Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per saperne di più continuate a leggere.

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Una graziosa commedia romantica senza pretese di realismo, che farà il possibile per estremizzare ogni scusa utile, indipendentemente da quanto futile essa sia. Che si tratti di buoni pasto, programmazione di viaggi, assaggi culinari, tutto farà brodo.

La serie si basa totalmente sull'accesa battaglia mentale tra il biondo presidente del comitato studentesco, Miyuki Shirogane, e la sua fiera vice-presidente Kaguya Shinomiya. Lui, lavoratore indefesso della classe media, oculato e con la faccia da teppista (stile Ryuji di "Toradora!"). Lei, ricca e dignitosa magrolina, leggermente egocentrica e dall'aria minacciosa. Entrambi sono cotti marci l'uno dell'altro, ma, come si suol dire, "Non si pigliano se non si rassomigliano!". Sia Shirogane che Shinomiya hanno infatti in comune molti aspetti caratteriali, ovvero: sono entrambi molto intelligenti e studiosi, si impegnano seriamente in ciò che fanno, sono decisamente orgogliosi, hanno la capoccia più dura del granito e, soprattutto, entrambi se la vogliono tirare in modo spaventoso per una sorta di preconcetto sull'equilibrio delle coppie.

L'idea iniziale non è malvagia, in effetti, si dice spesso che "In amor vince chi fugge", e pure che "In una coppia c'è sempre uno dei due che ama più dell'altro"... e che per questo è il più debole nel far valere la sua voce. Che dire? Saranno pure dei luoghi comuni, ma c'è del vero in entrambi, e di norma il corteggiamento, specie in Paesi come il nostro, richiede spesso qualche azione non proprio spontanea e magari pure martellante. Ecco, elevate questi concetti all'esasperazione e innestateli in una coppia che, non solo non si è ancora dichiarata, ma mantiene sempre, nonostante i progressi, una sorta di rispettosa formalità. Avrete così una mezza idea della loro 'guerra-fredda' e di come un problema inesistente possa diventare incredibilmente solido.

"Se faccio questo? No, penserebbe che ho dell'interesse. Sia mai!"
"Dovrei dirgli qualcosa? No, sarebbe un invito. Non se ne parla!"
"Se fa così e cosà, potrei concedergli il mio tempo. Si dia una mossa però!"

Mi rendo conto che, messa in questi termini, la descrizione sia poco invitante, ma effettivamente "Kaguya-sama: Love is War" è una bella torre 'Jenga' in cui i mattoncini sono i 'pipponi' mentali dei due protagonisti, che ad ogni mossa temeranno di far cascare l'intera struttura, rovinosamente e con loro dentro, riponderando quindi se proseguire, delegare o cambiare tattica. Ovviamente, questo atteggiamento cela al suo interno anche una bella quantità di timidezza, e al pari del classico personaggio belloccio-imbronciato che si appoggia con fare figo sul muro, isolandosi dagli altri, nel mondo reale equivarrebbe a una condanna alla solitudine, ma è proprio questa consapevolezza a renderli divertenti.

Il titolo però, citando solo Kaguya Shinomiya, potrebbe trarvi in inganno. É vero che lei è generalmente quella con i preparativi più accurati, i maggiori mezzi a disposizione e che tra i due inizia o introduce più spesso (indirettamente) i "campi di battaglia". È vero pure che, sotto certi aspetti, Miyuki Shirogane, figlio del proletariato, trovandosi in una struttura ricolma di eredi di gente altolocata e quindi potenzialmente spocchiosi, sia giustificato a volersi giocare più attentamente le sue carte, per risaltare positivamente, non fosse che, a parte Kaguya, nessuno studente dia minimamente l'impressione di essere fuori dall'ordinario ceto medio-basso. Alcuni dei nostri studenti del liceo classico sono dei mostri di altezzosità a confronto. La sua stessa vice-presidente, per quanto nei pensieri si atteggi a classista e abbia qualche piccolo desiderio di domarlo, rimane fondamentalmente di buon cuore e assolutamente libera da questi limiti.

Se c'è un aspetto positivo nella produzione, oltre al contenimento del fanservice, è che entrambi i ragazzi sono messi sullo stesso piano, mentale, morale e anche di vittorie e sconfitte, che a dirla tutta verranno assegnate a fine episodio da un narratore in maniera sempre poco convincente. Onestamente, la maggior parte dei risultati a me è parsa un pareggio. Kaguya, essendo più manipolatrice, forse ci metterà leggermente più tempo ad entrare in simpatia, ma presto verranno mostrati i suoi lati più teneri, l'imbarazzo le si farà più regolare e il problema si risolverà facilmente.

A fare da inconsapevoli sostenitori e guastatori alla potenziale coppietta, vi saranno principalmente tre personaggi: la florida e spensierata segretaria Chika Fujiwara, che fungerà spesso da terzo incomodo, l'estremamente paziente e composta Ai Hayasaka, che, essendo di buona famiglia, non si capisce perché faccia la cameriera-confidente, e infine, anche per ordine di comparsa, l'appassionato di videogiochi, emotivo e abile ragioniere, Yu Ishigami, un valido arricchimento comico, il cui passato potrebbe rivelarsi abbastanza interessante se approfondito. La segretaria Fujiwara poi, per quanto sprovveduta e di scarso intuito, ha conoscenze basilari superiori a quelle dell'intelligente amica Kaguya, e mostrerà a volte un bel caratterino e un'insospettata furbizia che le eviteranno l'etichetta di semplice oca giuliva. Nel suo caso, forse sarebbe più giusto considerarla una tara genetica, stile "Infermiera Joy". Infine, vale la pena ri-menzionare il narratore, che da buon telecronista, durante i rimpalli strategici dei due studenti, porterà sempre un carico di pepe, pure dove sarebbe difficile avvertirne la presenza o inutile aumentarne il carico.

"Kaguya-sama: Love is War" si è rivelato un anime assolutamente discreto per il suo genere. Purtroppo, va detto che ciò potrebbe non bastare a intrattenervi adeguatamente, vista una inevitabile ripetitività come perno centrale, la mancanza di azioni davvero rilevanti, e pure l'assenza di una vera conclusione. La seconda stagione è in arrivo, e non mancano certo validi appigli, soprattutto quelli familiari del quartetto principale, per poter proseguire la vicenda in modo efficace. Quel poco visto finora non ha avuto alcun peso, e francamente spero correggano il tiro, anche perché vorrei capire, ma so di pretendere troppo, secondo quale logica un senza-dote come Miyuki abbia speranze di essere accettato nella facoltosa famiglia Shinomiya.

Detto questo, una visione vi consiglio di dargliela, i personaggi sono gradevoli, le sigle ottime, gli episodi riescono a farti sorridere, nonostante l'uso di vecchi espedienti e... difficilmente vi risulterà pesante nonostante il tema amoroso, occasionalmente composto di imbarazzi.

P.S. Oh Kawaii Koto!

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"Ueno-san wa Bukiyō", traducibile come "La maldestra Ueno-San", è un anime trasposto da un manga nell'inverno del 2019 ed è composto da dodici episodi per dodici minuti ciascuno.

L'opera ci presenta la nostra protagonista, Ueno, una ragazza delle scuole medie impegnata nelle sue avventure, ogni giorno (e in ogni episodio) incentrate su un nuovo esperimento nel club di scienze, con i suoi due compagni, Tanaka e Yamashita. Ogni esperimento che Ueno realizza è una vera rivelazione scientifica, dopotutto lei è il presidente del club di scienze ed è una specie di genio per quanto riguarda lo studio, ma, quando si tratta di ragazzi, Ueno diventa (come ci suggerisce il titolo) abbastanza maldestra e impacciata.

Neanche a dirlo, se da una parte abbiamo le improbabili quanto rivoluzionarie invenzioni di Ueno, dall'altra c'è la risata facile e assicurata da tutte quelle situazioni nella quale Ueno "trascina" il suo compagno Tanaka, al quale sta cercando di confessare il suo amore.

L'opera è tranquillamente classificabile come una commedia umoristica con quel pizzico di sotto-trama sentimentale per riuscire a dare una linea da seguire alla narrazione.

Tornando ai personaggi, insieme a quelli principali, il club di scienze, avremo anche un bel po' di personaggi secondari rappresentati da tutte ragazze che chiedono aiuto a Ueno per i più disparati motivi, che puntualmente lei aiuterà a risolvere con un'invenzione pronta all'uso ad ogni evenienza.

I disegni e le animazioni sono "particolari", con uno stile un po' diverso dal "solito" ma assolutamente apprezzabili, e poi un punto in più (ma anche due) per i capelli di Ueno che sembra vivano di vita propria, "svolazzando" ad ogni cambio d'umore della ragazza.

I personaggi sono ben caratterizzati, da quelli principali a quelli secondari, e, anche essendo un anime breve, riesce a "inquadrare" bene ogni personaggio (chi più, chi meno) che fa la sua apparizione per uno o più episodi.
Menzione d'onore alla mascotte dell'opera, Tamon, un "animaletto" che Ueno crea da un suo esperimento "trasformando" i suoi collant.

L'opera si svolge interamente nell'aula di scienze e, anche se hanno scelto di sviluppare la storia in questa direzione (per quanto riguarda gli ambienti), non la trovo affatto una cattiva idea, anzi, riesce in qualche modo a eliminare "distrazioni" e concentrarsi solo ed esclusivamente sul nostro club di scienze preferito.

L'opening è molto divertente e orecchiabile, e in più devo dire che hanno fatto un ottimo lavoro con le ending, ben cinque, una nuova ogni tre episodi, tutte ritmate e assolutamente in linea con l'opera.

È un anime divertente con una narrazione veloce e senza buchi, scorre via piacevolmente tra una risata e l'altra, senza annoiare mai.

Siamo arrivati alla fine e la conclusione finale è: consigliato senza riserva. E poi, come si fa a pensare anche per un momento di perdersi Ueno-San e i suoi improbabili esperimenti?!

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"Hanayori Dango" è una commedia scolastica proposta in Italia dalla Planet manga in 48 volumi e uno special. La sua autrice, Yoko Kamio, è nota in Italia anche per altre opere come "Cat Street", "Toora&Okami" e "Matsuri Special". Tuttavia, è proprio "Hanayori Dango" l'opera che ha conquistato i lettori shoujo e che meglio di altri ha messo in luce tematiche scomode come il conflitto di classe, il bullismo e il rapporto con l'estetica del proprio corpo.

"Hanayori Dango" narra le disavventure di Tsukushi Makino, una liceale che ha la possibilità di accedere ad una scuola estremamente prestigiosa frequentata quasi interamente dai figli dell'alta società. Makino proviene da una famiglia più povera che modesta, dove l'idea che misurarsi con persone dell'alta società potrebbe giovare al futuro e i genitori nutrono delle aspettative verso di lei. Tsukushi Makino, dall'altra parte, è una persona intenzionata a costruirsi un futuro con le sue sole forze. La protagonista scopre molto presto che i compagni della scuola che frequenta non la accettano e subirà da loro delle angherie che generano in lei una rabbia e un senso di riscatto sempre più profondi. La resistenza diventa il suo mantra e il significato del suo nome sarà la forza che la spingerà a non abbattersi nei momenti difficili, perché puoi calpestare finché vuoi ma "l'erbaccia" non morirà mai. Il capofila degli studenti dai quali subirà queste molestie è Tsukasa Domyoji, il più ricco, bello e influente tra gli studenti della scuola. Con lui si creeranno tre filoni di antagonismo: quello di chi lo appoggia per il suo peso sociale, quello delle studentesse insofferenti alle attenzioni di Domyoji verso Makino e, infine, quello di una finta compassionevole amica. Riuscirà Makino a resistere?

"Hanayori Dango" ha una trama scorrevole, non sarà un mistero che la protagonista nel corso della storia conquisterà con la forza della sua determinazione il rispetto di una parte dei personaggi principali. Ciò che inizia come un vero e proprio conflitto di classe evolverà in una faticosa integrazione e raggiungerà il suo apice a livelli inaspettati, soprattutto da chi - come me - ha seguito la serializzazione del fumetto sin dal primo numero. Nonostante il manga non si discosti molto da altri shoujo romance tipici, le situazioni vissute dalla protagonista sono amplificate da una costante sfortuna dalla quale è colpita la famiglia di Makino, nonché dal contrasto con l'opulenza dalla quale è circondata. Trattandosi di una commedia romantica anche il sentimento presenta le sue luci e le sue ombre: sentimenti non ricambiati, sentimenti che faticano a decollare, sentimenti insistenti e, talvolta, ben distinguibili tra amore e possesso.

Quando fu conclusa la serializzazione dell'opera in Italia, mi convinsi che avevo bisogno di leggerla ancora per aiutarmi a cambiare opinione prima di venderla definitivamente. Così l'ho conservata per un decennio e l'ho riletta altre tre volte, fino alla fine, prima di valutare che avevo tra le mani un'opera dove la protagonista evolve nel peggiore dei modi che avrei sperato per una donna orgogliosa delle sue origini e determinata a non farsi inglobare da un protagonista maschile capriccioso, maleducato e possessivo. Il quadro complessivo dell'opera per me è appena sufficiente, carino sì, ma a mio avviso con un un eco positivo spropositato in rapporto al tipo di messaggio che ha portato. Questa a mio avviso non solo non può essere definita una storia d'amore, ma educa le ragazze in forma sottile - trasvestita da amore - a tollerare dei comportamenti inaccettabili. Allo stesso tempo, dà una fotografia della classe dirigente e dei suoi figli senza spessore, denunciandone i comportamenti nel senso peggiore.

Senza intenzione demolitiva, se interessa il tema suggerisco piuttosto un'opera come "Imadoki" di Yu Watase, che affronta le stesse dinamiche in modo più contenuto e meno agghiacciante. Ad "Hanayori Dango" attribuisco il merito di avermi offerto delle emozioni mai tiepide: mi ha stupita, mi ha commossa, mi ha emozionata, mi ha turbata. Ancora oggi per motivi affettivi riesco ad attribuire appena meno della sufficienza. Nonostante io abbia apprezzato la proposta di temi scomodi, il modo in cui è stata narrata la componente romance - trattandosi di uno shoujo sentimentale - ha avuto un peso superiore nella mia valutazione globale. Per questi motivi descritti non posso annoverarla tra le mie opere preferite di questa autrice, o del panorama shoujo in generale.