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Dopo una prima stagione di grande successo, nel 2005 va in onda una nuova serie dedicata alla maghetta Nanoha: “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha A’s” è ancora una volta realizzata dallo studio Seven Arcs e consta di tredici episodi. Il soggetto originale è sempre di Masaki Tsuzuki, mentre Keizo Kusakawa (“Mayoi Neko Overrun”, “Dog Days”) subentra ad Akiyuki Shinbo nella direzione dell’anime.

Sei mesi dopo il caso dei Jewel Seed, Nanoha, la sua nuova amica Fate e i membri dell’astronave Asura si ritrovano ad affrontare un nuovo nemico: si tratta dei cavalieri Belka, maghi che utilizzano un sistema di combattimento particolarmente potente con lo scopo di completare il Libro dell’Oscurità, un artefatto in grado di portare alla distruzione.

Se la prima stagione poteva considerarsi un ottimo e innovativo mahou shoujo, il secondo capitolo di “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha” alza leggermente l’asticella e si rivela un prodotto anche superiore al suo predecessore. Le brevi scenette filler condite di tanto in tanto da qualche elemento ecchi, infatti, lasciano completamente spazio a una storia lodevolmente costruita e narrata. Lo sviluppo procede lineare e senza intoppi, i vari eventi si susseguono con la giusta rapidità e senza punti morti, i colpi di scena sono parecchi e per nulla scontati. L’opera, inoltre, tratta ancora una volta di temi importanti e attinenti al genere di appartenenza, in particolare del bisogno di instaurare dei legami affettivi che ridiano nuovo significato alla propria vita e della possibilità, anche per le creature artificiali, di essere accettati da qualcuno e provare emozioni umane.

Al già folto cast della prima serie si aggiunge un buon numero di nuovi personaggi: anche stavolta, nonostante la cospicua quantità di attori che si muove sul palcoscenico, un’adeguata caratterizzazione è riservata a ciascuna delle new entry. Per fortuna nessuno dei personaggi che già conoscevamo viene messo in disparte, e anzi si potrebbe dire che in questa seconda stagione verranno approfonditi alcuni aspetti di molti dei comprimari.

Per quanto riguarda il lato tecnico, il character design è sempre molto originale per quel che concerne le divise da combattimento (sgargianti e variegate sono infatti le armature dei cavalieri Belka); disegni e animazioni si attestano invece su livelli buoni ma non eccezionali. Le ultime, assieme agli effetti speciali, riescono comunque a regalarci scene d’azione di alta qualità: gli innumerevoli combattimenti, dinamici e ricchi di attacchi speciali differenti, costituiscono indubbiamente uno dei punti forti della serie. La colonna sonora curata sempre da Hiroaki Sano compie egregiamente il suo lavoro, mentre Nana Mizuki incide nuove tracce (l’opening “Eternal Blaze” e l’insert song “Brave Phoenix”) che rispecchiano perfettamente lo stile dell’opera. Ugualmente degna di nota è l’eterea “Snow Rain” interpretata da Kana Ueda, doppiatrice di Hayate.

Tirando le somme, “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha A’s” si sviluppa sull’ottima scia del suo predecessore, eliminandone tra l’altro i piccoli difetti. Il giudizio è dunque migliore e, ovviamente, ampiamente positivo.