Masaaki Yuasa è sicuramente uno dei registi d'animazione più particolari degli ultimi vent'anni, tanto da essersi guadagnato un buon riconoscimento nella nicchia di appassionati d'animazione giapponese. Conosciuto principalmente per il discusso Devilman Crybaby di Netflix, sono in molti a ritenere altre le sue opere più riuscite. Tra queste ve n'è una molto apprezzata che debuttava sulle TV giapponesi esattamente dieci anni fa: Cronache del mito del tatami (Yojōhan shinwa taikei, meglio noto in occidente col titolo internazionale The Tatami Galaxy).
 
Locandine di The Tatami Galaxy
 
Un ragazzo si appresta a percorrere la rosea vita universitaria, sicuro di poter coltivare le proprie passioni, trovare amici e l’amore della sua vita. I suoi programmi andranno a farsi benedire appena si scontrerà con la realtà. E pensare che avrebbe una facile opportunità da cogliere, se solo la vedesse. Errore dopo errore, sembra che la rosea vita universitaria rimarrà solo una chimera.

Tra gli anime più apprezzati dalla nostra utenza (tra i primi 50 di sempre), celebriamo il primo decennio di questa serie disponibile in streaming gratuito su VVVVID riportando un'intervista a Yuasa pubblicata su マイナビ nell'aprile 2010 e tradotta inglese da japanesetranslationblog (parte 1 - parte 2).
 

Cos'ha pensato quando The Tatami Galaxy le fu proposto per la prima volta?

Fu abbastanza difficile decidere quale lavoro scegliere. Discutemmo a lungo e alla fine decidemmo che The Tatami Galaxy poteva funzionare.

Era già stato deciso che sarebbe stato lei il regista?

Sì. Avevo sentito che volevano realizzare qualcosa ma che c'erano alcune difficoltà nel decidere quale lavoro adattare. Fu in quel momento che venne proposto The Tatami Galaxy. Ero in attesa speranzoso per quell'opera, quindi nel momento in cui fu proposta dissi: "Sì, quella".

Cos'ha pensato leggendo The Tatami Galaxy?

Fu divertente, ma rimasi maggiormente impressionato dalla sua difficoltà.

Difficile da adattare?

Avevamo già in mente di utilizzare le illustrazioni di Nakamura, quindi pensavo che adattare quel lavoro in immagini non sarebbe stato un problema. Ero fortemente convinto che sarebbe stato positivo se fossimo riusciti ad adattare le immagini descritte nell'opera così per com'erano. Come lavoro scritto era stato divertente, quindi temevo che sarebbe potuto diventare abbastanza mediocre se trasposto. Sarei stato in grado di esprimere a dovere, tramite le immagini, la stessa attrazione espressa dalle parole? Quella era la mia prima problematica.

Come decise, quindi, di esprimere tutto ciò in animazione?

Deve capire che ciò che io voglio non è molto normale. Tendo a sentirmi a disagio quando non succede nulla. Dopo aver letto il romanzo, pensai che sarebbe stato sufficiente metterci semplicemente un'ambientazione per rendere l'adattamento gradevole. In ogni caso, trovavo i dialoghi gradevoli, quindi era solo questione di trovare il modo di renderli tramite immagini. Ad essere onesti, non è un lavoro pieno di movimento quindi era meglio muoversi velocemente tra i cut mentre i dialoghi venivano recitati in fretta. Alla fine, era questa l'immagine che avevo.
 
The Tatami Galaxy, annuncio dell'epoca

I dialoghi sono incredibilmente veloci.

Desideravo riportare il fascino della scrittura dell'opera originale. Per quel che riguardava la storia non era importante, ma io volevo mettercelo, quindi sarebbe dovuto essere raccontato.
Il protagonista pensa a molte cose, solitamente stupide e insignificanti. Da un punto di vista esterno non te ne potrebbe interessare di meno, ma la velocità con cui si pensa è probabilmente molto più veloce di quella con cui si parla. In altre parole, sembra sbagliato leggere i pensieri di qualcuno ad una velocità normale. Considerata la situazione, quindi, è naturale che i dialoghi abbiano finito per diventare molto veloci.


Si tratta di una velocità dove si riesce a malapena a capire cosa si sta dicendo, vero?

Esatto. L'abbiamo fatto pensando che non fosse necessario comprendere ogni singola parola. Più che ciò che sta pensando, è sufficiente trasmettere l'idea che sta pensando a qualcosa. Il protagonista va avanti sempre a pensare a varie cose, quindi ritenni fosse sufficiente rendere l'idea che è una persona incapace di concentrarsi solamente su una cosa.

Lo stile artistico è davvero unico. Era qualcosa che aveva pianificato fin dall'inizio?

Fin dall'inizio avevo pensato di realizzarlo con uno stile giapponese. Essendo ambientato a Kyoto volevo trasmettere una sensazione di nostalgia. I disegni di Nakamura erano in bianco e nero, quindi si trattava solamente di aggiungere i colori. Ma nel rappresentare Kyoto pensai che sarebbe stato meglio lasciarli in bianco e nero per creare quei sentimenti nostalgici. Pensai che sarebbe stato positivo riuscire a fare qualcosa di più basico, qualcosa di simile alle stampe ukiyoe, nell'idea di aggiungere un po' di colore a un manga in bianco e nero.

Nell'anime ha anche inserito vere fotografie, vero?

Dal momento che stavamo utilizzando la Kyoto reale come ambientazione, e dato che tale luogo esiste veramente, pensai che sarebbe stato più semplice capirlo utilizzando vere fotografie, piuttosto che immagini attentamente disegnate. Per cui le utilizzai come dei collage. Dal momento che non potevamo mostrare la cosa così com'era finimmo per piazzarle tra le immagini dell'anime. Sebbene possa sembrare strana, credo si sia riusciti a creare qualcosa in qualche modo guardabile.

Per rappresentar Kyoto si è recato sul posto per studiare il luogo?

Non potevamo andarci tutti insieme, ma sono stato in Kyoto per un mese. Desideravo osservare la vita di tutti, quindi più che fare ricerche ho voluto viverci.
 

C'è stato qualcosa di particolare su cui ha voluto soffermarsi nella rappresentazione dell'ambientazione?

Tra i paesaggi del romanzo ho voluto rappresentare degnamente i luoghi che avessero qualche significato. Ho inoltre voluto mostrare luoghi che avevo trovato in qualche modo interessanti. Il delta, per esempio, possiede qualcosa di misterioso. Non sapevo che il tempio degli Shimogamo avesse una storia così lunga, ma è un luogo in cui tutti i fiumi si riuniscono in uno e quindi si ha la sensazione che ci sia qualcosa di particolare in quel luogo. Inoltre, una cosa che ho trovato interessante è l'inaspettata apatia delle persone e ho deciso di inserirla.
Altri luoghi interessanti furono il Gozan Okuribi e il tempio di Enkiri.


L'ambientazione è Kyoto tuttavia i personaggi non parlano nel dialetto del Kansai, vero?

La cosa vale anche per l'opera originale, ma l'idea era di usare qualcuno non venisse da Kyoto, ma vi passasse solamente la sua vita studentesca. Dopo l'incisione provammo ad aggiungere un po' di dialetto del Kansai, ma non ci convinse molto. Perlomeno penso che il lavoro abbia un legame letterario con esso.

Nonostante non siano nel dialetto del Kansai, i dialoghi sono abbastanza particolari.

Molto, in modo che ci si possa chiedere se si tratta davvero di una persona di quest'epoca. Il dialetto è simile a quello dei grandi scrittori dell'era Showa e Taisho. Però è sicuramente ambientato nel presente.
Sebbene l'atmosfera dell'opera faccia pensare che le persone utilizzino ancora i vecchi telefoni, penso che sarebbe bello ricreare un'atmosfera dove sia possibile confondere l'ambientazione con quella di un'epoca diversa.


Quindi l'opera è ambientata nel presente.

Nell'opera originale il protagonista ha un computer, sebbene si dica che è rotto e quindi non ci sono scene in cui viene usato. Come dicevo prima, nonostante sia ambientato nel presente volevo dare una sensazione nostalgica, per cui ho utilizzato la musica classica, oltre che all'estetica e ai dialoghi, per produrre quel tipo di atmosfera.
 
Edizione Blu-Ray giapponese di The Tatami Galaxy

L'ultima volta che ha curato la regia è stato con Kemonozuke e Kaiba, a cura di Madhouse. Come regista, sente sia più facile lavorare con questo studio?

Ho prodotto anime solamente con Madhouse, e penso che sia un bel posto dal momento che mi permettono di fare anime (risata). Con Kemonozume e Kaiba mi era stato permesso di fare quel che volevo dal momento che non erano stati trasmessi in tutta la nazione e la situazione economica era diversa. Ma questa volta, nonostante lo staff non sia cambiato molto, è una situazione molto diversa.

Con Kemonozume e Kaiba si è occupato direttamente del soggetto originale e della sceneggiatura. Questa volta, invece, com'è essere il regista?

C'è un sacco di lavoro. Rispetto a quando non si veniva trasmessi in tutto il Giappone e potevo fare tutto quello che volevo, questa volta andiamo in tutta la nazione e sono coinvolte molte più persone nella realizzazione dell'anime. Molti di loro sono molto abili ma dato che sono molto diversi da me hanno l'effetto opposto e rendono il tutto più difficile. Occuparmi io di tutto il lavoro sicuramente richiede un sacco di energie e tempo e mi fa pensare che d'ora in poi le cose per me saranno molto più facili (risata). Ma alla fine, quello che voglio è imparare gli aspetti positivi delle altre persone e implementarle all'interno dei miei lavori, quindi non posso davvero lamentarmi.
 
Questa volta si tratta di una trasmissione nazionale, e per di più su noitaminA. Che cosa ha pensato quando l'ha saputo?

Avevo sentito che l'orario aveva un vasto pubblico e quindi pensai che era una cosa positiva. Non mi sentii particolarmente troppo pressione, non ci pensai troppo.
 

Tra il pubblico ci saranno sia quelli che conoscono il prodotto originali che quelli che invece non lo conoscono. Lavorando all'anime era conscio di questa situazione?

L'anime è stato realizzato con un grande rispetto per il prodotto originale, quindi ritengo che anche chi ha letto il romanzo resterà soddisfatto. Dovendo essere più preciso, tra lo staff le persone avevano impressioni diverse sul lavoro in base al fatto che avessero letto solamente The Tatami Galaxy o anche altri lavori di Morimi. Per esempio il personaggio di Higuchi appare anche in altri suoi lavori. Mi piacerebbe se anche i fan di Morimi potessero sentirsi soddisfatti già solo col mondo di The Tatami Galaxy. Ma essenzialmente ho pensato principalmente a chi non ha letto il romanzo originale e sono curioso di scoprire le impressioni che l'anime riuscirà a lasciare loro su questo stile unico e particolare. Potrà sorprendervi ma è questo tipo di persone che apprezzerà l'anime di più.

La trasmissione inizierà presto, ma c'è qualcosa, in quanto regista, su cui vorrebbe le persone si concentrassero sui primi due episodi?

Mi è già stata posta una domanda simile e ho fatto molta fatica a trovare qualcosa da dire. Penso che The Tatami Galaxy migliori col proseguire della serie. Diventa sempre più appassionante e interessante, quindi se guarderete attentamente il primo episodio penso che apprezzerete il secondo ancora di più.

Solo col primo episodio ci sono un sacco di cose non spiegate, vero?

Perchè mai la serie finisce così? Pensandoci, guardare solo il primo episodio non è abbastanza, vero? Tuttavia man mano che si guarda la serie il mistero diventa lentamente più chiaro. In questo senso, riguardo al primo episodio, più che discutere su cosa concentrarsi sarebbe meglio semplicemente guardarlo. Penso che sia divertente anche solo guardarlo, e poi col secondo e il terzo si inizierà a capire gradualmente la sua bellezza.

Quindi col proseguire della visione si inizia ad apprezzare la serie nella sua interezza e quindi anche la bellezza del primo episodio.

Sì. Mi piacerebbe anche che le persone prestassero attenzione ai personaggi. Ogni personaggio ha la sua storia personale e Ueda ha lavorato per farle confluire tutte insieme. Sebbene io abbia cercato di romperle (risata). Inoltre, come detto prima, c'è la questione della velocità della narrazione del protagonista: se prestate attenzione, in realtà dice diverse cose molto divertenti.
 
Gruppo di personaggi di The Tatami Galaxy

La parlata veloce deve aver richiesto parecchio lavoro.

Sì, ha richiesto molto lavoro. La quantità di parole che pronuncia è molte volte superiore a quella di una persona normale,

La parlata veloce di Shintaro Asanuma è incredibile, ma merita attenzione anche il personaggio doppiato da Hiroyuki Yoshino.

Personalmente mi sarebbe piaciuto se Ozu avesse partecipato di più. Nonostante ami il suo personaggio mi sono reso conto recentemente che non compare molto. Sono davvero poche le occasioni per lui di spiccare, fa molto dietro le scene.

Anche il personaggio doppiato da Maaya Sakamoto è molto interessante.

Lei non mostra realmente le sue emozioni, quindi è abbastanza difficile capire perchè si innamori del protagonista. Recentemente leggendo il romanzo ci sono parti in cui ho un po' capito il motivo, ma con i personaggi di The Tatami Galaxy più scavi e più capisci riguardo a loro.

Per concludere, potrebbe dare un messaggio finale ai fan che guarderanno The Tatami Galaxy?

Fan del romanzo originale di Morimi, fan di Nakamura, fan dei lavori di Makoto Ueda, fan degli Asian Kung Fu Generation e di Etsuko Yakushimaru che hanno cantato le sigle e infine fan dei doppiatori, se poteste in qualche modo guardarlo penso che vi rimarrebbe qualcosa. Non pensateci troppo e non sforzatevi troppo; se poteste semplicemente vederlo normalmente penso che diventerebbe pian piano sempre più divertente. Non fermatevi ai primi episodi, ma arrivate almeno al sesto o al settimo. A quel punto sicuramente sarà diventato più divertente. Penso lo sia già dal primo episodio, ma se invece non vi convincesse non mollate subito a quel punto. Se guarderete l'intera serie penso vedrete un nuovo fascino in ogni episodio.
 
La coppia protagonista di The Tatami Galaxy