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Per la mia prima recensione ho scelto un anime che mi ha letteralmente rapito il cuore, "Higurashi No Naku Koro Ni". A un primo sguardo al tratto e al character design verrebbe da pensare a una serie shoujo o affini. Niente di più sbagliato.

La vicenda si apre nell'estate del 1983 con Keichi Maebara, un normale ragazzo che si trasferisce nel piccolo villaggio di Hinamizawa per motivi che scopriremo in un secondo momento. Qui Keichi stringe amicizia con un gruppo di quattro ragazze, Rena, Rika, Mion e Satoko, ed entra a fare parte del loro club, incentrato su attività ludiche. Fin qui la trama sembra proprio quella di un normalissimo shoujo ma tutto cambia quando Keichi viene a conoscenza di una vecchia lotta interna tra cittadini per la costruzione di una diga. Durante questa disputa venne ritrovato un cadavere fatto a pezzi. Da quel giorno ogni anno, durante il Watanagashi, la festa locale, una persona viene uccisa e un'altra sparisce, rapita dai demoni. Dopo avere fatto queste inquietanti scoperte Keichi inizia a notare strani comportamenti da parte delle amiche che aveva sempre ritenuto semplici e innocenti ragazzine.

Dopo questa angosciante premessa, entriamo nel mondo cupo di "Higurashi", un mondo fatto di scene splatter (non così frequenti), siparietti divertenti che servono a smorzare il ritmo serrato degli avvenimenti e risate agghiaccianti.
Secondo me uno dei punti di forza della serie è proprio il ritmo, che all'inizio appare blando e pedante, ma che con il passare delle puntate diventa incalzante e oppressivo.
Un altro punto a favore dell'anime a mio parere è la struttura ad "archi" chiamati hen. Infatti ogni puntata fa parte di una arco complessivamente formato da 4-5 episodi. In ogni hen il protagonista sembra cambiare e gli eventi ci vengono riproposti da una nuova visuale, questo aspetto da un lato può seccare ma dall'altro può incentivare lo spettatore a continuare l'hen per saperne sempre di più. D'altra parte questa struttura seriale può creare confusione tra i ruoli e i caratteri dei personaggi, infatti alla fine della prima serie ci si capisce ben poco e per svelare tutti i misteri bisogna seguire la seconda serie.

Per quanto riguarda il disegno, risulta pulito e abbastanza piacevole anche se da un'opera del genere ci si aspetterebbe un disegno molto più tetro, ma è proprio il disegno, secondo me, a fare la differenza in quest'opera. Ad esempio l'atmosfera di una scena può radicalmente cambiare nella frazione di un secondo, ad esempio, una situazione pucciosa e tranquilla può tramutarsi in un momento di panico e inquietudine grazie solo a un'espressione o a un movimento stranamente rigido. Inoltre ho apprezzato il numero esiguo di scene splatter che non sono strettamente necessarie ai fini di creare uno stato di ansietà nello spettatore.
Sulla caratterizzazione dei personaggi ho poco da dire, per me i personaggi sono tutti credibili (anche nei momenti di schizofrenia) e solo pochi non si fanno amare. Il personaggio che più mi sta a cuore è sicuramente Rena, capace di gag simpaticissime e di risate da far accapponare la pelle allo stesso tempo.

Le musiche sono fantastiche, sia l'opening sia la ending sono bellissime e adattissime a questo tipo di anime. Anche le OST fanno il loro dovere e creano l'atmosfera giusta nei momenti giusti e alcune sono particolarmente azzeccate come Tatari.
Per concludere, a mio avviso "Higurashi" è una serie bellissima che riesce a creare dei momenti di tensione pazzesca anche grazie a poche frasi o gesti che riescono a coinvolgere lo spettatore. Naturalmente è una serie che consiglio a tutti gli amanti dell'horror mentre la sconsiglio caldamente agli stomaci deboli. In fondo "Higurashi" ha anche una domanda da porre allo spettatore: "Sei sicuro che tutto sia sempre come sembra?".