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Kondo

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
"Don't Toy with Me, Miss Nagatoro" non è, in fondo, un brutto cartone eppure lo considero un po’ l’emblema di tutte le cose che non vanno nella maggior parte delle romcom.

NOTA: questa recensione è un po’ complessiva delle due stagioni finora uscite.

Incoerenza
Il primo episodio è agghiacciante: assistiamo a una bulla odiosa (Nagatoro) che umilia più volte fino al pianto un povero cristo inerme, timido e complessato, appena conosciuto (il senpai). Il peggio è che questa cosa terribile ci viene passata come divertente. Divertente in virtù di cosa? Del fatto che lei sia bella? Se sei bella tutto è concesso? Essere attraente l’autorizza a fare la str%%za in quel modo mentre lui, da bruttarello quattrocchi, dovrebbe essere grato del solo fatto che lei gli rivolga la parola, sia pure per maltrattarlo?
Una cosa davvero disgustosa, da drop istantaneo.
Dal secondo episodio però cambia tutto: siamo alla romcom classica, ora Nagatoro è già palesemente cotta di lui (dall’oggi al domani), gelosa, lo prende in giro per farsi notare…
Che credibilità può mai avere un’evoluzione istantanea come questa?
In pratica dopo il primo episodio l’autore ha pensato “nah, così fa schifo, azzeriamo tutto e ripartiamo da capo. Ideona! Copiamo Takagi-san! Facciamo che lei è innamorata e lo prende in giro bla bla bla”
Eh no mio caro, ci dovevi pensare prima. Non puoi presentarmi un personaggio in un modo e poi fargli fare un'inversione a U da un giorno all’altro. Una persona può certamente maturare, cambiare, ma sono cose che avvengono gradualmente. Ci vuole abilità per renderle credibili.Praticamente per poter apprezzare questo anime bisogna fare lo sforzo di dimenticarsi completamente del primo episodio, fare finta che non esista. Esempio perfetto di ciò che non si dovrebbe mai fare se vuoi che la storia sia credibile.

Inoltre per immedesimarsi nelle vicende dei personaggi il contesto va un minimo giustificato. Ad esempio per esigenze di trama all’autore faceva comodo avere un luogo dove Nagatoro fosse spesso da sola col senpai per poterlo maltrattare in santa pace, pertanto si è inventato che il senpai fa parte del club di arte di cui apparentemente è unico membro. Già questo risulta strano di suo e aveva bisogno di una qualche spiegazione perché che io sappia un club per esistere necessita di una soglia minima di iscritti, ma lasciando perdere questo aspetto “burocratico” la cosa diventa ancora più incomprensibile nel momento in cui compare all’improvviso la presidente del club: se era la presidente, perché finora non c’era mai al club? E una volta che è tornata, perché risparisce subito dopo?
Tu autore vuoi inserire un personaggio che compaia ogni tanto, movimenti la situazione e abbia un qualche legame con il senpai ma che non tolga ai due protagonisti lo spazio in cui interagiscono da soli? Ok, fai che sia una sua amica di infanzia, una lontana parente, una vicina, che ne so. Una che passa di la ma non abbia nessun obbligo di rimanere li in mezzo. Ma se ti inventi che è giusto giusto la presidente del club del senpai allora stai creando un vincolo di trama, a quel punto per coerenza lo spettatore si aspetterà giustamente che frequenti il club invadendo il loro spazio. E invece no, risparisce subito.
Sono cose come questa che rendono confuso il contesto e ti fanno pensare “ma chi l’ha scritta sta trama, un ragazzino di 12 anni?”

Sempre a proposito della scrittura, che definirei amatoriale, i personaggi non hanno profondità. I protagonisti non hanno un passato, non sappiamo praticamente nulla di loro se non che lui era stato vittima di bullismo. Di lui non sappiamo nemmeno come si chiami, è semplicemente il “senpai”.
I secondari sono tutti delle macchiette (cosa comune purtroppo alla maggior parte delle romcom) stanno li solo per offrire spunti ai protagonisti. Ma la questione non è solo che sono personaggi piatti, è che alcuni sono anche senza senso. A volte compaiono alcuni secondari che vengono fuori letteralmente dal nulla e si comportano in maniera incomprensibile: si pensi alla già citata presidente che non si capisce che rapporti abbia con il club, a una certa compare, sembra una villain che vuole chiudere il club, poi si denuda, poi scompare per episodi, poi ricompare a buffo, poi fa l’angelo protettore amoroso (si ma perché?). Non sembrano persone, esseri viventi con una propria ragion d’essere e una loro posizione nel mondo, ma pupazzi usa e getta fatti comparire e scomparire dal nulla, all’occorrenza. Del tipo, in questa scena voglio che Nagatoro si ingelosisca: magari uso un personaggio che ho già e creo una situazione che favorisca la gelosia? No, faccio comparire un nuovo personaggio, la cugina bona della presidente, che arriva a caso e alla prima occasione senza motivo si apre la camicetta e mostra il reggiseno, siamo a questi livelli qui.

Parlavamo di reggiseni e questo mi porta all’altro punto: ecchi
Premetto che personalmente un po’ di ecchi qua e la non mi dispiace, purché non sia cringe, sia magari spiritoso o abbia un minimo di giustificazione di trama. Qui però è troppo. Le scene con ammiccamenti erotici non sono continue, ma quando avvengono sono davvero imbarazzanti. Leggo che l’autore, Nanashi, prima faceva hentai… e infatti la matrice si vede. Tette e culi che ondeggiano a profusione, la presidente poi non ne parliamo, ma il top è stato l’inizio del quarto episodio in cui Nagatoro lava le mani giunte del senpai col sapone, andando su e giù, su e giù, su e giù, con tutta la schiuma attorno… ma che schifo dai. Lì ha varcato il limite che separa il cringe dall’orrore.

Mancanza di originalità
La premessa vabbè, è la più abusata del mondo romance: ambientazione scolastica, ragazzo sfigato, senza amici, incontra ragazza bella popolare e nasce il sentimento. Ma non è tanto questo il problema, ci sono fior di capolavori con queste premesse. E’ che qui si va oltre il derivativo: avevo citato prima Takagi-san perché già a partire dal titolo sovviene immediata l’analogia con quell’opera, analogia confermata poi dal format: tanti mini-episodi in cui Nagatoro prende in giro il senpai. Più che al derivativo qua siamo praticamente al plagio.
Un plagio fatto male però. In Takagi-san la psicologia dei personaggi è delineata in maniera impeccabile, gli stuzzicamenti di Takagi sono bonari e simpatici, una forma di affetto, si capisce che li fa per richiamare l’attenzione di Nishikata e infatti quando ci riesce, e ancor più quando lui le si avvicina o fa una gentilezza, lei smette immediatamente e lo incoraggia.
Qui invece Nagatoro maltratta il senpai sempre e comunque (specialmente nella prima stagione, c’è giusto un piccolo miglioramento nella seconda) non soltanto quando vuole attirare la sua attenzione ma persino quando lui si prende di coraggio e si espone verso di lei. Anche lì ridacchia, lo percula, lo chiama verginello, lo mette in difficoltà, lo fa sentire sotto esame. Ma non ci vorrebbero spacciare che lei sia innamorata di lui? Cos'è, una sadica? Una psicopatica?
Di sicuro è una ragazza tossica da cui bisognerebbe scappare, ma il senpai è un personaggio miserabilmente uke e sta li a subire e a venirle incontro lo stesso. In questo almeno lui ha comunque una coerenza.
Anche questo è purtroppo un difetto di molte romcom: mostrare come divertenti o addirittura romantiche quelle che a conti fatti sono relazioni tossiche, drammaticamente sbilanciate, in cui una ragazza tsundere aggressiva, manesca, volgare e costantemente con la frusta in mano maltratta un ragazzo debole, timido e col complesso di inferiorità. Mi chiedo quale sarebbe la reazione degli spettatori se i personaggi fossero a sessi invertiti, la vedrebbero ancora come una cosa simpatica e divertente? Ne dubito. No, questo NON è amore.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, le animazioni di per sè sono buone tuttavia sono proprio le scelte stilistiche originali che a volte mi infastidiscono. Ad esempio quando Nagatoro opprime il senpai viene mostrata con una faccia mostruosa, con i due occhi completamente diversi l’uno dall’altro (uno con l’iride grande di un colore, l’altro piccolo di un altro), pare un quadro di Picasso. Parere personale, per carità, ma non lo sopporto.
Così come mi infastidisce la voce originale di Nagatoro che trovo odiosa, sia come timbro, sia come intonazione.

Ma se fa così schifo com'è che l’hai visto tutto?
Intanto, debolezza mia, faccio fatica a lasciare le cose a metà e spesso mi ritrovo ad arrivare fino alla fine per puro dovere di completezza (finché si tratta di anime brevi, ovviamente. Se comincio una roba da 100 episodi e alla terza mi rendo conto che mi fa schifo, la pianto li). Inoltre qualche suo momento buono ce l’ha (specie nella seconda stagione devo dire), tuttavia mi sono soffermato soprattutto sui difetti perché sono eclatanti, in pratica ha tutti i difetti tipici delle romcom e in qualche modo li porta ad un altro livello.

In definitiva non la consiglio, c’è davvero molto ma molto di meglio da vedere, sia lato romance sia lato comedy.


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Utente6010

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Uno dei miei manga preferiti in versione animata... ma ne varrà la pena?

* Trama e storia *
La trama alla base della serie è un grande classico del genere romantico.
Lui è Naoto Hachiouji, un timido, solitario e introverso studente al secondo anno di superiori, iscritto al club d'arte. Lei è Hayase Nagatoro, sua kohai dal carattere energico e aggressivo che ama tormentarlo, ma anche al contempo sensibile e introversa... chi ha detto tsundere?
Come detto la storia non è niente di nuovo e quello che vediamo è esattamente ciò che ci aspetteremmo. La scuola, il doposcuola, i primi amori, il festival scolastico.
Se da un lato non brilliamo certo per originalità va però detto che l'originalità non è neppure ciò che viene richiesto a un'opera di questo tipo. Quello che si chiede è invece proprio di vedere i soliti scenari "classici", e di vederli sviluppati in modo piacevole e coinvolgente. E, da questo punto di vista, direi proprio che non mi sento di rimproverare nulla. Gli episodi sono leggeri, godibili, divertenti, con una punta di romanticismo che emerge qua e là, completamente privi di volgarità e filano via uno dietro l'altro senza neppure accorgersene. Certo, ovviamente c'è qualche alto e basso e non tutti gli episodi sono sullo stesso livello, ma generalmente li ho trovati soddisfacenti, con un miglioramento verso la fine, quando le cose tra i due protagonisti iniziano a farsi un pochino più interessanti e c'è spazio per qualcosa in più rispetto alle sole "prese in giro" di Nagatoro.

* Sviluppo dei personaggi *
Nagatoro e il Senpai sono sostanzialmente gli unici due personaggi realmente rilevanti. Certo, ovviamente ce ne sono altri di contorno, in particolare le amiche di Nagatoro, ma parliamo davvero di macchiette stereotipate e secondarie che hanno un puro scopo narrativo. Sostanzialmente, almeno in questa prima stagione, lo scopo dei personaggi secondari è fare da trigger per eventi, situazioni e/o reazioni dei protagonisti. Quindi sostanzialmente l'intera opera pesa sulle spalle dei due protagonisti... che sinceramente sono un po' poveri di spessore (ma miglioreranno leggermente nella seconda stagione).
Di lui sappiamo, banalmente, che è sempre stato bullizzato, che è nel club di arte ma non è un fenomeno, che gli piace disegnare manga (anche se la cosa è presto abbandonata) e che talvolta ne legge. Di lei non sappiamo davvero quasi nulla (di nuovo, scopriremo qualcosa di più solo nella seconda stagione). In sostanza i personaggi hanno un background veramente scarno, l'approfondimento risulta piuttosto stereotipato e superficiale e, in definitiva, sono pressoché privi di spessore. In un certo senso ci sta, parliamo alla fine di due ragazzi normali. Un ragazzo di 15 anni con delle tinte quasi da hikikomori e una ragazza di 14... non è che ci si potesse inventare chissà quale background originale senza far diventare il tutto surreale. Un po' meglio il fattore "crescita del personaggio": i due protagonisti e il loro rapporto si vede lentamente evolvere, e questo aspetto mi sembra sia stato realizzato piuttosto bene. La crescita è lenta, ma costante e uniforme, al punto da risultare davvero molto naturale.

* Animazioni e disegni *
Mi è parso che i 12 episodi siano stati tutti disegnati e animati molto bene, non ho davvero notato cali di qualità. Anche le inquadrature mi sono sembrate abbastanza varie, senza nulla di innovativo comunque. I fondali, per una grandissima parte, sono degli ambienti scolastici o, al massimo, di qualche vicolo cittadino. Niente di particolarmente impegnativo quindi, ma comunque realizzati con cura.
Le scene di azione sono leggerissime e non sono certo quelle di un battle shonen o di uno spokon adrenalinico, anche qui quindi non è che servisse Michael Bay o John Woo; tutto nella norma. Un bel lavoro secondo me è stato fatto nell'uso del colore nelle scene più importanti. Niente che faccia gridare al miracolo eh, niente di nuovo, ma comunque un lavoro fatto bene e a tratti evocativo.

* Comparto sonoro *
Le due sigle sono semplici canzonette j-pop melodiche, orecchiabili e non sgradevoli... che è già molto visto che sempre più spesso mi capita di imbattermi in sigle che skippo dopo un secondo. Quella finale credo di averla ascoltata 3 o 4 volte prima di stufarmi. Dal punto di vista degli effetti sonori mi è parso fosse tutto nella norma, niente da segnalare. Buono anche il doppiaggio dei due protagonisti, anche se Senpai secondo me ha una voce in alcuni momenti davvero troppo profonda per un quindicenne.

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* In definitiva *
La mia valutazione complessiva in definitiva è buona, mi sono divertito, ma avrei gradito un maggiore spessore dei due personaggi, o un maggiore approfondimento se vogliamo. L'impressione infatti è che sia una serie fin troppo leggera in alcuni momenti. E' una serie "effimera". Fai binge watching di 12 episodi, perché ti tiene abbastanza incollato alla poltrona, ma alla fine ti rendi conto che a parte quel minimo di “post-book blues”, ciò che ti è rimasto è praticamente nulla.


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menelito

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Il protagonista insicuro e affetto da sindrome di Stoccolma e la sua controparte (almeno all'inizio) psicopatica, formano uno strano duo, che -di riffa o di raffa- intrattiene abbastanza lo spettatore.

Purtroppo in questa prima stagione l'intrattenimento si limita a un paio di scenette comiche divertenti e a un design dei personaggi accattivante, il che era prevedibile visto il curriculum del mangaka (Nanashi), ideatore della serie.
Il concetto di base del "da nemici si può diventare amici (e a volte anche qualcosa di più)" ci può stare, ma se sviluppato a dovere, cosa che non mi pare sia stata fatta granché bene in questa trasposizione animata.
A volte non basta uno stile grafico azzeccatissimo a rendere grande una storia.

Per il resto musiche di sottofondo abbastanza fastidiosette (a parte la intro che è caruccia), classiche di quegli anime per "uomini di cultura". Insomma di qualità discutibile.


Questa prima stagione è pienamente nello stile "è intelligente ma non si applica", ovvero di quelle che avrebbero potuto essere degne di nota ma che per un motivo o per l'altro si sono perse per strada.


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andrea delo

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
Parto col dire che sono un appassionato del genere scolastico/sentimentale/slice of life, quindi potrebbe essere un pò di parte questa recensione, ma a parer mio questo anime è un piccolo capolavoro.

Di originale (come -d'altronde- la maggior parte di quelli ascrivibili a questo genere) non c è niente di speciale (classici studenti del liceo che si innamorano), ma lo sviluppo e la fluidità della storia è un qualcosa che non sempre si trova in questa categoria di anime; infatti di momenti noiosi durante la visione non se ne vedranno quasi mai e, anzi, spesso e volentieri sarà l'opposto.

Cosa che ho apprezzato molto dell'anime, oltre alle espressioni di Nagatoro (uniche nel suo genere) è lo sviluppo e la crescita personale dei due protagonisti; infatti, man mano che si andrà avanti con gli episodi, noterete come entrambi matureranno a modo loro.
Anche disegni e animazioni sono un qualcosa che difficilmente non si riesce ad apprezzare.
Se volete guardarvi un anime per nulla complicato, ma comunque appassionarvi alla storia e ai personaggi che ci sono, vi consiglio vivamente di guardarlo; per quanto mi riguarda entra nella mia "top 3" degli anime scolastici/sentimentali (parere soggettivo).

voto finale: 9,5/10


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joke95

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
"Don't Toy with Me, Miss Nagatoro" è una divertente serie anime di 12 episodi andata in onda nelle emittenti Giapponesi nel 2021 e prodotta dallo studio di animazione Telecom Animation Film. Nagatoro è una bellissima ragazza dai capelli neri che, durante il dopo scuola, fa la conoscenza del senpai Paisen, lui è un ragazzo molto timido e bravo nello studio che alla prima apparenza sembrerà il solito secchione, ma nell'arco della loro conoscenza si creerà una bella intesa tra loro tale da creare un'atmosfera particolare a volte fatta anche di scene divertenti e imbarazzanti proprio perché Nagatoro ha un carattere molto forte e deciso rispetto a quest'ultimo.

La grafica è davvero molto bella e coinvolgente, le animazioni sono molto fluide e scorrono bene nelle scene più importanti tra i due protagonisti della serie, i colori sono molto accesi e le ambientazioni cittadine sono davvero ben realizzate, non male anche per quanto riguarda la sigla di apertura; unica pecca che ho trovato sono i personaggi meno importanti della serie, ovvero quelli che non appaiono quasi mai, i quali verranno disegnati senza occhi, cosa che mi ha lasciato abbastanza spiazzato.

Concludo dicendo che è stata un eccellente serie anime a mio parere, le puntate scorrono molto veloci e non risulteranno mai noiose o monotone anche perché ci saranno sempre evoluzioni tra i protagonisti della serie, poi il tutto è arricchito da una buona commedia con un pizzico di fan service che non guasta mai la visione dello spettatore, ho adorato le evoluzioni sentimentali di Nagatoro e Paisen anche se potevano fare qualcosa di più a riguardo, quindi infine questo è il voto che mi sento di dare, sperando di vedere presto il continuo di questa simpatica serie in una seconda stagione. La consiglio se cercate un opera leggera e divertente allo stesso tempo.

Voto finale: 7,5.


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esseci

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Dopo aver letto il manga (ancora in corso) mi sono gustato anche l'anime che, da quanto visto, corrisponde dal punto di vista narrativo ai primi sei volumi del fumetto. E devo riconoscere che dal punto di vista della trama è piuttosto fedele salvo qualche piccolo cambiamento.

I personaggi sono del tutto simili dal punto di vista grafico al manga e devo riconoscere che la doppiatrice di Hayase Nagatoro ha fatto un lavoro a dir poco superlativo: come pronuncia "senpai" scandendolo "sen-pa-i" mi fa letteralmente spaccare! C'è tutto lo spirito canzonatorio (ma anche benevolo) del personaggio verso il povero senpai Naoto.

Il punto di forza dell'anime (ma anche del manga) rispetto ad altri anime sul tema scolastico, slice of life, rom-com, ecc. è che riesce ad essere al contempo "frivolo", leggero ma anche un po' "impegnato; non che sconfini nella pura introspezione psicologica, anzi...

Il "bullismo", a parte qualche "traccia" apparente iniziale, è solo il pretesto che la vulcanica Hayase utilizza per avere una scusa per avvicinare Naoto e tenerlo sotto pressione affinché si sblocchi e cominci a considerarla. Anche all'inizio, quando i due si conoscono "casualmente" in biblioteca, Hayase - a differenza delle altre - legge con attenzione il manga cui stava lavorando Naoto e invece di umiliarlo "gratuitamente" cerca di spiegargli anche il motivo della improponibilità della storia come l'aveva elaborata... è vero che arriva a farlo piangere, ma non lo fa col solo scopo di umiliarlo...

Man mano che si frequentano gli atteggiamenti da bullo di Hayase sfumano nella comicità: quante volte difende Naoto dalle prese in giro delle amiche ("verginello", "erbivoro", ecc.) definendolo come un pervertito; in molte occasioni poi le sue provocazioni diventano maldestre e si rivelano un boomerang per lei costringendola poi a cambiare atteggiamento, diventando iperprotettiva nei confronti di Naoto. E quante volte interviene per difendere Naoto, dimostrando che è sostanzialmente la persona dei suoi desideri? Onestamente concordo con quanto scritto in altra recensione: chi non vorrebbe avere/aver avuto a scuola una ragazza che ti tampina come Hayase? che ti dà del filo da torcere e ti costringe a tirare fuori il meglio di te stesso, superando le ansie, i complessi e le paure? Una persona che alla fine si dimostra leale e comprensiva, sulla quale contare nei momenti di bisogno e capace di coinvolgere anche le sue amiche? Che si dedica a te in ogni modo per darti una mano? E l'aggressività che Hayase manifesta è in realtà solo un modo per mascherare le sue insicurezze e le sue paure... Naoto sia nell'anime sia nel manga, progressivamente capisce tale aspetto e piano piano (coi suoi tempi) lancia dei messaggi più o meno espliciti che consentono ad Hayase di capire cosa realmente prova nei suoi confronti e facendo sì che l'esuberanza della ragazza resti limitata all'entusiasmo di scoprirsi e conoscersi sempre più.

Insomma, anime e manga, meritano di essere visti e letti... e anche la, minima, componente "ecchi" non guasta. Mi spiego: l'anime, al pari del manga, è etichettato come un prodotto per ragazzi. A parte qualche situazione ben gestita, mi sembra che siamo ben lontani dalla volgarità: anzi, le trasparenze, le provocazioni, i dialoghi, i doppi sensi, gli ammiccamenti rendono questo manga meno "mieloso" e un po' più reale rispetto ad altri tutto sguardi, imbarazzi, sogni, equivoci e sofferenza sentimentale.

Anche l'amore tra ragazzi ha una componente "fisica" da cui non possono prescindere e che va raccontata... e in questo il manga fa ancora centro per il modo più o meno diretto e scanzonato con cui lo racconta.


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Fedexi

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Parto dal fatto che io non sono un grande fan del genere di anime/manga con protagonisti studenti a scuola che si innamorano o altro, ma questa serie mi ha toccato particolarmente, soprattutto riguardo un punto di vista che ho sempre avuto nella mia testa. Premetto che non ho nessuna somiglianza col protagonista "sfigato" anzi, nella mia vita io mi sono sempre considerato una persona normale né troppo socievole né troppo chiusa, però ho sempre voluto una ragazza come Nagatoro, presentata all'inizio come una ragazza come le altre che si prende gioco d'altri solo perché è carina, ma che, invece, è diversa dalle altre, non va a cercare il "figo" della situazione, lei è felice di passare il suo tempo con un ragazzo normale che a gli occhi degli altri, e ai nostri, sembra quel tipo di persona con cui non passeresti mai del tempo, e invece lei lo fa con entusiasmo cercandolo tutti i giorni pure per le vacanze ridendo sempre. Il tema della perversione visto come un mezzo per nascondere i sentimenti e le insicurezze, insieme al tema del bullismo (finto) da parte di Nagatoro per non ammettere i suoi sentimenti davanti a gli altri, notiamo come due universi completamente diversi si incontrino, e il protagonista che all'inizio non avrebbe mai voluto ritrovarsi con persone del genere, si ritrova di fronte a tutto ció che ha sempre odiato, rendendosi conto che tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento era tutto sbagliato.

Quindi l'amore viene sbattuto in faccia come quando prendi uno schiaffo perché lo meritavi e capisci i tuoi sbagli, inizia a preoccuparsi per lei e lei per lui, riprendendo molto il tema della quotidianità molto importante, perché molti di noi non ci rendiamo conto, che basta un nulla per cambiare la nostra vita, facendo vedere come nasce un amore nella maniera più leggera e spontanea possibile, con una leggera gelosia di sottofondo e soprattutto lealtà da parte dei protagonisti.

Che dire: spero di avervi dato un'idea anche se avrei molto altro da dirvi!


 6
Kinzoku Bebbo

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Sono rimasto abbastanza colpito da questo anime che poteva cadere nella trappola di risultare il solito noioso anime scolastico sentimentale, ma per fortuna non è così. Analizzando l'anime possiamo trovare differenti temi, temi che in realtà si trovano già in altri anime, ma questo li tratta in maniera differente.

I temi
I temi trattati sono i più semplici e già conosciuti dal pubblico, infatti non è una novità trovare il solito ragazzo tranquillo e secchione (Senpai) che fa per "errore" amicizia con una ragazza diciamo non alla sua portata (Nagatoro). Questo tema è abbastanza diffuso ma qui viene posto sotto una chiave comica, anche se un po' troppo demenziale.

I personaggi
Il pubblico, sia maschile che femminile, viene catturato quasi subito dal travolgente carattere di Nagatoro, una ragazza che tenta di mettere sotto pressione più volte il suo senpai ma a volte finisce per creare disagio anche a se stessa. Il senpai a mio avviso è reso un po' troppo "demenziale" infatti, non credo che ci siano ragazzi capaci di mettersi così in ridicolo, ma è alla fine il fulcro di questo anime, quindi oltre ad un leggero senso di fastidio, il personaggio resta molto curioso agli occhi del pubblico.

Il messaggio
Il messaggio di questo anime è abbastanza positivo, cerca di far capire allo spettatore che una persona che vuole metterti in imbarazzo e ti fa dispetti in fondo non è cattiva, anzi nel caso di Nagatoro succede esattamente il contrario, lei in realtà tiene particolarmente al senpai difendendolo dalle sue amiche e ingelosendosi quando lo vede con qualcun'altra.

Anime sicuramente consigliato, riesce a mescolare molto bene scene comiche a scene più serie; la grafica è gradevole soprattutto per i giochi di luce e il doppiaggio è buono. Spero in una stagione che riesca anche a caratterizzare meglio i personaggi.


 2
kirk

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

All’inizio l’ho preso per un prodotto per bambini, e molto del prodotto per bambini si è visto fino alla fine… o forse sono io che mi immagino che a 15 anni i ragazzi di oggi siano più coraggiosi nell’affrontare i problemi di cuore o non arrossiscano se bullizzati da una ragazza.
Abbiamo un protagonista, il Senpai appunto, che si dedica all’arte e visto che è anche un otaku di manga, gli piacciono i fumetti erotici, anche se non lo va sbandierando.
Poi abbiamo la bulla: la “piccola” Hayase Nagatoro la quale prende di mira il protagonista... e qui non venitemi a dire per il suo bene, per farlo svegliare, per incoraggiarlo ad osare di più nella vita… lo fa perché si annoia ma potrebbe farlo per attirare (come tra bambini) la sua attenzione… rimane una cosa sbagliata.
Alla fine lui preso dalla sindrome di Stoccolma si affeziona a lei, lei è in cerca di un cucciolo di animale tenero e coccoloso… non dico altro.
Sebbene sia un prodotto diseducativo per bambini e spesso con una comicità fanciullesca lo promuovo perché, a parte i primi episodi mi ha coinvolto.
Un ultima parola sul finale: è un finale aperto. Sembrerebbe che si siano messi insieme ma non se lo dicono… uno dei finali dunque che spesso si rimproverano alla grande Rumiko Takahashi o al suo collega Mitsuru Adachi. Ma va bene così. Spero non decidano di far un sequel perché ormai la storia ha detto secondo me tutto quello che aveva da dire.


 4
Felpato12

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
"Ijiranaide, Nagatoro-san" è un anime uscito questa primavera (2021) e che ha riscontrato sin da subito pareri contrastanti, tra chi la ama alla follia e chi invece ne è rimasto profondamente deluso ritenendola fin troppo simile ad altre opere appartenenti al medesimo target.

Sin da subito l'anime sembra omologarsi alle migliaia di serie già esistenti i cui protagonisti sono un ragazzo timido ed alquanto introverso, appassionato dell'arte e una ragazza carina, vivace (fin troppo) e con tratti caratteriali tipici della tsundere, tra cui si instaura un rapporto di amicizia molto particolare, destinato a sfociare in amore. Eppure nonostante la trama trita e ritrita la serie riesce a mio avviso a distinguersi chiaramente dalle altre.

Soprattutto grazie alla sua protagonista Nagatoro (punto di forza dell'opera), ragazza del primo anno un pò kawaii, molto sicura di sé, che per puro caso prende di mira un ragazzo del secondo anno che lei chiama senpai dimostrando in sua presenza un carattere quasi bambinesco. Ma in realtà come si vede dall'anime è così solo con lui perché con altri ragazzi si comporta in maniera decisamente diversa, quasi matura. Di fatti c'è un motivo se è così cattiva e oserei dire spregevole con il suo senpai, vuole farlo uscire dalla bolla che lui nel corso degli anni si è creato. Il senpai è infatti un tipo solitario, che già da piccolo era stato bullizzato e che adesso vive in un mondo tutto suo, un mondo in cui porta scompiglio la nostra Nagatoro. Come già detto il loro è un rapporto molto particolare, inizialmente lui non riesce a sopportare la sua presenza, a cui poco a poco però inizia ad abituarsi, fino a quando non riesce più a farne a meno. Inoltre il tema del bullismo è trattato con estrema delicatezza e simpatia, nonostante si tratti di un argomento alquanto ostico.

Poi come è ovvio che sia l'anime scivola nei soliti cliché immancabili per certi tipi di opere, di fatti i due protagonisti iniziano a piacersi; al solito festival culturale delle superiori i due "escono" insieme quasi come ad un appuntamento; lei diventa gelosa fino all'inverosimile nei confronti del suo senpai eccetera eccetera eccetera.

Ma come è ben noto, ogni opera riesce a distinguersi poi, nel bene o nel male, dalle altre per qualche tratto peculiare, e Ijiranaide, Nagatoro-san ci riesce in positivo grazie anche ad un doppiaggio stupendo dei due protagonisti e a delle musiche che ben si adattano alle varie scene, oltre ad un outro estremamente piacevole.

Infine ultimo punto a favore dell'opera è la grande comicità, dovuta sia agli scherzi che Nagatoro orchestra per il suo senpai, sia alle facce esilaranti di quest'ultimo quando viene "stuzzicato". Sicuramente uno dei migliori romcom usciti recentemente.


 2
galak

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Uno dei migliori romcom mai creati.
Il "Senpai" è un ragazzo del secondo anno delle superiori, il suo carattere è introverso, timido e insicuro; la sua vita inizierà a cambierà quando incontrerà "Nagatoro" una ragazza del primo anno dal carattere estroverso.
Non fatevi ingannare dalla metà del primo episodio, da come si può capire verso la fine gli atteggiamenti di Nagatoro non sono di "bullismo e cattivi" ma hanno una intenzione particolare: farlo crescere e farlo sbloccare dal suo carattere chiuso, lei stessa lo difenderà dagli atteggiamenti di bullismo delle sue amiche.

L'anime è stra divertente e leggero, le gag comiche funzionano da dio, ogni episodio varia in situazioni diverse.
É animato benissimo, le espressioni di Nagatoro da sole valgono tutto; la doppiatrice di Nagatoro ha fatto un lavoro straordinario per rientrare nel personaggio e il doppiatore del senpai (che doppia anche Deku di MHA) ci sta benissimo ed è particolarmente adeguato.
Leggero, Stupendo e Divertente


 1
SimoSimo_96

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Conoscete Uzaki-chan e Takagi-san? sì? benissimo! no? beh, rimediate in fretta! E vi siete per caso mai chiesti come potrebbe essere una sorta di fusione tra le due? beh, ne verrebbe fuori la cara Nagatoro!

Parliamo di un setup narrativo che abbiamo visto, visto, rivisto e rivisto ancora; eppure, quando vengono pizzicate certe corde non si può fare a meno di viverlo come se fosse l'ennesima prima volta. Questo perché l'amore è probabilmente la cosa più bella del mondo, e, volenti o nolenti, non se ne ha mai abbastanza.

Ijiranaide, Nagatoro-san è proprio questo, puro e semplice, una storiella che parla di amore. Amore che in questo specifico caso nasce tra uno studentello sfigatello appassionato di arte e pornazzi e una sua compagna di scuola, di un anno più giovane, specializzata nella nobile professione della rompi balle e con evidentissimi problemi di gelosia (ma è troppo kawaii quindi tutto apposto, non è per nulla ossessiva no no certo che no e ancora no). Perché ehi, dire in faccia al malcapitato giovanotto che nutri dei sentimenti nei suoi confronti è troppo facile no? non ci sarebbe divertimento per lei e soprattutto non ce ne sarebbe per noi, quindi molto meglio martoriarlo di legnate emotive, prenderlo in giro e punzecchiarlo davanti alle amiche, in modo tale che lo sventurato ragazzo, che poveretto voleva solo disegnare in pace la roba noiosa tipo la frutta e gli utensili (effettivamente mio buon senpai un po' di creatività in più non guasterebbe eh), allo stremo delle forze, ormai privato di ogni speranza di sopravvivere alla Nagatoro-gang (che per inciso farebbe rabbrividire la mafia russa in quanto a perfidia) dichiari per primo i suoi sentimenti nei confronti della sua bella, così da compiere finalmente quel maledetto - e benedetto allo stesso tempo - passo.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Ed ecco che arriviamo dritti dritti al cuore della questione, e soprattutto al cuore della cara Nagatoro. Perché lei fa tanto la grossa che se la intende, ma sappiamo che non è altro che una maschera, che ognuno ha la sua parte da recitare, ma quando quella persona (ognuno ha la sua) dice le parole giuste tanto temute, compiendo il benedetto primo passo, non c'è cosplay da gatto che regga. E il buon sempai coglionazzo, che tanto coglionazzo alla fin fine non è, non poteva scegliere parole migliori. "Tu, tu così come sei, tu così come tutti i giorni, tu al naturale, tu pazza sgravata, tu mi fai battere il cuore." E si può dire in milioni di modi differenti, il significato rimane lo stesso, e rimane bellissimo. Si può persino avvicinarsi a un tavolo dove Nagatoro e alcuni ragazzi stanno conversando e semplicemente dirle "andiamo a casa". Che significa? per Nagatoro significa che il buon senpai ha detto quelle parole, che ha fatto il benedetto passo. Il cuore della ragazza ha recepito il messaggio forte e chiaro.

Ecco perché non ci stanchiamo mai di queste storie, perché raccontano di un amore che cresce, e che fa crescere chi lo prova. Perché tocca le giuste corde. Perché se Nagatoro provoca il suo senpai fino allo sfinimento lo fa per spronarlo a dare del suo meglio, perché lei crede in lui. Il segreto è tutto qui. Non basta pronunciare quelle parole, a quelle parole bisogna arrivarci, a quelle parole bisogna crederci, con crescita e impegno e soprattutto forza di volontà, e a volte, semplicemente ci vuole una piccola spinta.


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Alessandro27994

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
Trasposizione quasi pedissequa del manga, quest'anime può sembrare il classico racconto del rapporto amore/odio tra i due protagonisti, ma in realtà è tutt'altro!
Ambientanta in una scuola superiore, è la storia di Hayase Nagatoro, estroversa, carina e con un ottimo fisico (è campionessa di judo e partecipa spesso al club di nuoto) e del suo rapporto con ragazzo di un anno più grande, di cui non sappiamo il nome (Nagatoro si riferisce a lui sempre con il nome "senpai"). Tale ragazzo, timidissimo e impacciato, è l'unico membro del club di arte e passa le sue giornate a dipingere nell'aula del suo club. Dopo l'incontro fortuito tra i due, Nagatoro (intravedendo del potenziale nelle sue capacità artistiche e trovando "interessanti" le imbarazzatissime espressioni del "senpai" quando è sotto stress) inizia a dare letteralmente il tormento al giovane ragazzo (si può definire come il classico stereotipo della "tsundere", ma moltiplicato per diecimila!). Inizialmente le azioni della ragazza sfociano quasi nel bullismo vero e proprio, ma pian piano il "senpai" ci farà l'abitudine e inizierà a risponderle a tono, oltre a iniziare a trovare piacevole la sua compagnia.
I due sono praticamente l'emblema del detto "gli opposti si attraggono". Lo sviluppo del loro rapporto è gestito molto bene, si prende i suoi tempi ed è costante.

Molto divertenti le scenette con le amiche di Nagatoro, ma le risate più grandi le regalano sempre le situazioni che coinvolgono i due protagonisti, che come già detto, si completano a vicenda.
Il comparto grafico è più che sufficiente, molto carina anche la colonna sonora, e a dir poco incredibile e bravissima la doppiatrice di Nagatoro, davvero una voce azzecatissima!

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Meriterebbe davvero una seconda stagione, dato che il manga è abbastanza avanti (oltre a scoprire il nome del "senpai", lo vedremo rimuovere gli occhiali e iniziare a portare le lenti a contatto, sintomo di una maggiore autostima, ma soprattutto conosceremo un personaggio intrigantissimo, ovvero la sorella maggiore di Nagatoro, che lo prenderà in simpatia e approverà subito il suo legame con Nagatoro, per non parlare del nuovo membro del club di arte, vale a dire la cugina della presidentessa del club, ormai assente dato che è entrata all'università (anche lei con misure "abbondanti", come la cugina!).

Fine parte contenente spoiler

Consigliatissima a chi vuole farsi due risate e allo stesso tempo godersi una storia d'amore originale e divertente!