Il periodo Edo (1615-1868) è un'epoca che viene spesso ricordata come una fase di pace e di enorme spessore culturale all'interno della storia del Giappone. Le bellezze e gli eccessi di questo momento storico vengono oggi spesso idealizzati all'interno dei media giapponesi, ma sotto la loro superficie si nascondono anche alcuni aspetti tragici tipici della società di quel tempo, legati soprattutto alla disparità di genere fra uomini e donne. Un esempio di questa contraddizione sono i cosidetti "quartieri del piacere" presenti nelle grosse città, nei quali gli uomini facoltosi si recavano per divertirsi fra tante attrazioni sfarzose e soprattutto per frequentare prostitute e cortigiane di alto rango, in particolare le oiran. La vita quotidiana di queste donne era però tutt'altro che rose e fiori, ed infatti oggi sappiamo che loro vivevano in condizioni molto pietose e degradanti.

L'utente @kusikurage ha pubblicato su Twitter la foto di una lista esposta presso una mostra sulla storia della disparità di genere in Giappone, la quale è stata estrapolata dagli studi condotti dalla ricercatrice storica Yuriko Yokoyama. Al suo interno sono stati riportati i pasti giornalieri di una prostituta vissuta a Yoshiwara, quartiere del piacere della città di Edo (ovvero la moderna Tokyo).
 
La lista è stata scritta proprio da questa donna a noi sconosciuta e riporta giorno per giorno cosa ha mangiato mattina e sera dal 7 marzo al 6 aprile dell'anno 1850. La dieta a lei imposta era assai modesta, composta principalmente da riso (raramente caldo), ochazuke e cetrioli, i quali erano molto spesso anche marci e avariati. Solo sporadicamente le era concesso mangiare o bere qualcosa in più, ad esempio un po' di sardine e qualche goccio di sake, mentre altre volte le è capitato anche di prendere cibo di nascosto. C'è da notare inoltre che ci sono stati giorni nei quali la donna non ha mangiato nulla. Fra il 15 e il 17 marzo è stato consumato un solo pasto, molte volte è stato saltato quello della mattina, probabilmente perché la prostituta ha dormito fino a tardi essendo rimasta esausta dalla nottata precedente, e inoltre bisogna notare che, al posto del riso e dei cetrioli andati a male, la donna riceveva in certe occasioni scarti di altri ingredienti, come foglie di daikon oppure teste di salmone.
 
L'esigua dieta di una prostituta giapponese del periodo Edo

@kusikurage ha affermato che l'aspettativa di vita di una prostituta del periodo Edo era in media di 20 anni, una cifra notevolmente bassa se confrontata anche con le medie generali di quell'epoca storica del Giappone. I loro stili di vita all'interno dei vari bordelli erano compromessi, come abbiamo appena visto, da una nutrizione inadeguata unita allo sforzo fisico da loro richiesto per lavoro, perciò c'è poco da meravigliarsi davanti a questa triste statistica. Il Giappone è sicuramente cambiato in meglio nel corso degli ultimi due secoli, ma ciò non deve distogliere lo sguardo dalle tante battaglie nel campo sociale ed in quello economico che le donne giapponesi hanno dovuto combattere (e combattono ancora) per il riconoscimento dei loro diritti e la parità di genere.


Fonte Consultata:
SoraNews24