spazio a sua disposizione. Anche considerato questo, però, il film riesce ad andare dal suo "Punto A" ad un “Punto B" senza intoppi, dando anche qualche spiegazione convincente in modo "retroattivo" su cose che, apparentemente, erano già state spiegate durante la pellicola.

Sul versante dei personaggi, Your Story si mantiene su un livello buono: seppur i compagni dell’eroe siano, per forza di cosa, meno approfonditi rispetto alla controparte videoludica, la caratterizzazione che ricevono convince abbastanza da risultare gradevole nella quasi totalità dei personaggi. In particolare, tolto Luca, sono curiosi i risvolti che legano Bianca alla trama (sicuramente intuibili da chi conosce bene DQV). Il personaggio infatti viene approfondito in diverse sfaccettature (seppur facilmente intuibili dalla direzione della trama) e convince soprattutto negli eventi che la vedono protagonista all’incirca a metà della pellicola. Apprezzabile anche Sancho (evidente citazione al Don Chisciotte) che darà più volte nel corso della storia di essere un fedele amico e prezioso alleato di Luca. Infine, va fatto anche un dovuto plauso alla malvagità “simpatica” data a Ladja (Skriterioska nella versione italiana) risultando un nemico convincente e ben caratterizzato in molti aspetti. Tasto dolente sono però anche molti altri personaggi apparsi nel corso del film, quali ad esempio il Dr. Agon (uno di tanti) che risultano sì apprezzabili, ma in virtù dell’accettazione di essere stati sprecati per dei ruoli marginali e di poco conto nonostante del buon potenziale. Anche in questo caso, è lo scarso minutaggio del film ad aver influito negativamente.
 
Dragon Quest: Your Story
 
"Non è mentendo a te stesso che puoi ottenere la felicità" Luca riceve un prezioso consiglio da un NPC.

Uno degli aspetti più criticati di Your Story, al momento della sua distribuzione nei cinema giapponesi, è stato il comparto grafico e il character design, che hanno portato il film ad essere vittima di un pesante review bombing ad opera di una parte di fandom. Prima di spiegare il tutto, va fatta una doverosa premessa: Dragon Quest, in Giappone, è alla stregua di una religione, poiché è una delle saghe più longeve del genere JRPG, che ancora riesce a sopravvivere nei canoni classici che lo hanno caratterizzato e a cui i giapponesi si sono affezionati. Questo, unito all’amatissimo character design di Akira Toriyama, ha consacrato Dragon Quest nell'immaginario collettivo mondiale e, in particolare giapponese. Basti pensare che, da ormai diversi anni, i giochi della saga di Dragon Quest vengono rilasciati nel weekend, in quanto è noto che i giovani lavoratori giapponesi sono disposti anche a bigiare le giornate di lavoro pur di giocare al nuovo capitolo della saga. Tutto questo necessario preambolo serviva a spiegare che, per un fan giapponese di Dragon Quest, un qualsiasi prodotto legato al franchise DEVE essere perfetto e fedele. È bastato cambiare alcuni snodi della storia di DQV e creare un character design solo parzialmente diverso rispetto a quello di Toriyama per scatenare l’ingiusta pioggia di recensioni negative di cui Your Story è stato vittima. Dico ingiusta perché, soprattutto a livello tecnico, il film è decisamente incredibile.

Partendo dal character design, appare chiaro come uno stile più vicino a quello di Toriyama si sarebbe sposato molto male con un environment in animazione full 3D, oltre che probabilmente molto più difficile da animare. Soprattuto i grandi campi lunghi convincono graficamente e quei pochissimi e brevi piani sequenza che si susseguono nei combattimenti sono ottimamente realizzati. Anche il già citato chara risulta funzionale, pulito e garantisce una maggiore fedeltà allo stile di Toriyama nei mostri e nelle creature del mondo. Gli effetti richiamanti i tratti tipici di un videogioco si sprecano e sono la vera chicca che rende speciale la visione di Your Story (in una particolare sequenza, un mostro si muove in un modo che richiama palesemente i MOB guardiani tipici degli RPG). Gli environment in stile fantasy sono stati ricreati in modo ottimale e convincente, senza sembrare "plastilina", e i personaggi appaiono fluidi nei loro movimenti senza nessuno scavalcamento di animazione. Inoltre, sul finale, un particolare effetto grafico verrà realizzato in un modo semplicemente incredibile. Alla luce di tutto questo, quindi, appare decisamente immotivato e infantile l’operato dei fan giapponesi ai danni della pellicola.

L'ottimo comparto grafico, per concludere, si accompagna ad una colonna sonora a dir poco perfetta e un ottimo doppiaggio. Soffermandosi sulla colonna sonora, impossibile non notare quanto sia stata ricreata fedelmente la musica di Koichi Sugiyama, creatore della colonna sonora originale della saga e, come definito da Nobuo Uematsu (compositore di Final Fantasy): "Il grande capo della musica videoludica", a cui lui stesso si è ispirato per il celeberrimo "Preludio" e altre tracce. Soprattutto nella parte centrale e sul finale le musiche sembrano uscire direttamente da Dragon Quest XI e l'impressione che il giocatore ha è di vivere in prima persona l’avventura di Luca. Sebbene siano poche le tracce, sono tutte ottimamente realizzate e contestualizzate, e il loro ritorno conferisce un sapore videoludico ancora più grande.

L'edizione italiana del doppiaggio di Your Story, infine, convince appieno: Niccolò Guidi si rivela un’ottima scelta per Luca, grazie ad un timbro vocale giovane e che si sposa ottimamente con il viso gentile e dai tratti dolci come quello di Luca, sapendo gestire bene anche i momenti di comicità e drammaticità di cui è spesso protagonista l'Eroe. Allo stesso modo, Lucrezia Marricchi convince su Bianca, dando quasi l’impressione di essere nata per recitare questo ruolo grazie alla sua pasta "mascolina" quando serve ma che nasconde una grande tenerezza e cordialità, nonché tanta voglia di esprimere i propri sentimenti, esattamente come Bianca. È necessario menzionare anche Stefano Thermes, interprete di Skriterioska, che riesce appieno nella sfida di caratterizzare con un accento fortemente russo il personaggio senza scadere nel banale e nell’innaturale. Una piccola chicca di caratterizzazione che convince nella sua ottima realizzazione.
 
Dragon Quest: Your Story
 
"L’Eroe… sono sempre stato io." Luca nel finale.
 
Al netto, quindi, di pochi approfondimento e stavolta anche di poca chiarezza, Dragon Quest: Your Story risulta perfetto nella sua imperfezione da farsi perdonare questi molteplici errori a fronte di un intrattenimento che convince ed emoziona i fan di Dragon Quest e, soprattutto, i videogiocatori. Il film riesce a comunicare appieno la sua energia positiva e il suo messaggio anche visivamente e, nonostante si soffra un po’ la perdita dello stile di Toriyama, parte integrante dell’identità di Dragon Quest, appare evidente l’ottimo risultato raggiunto. Dragon Quest: Your Story dice allo spettatore di non smettere di sognare e continuare a nutrire quel bambino che ha ancora fame di avventure, di continuare a giocare e a vivere, ognuno di noi… la nostra storia.