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L'ultimo anime del famoso Studio Ghibli ci riporta indietro nel tempo, più precisamente nel Giappone degli anni '60, periodo storico in cui il Giappone post seconda guerra mondiale e post bomba nucleare inizia quel processo di occidentalizzazione e rinnovamento culturale.

<b>Contiene spoiler!</b>
La storia è ambientata in un paesino rurale ai piedi del mare e inizia facendoci conoscere la protagonista, Umi, che vive sulla collina dei papaveri in una grande casa, sorta dove un tempo c'era un ospedale, insieme alla nonna, ai fratellini, e a due inquiline che hanno preso in affitto una camera. È orfana di padre, morto in mare durante la guerra di Corea, mentre la madre è spesso all'estero per lavoro. Umi ha 16 anni, frequenta la scuola locale, tutti i giorni si occupa con dedizione alle faccende domestiche, come preparare i pasti, e ha un rituale giornaliero per tener viva la memoria del defunto padre: issare sul pennone che domina la collina due bandiere di segnalazione marittima per augurare buona navigazione. Shun è un ragazzo più grande di un anno rospetto ad Umi, frequentano la stessa scuola, ma i due non si conoscono. Fa parte del club di giornalismo ed è un ragazzo popolare. Nel tempo libero aiuta il padre a gestire un rimorchiatore di navi e tutti i giorni assiste al rituale delle bandiere senza saperne il motivo. Il ragazzo ogni giorno risponde issando sulla nave dei segnali di risposta, ma senza sapere che Umi non può vederlo.
Emozionato e incuriosito un giorno scrive sul giornale scolastico una poesia. Come per il '68 in Italia e nel resto del mondo, il clima politico giapponese è in fermento e non passa giorno che gli studenti non si organizzino in assemblee per protestare e cercare di cambiare le cose. Proprio in uno di questi incontri Umi e Shun si incontrano e dopo vari eventi Umi inizierà a dare una mano al ragazzo all'interno del club di letteratura e giornalismo. Il club, così come la maggior parte delle associazioni studentesche, ha la sua sede in una grande casa detta Quartiere Latin. Peccato che questo enorme e vecchio edificio carico di storia sia fatiscente, non curato, e prossimo alla demolizione. Dopo un'altra colorita assemblea, grazie ad un'idea di Umi, la maggior parte degli studenti contrari alla demolizione si rimboccano le maniche per ripulirlo, ripararlo e riportare l'edificio alle bellezze di una volta.
Durante tutti questi avvenimenti il rapporto tra Umi e Shun si approfondirà, ma vecchi fantasmi e avvenimenti del passato rischieranno di rovinare tutto…

Vi ho già raccontato molto della storia, però mi fermo qui e non vi voglio dire nulla del rapporto tra i due ragazzi per non rovinarvi la visione. È un anime molto particolare nella produzione dello Studio Ghibli, diverso dalle opere maggiori ("Il castello errante di Howl", "La città incantata" ecc..) e più simile a "Una tomba per le lucciole".
La storia che ruota principalmente intorno al rapporto tra i due protagonisti risulta molto lenta e forse scontata, ci troviamo di fronte ad un racconto di tipo slice of life, una storia molto reale e per un pubblico nettamente adulto, da cui ognuno può cogliere molti messaggi. Personalmente focalizzerei l'attenzione su due messaggi principali: non è possibile andare avanti lasciando perdere tutto il nostro passato, pensando alla memoria del passato come ad bagaglio pesante da trascinare, ma il passato è qualcosa di cui bisogna aver cura e non dimenticare. E proprio l'aver cura, delle persone così come degli oggetti, è l'altro messaggio principale che Miyazaki jr. ci lascia.
Anime particolare, ma delicato e di buoni sentimenti, io ve lo consiglio.