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<b>Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler</b>

"Kotonoha no Niwa", o altrimenti "Il giardino delle parole", è un film d'animazione giapponese di Makoto Shinkai, già autore di "5 cm per second" e ormai famoso per "Your Name.".
L'opera, un compromesso fra un film e un corto, dura poco meno di cinquanta minuti, ed è datata 2013.

Il protagonista di "Kotonoha no Niwa" è Takao, un ragazzo dall'animo romantico e sognatore. Fin dall'inizio spiega che apprezza molto la stagione delle piogge, tipica del clima nipponico, e, durante i giorni in cui piove, preferisce saltare qualche ora di lezione o addirittura non andare a scuola, preferendo invece un giro nel parco pubblico al centro della sua città.
Qui incontra più volte Yukino (anche se il suo nome verrà fuori quasi alla fine della storia), una misteriosa e affascinante giovane donna che beve birra e mangia cioccolata seduta sotto la grondaia di un gazebo tradizionale nel parco. Nel corso delle varie conversazioni che avvengono fra i due protagonisti nel parco, Takao scopre che la donna la mattina non si presenta al lavoro, e che anche lei apprezza molto la pioggia e i temporali. Yukino invece, grazie al temperamento cordiale e genuino di Takao, apprende moltissime cose sul ragazzo, fra cui il suo sogno: diventare un calzolaio. La fine della stagione delle piogge però non dà più a Takao la scusa di passeggiare per il parco, e così per un po' perde di vista Yukino, ma accidentalmente la incontra di nuovo a scuola, dove scopre in parte la storia della donna.

I due personaggi principali di "Kotonoha no Niwa" sono entrambi molto interessanti e, pur sviluppandosi in soli quaranta-quarantacinque minuti, hanno una loro profondità e un loro spessore. Mentre Takao è un giovane pieno di sogni e forse un po' troppo spensierato, Yukino riesce fin dall'inizio a trasmettere allo spettatore l'inquietudine e il senso di inadeguatezza che essa stessa si porta dentro. Takao poi si dimostra fin da subito un personaggio molto sfaccettato, capace di sopportare con il sorriso una situazione familiare non del tutto stabile, e in cui si ritrova non per sua volontà, ma anche in grado di fare a botte con un suo senpai.
Yukino invece, in linea con ciò che il personaggio dovrebbe trasmettere, è più piatta e meno vivace, e riesce a uscire dalla sua personale depressione solo alla fine del film, nel secondo degli unici due momenti di comunione con sé stessa che offre allo spettatore.

Le tematiche dell'opera sono, a mio parere, molto importanti e ben trattate. In primo luogo l'abbandono di una mente giovane da parte dei genitori e la disgregazione familiare dimostrano la solitudine e lo sconforto di Takao, che, pur amando molto il fratello, riesce a parlare solo a Yukino del suo sogno di fare il calzolaio (complice il fatto che Yukino lo ascolta volentieri e che è del tutto estranea a lui e alla sua famiglia).
Vediamo poi come anche il mestiere dell'insegnante non sia per niente facile nella società giapponese, visto che la professoressa Yukino è costretta a dimettersi per via di falsità messe in giro da una studentessa, gelosa della bellezza di Yukino.
Yukino e Takao diventano quindi, in modi molto diversi fra loro, due emarginati che si sostengono e si salvano a vicenda. Infatti Takao aiuterà Yukino a superare il difficile momento che sta passando, mentre Yukino sosterrà Takao nel suo peculiare sogno di diventare un calzolaio, invogliandolo a fare del suo meglio, regalandogli un libro e addirittura prestandosi da modella per lui. Non è perciò vero, come viene detto del finale, che Yukino sia l'unica che viene "salvata".

Interessante poi come viene trattata la storia d'amore fra due persone con una grossa differenza di età (quindici-ventisette). Shinkai rende tutto molto casto, romantico e a tratti anche poetico, lasciando intendere agli spettatori che il filo che lega i due personaggi non si spezza sul finale, ma che la coppia, per essere tale, necessita solo di tempo. Ho inoltre molto apprezzato il fatto che l'autore crea un parallelo fra Takao e sua madre, che il fratello di Takao dice essersi accompagnata a un uomo con dodici anni meno di lei. La stessa differenza di età esiste fra la professoressa e Takao.

Magistrali invece, come sempre se si tratta di Shinkai, le ambientazioni e le musiche, che lo rendono e lo hanno reso così apprezzato, perché equivalentemente belle alle sue storie. Incredibili soprattutto il modo in cui la natura e i fenomeni metereologici vengono rappresentati, diventando quasi troppo perfetti per essere solo disegni in un anime.

Do un 8,5 pieno, e non arrivo a 9 solo perché il finale non mi è troppo piaciuto. Avrei voluto un flashforward o qualcosa di più relativamente al futuro di entrambi. Poco viene svelato negli ultimi due minuti extra (dopo i titoli di coda). Sicuramente l'autore ci fa capire che Takao e Yukino si rivedranno, e che Takao sta cercando di crescere per diventare un uomo all'altezza della sua amata professoressa, ma comunque un salto nel futuro non guastava.
Concludo dicendo che lo consiglio a tutti, come d'altronde ogni altra opera di questo nuovo, giovane Miyazaki.