Durante l’Hanami Manga Festival abbiamo avuto il piacere di dedicare un’intera ora a L’Attacco dei Giganti, l’opera di grande successo di Hajime Isayama, conclusasi dopo undici anni. Ad accompagnarci abbiamo avuto Alessandro Campaiola, la voce del protagonista Eren Jaeger, James e Federica di Voci Animate, Kenzo e Sensei de’ La Locanda di Zio Aristofane. Vi riportiamo le risposte dei nostri ospiti alle domande sulla serie, ma se volete vedere l'evento lo trovate qui sotto.
 
L'Attacco dei Giganti - Quarta Stagione
 

Alessandro, come è stato tornare a doppiare Eren?

Alessandro: “Il doppiaggio della serie si è concluso solamente una settimana fa e devo ammettere che ritornare ad interpretarlo è stato un qualcosa di speciale, superiore alle altre stagioni. Ho adorato il cambio di registro della serie ma soprattutto di Eren, che ricorderò sempre come il primo protagonista di un anime serio che abbia mai doppiato. Questa stagione ci ha mostrato di voler dare di più”.

È stato difficile affrontare questo cambio di registro marcato? Per non parlare che si è trattato di un’esperienza importante dato il simuldub.

Alessandro: “Me lo chiedono sempre ma personaggi come Eren ti entrano dentro. Ho sentito in me il suo cambiamento e mi sono gasato mentre lo doppiavo. Il doppiatore originale è stato molto bravo e riportare le sue parole in italiano è stato qualcosa di meraviglioso. Sono, poi, molto felice per il simuldub, ha dimostrato che l’Italia ha finalmente capito l’importanza dei prodotti giapponesi che noi tanto amiamo".

Ti aspettavi questo successo mondiale per la serie?

Alessandro: Avevo visto la serie animata già prima che venisse doppiata e da fruitore ero certo che la serie meritasse, aveva dei toni così originali, ma mai avrei detto che avrebbe raggiunto questo successo. Da serie del momento è diventata la rivoluzione degli ultimi dieci anni".
 
Eren vs Reiner


Quindi cosa ne pensate dell’ultima stagione, del cambio di registro e dello studio d’animazione?

Sensei: “Erano molte le aspettative per questi nuovi episodi e Mappa è riuscita a rispettarle, creando un prodotto degno delle scorse stagioni, nonostante i ritmi serrati a cui erano sottoposti gli animatori".

Kenzo: “Mappa ha fatto un lavoro incredibile se mettiamo in conto gli altri progetti su cui era a lavoro. Quindi, dato il contesto, la giudico con le pinze ma ammetto che in certi frangenti il lavoro svolto è stato troppo semplicistico, soprattutto nell’ultimo episodio".

Federica: “Nella mia vita esiste un prima e un dopo L’Attacco dei Giganti. Le prime tre stagioni le ho viste in dieci giorni nel primo lockdown. Questa stagione ha una trama che ammetto ritenere complessa, l’ho vista due volte, prima in giapponese e poi doppiata in italiano su VVVVID. I primi episodi erano lenti e, sarà scontato dirlo, diventa molto più interessante con l’arrivo di Eren. Vivevo le mie settimane nell’attesa dell’episodio successivo ed ora sarà un’agonia attendere fino all’inverno per vedere come si concluderà questa storia. Ma avrei una domanda per Alessandro…”.


Hai un tatuaggio di Barry Allen, hai spiegato molte volte il tuo rapporto con quel personaggio, ma cosa provi per Eren?

Alessandro: Eren mi ha lasciato tanto, soprattutto in quest’ultima stagione. È strano come in certi momenti della vita capiti di doppiare dei personaggi che rispecchiano una parte di noi. Mi rimarrà sempre nel cuore, insieme a Barry e Saitama. Anche se ammetto che la ripetitività della serie The Flash mi ha un po’ stancato e dire che ho appena doppiato le prime puntate della settimana stagione. L’Attacco dei Giganti invece ha subito un’evoluzione pazzesca, Eren mi ha permesso di sfogarmi con le urla dei primi anni, mentre ora si mostra come un personaggio vuoto, ma che vuoto non è. Non per dire ma al quinto episodio di questa stagione sono uscito dalla sala di doppiaggio elettrico, il direttore mi ha dovuto far calmare”.

Qual è stato il vostro approccio a L’attacco dei Giganti?

Federica: “Anni fa in una gara cosplay ho visto salire sul palco una ragazza vestita da Levi che ha eseguito una coreografia molto particolare, attuando delle evoluzioni con le spade che capisco solo ora. Mi sono informata su che serie appartenesse quel personaggio con lo scopo di recuperarmela in futuro. Mi bacchetto le mani da sola per non aver visto l’anime molto prima".

Sensei: “Ho conosciuto L’Attacco nei Giganti nel 2014 attraverso l’anime per poi continuare a seguire la storia attraverso il manga, che tutt’oggi è il mio fumetto preferito. Dal capitolo 86 ho iniziato a scrivere dell’opera sulla nostra pagina Facebook e studiando il manga ho potuto apprezzare sempre di più la serie, di cui mi affascina il percorso stesso dell’autore fatto per arrivare a questo risultato".

 
Gigante Collossale


Perché il fumetto de’ L’Attacco dei Giganti piace più degli altri?

Sensei: “È un fumetto che sin dalle prime pagine, nonostante Isayama fosse alle prime armi, vuole comunicare un qualcosa al lettore, lasciargli un messaggio. Lo stesso editor ha dato sin da subito fiducia all’autore e al suo spirito comunicativo, che lo porta a sottolineare espressioni e stati d’animo dei suoi personaggi. Anche al livello registico si mostra una grande opera, sin dai primi capitoli scorre molto bene. Questi elementi uniti ad un concept interessante, che fa riflettere, hanno permesso il successo della serie. All’uscita dell’anime, poi, il manga ha avuto un incremento di vendite che ha portato i primi volumi a scalare la classifica, raggiungendo One Piece, che al tempo dominava le vendite".

Alessandro potresti raccontarci come sei stato scelto per interpretare Saitama, dato che Dynit ha proprio annunciato l’arrivo della seconda stagione?

Alessandro: Innanzitutto sono molto felice di poter dire che mio fratello Federico interpreterà Spatent Rider, sostituendo la vecchia voce. Per quanto riguarda la maniera in cui ho ottenuto il ruolo vi posso dire che innanzitutto ero stato chiamato a fare il provino per Genos, ma una volta lì il direttore Mazzotta mi ha proposto di tentare di interpretare il protagonista, stavano provando ogni sorta di voce per il personaggio di Saitama. Il ruolo lo aveva ottenuto però un mio collega, che aveva addirittura doppiato mezza stagione, solo che ci sono stati dei ripensamenti e hanno voluto me come voce definitiva di Saitama. Ho dovuto così ridoppiare gli episodi tutti di sabato. Solitamente sono sicuro del mio lavoro, ma Saitama si era rivelato un personaggio davvero difficile da doppiare. Sono però riuscito a interpretarlo con l’aiuto di Mazzotta. Ho cercato di rendere la svogliatezza e la perdita di ogni stimolo esterno del personaggio doppiando appoggiato sul registro, il tutto cercando di non renderlo piatto e depresso. Abbiamo finito di doppiare la seconda stagione in realtà da molto tempo e sono felice che sia stato fatto l’annuncio":
 
Eren Jaeger


Che cosa stai facendo in questo periodo?

Alessandro: “Per fortuna sto lavorando molto, ho ripreso L’Attacco dei Giganti e The Flash ma ho lavorato anche su Shadow and Bone, una serie molto bella di Netflix, per cui ho lavorato anche su altri prodotti. Mi potrete sentire anche in Free Guy - Eroe per gioco, un film davvero fuori di testa. Spero anche che potrete risentire presto me e mio fratello su Stranger Things, di cui le riprese erano state sospese per via del covid-19 l’anno scorso".

Com’è lavorare per voi doppiatori in questo momento?

Alessandro: Per fortuna per noi doppiatori è cambiato poco, levata la sanificazione, le scartoffie da firmare e la cuffia personale, i cambiamenti li hanno vissuti le aziende, che si sono dovute attrezzare. Ormai è un ricordo lontano il turno condiviso al leggio ed è diventata una grande fatica la registrazione dei brusii, i rumori di fondo, dato che prima vi erano dieci doppiatori che incidevano tutti insieme, mentre ora siamo costretti a registrare uno alla volta. Io faccio anche teatro e i miei amici del settore stanno risentendo molto della situazione, non solo gli attori ma tutto lo staff che vi è dietro al palco. Noi doppiatori siamo fortunati, se ritornassimo in lockdown potremmo continuare a lavorare come beni di prima necessità, dato che l’intrattenimento televisivo è fondamentale in questi momenti. I primi mesi non abbiamo lavorato solo perché non eravamo attrezzati. L’eventualità di doppiare da casa, che io mi ero reso disponibile a fare, non si è attuata ed è un bene, dato che c’era il rischio che si sarebbe trasformata in un’abitudine lavorativa che ci sarebbe rimasta anche dopo l’emergenza sanitaria. Bisogna doppiare in sala, con il direttore e tutto lo staff".