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6.0/10
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ATTENZIONE, LIEVI SPOILER DELLA TRAMA!

Log Horizon è una Serie TV anime di 25 episodi realizzata a partire da Ottobre 2013, e conclusasi in Inverno 2014, prodotta dallo Studio Satelight, adattata ed ispirata alla serie di Light Novel di Mamare Touno.
Cavalcando la scia di successo degli anime basati sugli MMORPG, partita con il fortunato Sword Art Online, la storia s'incentra sul protagonista Shiroe e tutti gli altri personaggi, bloccati nel popolarissimo Massive Multiplayer Online Role-Playing Game "Elder Tale", dopo aver installato un'espansione di quest'ultimo che prende il nome di "Novasphere Pioneers" (traducibile con: "I Pionieri di Novasphere"). I nostri eroi, dal ritrovarsi dinnanzi ad uno schermo a giocare, finiscono per risvegliarsi nel suddetto e a riconoscerlo come la loro nuova realtà.

Partiamo da un presupposto, piuttosto personale - e che preferisco non inserire nelle recensioni, ma ora come ora è inevitabile: quando mi parli di persone che restano intrappolate in un videogioco, qualunque esso sia, mi hai già conquistato. È lo stesso motivo per il quale quand'ero un infante adoravo i Digimon (anche se lì non era esattamente un videogioco, ma pur sempre un mondo alternativo simile ad un'ambientazione videoludica), e per il quale, con trepidante attesa, guardai Sword Art Online in concomitanza con la trasmissione settimanale in Giappone - sperando di potermi rifare dall'esperienza non molto piacevole denominata "Accel World", ricco di speranze per qualcosa che poi si rivelò una delusione. "Maledizione", pensai, "SAO, dal mio punto di vista, è stato veramente un'occasione mancata perché aveva tutti i presupposti per essere un capolavoro, o comunque un'opera da me apprezzata tantissimo, invece era tutto sbagliato. Dai personaggi, ai plot hole, e addirittura nel lato MMORPG". Mi chiesi a quel punto se sarebbe mai nata una serie godibile e di un certo spessore riguardo ad un videogioco, un MMORPG o chicchessia, reduce da delusioni su delusioni, al tal punto che, pensando che in futuro sarebbero potuti nascere nuovi anime del genere e avere gli stessi difetti, poiché tanto avrebbero attirato comunque la massa, sperai per un periodo di non vederne mai più uscire fuori. Poi, mentre tutto vacillava, e mi affacciavo su un lato completamente diverso del fenomeno degli anime e manga, su un lato un po' più maturo - i Seinen, ma non solo -, mi venne segnalata l'esistenza di un anime che prendeva il nome di Log Horizon, basato sul cliché noto di ragazzi che restano bloccati in un videogioco, ma attenzione, con un'assurda novità: a quanto pareva, quell'anime, di cui venni a sapere quando era ancora in corso, non soffriva degli stessi plot hole delle precedenti opere che avevo guardato, secondo la "critica" il lato MMORPG era sviluppato per davvero e sulla sceneggiatura c'era poco da ribadire. Nonostante la mia frenesia iniziale, decisi di lasciar perdere poiché, non solo avrei dovuto recuperare gli episodi precedentemente persi, ma poi mi sarei dovuto mettere in carreggiata ogni settimana, e considerando le delusioni passate, non ho avuto il coraggio di farlo; mi son detto "Lo guarderò quando sarà completo, e poi tireremo le somme", e così ho fatto. Non me ne sono pentito, devo dire.
Dopo questa parentesi, ribadisco, strettamente personale, cominciamo con la vera e propria recensione: Log Horizon. La trama poggia le proprie basi, come già detto, su un gruppo composto inizialmente da tre persone: Shiroe, lo stratega Incantatore, Naotsugu, il Guardiano maniaco, e Akatsuki, l'Assassina Ninja costantemente al servizio del suo "signore", Shiroe, che si risvegliano intrappolati in una nuova realtà identica a quella del famoso gioco Elder Tale, di cui erano tutt'e tre degli assidui frequentatori. Beh… "cominciamo bene!", ho esclamato la prima volta, devo ammetterlo, anche reo del fatto che non riuscissi a spiegarmi come potessero interagire tra di loro senza la minima preoccupazione, quasi apparendo come dei disadattati della società, a tal punto che la scomparsa del mondo come lo conosciamo oggi da un momento all'altro non li toccasse minimamente. Ciò nonostante, ed ora arriva la parte davvero strana, andando avanti, l'anime da seguire, in fondo in fondo, era piacevole: il lato MMORPG veniva curato costantemente nei primi episodi, le classi, le sottoclassi, le mosse, gli MP e gli HP erano gestiti benissimo, ed ogni peculiarità di Elder Tale, che avrebbe potuto far storcere il naso ad un assiduo giocatore online, viene spiegata in modo quasi maniacale, il che mi ha sorpreso parecchio; più si avanza, inoltre, più viene meno l'azione per far spazio ad uno scontro intellettuale tra i personaggi, un qualcosa che ho apprezzato tantissimo, soprattutto per le varie strategie adottate da Shiroe - dalle più realizzabili e ingegnose, come quella adottata per formare la Tavola Rotonda, a quelle più stupide e degradanti. Poi, però, in ogni episodio, arrivano le gag: le gag, in questo anime, sono i classici siparietti comici del Sol Levante, adatti per gli Shounen ma nulla di più, e che infatti raramente sono riuscite a strapparmi un sorriso, e di ciò mi dispiaccio molto, poiché l'intenzione di suscitare l'ilarità c'era tutta, erano i modi ad essere completamente sbagliati. E non è finita qui, considerando che in ogni episodio, o almeno personalmente, si fa strada nella mente dello spettatore una domanda, o meglio, si nota troppo surrealismo e ci si chiede come facciano le persone ad adattarsi così rapidamente a questa nuova realtà, e perché non si accenni mai, e dico MAI - a parte gli ultimissimi episodi - al mondo esterno. Sembra essere infatti completamente sparito dalle loro menti, ma la supposizione dell'esserselo dimenticati, rea una conseguenza dell'essere finiti in Elder Tale, si esaurisce quasi immediatamente considerando che sono gli stessi protagonisti ad accennare costantemente al fatto che, precedentemente, "Elder Tale fosse solo un gioco", di conseguenza è lampante che conoscano senza ombra di dubbio ciò che disunisce il mondo reale dal MMORPG. Infine, c'è da aggiungere che ci sono alcuni momenti della storia, ma questo è un tratto tipico dei Giapponesi, in cui si cerca di estrarre con forza e prepotenza, una sorta di poesia, un momento poetico perché sennò l'episodio ai nostri amici del Sol Levante non piace. Ma sfortunatamente sono dei momenti che non apprezzo per nulla, perché fintanto che sai come farmi la poesia, come articolarmi un discorso, che so, nello stile Gurren Lagann, che nonostante sia un anime comico, riesca a farti fermare un secondo e ragionare costantemente, allora ci sta benissimo; tuttavia in Log Horizon non è così, e spesso i momenti di poesia sono soltanto delle stupidaggini piazzate qua e là, come quando la Principessa si dirige ad Akihabara e fa un paragone tra la luce e il calore che non c'entra assolutamente nulla con il momento, ed è stato probabilmente inserito poiché si erano accorti che, giunti alla fine dell'episodio, qualcuno doveva ancora dire qualche buffonata.

I personaggi di Log Horizon sono caratterizzati piuttosto bene, nulla di complesso, ma almeno non sono lasciati a loro stessi. Persino Akatsuki, volutamente stereotipata, nel corso della serie riesce ad evolvere un po', tuttavia sono altri i personaggi che mi hanno realmente sorpreso. Tra tutti, coloro che mi hanno più convinto, sono stati senza ombra di dubbio i ragazzini di Log Horizon, che, affrontando insieme le difficoltà del Dungeon della foresta di LaGranda, crescono tantissimo sul piano psicologico; abbiamo ad esempio Rudy che, da vanitoso e spocchioso giocatore solitario, diventa un vero e proprio supporter per il proprio Team, restando indietro quando serve e facendosi avanti quando necessario, assistendo l'avanguardia composta da Tohya, un altro personaggio che evolve parecchio; anch'egli, infatti, è inizialmente fermo e convinto di poter fare tutto da solo grazie alle sue grandi abilità da Samurai e il suo Tank, rivaleggiando con Rudy, ma in seguito i due diventeranno non solo amici ma grandi compagni di squadra; un altro componente del Team, Minori, la sorella di Tohya, riceve un gran bel trattamento, ed è, a mio parere, e paradossalmente, uno dei personaggi più umani della serie, considerando che vive di costanti preoccupazioni per il mondo di Elder Tale e rimpiangendo i giorni passati, ritrovandosi ad affrontare costantemente le sue paure e le sue incertezze. Anche grazie a questo, la sua gestione e la sua crescita vengono realizzate benissimo - nonostante siano stati in grado di rovinare tutto facendola innamorare di Shiroe e rivolgendogli un trattamento finale senza alcun senso. Sulle altre due ragazze, Serare e Isuzu, non mi sbilancio più di tanto: possiamo dire che la prima abbia avuto la sua caratterizzazione durante la prima saga dell'anime, mentre la seconda è un personaggio che non ho apprezzato tantissimo, anzi, mi ha fatto soltanto innervosire con quelle stupidissime gag sul cane, a mio parere sono i peggiori momenti comici della serie (sì, superano persino i trattamenti di Henrietta che Akatsuki deve subire).
Ciò nonostante, non voglio dimenticare di citare Crusty, che per quanto sia un personaggio piuttosto stereotipato, ho letteralmente amato poiché geniale, crudo e insano nelle battaglie, così come nobile e galante quando si trova a Corte del Popolo della Terra.
Un altro punto a favore della gestione dei personaggi è rappresentata da Shiroe, che ha comunque degli alti e bassi: prima ho criticato i momenti poetici dell'anime. Ecco, devo ammettere che, quando era Shiroe a prendere l'iniziativa in momenti del genere, con la giusta atmosfera, riusciva a conquistarmi ed era del tutto credibile, mentre tutti gli altri non riuscivano per nulla a catturarmi e le loro interpretazioni non mi risultavano in alcun modo credibili, e di conseguenza mi era parecchio difficile apprezzare le parole, che fossero belle o meno. Shiroe è un personaggio dalle riflessioni geniali; oddio, nulla di particolarmente elevato, di certo non stiamo parlando degli sfoghi interiori di Shinji ikari di Evangelion, ma considerando il target di Log Horizon, Shiroe è una pietra miliare. Soprattutto per il fatto che non è per nulla un supereroe, e, nonostante le sue indubbie capacità strategiche sul campo di battaglia, per sua stessa ammissione da solo non potrebbe far nulla, essendo l'Incantatore una classe di mero supporto e non votato all'attacco. Anche dal punto di vista psicologico, egli cresce, anche se soltanto nei primi episodi: dopo aver superato, infatti, le sue paure e le sue incertezze, si fa coraggio ed instaura la sua gilda, lui, che aveva sempre rifiutato ogni tipo di approccio con le gilde, chiamandola, appunto, Log Horizon.
Delle delusioni, invece, sono stati Naotsugu e Nyanta: da quest'ultimo, soprattutto, mi aspettavo una spiegazione del perché di così tanta saggezza e del perché fosse sempre così apparentemente allegro e curato nei modi. Naotsugu, invece, è stato lasciato in disparte dopo esser diventato, insieme a Nyanta, il Maestro dei Novellini, di conseguenza sospetto che per lui non ci fossero e, probabilmente, non ci saranno molti piani.

La trama si sviluppa pian piano, la narrazione è costantemente leggera per tutt'e 25 gli episodi della serie, persino quando ci sono i momenti topici delle battaglie, il ritmo non è mai così tanto elevato e le puntate scorrono sempre in una sola maniera, e ciò non mi è dispiaciuto, poiché spesso si fa troppo uso dello spannung, a mio parere, e spesso risulta il contrario di ciò che dovrebbe essere. È interessante, inoltre, notare come ci sia una vera e propria evoluzione negli obiettivi dei protagonisti, in particolare di Shiroe: inizialmente, egli vuole soltanto rendere la sua città un posto sicuro e in cui vigano leggi ben organizzate, in modo da assicurare la pace e una buona stabilità economica per tutti. Ciò nonostante, con l'invito del Popolo della Terra, il Risveglio del Re dei Goblin ed altre minacce di questo tipo, il nostro protagonista, a seguito di eventi che non specifico in questa sede, cerca, esplicitamente, un modo per migliorare la sua nuova realtà, un modo per tornare nel mondo esterno e studia le differenze che contraddistinguono il vecchio Elder Tale con l'Universo in cui sono confinati ora.

Sul settore tecnico non ho molto da dire, il character design non è nulla di particolarmente raffinato, ma è quel tipo di lavoro che non elogi tanto meno di cui hai da ridire, dato che non reca alcun fastidio ed anzi, lo guardi senza alcun problema; le animazioni, esattamente come il chara design, sono assolutamente sulla media, non si fanno né odiare né apprezzare alla follia, ma in alcuni punti sono sicuramente apparsi meglio di altri: ad esempio, durante la battaglia della Quest del Risveglio del Re dei Goblin, le animazioni, soprattutto nei combattimenti, le ho percepite molto superiori rispetto a quanto fatto vedere in precedenza; sul punto di vista auditivo, invece, l'opening e l'ending son sempre le stesse per tutt'e 25 le puntate, ciò nonostante non sono riuscite a fare breccia dentro di me, seppur ammetta che abbiano un buon ritmo - in particolare devo elogiare l'opening, che nonostante finirò per dimenticare nei prossimi mesi, ha fissato nella mia testa uno dei versi della canzone: "It doesn't ever matter if there is no hope, as the madness of the system grows". Un plauso per davvero.

Che cos'ha, quindi, Log Horizon, che non va? Perché si prende un misero 6? Ribadisco: il surrealismo regna sovrano in questo anime costantemente, le reazioni umane vengono completamente ignorante dagli sceneggiatori, che, non solo permettono ai giocatori di fregarsene altamente di essere confinati in una nuova realtà da cui non sanno se riusciranno mai ad uscire, facendoli adattare quasi immediatamente al nuovo mondo in cui vivono, ma addirittura evitano di fare qualsivoglia riferimento all'esterno, a quello che c'era prima. Persino del protagonista, Shiroe, sappiamo poco o nulla della sua vita reale, se non che è uno studente Universitario e stop.
Per non parlare nuovamente delle gag, che sono ridicole, infantili, stupide e rese giusto per evitare di inserire troppo MMORPG, strategia e azione all'interno dell'anime, ma risultano banali e del tutto tirate a caso.
Mettiamoci poi il fatto che, diciamocelo, gli insegnamenti che questa serie vuole dare (sempre che ce ne sia uno) sono piuttosto scialbi, e il quadro è completo; roba piccola, un classico shonen che nulla vuol fare se non intrattenere un po', e, a mio parere, si prende il 6 proprio perché ci riesce egregiamente. Io, almeno, mi sono divertito abbastanza durante la visione di questo anime - e no, non mi sto ricredendo sui momenti comici, parlo di divertimento per quanto riguarda la curiosità che imperversava dentro di me, quando, per esempio, Shiroe organizzò il piano dei 5 milioni nei primi episodi. È da elogiare poiché è la prima serie che si pone come obiettivo iniziale quello di riuscire a spiegare per bene le meccaniche di gioco senza lasciare nulla al caso, o regalare skill individuali che negli MMORPG sono cose assolutamente vietate, non esiste neanche il pensiero che roba del genere possa essere sviluppata; ed inoltre, non stereotipa la maggior parte dei personaggi principali, e il protagonista, seppur alla fine si ritrovi nel bel mezzo di un Harem, durante la storia, svolge il suo ruolo come gli altri e non è un eroe solitario che da solo riesce ad eseguire un intero raid spazzando via tutto e tutti completamente da solo (e chi vuole capire il riferimento, capirà). È una serie che si lascia guardare, che non è nulla di speciale ma che non merita la bocciatura, soprattutto perché in fondo in fondo non sappiamo cosa ci riserverà la preannunciata seconda stagione, e chissà, potrebbe anche stupirmi facendo riferimenti al mondo esterno e non focalizzandosi su un mondo che, apparentemente, dovrebbe essere un falso.