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L’ultimo mago del secolo rappresenta una sorta di prototipo per i film del piccolo detective, una sorta di prova generale, una pietra di paragone, una norma cui si rifaranno i film successivi. In primo luogo per il gran numero di personaggi, dato che Furto Kid farà la sua prima apparizione cinematografica, mostrando che, quando c’è lui, abbiamo tutta un’altra storia. Poi avremo Heiji Hattory, i detective Boys che finiranno col fare qualcosa di utile, ovviamente grazie ad Ai, anch’essa al suo primo film. La polizia, poi non compirà chissà quali gesta, ma basta che ci sia, anche se Takagi farà solo presenza. Goro, poi, si rivelerà abbastanza utile. Ma il vero protagonista sarà lo schema innovativo con una caccia al tesoro, una caccia al ladro e una caccia all’assassino che si intersecheranno alla perfezione. Ma i veri protagonisti saranno la Storia con la esse maiuscola ovvero la dinastia Romanov e la storia con la esse minuscola data dagli affetti familiari. Come avrete intuito tutto parte dal tentativo di Furto Kid di rubare il cinquantunesimo uovo Faberger appartenuto allo Zar e finirà con il farci vivere una storia appassionante, con l’ennesima teoria sulla morte dei Romanov e su Rasputin, elementi non estranei agli anime, dato che il tema era stato toccato anche in “Lupin e il tesoro dello zar”. In definitiva avremo un vero gioiello rovinato, solo in parte, da una grafica non all’altezza, dato che il livello è da serie televisiva, ma dalla buona regia. Come voto, con un poco di generosità, assegno nove.