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Devil May Cry è una nuovissima serie reboot di quella del 2007, tratta sempre dall'omonimo videogame Capcom e prodotta da Netflix.
Se n'è parlato molto in fase di presentazione, consigliatissima ovunque per le tante sequenze d'azione.
In confronto alla serie del 2007 è veramente un altro mondo qualitativamente parlando, le atmosfere sono meno dark ed inquietanti ma almeno la storia ha un senso compiuto ed una trama ben congegnata.
Non fraintendetemi, questa serie non è bella in quanto capolavoro, ma lo è in quanto facilmente fruibile e piuttosto piacevole da seguire.
Prima stagione di soli 8 episodi ma di corposi 30 minuti circa a puntata, molto veloce e per nulla introspettiva, ma molto godibile per chi ama gli anime d'azione.
Un pò di CGI ma quantunque a me non piaccia, nella serie non è invasiva o fastidiosa.
Il Dante di questa serie è un pò più giovane simpatico del suo precedente, meno taciturno e più piacione e lo sono anche gli altri personaggi importanti, costruiti piuttosto bene.
Dante è il solito Devil Hunter mezzodemone, ma in questa serie è quasi totalmente all'oscuro del suo passato, l'altra particolarità è proprio nei demoni che sin da subito iniziamo a conoscere non come entità sovrannaturali e malefiche con tanto di misticismo, ma piuttosto come una razza autoctona di un mondo parallelo completamente allo sfacelo (che gli uomini presumono sia l'inferno) collegato alla terra da un passato comune, ma separato in passato dal padre di Dante, un potentissimo demone che si è schierato per salvare il genere umano.
I cosiddetti Demoni sono fatti da Guerrieri che vorrebbero approdare sulla terra per conquistarla e dalla popolazione che vorrebbe semplicemente emigrare per sopravvivere a condizioni impossibili ed ad un regime totalitario e crudele.
Il genere umano ignora il tutto ad eccezzione di pochi politici americani organizzati in una speciale task force di eliminazione coatta.
La storia prende una piega particolare in quanto pone l'ambiguità delle parti ponendo l'accento su chi sono realmente i mostri tra le due parti in causa.
Il tutto diventa una parafrasi della realtà parlando di profughi, immigrazione, terrorismo e propaganda politica.
Ma nessuna preoccupazione, al netto di tutto questo c'è tanta azione e combattimenti vari e cruenti ed anche qualche colpo di scena.
Non voglio raccontare altro per evitare inutili spoiler, la serie è veloce e non manca un episodio trattato in maniera insolitamente poetica e struggente.
Davvero una bella serie facilmemte godibile e consigliatissima da vedere.
Non è conclusiva ed il finale lascia aperta la possibilità che l'opera continui.