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"Uncle from another world". Come già fa intuire il titolo siamo di fronte all’ennesimo isekai, il cui focus però è sulla comicità ironica e di situazione. Il protagonista non agisce mai come vi aspettereste e di certo non segue il buonsenso comune.

Lo zio di Takafumi si risveglia dopo diciassette anni di coma e dichiara di aver vissuto per tutto quel tempo in un mondo fantasy dove ha imparato ad usare la magia.
Takafumi, inizialmente dubbioso, si appassiona ad ascoltare i racconti dello zio che grazie ad un incantesimo mostra le sue avventure/disavventure su una sorta di schermo incantato. Insieme a lui assistiamo increduli alla totale incapacità dello zio di socializzare nonostante ci siano avventurieri ben disposti nei suoi confronti.
A sua discolpa bisogna dire che lo zio non aveva capacità sociale neanche prima dell’incidente. Difatti era un recluso con l’unica fissa dei videogiochi. Infatti, il suo primo trauma al risveglio è stato scoprire che la sua amata console SEGA non è più in produzione.

La grafica usata non mi è piaciuta molto, è un po’ fastidiosa e talvolta sgradevole anche se gradualmente ci si abitua. Viene tenuta una leggera differenza di stile tra ciò che riguarda il mondo fantasy e ciò che appartiene al “nostro” mondo. Nel primo caso il tratto è leggermente più delicato, mentre nel secondo il tratto è più marcato e le animazioni sono quasi a scatti nei momenti comici.

La struttura scelta funziona bene. La storia è ambientata nel “nostro” mondo dopo il risveglio dello zio dal coma tra le scoperte delle nuove tecnologie e dei fuori-produzione dei suoi giochi preferiti (con scenata a seguito). Mentre scopre l’epoca moderna col supporto di Takafumi, propone (richiesti o meno) i flashback degli anni trascorsi nell’altro mondo, ritrovandosi a commentarli come in un club del libro.

I personaggi sono interessanti e ben caratterizzati e tra loro c’è un buon equilibrio sia per il gruppetto nel mondo reale che per quello nel mondo fantasy. Lo zio è una vera mina vagante fuori da ogni schema di buon senso, così come la maggior parte delle decisioni che prende.

Non è un’opera memorabile, per temi e qualità, tuttavia si lascia guardare, intrattiene e diverte. Se cercate qualcosa di poco impegnativo per farvi due risate può essere una buona soluzione.