Spy Classroom
Siamo in un mondo alternativo, in stile Valchiria’s chronicles, Princess principal o Dantalian , ove un grande conflitto in stile prima guerra mondiale si è appena concluso. In questo anime la guerra procede nel segreto e nel silenzio, con le nazioni che si affrontano con le armi fredde dello spionaggio, invece che con quelle calde della guerra. Va da sé che le scuole per spie siano sorte come funghi e seguiremo la nascita e la formazione di un gruppo composto da giovani ragazze. I loro poteri saranno i più disparati, dato che avremo un’avvelenatrice, una pistolera, una seduttrice, un’allevatrice d’animali, una maga dei travestimenti e non solo…. Il loro capo, nonché istruttore sarà la migliore spia del mondo ma… non sa insegnare. Come potrà formarsi un gruppo tanto eterogeneo? Riuscirà a fare qualcosa di buono? Durante le prime dodici puntate assisteremo ad una presentazione delle ragazze, ognuna delle quali avrà un episodio su misura, mentre, nelle successive dodici, affronteranno delle missioni più impegnative. Si rimane, ovviamente, in attesa della terza stagione. La grafica e la regia non sono male, le musiche e le sigle accettabili. Quello che manca veramente è un vero approfondimento psicologico delle ragazze che, nel complesso, è buono ma non troppo, non va oltre il discreto. Me ne sono reso conto nella seconda stagione, quando una ragazza ammette di essere innamorata di una compagna, ma senza che vi sia il minimo indizio per capire quale. Non voglio dire che il tema della guerra tra spie, della società post grande guerra che ha aperto la strada a molti anime non sia sfruttato bene, ma manca qualcosa. O, il che è peggio, non manca nulla, semplicemente la storia non ha ali abbastanza forti per volare, si limita al discreto, al “niente di cattivo, ma neanche niente di buono, da dimenticare e basta”. Voto 6 e mezzo, nella speranza che una nuova stagione possa migliorare le cose.
Dopo aver visionato questa serie, non posso dire che mi abbia propriamente soddisfatto, però ho visto di molto peggio.
Penso che il primo problema di “Spy Room” è il suo volersi concentrare troppo sui personaggi in maniera non molto esaltante: infatti quasi tutti gli episodi sono incentrati sulla formazione dello spirito di gruppo, sul farci conoscere quasi tutte le ragazze una per una, e gli episodi seguono tutti lo stesso schema, ovvero presentano la ragazza e poi mostrano una piccola avventura che ci permette di conoscere un po’ più a fondo il personaggio. Tutto questo materiale risulta abbastanza interessante, perché le suddette avventure si lasciano vedere ed evitano la noia (almeno in buona parte), mescolano discreta azione con gag a volte davvero divertenti, ma non sono nulla di particolare, mentre la parte più descrittiva risulta insipida, perché troppo superficiale. Infatti quest'ultima caratteristica viene evitata solo con la ragazza che viene più approfondita, Grete.
Inoltre, questo modo di raccontare rende la narrazione troppo episodica e si avverte la mancanza di un elemento centrale che dia pieno senso all’esistenza di tale gruppo. Ci sarebbero dei cenni riguardanti un super nemico, ma niente di più.
Per l’introspezione vera e propria ce n’è un po' per quanto riguarda l’insegnante di queste giovani spie, Klaus, e Grete, ed è un’analisi discreta, mentre gli altri personaggi sono tutti dei tipi già ben definiti, pure abbastanza simpatici ma dimenticabili.
Devo comunque dire che, nel realizzare le sue sequenze d’azione, ci sono almeno due occasioni in cui la serie fa davvero un bel lavoro, mostrandoci degli scontri ben costruiti e avvincenti che uniscono combattimento, tensione e trucchi da spie. Il finale del secondo scontro sa pure spiazzare davvero lo spettatore.
Per concludere, il comparto animazioni è di qualità (sfondi accurati, buon chara e buone animazioni senza cali), anche se a volte si eccede col fanservice gratuito. Le musiche non mi hanno detto nulla.
Insomma, “Spy Room” è uno di quei titoli guardabili che però non mancano di molti difetti, e come voto gli posso dare un 6-.
Penso che il primo problema di “Spy Room” è il suo volersi concentrare troppo sui personaggi in maniera non molto esaltante: infatti quasi tutti gli episodi sono incentrati sulla formazione dello spirito di gruppo, sul farci conoscere quasi tutte le ragazze una per una, e gli episodi seguono tutti lo stesso schema, ovvero presentano la ragazza e poi mostrano una piccola avventura che ci permette di conoscere un po’ più a fondo il personaggio. Tutto questo materiale risulta abbastanza interessante, perché le suddette avventure si lasciano vedere ed evitano la noia (almeno in buona parte), mescolano discreta azione con gag a volte davvero divertenti, ma non sono nulla di particolare, mentre la parte più descrittiva risulta insipida, perché troppo superficiale. Infatti quest'ultima caratteristica viene evitata solo con la ragazza che viene più approfondita, Grete.
Inoltre, questo modo di raccontare rende la narrazione troppo episodica e si avverte la mancanza di un elemento centrale che dia pieno senso all’esistenza di tale gruppo. Ci sarebbero dei cenni riguardanti un super nemico, ma niente di più.
Per l’introspezione vera e propria ce n’è un po' per quanto riguarda l’insegnante di queste giovani spie, Klaus, e Grete, ed è un’analisi discreta, mentre gli altri personaggi sono tutti dei tipi già ben definiti, pure abbastanza simpatici ma dimenticabili.
Devo comunque dire che, nel realizzare le sue sequenze d’azione, ci sono almeno due occasioni in cui la serie fa davvero un bel lavoro, mostrandoci degli scontri ben costruiti e avvincenti che uniscono combattimento, tensione e trucchi da spie. Il finale del secondo scontro sa pure spiazzare davvero lo spettatore.
Per concludere, il comparto animazioni è di qualità (sfondi accurati, buon chara e buone animazioni senza cali), anche se a volte si eccede col fanservice gratuito. Le musiche non mi hanno detto nulla.
Insomma, “Spy Room” è uno di quei titoli guardabili che però non mancano di molti difetti, e come voto gli posso dare un 6-.