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Solo ieri ho deciso di guardare quest'anime, sebbene fosse presente nella mia lista da almeno cinque anni.
Mi incuriosiva senz'altro per l'ottima valutazione, ma ho sempre rimandato perché preferisco (sarò strana io) le opere più lunghe rispetto ai film o mediometraggi.
Che dire a riguardo? E' stato una delusione totale. Sarebbe stato meglio se fosse rimasto altri venti anni in attesa.
La vicenda in sé non è male: il tema della distanza, la consapevolezza che un sms non possa sostituire un caloroso abbraccio, la vita che scorre inesorabile, sebbene si rimanga ancorati al passato o all'idealizzazione di un rapporto.
Il problema è come questo "tutto" è stato realizzato.
Ciò che rende vincente un prodotto deve essere la capacità di mantenere viva l'attenzione, un ritmo incalzante, una sapiente gestione della narrazione, una caratterizzazione dei personaggi per lo meno sufficiente; e in "5 Centimeters Per Second" non c'è nulla di tutto ciò: evidentemente il regista credeva che bastasse una trama angosciante (appena abbozzata, tra l'altro) e qualche malinconico messaggio di fondo ad innalzarne il livello qualitativo.
L'inizio è lento: una lentezza che pretende di creare "ansia" (la scena del ragazzo nel treno) ma che invece annoia soltanto e, inoltre, in un film di 60 minuti non mi sembrava neanche il caso di sprecarne 30 così.
Poi, i personaggi non sono caratterizzati e ciò non permette di immedesimarsi né di emozionarsi con loro.
I dialoghi scarseggiano: troppe invece le criptiche frasi fighe buttate qua e là, estrapolate dal carteggio, dai ricordi o dai loro pensieri (a mio avviso fallito tentativo di creare poeticità).
Ci sono, poi, inaspettati flashback e salti temporali che, per come sono stati gestiti, aumentano solo la confusione.
Dunque è noioso, incasinato, ripetitivo, dà un senso di forzata drammaticità e a volte è anche poco credibile (lui è in ritardo di qualche ora per l'appuntamento e non si degna neanche di avvisare la ragazza tramite sms).
Pensavo ogni minuto di dropparlo, ma poi ho deciso di resistere, autoconvincendomi che un'ora sarebbe volata subito.
Durante gli ultimi tre-quattro minuti stavo quasi contorcendomi sulla sedia per il colpo di grazia infertomi da quella pietosa canzone, accompagnata da fotogrammi, alcuni riciclati e altri che pretendono di spiegare un inconsistente epilogo.

Gli do 2 solo per i fondali.