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"Quando finirà questa stupida guerra! A causa di questa guerra non sto andando a scuola, non sto vivendo la vita che farebbe una semplice liceale come me. Non posso rivedere il mio Shu…". Ci sono opere che toccano la parte più profonda della sfera emozionale, qualunque esse siano, anche ciò che viene giudicato troppo sbrigativamente come" di intrattenimento", ed è per questo che non si può rimanere indifferenti davanti ad un titolo come "Lei, l'arma finale" o come viene chiamato universalmente dal popolo dei lettori di manga: "Saikano". Non bisogna farsi ingannare dalle prime pagine, simili ad un qualsiasi shojo di ambientazione scolastica, la storia dei due protagonisti, la timida e impacciata Chise e lo scorbutico e distaccato Shuji, non è la classica storia d'amore tra i banchi di scuola ma bensì il soggetto ben distinto di un quadro molto più ampio, dalle sfumature tragiche.

L'immane sciagura atomica ha lasciato una cicatrice insanabile ancora oggi, a sessant'anni di distanza, nell'animo dei giapponesi, non concedendo spazi a futili propositi di rivalsa bensì alla volontà di divenire testimoni viventi di quale assurda impresa umana sia la guerra; non contano le ragioni addotte per giustificarla, né l'uso di armi sempre più sofisticate per cercare di ridurre il numero delle vittime, l'uomo non può commettere l'enorme sciocchezza di autodistruggere se stesso e il pianeta che occupa! Questo è il monito che si manifesta quasi disperato nella lettura di quest'opera, facendo trasparire tutto lo scetticismo che l'autore, Shin Takahashi, prova verso l'umanità e le sue azioni. La piccola e apparentemente fragile Chise è l'Arma Finale, quanto di più potente la bioingegneria sia in grado di impiantare su un corpo umano, ma è anche una studentessa del liceo con i desideri e le aspettative di una qualsiasi ragazza della sua età.

La guerra arriva di sorpresa, inaspettata, nonostante se ne fosse parlato, perché, come si fa anche oggi con quanto avviene nel Mondo, essa viene considerata come una bruttura lontana,incapace di sconvolgere la vita ordinaria: ed invece con un disastroso bombardamento di Sapporo Shu farà l'amara conoscenza di questa disgrazia insieme a quella ancora più sorprendente riguardo la vera natura della sua fidanzata. In un crescendo emozionale senza pari si seguiranno così le gesta dei due ragazzi nel loro improbo tentativo di vivere il loro amore nonostante tutto intorno a loro vada in disgregazione e che la ragazza sia l'ultima speranza del suo paese per fermare un conflitto di cui non vengono mai citati né i nemici né tanto meno le motivazioni, dato che il focus è incentrato prettamente sul personale punto di vista della coppia.

L'autore attua la scelta coraggiosa di un disegno minimalista, quasi a schizzo, di non facile lettura, dando totale risalto ad una sceneggiatura dai toni molto forti accompagnata da scene delicate e altre divertenti che riescono a creare la giusta empatia non solo con i personaggi principali e al loro climax, ma anche sulle non meno importanti figure secondarie di persone che, scaraventate da una vita normale al catastrofico teatro della guerra, reagiscono ognuno alla propria maniera, cercando comunque di sentirsi sempre vivi, non cedendo alla triste realtà della morte fino alla fine. Cos'è che può salvare l'uomo da se stesso? L'amore sarà in grado di vincere l'eterna battaglia contro i sentimenti più cupi o esso non è che un'illusione, un'ultima bella canzone, prima dell'inevitabile? Pur non essendo una trama molto originale sia per la protagonista (Battle Angel Alita) che per le ambientazioni apocalittiche, Saikano ha lo stesso effetto di un pugno nello stomaco, quindi lo consiglio a chi, anche se cinico e distaccato, si trova nello stato d'animo adatto per affrontare una lettura che potrebbe lasciare non pochi turbamenti durante il suo percorso.