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kirk

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Sebbene il manga preceda altri dello stesso genere, la serie animata ha avuto poco successo: colpa dei precedenti anime dedicati a “Toriko” e “Food Wars!” che, arrivando prima, sono riusciti a sembrare originali e hanno tolto freschezza a questo battle shonen culinario.
Ma da dove arriva “True Cooking Master Boy”? Arriva da un mangaka di casa Kodansha che nel 1995 ha pubblicato su Shonen Magazine il suo “Chuuka Ichiban!”, seguito da “Shin Chuuka Ichiban!” nel 1997 e da “Chuuka Ichiban! Kiwami” nel 2017. Cosa hanno in comune questi manga? Il protagonista, il cuoco Mao che viaggia per la Cina per imparare nuovi piatti e l’utilizzo migliore delle pietanze, sfidando i migliori cuochi del Paese.

Il fumetto che dà il titolo alla serie TV è il secondo “Shin Chuuka Ichiban!” E la trama è semplice: la malavita dei cuochi vuole impossessarsi del governo della Cina decidendo con le sue ricette chi deve vivere e chi deve morire... contro ciò lotta il cuoco d’eccezione Mao di quattordici anni, il quale viaggia per il Paese sfidando con i suoi amici i cuochi malvagi, con l’obbiettivo di impossessarsi degli otto utensili da cucina leggendari, salvare la cucina cinese e rendere felice la gente.
I combattimenti sono esagerati e spesso la condanna per il perdente è la morte, i piatti sono impossibili, cioè non esistono (e se esistessero, sarebbero difficili da cuocere, diventando una porcheria), i cuochi sembrano guerrieri e hanno aggiunte ai loro nomi che li fanno sembrare tali: “dai sette coltelli leggendari”, “le cinque stelle della tigre” e così via. Quando ho sentito quest’ultimo gruppo, mi sono ritornate in mente le cinque stelle Nanto, e si vedono nell’opera riferimenti criptati ad “Hokuto no Ken”.
All’inizio, quando Mao affrontava i primi combattimenti, alla fine mostrava il simbolo di cuoco d’eccezione, e ciò mi sembrava una citazione de “L’imbattibile Shogun”, serie animata che molti di noi hanno amato negli anni ‘80.

Arriva qui il momento più difficile: il voto. Il voto è sufficiente senz’altro, ma mi chiedo se devo spingermi oltre, non avendo visto altre serie del genere per confrontarlo. Tanto più che in alcuni momenti si è dimostrato pesante e che il finale fa attendere una terza serie per la conclusione... sì, alla fine il voto è sei.