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È terminato da poco il thailandese "Cherry Magic", trasposizione live-action dell’omonimo manga di Yū Toyota, edito in Italia per Goen, di cui è in corso anche una serie anime.
Non aveva di certo un compito semplice: infatti, il precedente adattamento era niente di meno che il famoso "30sai made Dotei dato Mahotsukai ni Narerurashii", drama giapponese di dodici episodi presente su Crunchyroll. Difficile avvicinarsi a una sceneggiatura perfetta e alla magnifica chimica di Eiji Akaso e Keita Machida. Senza contare che questo "Boys Love" (BL), andato in onda nel pieno della pandemia nel 2020, ha contribuito enormemente all’esplosione di questo genere a livello globale. È tutt’oggi considerato uno dei migliori "Boys Love", e come nel resto del mondo, anche in Thailandia ha avuto un grandissimo successo, tanto che hanno annunciato questo nuovo drama.
Molti fan dell’opera si ritenevano preoccupati riguardo a questo nuovo adattamento, ma che si attendesse o meno questa serie, l’aspettativa era grandissima: basti pensare che "Cherry Magic Thailand" è arrivato primo in tutto il mondo al momento dell’uscita del trailer, che ha avuto più di tre milioni di visualizzazioni in meno di ventiquattrore.

Questa serie thailandese è stata sicuramente una piacevole visione.
La trama ormai la conosciamo già: Achi (è questo il nome di Adachi in questa serie), arrivato vergine all’età di trent'anni, ottiene il potere di leggere i pensieri delle persone solamente sfiorandole. Scopre, così, che il suo perfetto collega Karan, ovvero Kurasawa, ha una cotta proprio per Achi!
Il regista X Nuttapong Mongkolsawas, che ha alle spalle una lunga lista di drama, come ad esempio l’amatissimo (anche dalla sottoscritta) "Theory of Love", ha fatto un notevole lavoro: è stato molto fedele all’opera originale, distaccandosene minimamente, mantenendone l’essenza e l’ironia.
I vari episodi seguono passo passo le vicende del manga, solo con piccole modifiche.
Ha gestito intelligentemente anche tutto il contesto, allontanandosi dalla cultura giapponese e inserendo degli aspetti tradizionali tipici thailandesi, come ad esempio il "Loi Krathong Festival", piatti del posto e dialetti.
Una scelta sicuramente azzeccata, sia perché sarebbe risultato difficile riprodurre alcuni luoghi o modi di fare tipici del Giappone, sia perché, così, vediamo un bellissimo e colorato spaccato di vita thailandese.
Ma non solo non ha dimenticato di omaggiare l’opera originale, di cui il protagonista cerca informazioni su internet, ma non ha scordato neanche il Paese di origine del manga: sentiremo più volte rammentare il Giappone e qualche parolina in giapponese, visto che l’azienda dei protagonisti ha degli affari nella terra del Sol Levante.

Persino nella scelta dei nomi c’è dietro una studiata riflessione.
Karan, oltre a suonare molto simile a "Kurasawa", nell’alfabeto thailandese viene scritto con un tratto che silenzia una consonante, come se fosse destino che proprio Karan riuscirà a silenziare le voci nella testa di Achi. Inoltre, il nome Wongkarun significa “gentilezza”, “generosità”, che riporta proprio a Kurosawa.
Per quanto riguarda Achirawit, abbreviato poi in Achi, il regista cercava un nome il cui significato fosse legato a “purezza”, così la scelta è ricaduta su questo.
Achi e Karan sono interpretati dai bravissimi Tawan e New. Questi due bellissimi attori, hanno già lavorato insieme a dei progetti, anche "Boys Love", fin dal 2014, con la serie "Room Alone". Sono anche grandissimi amici fuori dal set e hanno richiamato persone da tutta l’Asia, e non solo, durante i loro fan meeting. Moltissimi fan aspettavano il loro ritorno insieme sulla scena e, come succede spesso in Thailandia, “squadra vincente non si cambia”.
Inevitabile, quindi, che ci sia una straordinaria intesa fra i due attori, che si riversa in qualsiasi loro progetto, compreso questo. E sappiamo benissimo quanto la chimica sia importantissima in "Cherry Magic".
Tawan ha dato vita a un Achi impacciato, indeciso e insicuro dei propri sentimenti, tale e quale ad Adachi nel manga.
New è stato talmente espressivo che non ci sarebbe stato bisogno di un Achi che leggeva i suoi pensieri perché già dal suo volto si capivano tutte le sue emozioni.
Insieme hanno fatto scintille: con pochissimi baci (cosa non scontata per le serie thailandesi), hanno dato vita ad una romantica, ma bizzarra, storia d’amore.

Oltre all’ottimo lavoro fatto da regista e attori, questa serie può contare anche sulla sua lunghezza: infatti, parte avvantaggiata per il fatto che la storia poteva fare affidamento su più numeri di volumi manga usciti fino ad ora e, inoltre, ha una lunghezza doppia rispetto al drama giapponese, riuscendo a coprire più parti; "Cherry Magic Thailand" conta dodici episodi da circa quarantacinque minuti, invece dei giapponesi dodici episodi da venti/venticinque minuti.
Ed è così che, oltre alla storia d’amore, si approfondiscono maggiormente le vite e i dubbi dei protagonisti. Come sfondo abbiamo una dura vita lavorativa che non sempre appaga; un altro argomento trattato è certamente il percorso verso l’età adulta. Non solo Achi ha difficoltà e problematiche, ma anche gli altri personaggi intorno a lui portano un bagaglio personale e ognuno di loro deve affrontare le grandi aspettative e le pressioni di una società ancora non troppo aperta su alcune questioni, e non parlo solo di relazioni omosessuali, ma anche della situazione delle donne.

In conclusione, se riuscirete a superare lo scoglio della sonorità della lingua, questo è un drama tenero, dolce e divertente che sicuramente vi piacerà. Forse non vi regalerà le stesse emozioni che vi ha donato "30sai made Dotei dato Mahotsukai ni Narerurashii", ma indubbiamente ve ne donerà altre, altrettanto belle.