Rieccoci qua con un nuovo episodio di HentaiClick, la rubrica che vi accompagna all'interno dell'entusiasmante e perverso mondo degli hentai. Nel corso della storia umana ce ne sono state di invenzioni che hanno rivoluzionato il nostro modo di fare e intendere l'amore. Come tutti gli altri aspetti della vita umana, anche il sesso si è evoluto partendo dalle sue origini primitive prima di diventare quello che tutti noi conosciamo. Per comprendere l'importanza di questi passi da gigante lasciati dagli uomini e dalle donne nei vari secoli, è però necessario partire dalle origini della stessa razza umana. Vi invitiamo quindi a tenervi forte, perché in questa puntata di Superquark HentaiClick partiremo per un viaggio indietro nel tempo, dove conosceremo gli antichi umani che popolavano il nostro pianeta ben 12.000 anni fa e scopriremo come i nostri antenati facevano "zum zum" nell'età della pietra. E forse anche loro avranno qualcosa da imparare da noi otaku sporcaccioni provenienti dal futuro!

Il titolo di oggi si chiama infatti L'otaku nel 10.000 A.C. (Kigenzen 10000-nen no Ota), manga hentai scritto e disegnato da Chosuke Nagashima e pubblicato dal 2013 al 2016 sulla rivista Action Pizazz DX di Angel Shuppan. La serie è composta da tre volumi, rilasciati qui da noi in Italia da Magic Press all'interno della collana Black Magic.
 
L'otaku nel 10.000 A.C.

Il pratagonista di questa storia è il giovane Ota, uno studente e otaku appassionato di anime, molto sfortunato in amore e rimasto ancora vergine. La sua vita prende una piega davvero inaspettata quando un giorno, mentre passeggiava per le vie di Akihabara, viene catapultato all'improvviso in una foresta a lui sconosciuta. Inoltrandosi fra muschi e licheni, a un certo punto si ritrova ad osservare una scena assai inusuale: un gruppo di uomini dai volti rozzi, vestiti con stracci e dal fare selvaggio sta inseguendo una donna seminuda per cercare di stuprarla, fino a quando quest'ultima non viene salvata da una sua compagna e da una tigre dai denti a sciabola, animale oramai estinto ai giorni nostri. In quel momento Ota si rende conto che, a causa di qualche stranissimo motivo, è finito nell'era preistorica, un tempo dove gli uomini che popolavano la Terra non avevano ancora abbandonato lo stato primitivo. Il povero ragazzo non sa più cosa fare, è disperato, bloccato in un'epoca distante 12.000 anni dalla sua. Arriva la sera e Ota incontra di nuovo la stessa donna che prima stava scappando, Marida, una bellissima ragazza dalla lunga chioma bionda e con due seni incredibilmente enormi, e preso dalla paura di morire vergine decide di buttarsi su di lei e fare sesso. Con un rapido balzo, l'otaku si avventa sul suo bersaglio e inizia ad azzannarlo come se non ci fosse un domani, puntando alle sue mammelle ricolme di latte materno, e inizia a fare uno zum zum che in quel periodo non si era mai visto. Quella è stata infatti la prima volta che si è fatto sesso nella posizione del missionario.

Rimasta colpita ed estasiata dal coito "rivoluzionario" di Ota, Marida decide di portare con sè questo strano uomo nel villaggio della tribù dei Flutter, alla quale lei appartiene. Qui facciamo la conoscenza di un gruppo di uomini e donne, fra cui la seducente danzatrice Anya e la feroce guerriera Laine. I Flutter vedono con occhi diffidenti il giovane Ota, scambiandolo inizialmente per un nemico appartenente alla tribù rivale dei Korben. Nonostante ciò, il ragazzo inizia piano piano a integrarsi all'interno di questa piccola società tribale, soprattutto grazie alle sue "conoscenze" da uomo del futuro. Gli uomini preistorici sono infatti fermi all'anno zero per quanto riguarda il sesso, l'unica cosa che sanno fare è la pecorina, la prima posizione scoperta dal genere umano e che è stata tramandata dal regno animale. Ota si farà dunque furbo e insegnerà, tramite lezioni pratiche, alle donne del villaggio tutti i mille modi con i quali l'uomo moderno è in grado di fare sesso. Nel frattempo, però, gli uomini della tribù dei Flatter dovranno guardarsi le spalle dagli attachi dei Korben, mentre l'otaku dovrà, fra una botta a Marida e un'altra a Laine, trovare una via per poter ritornare nel suo presente. E da qui ha inizio una storia fitta di misteri, avvenimenti eclatanti, colpi di scena e intense sessioni di zum zum con le donne più belle che il mondo preistorico abbia mai conosciuto!
 
L'otaku nel 10.000 A.C.

L'otaku nel 10.000 A.C. si presenta come come una serie che stilisticamente strizza molto l'occhio agli hentai old school e ai vecchi b-movie occidentali a sfondo erotico, ai quali lo stesso mangaka ha ammesso di essersi ispirato. Le protagoniste sono praticamente tutte amazzoni dal viso aggraziato, statura alta, girovita stretto, fianchi larghi e, dulcis in fundo, tette dalle proporzioni mastodontiche. Queste ultime sono indubbiamente il fiore all'occhiello dell'opera e kink preferito del protagonista, un otaku perennemente assetato di latte. Perché sì, le ragazze primitive con le quali avrà a che fare producono litri e litri di latte che fuoriesce copiosamente dai loro capezzoli, per qualche strana ragione... Dall'altro lato, invece, le donne dell'età della pietra cadranno letteralmente ai piedi di Ota, che insegnerà loro tutte le tecniche scoperte nel futuro. Dalla posizione del missionario a quella della cowgirl, dal sesso orale a quello anale, fino ad arrivare ai giochi di ruolo e i sex toys: la storia del sesso verrà riscritta da capo da un otaku senza scrupoli, che grazie al suo immenso sapere proverà a diventare il nuovo re del vecchio mondo.

La nuova vita di Ota non sarà fatta solo di allegre serate in compagnia di prosperose donzelle, ma al contrario dovrà affrontare una serie di difficoltà che lo metteranno alla prova. Il tema del sesso è strettamente legato a una trama che rimane sempre centrale all'interno di questo hentai. Andando avanti con le pagine, scopriremo che ci sono molti segreti che avvolgono il mondo degli uomini primitivi, il quale nasconde molto più di quello che possiamo immaginare. Non mancheranno dunque i momenti drammatici e di suspense. La storia è inoltre condita da alcuni (assai graditi) elementi fantastici che contribuisco ad arricchire il fascino di questo mondo remoto e sonosciuto. Quando meno ve lo aspetterete, quest'opera riuscirà a stupirvi in positivo grazie a un paio di assi nella manica che potrebbero far felici alcuni fra gli amanti dei fetish più raffinati. Sul piano dei contenuti, L'otaku nel 10.000 A.C. ha parecchio da offrire e non si fa mancare quasi niente. Forse qualcuno non apprezzerà alcuni evidenti cliché e leggerezze della trama oppure lamenterà una certa ripetitività iniziale di certe situazioni, ma in linea di massima difficilmente si rimarrà del tutto delusi. C'è zum zum in abbondanza per tutti, davvero. Si inizia lentamente, incominciando con un po' di vanilla e poi, andando avanti, le situazioni si fanno sempre più piccanti e peccaminose. Il sesso si evolve esattamente come il genere umano, partendo dall'esplorazione di nuovi orizzonti mai visti prima, alla ricerca di piaceri che non conoscono limiti.
 
L'otaku nel 10.000 A.C.

Le illustrazioni Nagashima hanno uno stile particolare e che, come abbiamo già detto, strizza l'occhio al vintage. Le protagoniste femminili rispecchiano molto l'ideale della "pupa selvaggia" dalle forme sensuali, a discapito però del realismo e delle proporzioni, esageratamente (e volutamente) accentuate dove meglio conviene. Si nota subito infatti che i corpi sono gonfiati prevalentemente nella zona del petto e in quella dei glutei, un tipo di disegno che forse non metterà tutti d'accordo. Le ambientazioni sono invece rappresentate benissimo e si ha quasi l'impressione di ritrovarsi veramente nell'era preistorica, nel bel mezzo di ampie foreste, immense cascate e insormontabili montagne. Una piccola, ma pesantissima, pecca che rovina l'esperienza comunque c'è: ci sono censure. La scelta di non mostrare le parti basse è da imputare in questo caso all'autore orginale e alla casa editrice giapponese, visto che non esistono versioni senza veli. Di conseguenza queste sono anche presenti nell'edizione di Magic Press che è giunta nelle nostre fumetterie. Ad ogni modo i tre volumetti targati Black Magic sono stati ben realizzati e curati, tenendo a mente soprattutto il rapporto qualità/prezzo.

La lettura di questo hentai è stata senza ombra di dubbio interessante e pure divertente per certi versi. L'autore ha voluto dare ampio sfogo alle sue fantasie più perverse e quelle di molti otaku cresciuti leggendo fumetti zozzi e guardando film erotici. I disegni e la narrazione si discostano un po' dai canoni classici del manga hentai contemporaneo e ciò potrebbe non attirare l'attenzione di tutti, però c'è da dire che L'otaku nel 10.000 A.C. è una serie da non sottovalutare e che potrebbe stupire il lettore in qualsiasi momento. I fan delle tette grosse, del trash, della fantascienza e della paleontologia gradiranno in special maniera questo viaggio alle origini della civiltà umana, tutti gli altri possono invece dare senza troppo timore una chance a quest'opera, sempre se intenzionati a provare un hentai leggermente diverso dal solito. A voi la scelta: continuare a vivere nel presente o decidere di buttarsi nel passato e subire una morte per snu snu con i bacini fracassati?
 
L'otaku nel 10.000 A.C.

Fateci sapere le vostra risposte nei commenti qui sotto e diteci anche se avete apprezzato oppure no le bizzare sveltine preistoriche di Ota. Per oggi HentaiClick termina qui, noi ci salutiamo e ci vediamo alla prossima. Tanti saluti e buonasega... e sia sempre ringraziato il Signore delle Galassie!