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5.0/10
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Ho difficoltà a dare un voto preciso a "Mirai Nikki": propendo per una via di mezzo che però non arriva alla sufficienza. E' di sicuro un anime ingegnato furbescamente (e talvolta ha illuso anche i più svegli), quindi non mi sorprende il fatto che riceva più consensi che critiche.
L'unica cosa che emerge è la - legittima, per carità - "costruzione a tavolino": il dinamismo degli episodi, la suspense, l'alone di mistero che circonda Yuno... ma, per il resto, non ti lascia nulla, non crea empatia, non emoziona, né ha senso. E il non avere senso viene fatto passare per "affascinante effetto voluto", quando in verità il senso manca perché c'è solo una dinamica accozzaglia. Infatti, l'anime ha talmente paura di annoiare che finisce col peccare di non plausibilità di situazioni/atteggiamenti, generale pressappochismo, inverosimili forzature e troppe cose che non tornano.

Parlare di plausibilità in un anime che è comunque science fiction può sembrare pretenzioso, ma mi riferisco perlopiù alla mancata realizzazione di un equilibrio insito nel mondo dell'anime stesso, sforzandosi di rendere non dico credibile ma perlomeno giustificabile un dato fatto, come ben si riesce in altri anime del medesimo genere e che, "guarda caso", hanno valutazioni parecchio più alte di questo "Mirai Nikki".
Tra possessori di diari fini a sé stessi, visti e non visti più, abbiamo distorti legami tra genitori e figli (non sarò mai capace di interpretare la psiche del padre di Yukiteru, che prima se la svigna col paracadute e che dopo si scopre avere nello zaino un cannocchiale col quale intendeva guardare le stelle assieme all'adorato figlio), piagnistei per amicizie di dubbia qualità (Yukiteru che si lega senza motivo al nuovo gruppo scolastico), istituzioni pubbliche che vengono smantellate in pieno giorno come se nulla fosse e senza che ciò crei risonanza mediatica, possessori stuntman dotati di forza sovrumana che vivono per battere i concorrenti ma che nel momento in cui li hanno in pugno non fanno altro che procrastinare la loro fine adducendo insensate motivazioni, e un protagonista che da imbranato fifone riceve alla fine, non si sa come, botta di genio e di virilità.

Lo prosegui giusto per capire che nasconde Yuno e, giunto alla fine, non ti rimane nulla, neanche lo sdegno, perché è insapore, fatto male... finché inconsciamente lo fai finire nel dimenticatoio.
Sarebbe potuto essere un capolavoro (lavorandoci parecchio su però, eh!), ed è un peccato, perché le premesse c'erano e ventisei episodi potevano essere più che sufficienti.