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Incredibile e sbalorditivo.

A differenza di altri suoi film, qui Miyazaki comincia subito a narrare la vicenda con un impeto di avventura, e questo lo manifesta con spettacoli aerei acrobatici pieni di inseguimenti, combattimenti e pedinamenti. Qui emerge la passione di Miyazaki per il volo e l'aviazione, e la fa manifestare, crescere e poi esplodere in modo travolgente. A questo si unisce il desiderio di scoperta (soprattutto delle proprie origini), di riscatto e di trascendenza dei propri limiti che affascina l'essere umano e che lo porta a voler "aprire le ali" verso la propria libertà. Ma il Maestro ci mette in guardia e ci fa capire che tale desiderio deve essere esplorato a mano a mano che si esplora la realtà circostante e che bisogna tornare con i "piedi per terra" ("perché dalla terra veniamo e ad essa dobbiamo tornare", come spiegato dall'anziano della caverna). Questo ci viene fatto capire attraverso le vicende della trama che si dirama nei suoi molteplici aspetti e nei nuclei tematici tanto cari e importanti al Maestro, quale il disprezzo per la guerra e le conseguenze di un uso errato della scienza, della tecnologia e di un potere di cui non si conosce la vera natura e la vera funzione, mostrandoci come gli stessi abitanti di Laputa avessero deciso di abbandonare la città fluttuante perché consapevoli di tale sciagura. Il messaggio è la necessità di preservare l'equilibrio della natura, in questo caso di cielo e terra.
I personaggi sono a dir poco straordinari, pieni di vitalità e di fascino, così come di sottigliezza. I paesaggi sono stupendi e affascinanti e danno l'idea dell'immensità della natura e della minutezza dell'essere umano, che pretende di volerla assoggettare, controllare, dominare. Aggiungiamo poi che la colonna sonora è sublime; essa ci trasporta dalla terra al cielo e dà un senso di quiete e di pace unici.

Una fusione di avventura e di fantascienza, storia, mito, leggenda. Un capolavoro.