Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per saperne di più continuate a leggere.

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Tra le serie più discusse della stagione invernale del 2021 vi è sicuramente "Wonder Egg Priority", una serie originale di tredici episodi prodotta dallo studio "CloverWorks". Si tratta di un prodotto che, personalmente, mi ha colpita fin dal primo episodio, perché ricco di significato e di temi piuttosto pesanti trattati alla perfezione. Infatti, a questi si aggiungono le "avventure" di quattro ragazze che combatteranno contro creature che rappresentano ognuna un abuso differente.

Sinceramente mi trovo in forte difficoltà nel momento in cui bisogna spiegare la trama di questa serie, dato che la maggior parte degli eventi si riconducono a suicidi, violenze fisiche, sessuali, psicologiche, abuso di potere, molestie, e quindi qualsiasi cosa succeda suscita, più che altro, la riflessione. Nonostante, quindi, vengano toccati questi temi, non si tratta di una serie pesante da guardare, questo perché tutto (meglio dire, quasi tutto) non accade nel mondo reale, ma è "spostato" all'interno di un "mondo dei sogni" al quale le ragazze accederanno nel momento in cui si addormenteranno e in cui dovranno di volta in volta proteggere qualcuno uscito dall' "uovo" (lo ripeto: mi trovo parecchio in difficoltà).
Ognuna delle quattro protagoniste (Ai, Rika, Momoe e Neiru) è molto ben caratterizzata, e tutte, nonostante le profonde differenze sia caratteriali che di pensiero, sono accomunate dall'aver perso qualcuno perché morto per suicidio (e quindi sono anche accomunate dal fatto che tutte acquistano delle uova da proteggere). Oltre a loro, altri personaggi parecchio interessanti sono Acca ed Ura-Acca, che spingono le ragazze a lanciarsi in questi combattimenti (ovviamente tutti hanno uno scopo ben preciso), e poi vi è Frill, un'IA introdotta purtroppo solamente durante gli episodi finali della serie.

Come già detto, la serie risulta leggera da guardare, ma comunque tutto ciò di cui si tratta resta lì, e anzi riesce a far riflettere lo spettatore.
A rendere più scorrevole il tutto, vi è il comparto tecnico, che è davvero eccezionale: dai disegni al character design, ai colori utilizzati, risulta essere davvero perfetto, per poi concludere con le animazioni... e che animazioni! Un vero e proprio spettacolo per gli occhi. A completare ciò, si aggiungono le OST che sono sempre ben inserite e soprattutto ben caratterizzano un evento, ad esempio fomentando una specifica parte di un combattimento. Ma l'elogio al comparto musicale non si riduce alle sole OST, anzi... L'opening è "Sudachi no Uta", mentre l'ending "Life is Cider", entrambe realizzate e cantate dal gruppo "Anemoneria": la prima è delicata ma grintosa allo stesso tempo, perfetta ad aprire una serie del genere, mentre l'altra funge principalmente da smorzatrice di tensione. In poche parole, una meglio dell'altra!

Se la serie si riducesse a questo, sarebbe stata a dir poco perfetta, ma purtroppo l'organizzazione degli episodi è stata oggetto di numerose lamentele, dato che nel mezzo dei tredici episodi si trova un episodio riassuntivo completamente inutile e soprattutto non programmato precedentemente. Questo ha portato alla posticipazione della data di uscita dell'episodio conclusivo, ma ancora una volta i problemi non finiscono qui. Proprio avendo avuto parecchio tempo prima dell'uscita dell'episodio conclusivo, ci si aspettava qualcosa che chiudesse in modo decente questa splendida serie, ma (e lo dico a malincuore) non è stato così.
Ciò che "ClowerWorks" ha sfornato dopo ben tre mesi di attesa (ma questo poco importa) è stato un episodio di un'ora, di cui quaranta minuti di riassunto dei precedenti dodici, anzi undici episodi. Inoltre, la parte inedita, quindi i restanti venti minuti, conclude ben poco e, per quanto io non abbia criticato lo svolgimento dei fatti durante quest'ultimo episodio, si tratta di una conclusione che lascia l'amaro in bocca, perché un po' debole per essere definita tale.

Se solo la conclusione fosse stata un attimo più riguardata e più solida, avrei dato il massimo dei voti, perché questo è quello che questa serie si merita. Infatti, sia per i temi trattati che per come questi sono trattati, per le animazioni, per tutta la musica che si trova all'interno, per i colpi di scena che lasciano a bocca aperta, per la trama e per tutti gli "intrighi" che si trovano, "Wonder Egg Priority" è un'opera che meriterebbe un 10/10. Purtroppo si "rovina" proprio alla fine, con l'ultimo episodio che comunque non è malissimo, ma di certo non si tratta del finale che mi aspettavo e che avrei voluto vedere. Detto ciò, comunque la valutazione non può affatto essere bassa.
Nonostante l'unico difetto che presenta, consiglierei assolutamente la visione di questa serie, perché si tratta di un prodotto fuori dal comune, leggero e pesante nello stesso momento, e abbastanza originale nel suo genere, quindi date una chance a questa serie, anche solo come spunto di riflessione!

Voto: 9/10

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Il destino, inteso come l'incontro predestinato tra due persone, spesso rappresentato nel folklore giapponese da un filo rosso che lega in maniera indissolubile due anime gemelle, è un tema ricorrente negli anime e affrontato nei modi più disparati. Con "TONIKAWA: Over the Moon for You", serie animata della stagione autunnale 2020 realizzata dallo studio Seven Arcs, tale tematica raggiunge il culmine del ridicolo e del surreale.

Un giorno, Nasa Yuzaki vede una ragazza affascinante dall'altra parte della strada. Rapito completamente dalla sua bellezza, le va incontro per attaccare bottone. Nell'attimo di rivolgerle la parola, viene investito da un camion, finendo gravemente ferito. Nonostante in fin di vita, Nasa non spreca questa preziosa occasione, voluta dal destino, per confessare il suo amore. La misteriosa ragazza accetta di uscire con lui, a patto che prima si sposino.

Come si può evincere dalle premesse, si tratta di una storia senza alcuna pretesa di realismo, improntata soprattutto sul lato comico, o perlomeno inizialmente. L’opera, densa di riferimenti ad altre celebri serie, riesce a strappare facilmente un sorriso ogniqualvolta cita un titolo famoso. Degna di nota la parodia dell'immancabile episodio alle terme, che stravolge un classico cliché negli anime. Tuttavia la parte umoristica, dalla quarta puntata in poi, comincia a venire sempre meno, virando di più sul lato sentimentale e condendo il tutto con una massiccia dose di scene sdolcinate ripetute fino alla nausea.

L'anime, della durata di dodici episodi, tra l'altro, non accenna mai alla componente soprannaturale delle vicende, nonostante il titolo dovrebbe rientrare in questo genere. Pur essendo sposati, Nasa non sa nulla della sua dolce metà e per tutta la serie rimane all'oscuro del suo misterioso passato. Questo rende la loro relazione amorosa davvero ridicola a vedersi. Paradossalmente, i comprimari spiccano più dei protagonisti, che al contrario risultano divertenti, geniali e sempre con la battuta pronta. Niente di speciale il character design, che tende al moe. Seppure non brillino per originalità o dettagli, i disegni vengono accompagnati da delle buone animazioni. Il sonoro presenta, invece, delle tracce piuttosto gradevoli, splendide sia la opening "Koi no Uta" che la ending "Tsuki to Hoshizora".

La mancanza di una coerenza narrativa rende "TONIKAWA: Over the Moon for You" un prodotto poco riuscito. L'idea di base poteva essere perfetta per realizzare una simpatica parodia del genere. Dopo qualche episodio, tuttavia, la visione non diverte più, in quanto tende a prendersi troppo sul serio. Anche sul piano sentimentale lascia a desiderare. Infatti, mostrare continuamente scene sdolcinate non basta per costruire una solida relazione amorosa tra due personaggi. Nonostante qualche trovata originale, un discreto comparto tecnico e delle ottime musiche, "TONIKAWA: Over the Moon for You" nel complesso ha poco da offrire e fallisce sia come commedia sia come anime sentimentale.

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Shinigami Bocchan to Kuro Maid
Versione Completa

Che cos’è e di che cosa parla

“Shinigami Bocchan to Kuro Maid” è una serie anime dell’estate 2021, prodotta dallo studio J.C. Staff e basata sull’omonimo manga di Koharu Inoue.

Per cominciare, si prenda un’ambientazione, la più piatta e casuale possibile; si aggiunga un pizzico di tardo Ottocento (senza dettagli o riferimenti d’alcun tipo); una spolverata di stregoneria lì, un po’ d’esoterismo che non guasta mai, si condisca poi il tutto con una leggera nota ecchi. Ecco a voi la trama...
Bocchan, il nostro protagonista, è lo sfortunato primogenito di una famiglia nobiliare. Spensierato in infanzia, viene suo malgrado maledetto da una strega e costretto a una vita da recluso. L’incanto è semplice, quanto crudele: qualsiasi creatura vivente toccata da lui andrà incontro a una rapida morte. Ripudiato dalla famiglia, in quanto inadeguato a governare/dialogare con la nobiltà, respinto dagli amici e temuto dalla popolazione, lo “shinigami” (così viene amorevolmente chiamato) vive isolato in una villa di periferia, con la compagnia di Rob, vecchio e miope maggiordomo, e di Alice, silenziosa ma audace cameriera che lo provoca costantemente con allusioni sessuali. Peccato che Bocchan, per quanto ami e sia attratto dalla ragazza, non possa far altro che limitarsi a guardare (e soffrire), ma forse c’è un modo per spezzare la maledizione... riuscirà a tornare libero?

Cosa contiene questa serie

Ben poco, in realtà. La trama, pur presentando più di uno spunto interessante, finisce per arenarsi in un battito di ciglia, con un pacing stile moviola. L’evoluzione, inoltre, è inesistente, con una gigantesca batteria d’episodi autoconclusivi che non portano nulla ai fini della storia. Ci sarebbe una maledizione, una nobile famiglia divisa, una madre severa e un padre morente. A questo poi si aggiungono streghe, occulto e non per ultima una storia d’amore impossibile tra Alice e l’impacciato Bocchan. Tutto questo rimane non solo incompiuto, ma nemmeno sviluppato. Buttato lì, quasi a voler dire “Hey, guarda che storia complessa e articolata”, salvo poi ‘trollare’ lo spettatore con dodici episodi di nulla cosmico. A prescindere da un’eventuale season 2, questi primi dodici episodi non hanno (quasi) alcun motivo d’esistere: la love story è consolidata fin dai flashback, l’unico “colpo di scena” è stato un protagonista che, dopo undici episodi, ha finalmente mandato a quel paese la madre... perché uno dovrebbe sprecare oltre duecento minuti della propria vita per una storia già consolidata in partenza?
L’ambientazione, tardo ottocentesca, è un’altra nota dolente. E lo dice uno che è grande fan delle storie ambientate in quel contesto storico. Nulla viene presentato, né tantomeno delineato. Ci sono solo tre luoghi: la tenuta di Bocchan, la tenuta della sua famiglia, il bosco delle streghe. Unica eccezione è la visita alla città, nel terzo episodio (forse, non a caso, il migliore dei dodici). Non si sa se il protagonista sia a capo di qualcuno/qualcosa, né quali siano le sue effettive proprietà. Per quanto mi riguarda, potevano ambientare questa serie in qualsiasi Paese occidentale in una qualsiasi epoca e non sarebbe cambiato un fico secco. Avrebbe quasi funzionato in un’ambientazione birmana, con le dovute correzioni. E questo non è un bene.
I personaggi sono una delle poche note positive (nel senso che non fanno pietà). Sono abbozzati, ma tutti discretamente originali: il protagonista è un simpatico connubio tra goffaggine e determinazione, peccato che la sua evoluzione psicologica si completi entro il terzo episodio, restando poi statica; Alice, fredda e pungente, possiede un lato molto dolce; Rob, l’anziano maggiordomo, è un bizzarro gentleman d’altri tempi; Viola, la sorellina del protagonista, è una loli con la passione per i vecchietti (Rob su tutti, suo sogno e desiderio proibito); Walter è il fratello minore del protagonista, a tratti patetico ma alla fine un bravo ragazzo; Caph è la strega tonta, mentre Zain è il suo bislacco (e un po’ pervertito) compagno. Gli unici personaggi ad avermi deluso sono i “villain” o, meglio, quella strega insipida che sembra conoscere qualcosa, ma poi... nulla di fatto. Un’antagonista del genere ha veramente poco senso, anche perché in dodici episodi lo spettatore verrà solo a conoscere che: odia il protagonista; ha il seno grosso (cit. Zain); non fa mai vedere il proprio volto. Ma in generale è il contesto della cabala, sulla carta la nota più interessante dell’opera, a deludere su tutti i fronti: buttata lì, a caso, senza un perché o un per come. Anche qui, potevano sostituirla con i Sette Nani, con il Leprecauno o col Ciciarampa e non sarebbe cambiato niente.
La comicità è... divertente, almeno all’inizio. Poi però, come uno disco rotto, ripete le stesse battute all’infinito, ammorbando lo spettatore. Mettiamola così: al primo episodio le provocazioni di Alice strapperanno qualche sorriso, al dodicesimo otterranno lo stesso effetto del farsi il solletico da soli.

Grafica/audio e altre informazioni utili

Le intenzioni sono “buone”, almeno sulla carta, poiché c’è un tentativo di conciliare il 3D con il 2D, ma il risultato è alquanto deludente. Le animazioni sono legnose, a tratti irritanti. Il mood “moviola” non aiuta a superare i (tanti) momenti morti, e le scene d’azione (poche, grazie al cielo) sono così goffe/innaturali da ricordare le demo dei giochi della prima Play Station (e forse, a confronto, perderebbero pure).
Le OST sono l’unica nota positiva dell’intero anime: limitate, ma efficaci, sono per la maggiore pezzi di musica classica, dal piano al violino. Carine le scene di Bocchan al pianoforte, che conferiscono atmosfera ad un background altrimenti vuoto. Complessivamente, si potrebbe definire la colonna sonora come la pezza che tenta di tappare, invano, i crateri di uno scafo avviato inesorabilmente agli abissi. Opening così così, l’ending l’ho trovata orecchiabile, ma qui son gusti personali.

Come visionare questa serie

Visionare quest’anime può essere difficile. Può tuttavia trovare impiego nei seguenti casi:
- Fan d’anime romantici alla ricerca di qualcosa di fiabesco e (molto) disimpegnato.
- Insonnia galoppante. In tal caso somministrare il suddetto anime prima di coricarsi. Attenzione: gli effetti soporiferi possono essere immediati.
- Feticisti delle brutte animazioni. In tal caso si raccomanda una bella maratona di questa serie, i cui frame faranno concorrenza agli orridi cartoni animati dei testimoni di Geova.
- Persone colpite dalla medesima maledizione del protagonista. In tal caso, per trovare una soluzione, si invita a proseguire con la lettura del manga, oppure si attenda l’eventuale seconda stagione.
A tutte le altre persone si sconsiglia la visione di questa serie: è un’improbabile accozzaglia d’idee confuse, troppo noiosa per cadere nel trash, troppo disimpegnata per esser presa seriamente, troppo mal animata per esser vista con lo scopo di rifarsi gli occhi. Può però avere un senso scaricarsi la colonna sonora. È ottima per studiare, per rilassarsi. Esistono comunque delle soluzioni migliori.

Possibili effetti indesiderati

Probabile noia durante la visione, si raccomandano al massimo uno-due episodi al giorno. In caso di sbadiglio perpetuo, sospendere immediatamente l’attività e coricarsi a letto.

Come conservare questa serie

Se si appartiene a una delle categorie sopracitate, conservare negli angoli più remoti del proprio scaffale, lontano da amici e parenti. Evitare con cura di menzionare suddetta serie, o peggio ancora suggerirla. Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Per tutti gli altri, conservare con cura nel cestino del desktop. Per coloro che avessero speso persino dei pecunia per il Blu-ray disc... potranno usufruire di un simpatico (?) posapiano. Si raccomanda comunque un uso più consapevole del denaro.