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Swordman

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
La pace pare tornata nel “paese” dei Tre regni dopo che le forze alleate hanno sventato la rivolta dei Turbanti Gialli, ma nubi minacciose si addensano all'orizzonte specialmente sulla capitale dell'impero ora in balia di lotte e intrighi per la conquista del potere.
Una vecchia conoscenza si presenta al villaggio di Touka, dove ora Kanu e le sue amiche e compagne d'armi hanno stabilito la propria base, in cerca di aiuto. Mai insensibili alle richieste dei bisognosi, Kanu, Ryuubi, Chohi e le altre decidono quindi di partire per una nuova missione che le porterà ai confini più remoti del paese...

Siamo alla terza stagione per Koihime Musou, anime tratto da quello che in origine era un eroge-game e liberamente ispirato al poema cinese del Sangokushi, noto più spesso come “La leggenda dei tre Regni”.
Ancora una volta (non c'è due senza tre) ritroviamo le protagoniste che intraprendono un viaggio. Lo spunto di certo non è nuovo ma permette con buona facilità di introdurre nuovi personaggi finora non apparsi (e nel Sangokushi ce ne sono tanti...), di approfondire quelli finora apparsi poco e di far riapparire qualche vecchia conoscenza.
Le new entry del cast si rivelano oltretutto all'altezza: c'è Ryomo Shimei (quella che in Ikkitousen ha i capelli corti blu e l'occhio bendato) che entra al servizio della famiglia Son; c'è Gien che fa un po' una buffa figura da Haruka Tenou (Sailor Uranus in Sailor Moon) “dei poveri” e che va anche in fissa saffica per Ryuubi; c'è Batai sorellina furbetta di Bachou; c'è la simpatica e procace governatrice Gengan; c'è la scapestrata banda felina formata dalla sovrana di Nanban e dalle sue servitrici fessacchiotte. Ovviamente ci sono Kanu e il suo gruppo che mantengono il centro del palcoscenico senza essere oscurate.
Il cast alla fine sarà davvero ampio ma ogni personaggio riuscirà ad avere la sua parte.

In effetti l'impianto generale che per due serie ha contraddistinto Koihime Musou non viene modificato sostanzialmente eppure, a conti fatti, pare funzionare meglio che in passato. Il merito sarà forse da attribuire al fatto che gli episodi sono davvero molto divertenti in particolare i primi quattro che fanno decollare la serie fin da subito. Anche la presenza di una trama di fondo giova all'insieme togliendo almeno in parte la casualità degli eventi che poteva dare una storia ”di viaggio”.
E anche sul versante ecchi Otome Tairan si difende piuttosto bene. In particolare nel palazzo della famiglia Son ne vedremo delle belle. In tutti i sensi... (yuk! Yuk!)

Nulla cambia per quanto riguarda la realizzazione tecnica: la grafica è come al solito curata su personaggi e sfondi oltre ad essere molto ben “colorata”. Confermate le musiche di sottofondo, c'è spazio per nuove opening e ending. Ad aprire gli episodi c'è l'energica “Renka Tairan” che svolge al meglio il suo lavoro anche se non raggiunge i fasti di “Touen no Chikai” che apriva la seconda stagione. Simpatica, allegra è spassosa è invece "Yuuki Rinrin" che si impone come migliore sigla di chiusura tra quelle viste nelle tre serie, tra l'altro è cantata dal cast al gran completo.
Un possibile rammarico viene dalla messa in secondo piano dei combattimenti: intendiamoci, di scene d'azione ce ne sono ma di duelli veri e propri ce ne sono ancor meno per giunta brevi. È un po' un peccato perché da quel poco che si vede in questo contesto gli animatori non se la cavavano neanche male per cui se si fosse dato uno sguardo anche in questa direzione la serie avrebbe potuto fare un ulteriore salto di qualità.

Per giungere ordunque a una conclusione, trovo che Shin Koihime Musou – Otome Tairan sia la migliore delle tre stagioni sin qui prodotte per la sana quantità di divertimento che riesce a offrire nonché per l'assenza di tempi morti. Chi ha gradito le precedenti serie non potrà quindi che gradire anche questa terza.
Koihime Musounon sarà un anime impegnato o impegnativo ma diverte e fa appassionare chi lo guarda, e non è poco.