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Diversamente dal primo lungometraggio, il secondo presenta a mio parere una trama degna di questo nome, nonché un incipit piuttosto divertente.
La ciurma di Cappello di Paglia, che conta Rufy, Zoro, Nami, Usop e Sanji, si sta infatti beatamente sollazzando in spiaggia, quando la loro nave Going Merry viene platealmente portata via sotto i loro occhi. Un immediato tentativo di recuperare la stessa fallisce miseramente e così il gruppo si ritrova a galleggiare in mare su un'instabile e improbabile pedalò a forma di cigno; subito dopo, tutti vengono catturati e rispediti prigionieri su una nave.
Com'è abitudine nei film di One Piece, che hanno vita autonoma rispetto allo svolgimento della trama creata nel manga, la ciurma di Rufy incontra alcuni personaggi nuovi: in questo caso l'incipit è la necessaria premessa per far conoscenza con due fratelli, alla ricerca di un gigantesco orologio di diamanti conservato nell'isola a spirale.
I due spingono la ciurma di Rufy ad indirizzarsi anch'essa verso questa meta, ove si sono stabiliti i pirati che hanno rubato la Going Merry; non passa un minuto che proprio questi ultimi si presentano da Rufy e compagni, scatenando contro di loro i poteri dei frutti del Diavolo posseduti dai propri membri, e concludendo l'improvvisata sfida con il rapimento di Nami.
Ma le cose non appaiono mai semplici come sembrano, e così lo svolgimento del film dipana uno alla volta le bugie che circondano i due fratelli e i segreti che aleggiano sulla famigerata Isola a Spirale, passando attraverso trappole di ogni tipo e consueti duelli a due a due.

Ciò di cui conservo un bel ricordo non è costituito tanto dallo sfoggio di bravura mostrato da Rufy, Zoro, Usop e Sanji nel combattimento, quanto piuttosto l'interessante costruzione del mistero dell'Isola a Spirale, nonché il suo affascinante disgregarsi lento ma ben realizzato. Infatti, la trama viene svelata spostando accuratamente, e di continuo, l'attenzione da Rufy e compagni ai due fratelli, ma con ritmo e spazi adeguati ad entrambi.
Anche le immancabili gag tra i protagonisti contribuiscono a rendere ancora più piacevole la visione del film, il quale gode di una propria impronta e si presenta piuttosto intrigante proprio per questo motivo, secondo la mia opinione.

Il character design si presenta senz'altro migliore rispetto al primo lungometraggio, pur risentendo anch'esso di una caratterizzazione grafica dei personaggi che nel manga era ancora acerba, all'epoca della realizzazione del film; i colori di personaggi e paesaggi sono piuttosto sgargianti ma ben si prestano all'atmosfera che nel complesso si viene a creare.
Musiche e doppiaggio non presentano particolarità di sorta: le prime mescolano suoni inediti a melodie conosciute e già utilizzate nell'anime. La scelta del cast di doppiaggio è andata ancora una volta al medesimo staff che segue la serie animata, realizzando un buon lavoro e mantenendo al contempo la fedeltà vocale per ciascun pirata della ciurma di Rufy.
Con questo film prende il via anche l'abitudine di caratterizzare ogni membro della ciurma con un look particolare, molte volte dettato dalle circostanze, ma comunque molto bello da vedere e diverso dall'abbigliamento consueto di ciascuno di loro che si è abituati a vedere; in seguito questa tendenza viene ad attestarsi anche in tutti i lungometraggi successivi, ed è resa possibile dal fatto che i personaggi godono di una spiccata caratterizzazione personale che l'abbigliamento non può che sottolineare ulteriormente.

Nel complesso si tratta di uno dei lungometraggi di One Piece che più ho apprezzato: non è una visione indispensabile ma consente certamente a chiunque di trascorrere un'oretta in buona compagnia, attraverso una realizzazione tutto sommato più che discreta. Voto 7,5.