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E' un po' difficile valutare un'opera senza averne visto la conclusione. Mi riferisco alla difficile comprensione della trama senza aver integrato con la seconda serie. Tuttavia atteniamoci a ciò che la serie ha da offrire. Il genere è sostanzialmente horror, mistero, sebbene del primo se ne intraveda soltanto qualche piccola traccia... di sangue ovviamente. Lo splatter è lasciato altrove e tuttavia non la trovo una cattiva idea, essendo sufficientemente inquietante.
La gran domanda è la seguente: perché dovrebbe fare sussultare gli animi un anime con dei personaggi tanto simpatici e dal viso cosi pulito ed innocente? Semplice. Ti affezioni a un personaggio (un ragazzino di anni tra gli 8 e 14) e quello muore nel peggiore dei modi. La sensazione di angoscia che si porta dietro l'opera sta proprio nell'incapacità di accettare l'orrore e la tragedia che colpisce l'innocenza dei personaggi. E questi ultimi non moriranno una volta, bensì più e più volte in un macabro gioco del destino, che li ripesca dall'oltretomba solo per gioire del dramma di una morte violenta.

L'aspetto del mistero è facilmente liquidabile, in quanto la trama apparentemente priva di logica e connessione a mio parere serve a instaurare nello spettatore quel classico senso di sgomento, accompagnato dalle solite domande: beh, da quando è ancora vivo? Ma non era morto cosi? Ancora il Watanagashi? Ma non era una volta l'anno? ecc. Misteri solvibili in HnNKn kai.
"Higurashi" è un titolo leggibile solo dopo il vetisettesimo tentativo. La sigla iniziale stupenda scatena l'attenzione; ritengo i personaggi ben sviluppati in ogni loro lato, anche quello più perverso e crudele.
Se potessi attribuire un motto a questo anime sarebbe: nel sorriso di una bambina, l'orrida risata di una malata. Forse Higurashi è famoso giustappunto per le sue "risate inquietanti", sfogo di menti malate, giunte al limite della sopportazione e pronte a inscenare un qualche sbudellamento.
Sebbene qualche volta pecchi di lentezza, lo ritengo un anime tutto sommato piacevole con personaggi accoglienti e un paesaggio ricco di misteri e storie ancora troppo poco note. La prossima volta che andrete alla discarica, fareste bene a non dare confidenza a quella ragazza simpatica dai capelli castani. Potrebbe farvi a pezzi con un machete.