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C'erano parecchie aspettative per questi sei film integrativi di "Project K", perché, anche se la seconda serie ha chiuso la saracinesca con un finale chiaro, le curiosità sul mondo dei 7 Kings creato grazie allo Slate erano comunque parecchie. In parte hanno raddrizzato il tiro con questi film, correggendo alcuni dei punti critici, che alla fine per me si portano a casa un 7,5.

A differenza delle due serie non c'è una trama unita, ogni film è uno spiraglio su un evento, che aiuta lo spettatore ad avere una migliore visione di insieme sulla storia già vista. Dettaglio non insignificante è che si deve, sottolineo deve, conoscere perfettamente cosa è successo nelle due serie e nel film di congiunzione tra questi, per seguire gli eventi con un minimo di senso. Inoltre il titolo dice sempre qual è il lato di interesse del film, lasciando il resto nell'ombra o concedendo solo minime espansioni.

Primo film: vediamo come il re rosso e quello blu si sono conosciuti e come sia stato subito scontro tra loro, come del resto le loro personalità hanno sempre suggerito. Molto bella l'introspezione su Mikoto (era ora), un po' banale quella su Munataka, ma era un film dei rossi e lui è blu. Ho apprezzato molto l'apparizione di Ichigen Miwa, il colorless king, una scelta molto azzeccata che fa capire che forse il veggente aveva davvero visto qualcosa.

Secondo film: assistiamo finalmente a cosa è successo al dannatissimo Kagutsu Crater, ma purtroppo non conosciamo per niente Genji Kagutso, non lo vediamo nemmeno se non come demone in fiamme. Quello su cui si focalizza il film sono i blu del presente e un incidente avuto con uno dei cadetti, un allievo di Zenjo, a cui appartiene il flashback su Kagutsu, nonché unico superstite dell'incidente e clansman blu che ha ucciso il suo re per salvare il Giappone.
Molto bello e introspettivo il rapporto tra Zenjo e il re blu precedente, Habari Jin, e vediamo un'analisi più attenta dei blu come organizzazione.

Terzo film: film dei verdi, si incentra sul controverso Nagare e sul gruppo di J Rank. Graziosa l'analisi dagli occhi di Nagare, la cui mente ha bisogno di una razionalità tutta sua per spiegare azioni e reazioni. Purtroppo le introspezioni languono un po' qui, ci si incentra molto su Sakuna Goji, quindi è lui il protagonista, ma, visto che lo si vede calato a confronto con Nagare e gli altri verdi, magari spendere cinque minuti per gli altri non sarebbe stato male.
Deludente il come ci fanno vedere lo scontro tra il giovane Nagare e il golden king, e purtroppo va detto che non danno mai reale spessore al secondo re in nessuno dei film.

Quarto film: questo film è dedicato all'amicizia tra Misaki Yata e Saruhiko Fushimi, flashback del passato che ci racconta come i due si sono conosciuti alle scuole medie e come sono finiti per entrare nel clan del re rosso. Per quanto di pregio l'analisi sui due, il fatto che abbiamo deciso di muovere il tutto intorno all'app della Jungle dei verdi stona parecchio con le due serie in cui di fatto Yata dei green sembra non sapere nulla, quando poi qui fanno sembrare che sia stato utente per anni.

Quinto film: altro film sui rossi, dove si finisce per incentrarsi sul concetto di vita quotidiana imposta dalla società (uguale: trappola e soffocamento), ma anche sul senso di appartenenza e i problemi derivanti dall'antitesi in questione. Il personaggio più analizzato è Tatara Totsuka, e come si arriva al suo omicidio, che corrisponde praticamente all'inizio della prima serie. L'ho trovato un po' vago questo film come presa sui concetti, specialmente in merito al re rosso e i suoi drammi di essere un distruttore, di nuovo, drammi che non sembrava avere proprio nella prima serie; qui invece sembra avere un qualche dilemma amletico su Kagutsu e la caduta della Damocles.

Sesto film: con l'ultimo film andiamo sul metafisico, misto 'supercazzolante', in pratica c'è una costante ripetizione di una situazione distorta, con i clan ancora con i loro poteri, tutti i morti sono ancora vivi e via dicendo. Una sorta di sogno dovuto all'essenza dello Slate, la pietra che ha dato il via a tutta la faccenda dei re. A mio dire, è uno spreco di intenti, carina l'analisi che porta a dire ai personaggi che un sogno perfetto non vale una realtà imperfetta, anche se dolorosa, ma francamente hanno un po' sprecato la carta mistica qui.

Il lato tecnico è molto buono in tutti i film, c'è qualche caduta di stile con CGI non sensata, ma sono piccole sbavature che si perdonano. Le animazioni sono sempre molto dinamiche, e come al solito i colori sgargianti la fanno da padrone.
Le musiche sono molto buone, non commento sugli stacchetti idol a inizio film, io me le sarei risparmiate, ma va a gusti.

Ho apprezzato molto la riduzione del livello di fanservice non richiesto e di gusto discutibile. Sicuramente, come integrazione narrativa questa sequenza di film merita, ma, come dicevo all'inizio, bisogna aver visto tutto quello che viene prima per seguire gli eventi.