Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per saperne di più continuate a leggere.

6.5/10
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La glorificazione dei collant!

Dodici corti (e un extra finale) di circa tre minuti, in cui impera un'unica protagonista: la calza (e la gamba). Ren, Homi e Yua, tre studentesse liceali, ci "illustrano" con dovizia il potenziale di questo importante capo d'abbigliamento, o meglio, accessorio ad esclusivo uso femminile. Inquadrature strategiche e allusioni di carattere sessuale la faranno da padrone in un'ambientazione perlopiù scolastica e domestica.

Che dire?
Partiamo dal presupposto che io son femmina e che il mio rapporto con i collant è abbastanza conflittuale: in inverno non tengono caldo, in estate l'esatto contrario, se si smagliano non ci fai una bella figura, se si bagnano ti si appiccicano fastidiosamente addosso, e se sei di fretta, e non te li infili come si deve... te li senti stringere mostruosamente su tutta la coscia, tanto che li vorresti strappare! Son più comodi i calzini, o i cosiddetti gambaletti (a patto che non si allenti l'elastico e non te li senta scivolare giù). Ma in questo anime, quest'ultimi capi, son decisamente sottovalutati, anzi, proprio banditi. Ma ciò è comprensibile, essi non sono seducenti come "Sua Maestà" (la calza), e un anime volto a celebrare un povero calzino proprio non si poteva fare.

Una donna porta il collant per piacere e per piacersi, di sicuro non lo fa per coprirsi, se fuori ci son 3 o 30 gradi, vi pare? E non li porta nemmeno per praticità, visto che un pantalone si infila più velocemente senza che si smagli o stringa.
Perciò, in quanto rappresentante della categoria (il genere femminile, appunto), mi sento di dire che l'oggetto in questione non è tanto funzionale, ma soprattutto elemento di abbellimento e seduzione.
E questo anime lancia giusto questo avviso: nonostante la calza si rovini, si bagni, sia poco pratica, essa (la calza) è "femmina". Esalta le forme, le curve e le movenze, e non puoi non farne uso se vuoi sentirti donna (la sensei ce lo "urla" in faccia!).
Ma questo è il messaggio che ci ho visto io. Un maschietto, alla visione di belle gambe risaltate da altrettante belle calze, si godrà l'occhio e metterà in moto la fantasia. Sì, perché questi corti, a mio avviso (ma credo anche da un punto di vista maschile), hanno del buon potenziale in risvolti hentai e yuri. Fate voi.

Concludendo, lo consiglio a chi cerca una serie corta, leggera, maliziosa e gradevole visivamente. Poi, se la fantasia non vi manca (maschi o femmine che siate), questa serie vi darà ottimi spunti.

Ora, però, sarei curiosa di leggere una recensione della controparte. Che dice il genere maschile?

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Da grandissimo fan e amatore del filone relazioni studenti-professori, sia spinte che tenere, non potevo lasciarmi sfuggire questa perla, e sono contentissimo di dire che questo è probabilmente uno dei migliori anime del suo genere.

"Nande Koko ni Sensei ga!? ", della scorsa primavera, narra della storia di quattro professoresse e di quattro studenti, che per puro caso si troveranno nelle situazioni più spinte ed eccitanti.
Allora, non c'è molto da dire, perché questo è un anime estremamente semplice ed estremamente efficace, quindi diamoci dentro, in tutti i sensi.
Le caratterizzazioni dei personaggi sono tutte fatte molto bene, estremizzate e divertenti oltre ogni limite, ma che sanno essere al contempo estremamente dolci e sentimentali. Ne abbiamo di tutti i tipi da entrambi i sessi: dalla professoressa maschiaccio a quella estremamente severa, dalla timida e fredda a quella molto "moe" e disinibita. Inutile dire che ho amato tutti moltissimo e che le coppie sono perfette.
Per quanto riguarda le scene, sebbene tutte le situazioni vengono riprese da un po' tutte le coppie, si evolvono in maniera differente proprio in base al carattere dei personaggi. Ognuna di queste sa scucirti più di una grassa risata, è al contempo gradevolmente piccante e termina infine nel migliore dei modi.
La durata degli episodi l'ho trovata poi azzeccatissima: con solo dieci minuti puoi tranquillamente evitare riempitivi e dilatazioni di scene che a lungo andare diventerebbero noiose, e per un anime comico questa è la migliore scelta. Le scene si susseguono in maniera rapida, divertente e piccante, non annoiando mai.

Il lato tecnico poi è fantastico, e per un anime del genere è probabilmente ciò che conta di più: colori accesi, ragazze bellissime, corpi sinuosi e prosperosi e animazioni molto efficaci nell'essere provocatorie. Le musiche accompagnano dolcemente questa spinta commedia, e opening ed ending completano il tutto.

Promosso a pieni voti, a mio parere. "Nande Koko ni Sensei ga!?" è l'anime che secondo me dovrebbe essere preso a modello per creare delle ottime commedie romantiche spinte e al contempo tenere e dolci.

4.5/10
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Dopo l'esperienza come character designer nel fortunato "Amagami SS", Kisai Takayama ci riprova con questo "Seiren", un anime che ripropone lo stesso genere e la stessa struttura narrativa del suo apprezzatissimo predecessore.
Per chi non lo ricordasse o per chi non l'avesse visto, "Amagami SS" era un "harem anomalo", in quanto il protagonista non era il classico "sultano" capace di far innamorare di sé qualunque donzella gli capitasse a tiro; le varie conquiste, invece, venivano portate a termine una alla volta in una serie di universi paralleli e indipendenti l'uno dall'altro. Per essere più precisi, in ogni arco veniva posta al centro dell'attenzione una nuova ragazza e veniva mostrato cosa sarebbe dovuto succedere affinché il protagonista potesse vivere una storia d'amore con lei; terminato l'arco, il tutto veniva resettato e si ricominciava dall'inizio con una nuova pretendente. Il presunto vantaggio di un'impostazione di questo genere risiederebbe nel fatto che tutte le ragazze vengono trattate allo stesso modo e che, quindi, ad ognuna di esse viene data la possibilità di vivere il suo momento di gloria; così facendo, almeno in teoria, si sarebbero evitate le classiche contestazioni di chi avrebbe scelto come vincitrice una ragazza piuttosto che un'altra, in quanto tutti sarebbero stati accontentati con un proprio arco personalizzato. Come ho avuto già modo di dire nella mia recensione di "Amagami SS", però, questo presunto vantaggio rischiava di trasformarsi in un boomerang, in quanto la sensazione finale è che il protagonista, pur avendole conquistate tutte, non sia riuscito a conquistarne veramente nessuna. "Amagami SS" riuscì a nascondere il problema grazie alla bellezza dei suoi sei archi narrativi, al punto che io stesso arrivai a parlare di "harem sostenibile", in quanto potenzialmente apprezzabile anche da chi non ama le esagerazioni proprie del genere. Col senno di poi, però, credo che la struttura di "Amagami SS" vada considerata come un buon esperimento ma non come la pietra angolare degli harem del futuro: personalmente credo che i personaggi femminili vadano seguiti e amati, e non sostituiti ogni quattro episodi. E poco importa se a vincere la contesa non sarà la nostra preferita.

Se ho perso tanto tempo a parlare di un altro anime rispetto a quello qui recensito è perché lo stesso discorso può essere ripetuto pari pari anche per questo "Seiren", con una sola differenza: qui gli archi narrativi non hanno lo stesso impatto emotivo di quelli visti in "Amagami SS", ma risultano noiosi e intrisi di una stupidità che li rende perfino irritanti: frittate che diventano il viatico per scelte di vita inderogabili, servilismo esagerato, aperture in mutande di lana che fanno capire tante cose e soprattutto cervi... cervi ovunque! Cervi furiosi, cervi che si accoppiano in videogame, ragazze vestite da cervi, cervi alla griglia e tanto altro. A cosa giova questo accanimento contro questi poveri animali?
"Seiren" propone tre distinti archi narrativi composti da quattro episodi l'uno; da qualche parte ho letto che le ragazze che Shouichi, il protagonista, dovrà conquistare sono sette in tutto: se questo è vero, ne mancano tre, per cui è lecito aspettarsi una seconda stagione (e altri cervi).
Le tre ragazze presentate in questa prima edizione sono Hikari, la classica ragazza molto popolare, Tooru, una senpai amante dei videogiochi, e Kyouko, l'amica d'infanzia. Se si esclude il finale ridicolo, credo che l'arco migliore sia quello di Hikari, e questo per tre motivi: il primo è che il rapporto tra Shouichi e la ragazza è quello più intrigante e divertente; il secondo è che anche la parte dedicata al romanticismo è rappresentata in modo decente; il terzo è che, a mio avviso, Hikari è la più carina del trio (embè? Anche l'occhio vuole la sua parte, no?). L'arco peggiore, invece, è quello di Tooru: la ragazza è una figura che nella realtà piacerebbe a molti maschietti (me compreso), ma che è improponibile in una fiction. Anche il terzo arco è piuttosto noioso, anche se non raggiunge i livelli del secondo: Kyouko è un personaggio che cresce molto nel corso dei quattro episodi, ma, nonostante le sue stravaganze, è troppo antiquata per risultare credibile.

Molto bella la grafica: disegni e colori sono davvero molto belli e invogliano il potenziale spettatore a iniziare la serie senza farsi troppe domande (quelle se le farà poi). Belle anche le sigle di apertura e chiusura: non le ho saltate in più di un'occasione e questo testimonia sicuramente a loro favore.

In definitiva, "Seiren" è un anime che attira con la grafica, stordisce con le musiche, addormenta con la trama e che alla fine ti frega il portafoglio (che non contiene denaro ma ore della giornata). Pur avendo avuto un ruolo importante nella costruzione di "Amagami SS", l'autore tailandese fallisce nel tentativo di ripercorrerne i fasti, almeno a questo giro. Molto dipende dal fatto che forse questa struttura sta cominciando a venire un po' a noia; ma molto dipende anche dall'incapacità di creare storie d'amore davvero appassionanti. E molto, ovviamente, dipende anche dall'uso improprio di cervo.