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L'autunno 2023 non ha offerto molte serie in ambito romance, forse per questo "Kimizero" è riuscita a ritagliarsi un po' della mia attenzione.

L'idea di partenza ha del potenziale: Ryutaro, il classico timidone della situazione, e Runa, la gyaru più bella della classe, si mettono insieme a causa di una penitenza. Lei ha tanta esperienza in fatto di ragazzi, per lui invece è tutto nuovo. Questa disparità diventerà la loro forza: Runa si renderà conto che fino a quel momento era stata sostanzialmente sfruttata per la sua disponibilità, mentre Ryutaro imparerà a relazionarsi con il mondo femminile. Fosse stata solo questa la direzione intrapresa dalla serie, tanti piccoli momenti in cui uno impara dall'altro fino ad avvicinarsi a "quel momento", sarebbe stata un'opera interessante. Ma per l'autore o il pubblico giapponese probabilmente doveva sembrare troppo poco, quindi il tutto viene riempito di equivoci degni della peggior telenovela di Rete 4, come ad esempio la gemella cattiva o incomprensioni piuttosto irrealistiche, tipo il non scriversi per settimane perché boh, guardate, non l'ho capito neanche io, lasciamo stare.
Al contrario di quello che ho visto negli ultimi anni, si cerca anche di creare delle relazioni parallele rispetto a quelle dei protagonisti, perché finalmente qualcuno si è reso conto che di solito anche gli otaku più sfegatati qualche amico, specie nell'adolescenza, tendono ad avercelo. Peccato che sostanzialmente queste storie secondarie non abbiano uno sviluppo vero e proprio, sembrano messe lì giusto per allungare il brodo. Un po' mi dispiace, perché il rapporto tra l'amica di Runa e il tipo che non è riuscito ad entrare all'università per darsi alla pazza gioia con le ragazze aveva del potenziale.

Insomma, un romance gradevole che però poteva essere di più e che, se fosse uscito in un altro momento, avrei probabilmente snobbato.