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Shiho Miyano

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
«Better days» film del 2019, diretto da Derek Tsang a partire da un romanzo di Jiu Yuexi, colpisce per la qualità di tanti aspetti differenti. A partire da una trama decisamente meno scontata di quanto ci si possa aspettare da una “teen story”. Alla storia dell’adolescente Chen Nian, ragazzina intelligente e determinata alle prese da un lato con l’esame di ammissione all’Università, il famigerato Gaokao, e dall’altro con un trio di “bullette” che ha già spinto al suicidio una loro compagna di studi, si affianca una vera e propria storia “gialla” in cui, diversamente da quanto ci si aspetta in questo genere di pellicola né gli investigatori né i sospetti peccano di ingenuità o stoltezza.

Lo sguardo sul mondo adulto è disincantato: nessuno riesce ad aiutare efficacemente la ragazza, non la madre, piccola truffatrice alla ricerca di soldi facili, non gli insegnanti o i poliziotti che sembrano non avere gli strumenti per contrastare il bullismo. Ad aumentare la pressione c’è questo mondo scolastico che spinge verso la competitività a tutti i costi, per il raggiungimento della “gloria”; ‘qui non servono amici’ dice Chen ai poliziotti.
Eppure sarà proprio il sodalizio con il teppistello di buon cuore Liu Beishan e dare un aiuto alla ragazza, ma il mondo intorno a loro è ostile e i guai si faranno decisamente seri, sicuramente al di là della capacità di gestione di due, seppur brillanti e determinati, ragazzi allo sbando.

La buona storia è affiancata da una recitazione veramente convincente da parte dei due protagonisti: Zhou Dongyu regala una dolce e determinatissima Chen Nian, dalla battuta pronta e dai sorrisi luminosi, ottima anche la prova del giovane Jackson Yee, che arriva dal mondo delle boy band, e dà al ladruncolo Beishan, abbandonato a sé stesso dai genitori, un giusto mix di scontrosità e tenerezza, di disperazione e di voglia di rivalsa.

Su tutto una fotografia splendida e curatissima, e lo sguardo del regista che porta lo spettatore a indugiare, lungo tutta la pellicola, sui volti intensi e su particolari minuti: le inquadrature delle telecamere di sorveglianza testimoni di tutta la vicenda, le rampe di svincoli di un tessuto urbano che sovrasta la vita dei “perdenti” relegati negli anfratti bui, una miriade di divise troppo immacolate, una distesa di ombrelli aperti sotto la pioggia, i riflessi dei volti sui divisori di plexiglas.

Un lavoro questo «Better days» che merita decisamente una visione: ha forse toni un po’ da “favola”, ma riesce ad affiancare critiche decise verso il sistema scolastico e verso gli adulti senza rendere, sarebbe troppo incongruente, il punto di vista di due adolescenti quello “giusto”.
Insomma: una buona pellicola per riflettere su una realtà a noi “altra” come la Cina e su un problema, diffuso ovunque, come il bullismo.


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bob71

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
Dopo il successo di Soul Mate al Far East Film Festival del 2017, Derek Tsang alla sua seconda opera da regista torna a raccontare una storia di adolescenza rubata e di passaggio all'età adulta, aggiungendovi una tetra visione sul bullismo nelle scuole e nelle strade. Il film narra la storia di Chen Nian, brillante liceale che sta per affrontare il Gaokao (il famigerato esame nazionale per accedere alle migliori università) e vive con sua madre che sbarca il lunario come può pur di garantire alla figlia la possibilità di studiare. Dopo il suicidio di una sua compagna sopraffatta dalle vessazioni di un gruppo di teppiste, Chen Nian viene a sua volta presa di mira delle bullette che trovano in lei la nuova vittima. Sarà l’incontro casuale con il delinquente Xiao Bei a cambiare la sua vita: il ragazzo diventerà il suo angelo custode e lei curerà le sue ferite, quelle del corpo e quelle dell’anima. Nella seconda parte il film si tinge di giallo con tanto di indagine poliziesca, per poi sconfinare nel dramma morale (a tratti eccessivamente enfatico) dove sacrificio, amore e riscatto sociale diventano tutt’uno. Significativo il confronto tra Chen Nian, diligente e brava ragazza, e Xiao Bei, teppistello poco raccomandabile, entrambi espressioni di uno stesso disagio sociale. L’estrazione umile della ragazza, già di per sé timida e silenziosa, la rende un bersaglio ideale per i bulli e il tema del bullismo viene affrontato in maniera dura e cruda, soprattutto riflettendo sulle conseguenze nella vittima, sulla sua crescita interiore e sul suo complicato rapporto con gli altri. Sullo sfondo, una velata critica al sistema scolastico cinese che spinge verso l'individualismo e la competitività sfrenata portando gli studenti a vivere ogni prova come una sorta sfida all’ultimo sangue per affermare sé stessi. Fra i punti forti del film bisogna riconoscere la bella prova dei due attori protagonisti con le loro interpretazioni intense e credibili: Zhou Dongyu è bravissima nell’esprimere sia lo smarrimento che la ferrea determinazione, e Jackson Yee, cantante pop idolo dei teenager cinesi, riesce a rendere tutta l’umanità disperata del suo personaggio. Immortalate da un’impeccabile fotografia, le scene si svolgono per lo più in un paesaggio metropolitano freddo e inospitale, fatto di grattacieli, autostrade, viadotti, quartieri fatiscenti che aumentano il senso di degrado e alienazione. Nel complesso Better Days è un ottimo film, ben diretto e interpretato, che propone qualcosa di decisamente originale rispetto a quanto visto in altre opere sullo stesso tema.