11 febbraio Anno 1984: arriva il film "Beautiful Dreamer", il secondo film cinematografico ispirato ai personaggi di Lamù creati da Rumiko Takahashi che oggi possiamo, a ragion veduta definire, una una tappa fondamentale nella storia dell'animazione giapponese, in quanto anticipa notevolmente temi e tecniche narrative che verranno abusati nelle produzioni successive.
Il tutto nonostante il responso del pubblico dell'epoca fosse abbastanza negativo. Siamo di fronte ad uno di quei casi in cui la rivalutazione è totale ed ad oggi infatti si parla di film capolavoro del regista Mamoru Oshii

Il perchè ce lo spiega il nostro Twinkle nella sua recensione

 
E così Mamoru Oshii consegna definitivamente al mondo il suo "Urusei Yatsura", insoddisfatto del prevedibile filmetto celebrativo "Only You", a costo di mandare all'aria i suoi schemi, di fare infuriare i fan e la stessa Rumiko Takahashi con una storia visionaria e onirica. "Beautiful Dreamer" non c'entra quasi nulla con "Lamù", e per questo è bellissimo, ma ciò che oggi stupisce non è tanto l'immeritata fredda accoglienza del popolo purista giapponese - era già accaduto con il secondo film di Lupin III, "Il Castello di Cagliostro" - bensì il goffo tentativo della produzione di imitare "Beautiful Dreamer" con uno dei successivi film di Lamù, "The Forever", ormai privo di Oshii, con risultati tutt'altro che soddisfacenti.

I preparativi per il festival scolastico al liceo Tomobiki proseguono spediti, il lavoro è talmente tanto che pare quasi non volere finire con studenti e professori che passano giorni e notti a scuola da un tempo che nessuno riesce definire con precisione. L'unica persona perfettamente a suo agio in questa situazione è Lamù: felice di trascorrere 24 ore al giorno con Ataru e tutti i suoi amici, confessa a Shinobu che il suo sogno per il futuro è proprio questo. Le cose però si fanno sempre più strane fino a degenerare, i ragazzi non riescono più a tornare a casa, la scuola Tomobiki e tutti gli studenti si sentono isolati dal mondo con la sola casa Moroboshi disponibile, è stata davvero Lamù a volere tutto questo?



Con The Disapperarance of Haruhi Suzumiya come suo erede spirituale (molte le similitudini tra i due film nonostante sviluppo narrativo e messaggi siano differenti, ma in generale il tema dell' "Haruhi want this" sembra provenire direttamente da qui), "Beautiful Dreamer" scava nei sentimenti più profondi dei personaggi della serie con una Lamù inconsapevolmente padrona di un mondo regolato dai suoi desideri, espliciti e non.
La città muta in breve in un paradiso a prova di eterno adolescente mosso unicamente dal divertimento, privo dell'oppressione del mondo adulto che incombe, dove spazio e tempo perdono il loro significato.
Non è un caso infatti il comportamento della maggior parte dei personaggi, che fin da subito rinunciano a trovare una soluzione al problema cullati in questo eden dove i doveri non esistono e i supermercati sono sempre riforniti. Uniche eccezioni Mendo e Sakura, ovvero gli "adulti" della situazione, impegnati a indagare sull'accaduto, e le sorprese non mancheranno, con la fiaba di Urashima Taro come punto di riferimento arriveranno a scoprire chi realmente si cela dietro tutto questo.
 
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Abbiamo scelte registiche quanto mai azzeccate, una Lamù quasi "eterea" nelle sue poche apparizioni della seconda parte, eccezionali ambientazioni misteriose e personaggi visionari, con un occhio sempre attento ai comprimari e alle loro sfumature in 100 minuti mai noiosi, mai banali, dove mondo normale e onirico si mescolano lasciando però lo spettatore a suo agio, esattamente come i personaggi.
E sul finale del lungometraggio vi troviamo l'estro più alto mai raggiunto dall'Urusei Yatsura animato e cartaceo, con il rapporto tra Ataru e Lamù al centro di tutto in un sublime atto d'amore verso il desiderio che vuole eternizzare il momento, i luoghi e i comprimari della loro adolescenza.

"Beautiful Dreamer" è questo e altro, manifesto surreale del mondo e dell'adolescente, oltre che un segnale di speranza per un'umanità che ha smesso di sognare, per i registi di anime che hanno smesso di osare, e di sperare, oggi più di prima.


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Cho è Mamoru Oshii?

Nasce nel 1951 a Tokyo, e dopo una laurea conseguita alla Tokyo Gakugei Daigaku inizia a lavorare per la Tatsunoko Production, dove compie il suo esordio come direttore delle animazioni per la serie Tv Ippatsu Kanta-kun. Nel 1980 viene assunto dallo Studio Pierrot, dove l'anno successivo dirige la sua prima serie animata Lamù, la ragazza dello spazio (Urusei Yatsura). Oshii in seguito si sposta alla regia di film d’animazione come Lamù: Only You (1983) e soprattutto Lamù 2: Beautiful Dreamer (1984), lungometraggio decisamente più maturo del precedente, che lo porta all'attenzione della critica. Tra le sue opere successive si annoverano Tenshi no Tamago (1985), Patlabor 2 (1993) e Ghost in the Shell (1995), licenziato in Italia da Dynit, che ottiene un enorme successo di pubblico e critica in tutto il mondo, e consacra il suo autore tra i grandi registi dell’animazione. Ghost in the Shell 2: Innocence, sequel diretto del primo film e uscito nel 2004, è stato il primo film d’animazione giapponese a essere nominato per la Palma d'Oro a Cannes; il successivo The Sky Crawlers, invece, viene presentato in concorso nel 2008 alla 65ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Oshii ha inoltre diretto numerosi film live action, dei quali il più conosciuto è Avalon (2001), una co-produzione nipponico-polacca che ha goduto di una distribuzione mondiale, Italia compresa. Oshii è stato apertamente elogiato da registi internazionali come James Cameron e i fratelli Wachowski. E'stato ospite durante il Lucca comics and Games 2015 (QUI il reportage di AnimeClick).  Attualmente risiede a Tokyo, in Giappone.


 


Il film venne distribuito per la prima volta in VHs in Italia nel 1992 da Yamato Video. Quest'ultima ha dato vita alla sua ultima edizione, dal 15 ottobre 2020, nei formati DVD e Bluray.




Il cast di doppiatori (presso la DDE Divisione Doppiaggio Edizioni - Milano con la direzione di Sergio Masieri) vide Roberta Gallina interpretare Lamù, il compianto Paolo Torrisi prestò la voce ad Ataru mentre Marina Massironi a Shinobu.
In streaming attualmente il film è disponibile su Anime Generation, il nuovo canale a tema anime di Yamato Video disponibile in abbonamento su Prime Video Channels. 

QUI potete ascoltare la puntata del nostro podcast "Tokyo Eyes" che parla del film.