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Fauno-

Volumi letti: 6/6 --- Voto 5
Guin Saga in origine, non nacque come manga, bensì come ciclo fantasy letterario.
I romanzi, scritti da Kaoru Kurimoto e pubblicati per la prima volta nel 1979 in Giappone, hanno saputo vendere milioni di copie, riuscendo inoltre a raggiungere 133 libri stampati, tra i quali anche alcuni spin-off. Nel 2013 l'epopea finì e in concomitanza con essa, sfortunatamente, l'autrice venne a mancare.
Per quanto riguarda il manga, è stato pubblicato nel 2007 dalla Panini Comics. Conta sei volumi di cui l'ultimo argina l'opera. In Italia è stata stampata un'altra collana dello stesso, intitolata "I tre stregoni", composta da 3 albi.

1) TRAMA E SVILUPPO DELLA STORIA
Guin, un uomo immenso dalla testa di leopardo, segnato da innumerevoli cicatrici, si risveglia nel fitto di una foresta, senza aver ricordo di nulla, se non del proprio nome. Nel frattempo Rinda e Remus, i due giovani principi di Parros, loro regno natio reso schiavo dalle armate di Mongaul, si vedono costretti a fuggire. Essi, infatti, in quanto discendenti diretti di un'importante stirpe, devono essere fatti prigionieri. Le strade dei tre personaggi si incontreranno proprio all'interno della foresta di Rood e dal loro incontro nascerà una lunga avventura.
Come incipit è allettante, intrigante e al contempo, devo dire, molto coinvolgente. Mi sarebbe piaciuto leggerne la conclusione, però, come sopra riportato, la storia verrà arginata ed è appunto questo il fattore da cui è dipeso il mio voto.

2) DISEGNI
Tanto è insoddisfacente l'epilogo della collana, tanto i disegni sono interessanti e tracciati con maestria. I paesaggi, i volti, le creature; tutti elementi rappresentati nel dettaglio.

3) I PERSONAGGI
Non sono particolarmente caratterizzati, principalmente sono piatti e statici. Il lato positivo è che, al contempo, non sono neppure esageratamente stereotipati. Guin, invece, a differenza degli altri, lo considero più complesso, un protagonista che si rispetti insomma.

4) TEMATICHE E SIGNIFICATI
La libertà di scegliere, di volere, di sognare. La liberà incarna uno dei significati principali dell'opera. I personaggi, infatti, si vedono costretti a scappare freneticamente per veicolare alla salvezza le proprie vite. I protagonisti cercano in tutti i modi di raggiungere quel miraggio chiamato "felicità"; ma il destino con i propri fili invisibili si diverte a pilotare gli eventi affinché giungano a conclusioni distanti da quelle sperate.

5) COMMENTO FINALE
Come opera è coinvolgente ed affascinante: trama intrigante, ottimi disegni, tematiche rispettabili e un buon personaggio protagonista. Nel complesso ha tutti i presupposti per essere un'opera di rilievo; presupposti resi però vani dall'epilogo insoddisfacente. In conclusione ha un buon potenziale mal sviluppato.


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DaisukeKatashi

Volumi letti: 6/6 --- Voto 4
Guin Sagaè la trasposizione in manga del ciclo di romanzi del protagonista Guin, misterioso guerriero dalla testa di Leopardo. Il ciclo di romanzi ha inizio nel lontano 1979 per mano dell'autrice Kaoru Kirimoto, con questo ciclo di romanzi, detiene il record per la più lunga epopea fantasy mai scritta, ormai la saga conta più di cento volumi. L'opera romanzata ha ispirato l'autore del famoso Berserk, Kentaro Miura, per la propria opera. Questa trasposizione manga è disegnata da Hajime Sawada, che a partire dal 2007 è riuscito a pubblicare 6 volumi (concludendo il prologo dell'opera), l'edizione italiana è della Planet Manga, che ha portato in italia, questo mediocre (orribile) manga.

Il manga narra le vicende di Guin, misterioso guerriero dal corpo umano e dalla testa di leopardo, dalla corporatura muscolosa e dalla forza sorprendente e i principi gemelli, Rinda e Remus, scampati per pura fortuna alla distruzione del loro regno per mano delle spietate e terribili armate di Mongaul. Fortunatamente i gemelli nel fuggire trovano il mastodontico guerriero Guin, riusciranno i principi a riformare il loro regno, ormai distrutto dal terribile esercito di Mongaul? Riusciremo a scoprire l'oscuro passato del guerriero Guin? Leggete e vedrete.

<b>[POSSIBILI SPOILER]</b>
Il manga, nei suoi primi volumi può considerarsi accettabile, in quanto trama incalzante e con quel velo di mistero al punto giusto. Ma a partire già dal terzo volume, tutto cade, la trama corre fin troppo velocemente, tralascia moltissimi casi in sospeso. Per non parlare dell'ultimo volume, che va a tagliare di netto, ciò che poteva rendere interessante il manga, la Guerra. Con una decina di pagine, l'autore lascia tutto all'aria ed in sospeso, senza dare nessuna spiegazione ragionevole. Tutti i quesiti dell'opera non trovano risposta, come le origini di Guin (un vero punto di domanda per il sottoscritto). Non solo la trama non accettabile, ma anche il tratto a volte acerbo, sopratutto quando disegna Guin (veramente un insulto agli occhi). I personaggi vengono a malapena accennati e non godono di gloria, anzi. Probabilmente è il manga peggiore che abbia letto.
Consiglio a coloro che hanno il manga e si pentono di averlo acquistato di regalarlo ad un amico, come ho fatto io. Mi dispiace dare voti negativi, ma più di 4 non riesco a dare a questo manga, partito abbastanza bene e terminato in tragedia.


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GIGIO

Volumi letti: 6/6 --- Voto 5
La trasposizione in fumetto di un'opera così ampia e complessa come i romanzi di Kaoru Kurimoto sicuramente già in principio mi aveva lasciato titubante. Io non ho letto questi romanzi, ma il sapere che il manga constava soltanto di 6 numeri mi faceva capire che sarebbe stata una storiella senza né capo né coda quasi incomprensibile per i non lettori di tali romanzi.
Eppure lo acquistai lo stesso e non ne rimasi deluso, o perlomeno mi aspettavo di peggio. Mi piaceva la storia, mi piacevano i disegni e devo dire anche i personaggi. L'edizione seppur abbastanza scarna non costava moltissimo e decisi di continuarlo.

Come dicevo la storia iniziale a mio avviso è avvincente e misteriosa, i disegni la accompagnano egregiamente e in alcuni tratti mi ha proprio appassionato. Ovviamente un piccolo pensiero al futuro che poteva mettermi davanti questo manga me lo sono sempre fatto. Come può una storia del genere concludersi così in fretta? Infatti poi i miei nodi sono venuti al pettine. Un'accelerazione improvvisa negli ultimi 3 numeri, uno peggiore dell'altro, senza né capo né coda, con un ultimo numero in sostanza troncato di netto. Ho trovato questa scelta abbastanza ridicola, tanto valeva allora non proporlo nemmeno.

Per tali motivi nonostante a me la trama interessasse anche abbastanza do l'insufficienza, certi tipi di manga, creati ad hoc per spillare soldi e basta, potranno anche essere pubblicati in Giappone, ma le case editrici italiane dovrebbero (sapendolo) lasciarli dove sono.


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Doll_in_the_Hell

Volumi letti: 6/6 --- Voto 4
"Guin Saga" è una serie di sei volumi del mangaka Hajime Sawada, edita da Planet Manga.
La storia è ripresa dai più famosi libri di Kaoru Kurimoto, che hanno superato i 100 tomi in Giappone. Gli eventi ruotano intorno a due principi gemelli, il piccolo Remus e sua sorella Rinda. Essi, vedendo uccisi il loro genitori e conquistato il loro regno, vengono messi in fuga tramite un rudimentale teletrasporto dai saggi di Palazzo.
Incontreranno lungo la via, dato che il teletrasporto li ha condotti in mezzo ad una foresta, uno strano essere: un uomo "kimerico", cioè con il corpo umano e la testa di leopardo, che avendo dimenticato tutto di se e del suo passato si fàa chiamare semplicemente Guin.
Da questo fortunato incontro inizieranno le varie (dis)avventure di questo terzetto, a cui poi si unirà una scimmietta antropomorfa del popolo dei Sem, e un mercenario disonesto incontrato nella cella di una prigione.
Questo variegato gruppo di ragazzini piagnucolosi, principessine spavalde, guerrieri con l'amnesia e affini combatteranno insidie e minacce del mondo selvaggio e degli eserciti nemici, finché non si arriverà ad un'amara conclusione, che è la cosa che più di tutte farà pensare: "Perché ho buttato 25,80€ a volumi-sottilette Kraft, quando potevo benissimo usarli per comprarci qualsiasi altra cosa più decente?". O almeno questo è quello che ho pensato io terminata la lettura.

Se l'autore voleva giocarsi la carta "bellezza grafica" e tralasciare la storia mettendola in secondo piano, in un certo senso può esserci riuscito, in un altro no. Non sono una fan delle continue pagine singole o doppie a tutto disegno, e l'autore qui ne fa uso e abuso. Poi, come si può leggere anche nella dettagliata recensione di Matteo 91, anche io confermo il riciclo di scene su scene a livelli esorbitanti. Come può un autore, a mio parere, se lo pagano per disegnare, stare lì a riciclare albo dopo albo sempre gli stessi disegni e le stesse tavole? Io lo trovo parecchio squallido, perché un'opera letteraria che ha avuto così tanto successo nel Sol Levante e discretamente anche nel resto del mondo, a mio parere meritava un po' di riguardo in più nei confronti della serializzazione manga.
Se all'autore non andava di disegnare, o propriamente parlando proprio di fare il suo lavoro, non avrebbero dovuto affidargli un lavoro così importante. Non voglio dire che questo manga sia pessimo su tutta la linea, e non voglio fare accostamenti di stili e di generi perché è una cosa inutile, ma penso che comunque moltissimi altri disegnatori avrebbero saputo far meglio.
Parlo anche come una persona che non ama questo genere di manga, e che è stata spinta a leggerlo vista la grande pubblicità e gli elogi fatti all'opera, ma per me è stata una delusione. Graficamente ripetitivo, e dopo un po' anche noioso (perché dopotutto gioca su scene splatter, horror e atmosfere dalle tinte dark fantasy, e non è che proprio a tutti piacciano), possono salvarsi i primi 2-3 numeri sia per lo sviluppo della trama che per quello del disegno, senza contare i personaggi che non è che ispirino grande simpatia o tutta questa magnificenza.

Un 4 ci sta più che bene, magari se si fosse fermato qualche volumetto prima e ci fosse stato un finale come si deve (anche tragico magari) avrebbe potuto fare tutt'altro effetto. Consigliato solo a chi ha soldi da buttare in volumi-sottiletta, e non ha già letto titoli simili (Claymore, Berserker...) con cui potrebbe fare il confronto, da cui Guin Saga non uscirebbe vivo.


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Matteo91

Volumi letti: 6/6 --- Voto 5
Correva l'anno 1979 e Sumiyo Imaoka, meglio conosciuta come Kaoru Kurimoto (prematuramente scomparsa nel maggio del 2009), dava alla luce Guin Saga, ciclo di romanzi di successo, tutt'ora in corso, il cui nome è addirittura inserito nel libro dei record quale storia più lunga scritta da un singolo autore. L'opera di Kurimoto approda per la prima volta in Italia grazie all'Editrice Nord, che pubblica i primi tre titoli della serie. È la Planet Manga ad acquisirne i diritti e a trasporlo in manga. Il primo numero della serie, uscito in Italia nell'ultima settimana di luglio nelle migliori edicole e in fumetterie al prezzo di 4 euro e 30, ci introduce prepotentemente in un mondo arcaico e medievale dove l'oscurità e la violenza regnano sovrane.

La narrazione inizia in una foresta, dove vige una calma apparente. Nel fitto sottobosco un essere sfinito, protagonista di mille battaglie, come dimostrano le profonde cicatrici, macabri trofei che caratterizzano il suo scultoreo corpo, si risveglia confuso e stranito. Non è solo. Nella stessa foresta, infatti, vagano anche Rinda e Remus, principi gemelli, scampati alla morte e alla devastazione del regno di Parros per mano dell'esercito di Mongaul che, imperterrito, continua a seguirli. Il destino vuole che sia proprio l'uomo misterioso a porli in salvo, dimostrando una forza e una tenacia fuori dal normale. È un incontro terrificante. Per la prima volta, infatti, la luce del sole illumina il suo volto, che si distacca dai normali canoni. Non è umano, ma è quello di un leopardo. Guin è il suo nome, ed è la sua, unica e misera certezza. Cos'è in realtà, da dove viene, perché ha quell’aspetto e quale sia la sua missione sono delle domande le cui risposte non tarderanno ad arrivare.

Ambientazioni medievali ricostruite alla perfezione, disegni sublimi, semplici ed essenziali e storia vivace che si fa subito interessante, soprattutto nella parte finale che preannuncia furore per il prossimo numero. Personaggi carismatici e particolarmente ben inseriti nel contesto della storia. Guin, pur parlando poco, ha comunque un carisma eccezionale. Questo è Guin Saga. Devo ammetterlo, nelle scene di lotta, in alcune movenze e in alcuni protagonisti mi è ritornato alla mente il capolavoro di Kentaro Miura, il quale puntualmente sottolinea come sia stata proprio l'epopea di Kurimoto ad ispirarlo nella produzione dell'ormai famosissimo Berserk.

È questo ciò che un’oggettività di fondo porterebbe a dire leggendo i primi tre numeri (di sei) della serie. Il picco di positività raccolto con i primi tre albi, infatti, cala drasticamente dal quarto in poi, per raggiungere la grossolanità nel sesto e conclusivo manga. Delusione, forse.

Ma la delusione è solo la punta dell'iceberg nascosto nella mia psiche, ed è a galla spinta da altri sentimenti turbinosi. Odio su tutti. Le spiegazioni sono necessarie.
Tralasciando il modo in cui si sviluppa la storia, per evitare spoiler, si potrebbe dire che la conclusione di Capitan Harlock in confronto a quanto assistiamo nel sesto numero di Guin Saga, non solo sembra ben definita, ma sicuramente giocata con più intelligenza perché non stravolge il modo di narrare la storia che l'autore ha deciso di portare avanti fin dalla prima pagina del racconto. È un finale aperto, classico stile Matsumoto, ed è vero. Ma in Guin Saga le cose sono diverse. Perché strutturare una storia seguendo una determinata direzione (narrazione sempre veloce) per concluderla nel più lento modo possibile, che non lascia neanche spazio alle spiegazioni dovute di quello che avviene all'interno del numero stesso? Ma d'altronde è un prologo, quindi non mi lamento più di tanto. Non lo faccio per la storia (che comunque a partire dal terzo numero in poi è stata in continuo declino), ma per l'aspetto grafico.

Se il numero 51 di One Piece fece a suo tempo scalpore per l'abominio di notizie totalmente errate contenute nell'albo, una non meno gravità della situazione, almeno secondo un personale giudizio sindacabile, si ripresenta nel numero conclusivo di GS.

Se, come molti di voi hanno più volte sottolineato, l'approccio al disegno di Tite Kubo, almeno negli ultimi numeri di Bleach, rasenta una quasi totalità di assenza di paesaggi disegnati, sintomo di pigrizia dell'autore per molti, segno di peculiare stile artistico per pochi, Hajime Sawada nell'ultimo numero di Guin Saga, si è veramente impegnato, rendendo il "mancato" lavoro artistico di Kubo simile ai dettagliatissimi quadri fiamminghi di XV secolo.

Tralasciando l'abbondantissimo uso di retini (che in molti casi, si vedano le scene ad ampio raggio, non sono affatto fuori luogo) e la sempre meno precisa attenzione ai dettagli (che, ancora una volta, vengono a mancare dal terzo numero in poi, che di diritto diviene il turnig point della saga manga), non si può fare un lavoro di riciclo continuo di alcune tavole, seppur il riuso venga camuffato degnamente con zoom diversi.

Se leggete il numero 6, infatti, potrete notare come molte tavole si ripetano nel corso della storia, diverse le une dalle altre soltanto per la particolare disposizione dei balloon o dello zoom applicato. Per farvi capire cosa intendo ho fatto un rudimentale elenco delle vignette incriminate.

Leggenda: pag = pagina / vig = vignetta
Vi premetto che se volte controllare di persona, contando le pagine dovete tener presente di tutte quelle dell'albo, anche delle prime con i riassunti del plot e le schede dei personaggi.
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pag 13 vig 2 - pag 23 vig 1
pag 39 vig 2 - pag 42 vig 4 -pag 50 vig 4
pag 39 vig 1 - pag 43 vig 2 - pag 62 vig 3 - pag 68 vig 1 - pag 128 vig 2
pag 56 vig 3 - pag 60 vig 2
pag 63 vig 1 - pag 129 vig 1
pag 65 vig 2 - pag 73 vig 4 - pag 75 vig 1
pag 78 vig 1-2 - pag 80 vig 2-3 - pag 85 vig 1-2 - pag 90 vig 2-3
pag 81 vig 3 - pag 83 vig 4
pag 85 vig 3 - pag 87 vig 3 - pag 153 vig 1
pag 93 vig 2 - pag 95 vig 2
pag 98 vig 1 - pag 100 vig 3
pag 99 vig 1 - pag 100 vig 1 - pag 101 vig 1
pag 117 vig 3 - pag 118 vig 3
pag 119 vig 1 - pag 122 vig 1 - pag 125 vig 1
pag 145 vig 4 - pag 146 - pag 157 vig 1
pag 155 vig 3 - pag 156 vig 4
pag 159 vig 1 - pag 171 vig 5 - pag 177 vig 1
pag 173 vig 2 - pag 174 vig 2
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Personalmente la ritengo una cosa scandalosa, una vera presa per i fondelli di noi fan. Non so il motivo di tale scelta, seppur suppongo sia pigrizia nel dover disegnare delle scene sempre nuove, ma dati i pochi numeri che costituiscono la serie e la grande pubblicità fatta per vendere, una cosa del genere è veramente molto, ma molto grave!
In conclusione, sarei portato a sconsigliarvi di prendere solo i primi tre numeri, che valgono, e di tralasciare restanti tre. Ma, chiaramente, una “spesa a metà” non ha alcun senso. Se volete prendere tutti e sei gli albi, però, tenete presente delle critiche fatte finora.


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2alexx2

Volumi letti: 6/6 --- Voto 6
Mi avvicinai a quest'opera un po' alla volta, prima incuriosito dall'aspetto del suo protagonista, poi piano piano incuriosito dalla trama, e infine dalle similitudini con un altro fumetto, ovvero Berserk. Comprai i primi 4 numeri in blocco in fumetteria e ho atteso la conclusione (in tutto 6) per leggerli tutti insieme, e tutti d'un fiato.

Tratto da una serie infinita di romanzi, Guin Saga è un fantasy che vide la luce alla fine degli anni '70, e a oggi è stato riportato in versione fumetto anche qua da noi.
Il manga ha inizio con Rinda e Remus, i principi gemelli di Parros, che stanno scappando dalle forze armate di Mongaul, che, dopo aver distrutto il regno dei Parros, vogliono finire l'opera ammazzando anche gli unici superstiti, appunto i due principi gemelli. Vengono però salvati da un uomo muscoloso, con la testa di leopardo, che aiuta i bambini a fuggire e elimina i suoi inseguitori. Lui non si ricorda nulla del suo passato, si ricorda soltanto una parola, Guin, che ritiene essere il proprio nome.
Da lì in poi i tre affronteranno una serie di avventure, dove Guin si farà sempre valere, sia con la forza sia con l'astuzia.

Il manga in sé è scorrevole, i dialoghi scivolano addosso al lettore senza che esso se ne accorga, e la storia fila ed è anche piacevole, i disegni a tratti fantastici, e a tratti abbozzati (forse apposta) rendono ancora più bella la lettura. Purtroppo la trama si fossilizza e non si hanno tante risposte e la storia muore un po', lasciando l'amaro in bocca al suo lettore, un manga più seinen che shonen sicuramente e che non consiglierei a tutti. Mi accodo alle critiche di qualcuno su come viene mostrato l'affetto dei due gemelli, alle volte (se non tutte) veramente troppo esasperato.
Durante la lettura si ha quella sensazione di aver già letto cose simili, ma non dà tanto fastidio poiché come ho detto la letture è molto agevole e le azioni si susseguono velocemente, ma ovviamente come sviluppo della trama è un po' forzata, e poi addirittura mozzata, e questo va molto a discapito della qualità della storia e della serie manga stessa.

I volumi (penosi a dir poco) editi dalla Planet Manga sono 6, si rovinano allo sguardo e non contengono pagine a colori per un prezzo di 4.30€. Prezzo veramente troppo eccessivo.

Il mio voto è 6. Il manga mi ha deluso, ma ha anche tanti pregi come il disegno la facilità di lettura, ma purtroppo, come ho detto, mi è parso troncato e la narrazione ne ha risentito. Ho anche un'altra saga edita dalla Ronin manga, che leggerò più in qua, spero che sia un po' meglio.
A chi vuole un manga diverso, o a chi è piaciuto (o piace ancora) Berserk e il genere fantasy posso dire di acquistarlo, per sfizio, altrimenti potete lasciarlo sugli scaffali della vostra fumetteria.


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Dragon_slayer

Volumi letti: 4/6 --- Voto 7
Guin Saga è un manga basato su una serie di romanzi di Kaoru Kurimoto (che si è recentemente spenta per via di un cancro), la storia è un fantasy di ambientazione medioevale europea che tanta fortuna hanno in Giappone (Claymore, ma anche Berserk per citare alcuni manga con caratteristiche simili).

Input: banale, più banale non si può nemmeno se lo volessi ma questo manga è basato su una serie di romanzi scritto 30 anni fa ed allora non c'era la Tolkien-mania e non tutti i fantasy avevano come base quella (ora super-spoiler per chi non lo ha letto). Principessa e principe il cui padre è stato ammazzato davanti ai loro occhi cercano vendetta, arriva il principe azzurro che li salva da sgherri (chiamati anche personaggi filler di Naruto) ma... sorpresa, il principe azzurro non cavalca un cavallo bianco, non uccide i nemici con il pensiero ma ha un testa di leopardo e non si ricorda le sue origini e il motivo della forma della sua testa (questo è Guin). Quindi mi sento di perdonare l'input banale perché il manga non può che seguire le direttive del romanzo.

Sviluppo: anche questo per chi mastica i fantasy è banale-banalotto e da la sensazione di già visto, se non fosse che il protagonista non è Gatsu di Berserk, non è Rufy di OP, non è una qualunque protagonista di shonen che batte l'esercito con la mossa super-potente, è un uomo (con la testa di leopardo) forte ma pur sempre un uomo, se deve fuggire, fugge, se deve combattere, combatte.

Note stonate: una eccessiva ricerca nel mettere elementi di romance nella relazione fratello-sorella. Capisco che si vogliano bene, ma non c'è bisogno di tante manfrine, poiché risultato è poco apprezzabile e non ben giustificabile. Peccato anche per l'incostanza nel disegnare Guin: una volta appare curatissimo, la volta dopo solo abbozzato.

Note liete: queste sono tante, troppe; metto solo le principali, leggendolo ti sembra di leggere un libro fantasy con le illustrazioni di lato, i dialoghi scorrono, li leggi e li assorbi in una occhiata; il disegno è stupendo, dettagliato (tranne per Guin, come già detto), accurato ti fa capire le sensazioni dei personaggi e i sentimenti di quella particolare scena.

Edizione Panini: da dimenticare! La maggior larghezza delle pagine favorisce lo stile di disegno e il manga, purtroppo questa è l'unica nota lieta; 4.30 euro per l'edizione sottiletta mi pare eccessivo, la colla è la solita della Panini che dura circa 6 settimane e le pagine ti lasciano le mani così sporche che devi usare l'acido per pulirle. Fortunatamente non ci sono errori di lettering o pagine tagliate male.

Trovo questo manga un esperimento molto interessante e degno di gran considerazione ma, secondo me, non sfrutta le occasioni che la trama crea: è splendido, ma la scelta di non puntare su atmosfere dark è infelice poiché impedisce al lettore di “immergersi” completamente nella storia. Voto 7 ed è un peccato perché poteva essere molto di più.


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Kouga

Volumi letti: 1/6 --- Voto 7
Mi sono avvicinato a quest'opera perché si dice che i romanzi di Guin Saga siano la più grande ispirazione che il maestro Kentaro Miura abbia mai avuto per creare l'universo di Berserk. Non avendo ancora avuto modo di reperire il romanzo originale (fortunatamente già edito in Italia) o di visionare la serie animata, ho acquistato questo volume a spada tratta, non pentendomi minimamente dell'acquisto: Guin Saga è un fantasy di stampo medievale occidentale che mescola diversi fattori e generi, dimostrandosi sin dalle prime battute un perfetto mix tra uno Shonen ed un Seinen, mescolando atmosfere che riusciranno ad intrattenere un pubblico di giovanissimi come di adulti in una trama intrisa di mistero e forte interesse. I personaggi presentati non sono ancora stati ben delineati anche se si può vagamente intuire dove la storia li porterà a parare, il disegno è molto curato, definito (peccato solo per l'assenza delle pagine a colori), proporzionato, pulito e particolareggiato e i ritmi di narrazione sono molto veloci ed incalzanti. Sicuramente 4 volumi sono un po' pochi per un'epopea simile, ma spero vivamente che adattino anche le parti successive alla longeva storia concepita dalla Kurimoto. Per adesso, un 7 pieno!


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Frenky

Volumi letti: 1/6 --- Voto 7
Non sono solita fare recensioni dopo aver visto/letto il primo volume/episodio di un'opera, ma visto che i giudizi su questo manga scarseggiano ho deciso di fare uno strappo alla regola.
Sinceramente mi aspettavo di più da questo manga, sia a livello grafico che di gestione della storia.

Partiamo dai disegni, che mi lasciano alquanto perplessa: in alcuni punti sono convincenti, e basta vedere gli screen qui a fianco per rendersene conto (le ultime due immagini sono davvero stupende), mentre in altre parti li ho trovati troppo leggeri, troppo abbozzati per riuscire a rendere bene l'atmosfera che, stando ai romanzi, avrebbe dovuto essere più cupa ed inquietante.
La resa grafica dei personaggi è anch'essa piuttosto altalenante e, proprio come nell'anime, lascia a desiderare nella resa dei protagonisti Rinda e Remus, che a me danno l'impressione di essere usciti da uno shojo d'altri tempi più che da un fantasy; buona invece la rappresentazione di Guin e soprattutto di Istvan, la cui controparte animata continua a non convincermi. Suni, invece, più che una mezza scimmia mi sembra un elfo rimpicciolito, e questo di certo non giova ad un personaggio che mi sta antipatico sin dall'epoca della lettura dei libri.
Un'ultima nota sul comparto dei disegni: se è vero che Miura s'è ispirato al Kurimoto per creare Berserk, Sawada ha, per così dire, 'ricambiato il favore' rifacendosi spesso ad alcune tavole di Misura per disegnare Guin (senza ovviamente raggiungere i livelli superbi del creatore del Guerriero Nero), o almeno questa è stata la mia impressione sin da subito. Che sia un bene o un male sta ai lettori deciderlo.

Passando poi alla gestione della trama, anche qui mi aspettavo qualcosina di più, visto che i tempi più rilassati dei manga avrebbero tranquillamente consentito di trattare in modo più approfondito gli eventi dei romanzi, visto che tanto verranno presi in considerazione solo i primi cinque, e non l'intero ciclo di 124 romanzi.
Infatti, proprio come nell'anime, vengono tagliate alcune scene che sì, magari potevano risultare superflue a livello di narrazione, ma che certamente avrebbero aiutato a rendere quell'atmosfera cupa di cui parlavo prima.
L'autore ha perso così una buona occasione di attrarre i lettori amanti di ambientazioni più dark di quelle da lui rese, ma pazienza, non si può certo avere tutto.

Sull'edizione Panini sorvoliamo come al solito, l'inchiostro macchia-dita è ormai un marchio di fabbrica a cui siamo tutti molto affezionati, per non parlare del prezzo alto se rapportato al numero di pagine.

In conclusione, considerando il fatto che ritengo questo manga un buon sistema per avvicinarsi ai romanzi originali e che in ogni caso non me la sento di buttarlo completamente giù dopo un solo volume, il mio voto finale è 7, con la solita speranza di ricredermi in futuro e pentirmi di aver dato un giudizio così basso, assieme all'augurio che il successo e le vendite di questo manga siano tali da indurre qualche casa editrice a pubblicare l'intera saga.


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metaurus

Volumi letti: 1/6 --- Voto 8
Ho trovato questo manga altamente interessante, e da un punto di vista tecnico molto valido. La storia è molto bella e abbastanza intricata, questo uomo leopardo mette un po' d'ansia e in alcuni tratti mi fa pensare a "Ken il Guerriero" un altro manga che amo. certo c'è l'errore di sventolare ai quattro venti il fatto che Berserk si dice sia stato ispirato dai romanzi di Guin Saga, ma ormai siamo abituati a trovate pubblicitarie del genere, e non ci facciamo più caso. Comunque il disegno è molto bello e le pagine a colori sono interessanti e variopinte. Comprerò tutti i volumetti che saranno disponibili e lo consiglio anche a voi se avete voglia di cimentarvi in un manga molto affascinante. Sperando che continui di questo passo, vi raccomando di dare almeno una possibilità a questo manga perché la merita veramente, ed il prezzo non è nemmeno esorbitante.