Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Nella rubrica di oggi abbiamo anime di genere fantastico quali Narue no Sekai, Neo Angelique Abyss e Seisenshi Dunbine.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


Per saperne di più continuate a leggere.


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Quando il sovrannaturale e il fantascientifico sfiorano il genere “harem”, ne nasce qualcosa d'incompiuto e di approssimativo in termini d’incisività, ma pregno d'ilarità e capace, entro certi ovvi limiti, di regalare attimi di malinconia nonché punte di amara e d'inaspettata drammaticità. Questo è il risultato dell’equazione chiamata “Narue no sekai”, in italiano “Il mondo di Narue”.

Classica love-story dai toni vacui e acquerellati, "Narue no sekai" ricorda il suddetto plot tramite situazioni marginali che poco influenzano la trama centrale, ovvero una serie di divertenti, intense e curiose vicende vissute da quattordicenne di nome Narue Nanase, nata da madre terrestre... e da padre alieno.
S’evince da subito un dose di banalità sconcertante, un cliché che potrebbe essere annoverato quanto mai come spunto inespressivo e per nulla innovativo ai fini di stendere un canovaccio più intrigante, ma che con il procedere della trama, si mostra tutt’altro che noioso.
L’impostazione della trama composta da dodici, fulminei episodi è piuttosto semplice, vista e rivista in tanti altri anime che trattano più o meno profondamente lo stesso genere; un “modus operandi” adottato dagli autori chiaramente schematico ed efficace. Sebbene la base d’impostazione sia banale, l’evoluzione della storia si rivela altresì interessante, capace di emozionare e di tenere alto l’interesse dello spettatore per tutta la dozzina di puntate.
Non esente da un moderato e mai eccessivo fan service, Narue no sekai riesce a mixare elementi come le suddette gag, estremamente velate, leggerissime, mai volgari - nonostante siano talmente stereotipate da non riuscire a strappare più di un mero sorriso -, a momenti d’introspezione e psicologia di una certa misura.

È chiaro che nonostante l’impronta dell’anime sia tendenzialmente comica, gli episodi chiave sono percorsi da una vena drammatica che ne incrina la spensieratezza e ne aumenta la caratura, accompagnando lo spettatore fin nel cuore della vicenda, scoprendo mano a mano che i minuti scorrono, il vero cuore nonché il significato della trama stessa.
Per citare un esempio, la presenza di donne cyborg capaci di provare sentimenti simili a quelli degli esseri umani ricorda molto il capolavoro delle CLAMP, “Chobits”, una fantasia atavica che si rifà ai capolavori di Collodi (Pinocchio) o allo stile del freddo involucro colmo di sentimenti reali visti a sprazzi in Blade Runner e affini.
Per quanto riguarda il comparto tecnico non v’è nulla di trascendentale: un livello di animazione sufficiente, ma non eccezionale, colonna sonora anonima, sicuramente adatta alla trama, ma che non strabilia né stupisce.
Si tratta a conti fatti di un lavoro interessante, capace di discostarsi solo in parte dai soliti schemi, reo di mischiare due generi gettonatissimi in una vicenda ritmata e interessante.
"Narue no sekai" è un piacevole diversivo alla noia per uno spettatore occasionale, qualcosa d’intrigante e leggero per gli amanti del genere.



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Neo Angelique Abyss è un anime di 13 episodi (sia lode ai creatori per questa scelta) realizzato nel 2008 nel paese del Sol Levante. Come tanti altri anime, anche questo è tratto da una visual novel o comunque da un videogame, che in precedenza aveva ispirato un’altra serie animata… eh già, le disgrazie non vengono mai da sole.

Ora, la storia di Neo Angelique Abyss potrebbe anche sembrare interessante, e anzi, ammetto che in parte ero rimasto incuriosito dopo aver visto il primo episodio, tuttavia non sempre la confezione consente di giudicare il contenuto, e in questo caso il detto è quanto mai giusto. In apparenza l’abito fantasy confezionato sembra avere discrete potenzialità; lo spettatore viene condotto nell’immaginario mondo di Arcadia, una realtà dal sapore quasi ottocentesco segnata dalla piaga dei Thanatos, mostri di origine ignota che terrorizzano la popolazione, decimandola. Per lungo tempo gli unici a poter combattere e purificare queste terrificanti creature erano ragazzi, tuttavia, improvvisamente, una ragazza di nome Angelique si scopre in possesso di un potere immenso, in grado di purificare e far sparire i Thanatos. Fin qui, come detto, sembrerebbe anche interessante, ma la realtà è ben diversa: in primo luogo questi poteri non vengono mai spiegati, e, per quanto ci si possa impegnare, i vari purificatori che circondano Angelique appaiono dei normalissimi quanto bellissimi ragazzi, anzi è solo la bellezza a renderli in qualche modo ‘diversi’, ma non credo che questo sia sufficiente per combattere dei mostri. La stessa ambientazione pecca in superficialità; gli autori non si sprecano a dare una storia al mondo di Arcadia, è pertanto forte (oltre i limiti del lecito) la sensazione di realtà fittizia che permea l’intera storia. Ci si potrebbe consolare nell’aspetto sentimentale, eppure anche qui le cose seguono la stessa via appena descritta. A dire il vero, considerando la protagonista circondata da bellissimi ragazzi, tutti ovviamente affascinati da lei, è abbastanza difficile non immaginare alcuno sviluppo sentimentale, eppure è così. Insomma Neo Angelique Abyss potrebbe anche essere definito come fantasy, brutto e fatto male, ma pur sempre tale, tuttavia è impossibile definirlo un’opera sentimentale o romantica.

Quanto detto sulla storia vale anche per i personaggi. Su tutti Angelique svetta per la sua superficialità; la si potrebbe anche definire ‘oca’, ma un termine del genere non le renderebbe merito, in realtà è ‘pesante’ e irritante.
L’unica cosa che si può salvare è la realizzazione grafica, che peraltro comunque non eccelle, e anzi nelle fasi concitate mostra evidenti limiti; però, se confrontata con il resto dell’anime, almeno una sufficienza la merita.

In chiusura, posso solo che sconsigliare la visione di quest’anime superficiale e inutile sotto tutti i punti di visti. Per pura questione di principio l’ho visto tutto, seconda serie inclusa, ma concludere è stata una vera sofferenza, sensazione che solo un altro anime (di cui non dirò il nome) è riuscito ad eguagliare e superare. L’unica effettiva utilità di Neo Angelique Abyss potrebbe essere quella di dare un’ampia carrellata di idee già ampiamente sfruttate e, soprattutto, una collezione impressionante di bei ragazzi (e la cosa personalmente mi interessa meno di 0), il che la dice lunga sulla pochezza di quest’anime.



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<i>"Sono piccoli problemi di cuore nati da un amicizia che profuma d'amore... fan sognare, trepidare, bisbigliare dolcemente I love you [...] dove un bacio rubato è qualcosa di più."</i>
Come si possono dimenticare le parole della sigla animata di Piccoli Problemi di Cuore, trasposizione animata di Marmalade Boy? Ho iniziato a seguire l'anime sin da piccola (più o meno :D) quando anch'io come la protagonista Miki iniziavo a provare i primi batticuori, le prime amicizie che profumano d'amore, il primo amore. E come un colpo di fulmine, mi sono innamorata di Marmalade Boy. E' un manga bellissimo che consiglio vivamente a tutti perché affronta i temi dell'amore e dell'amicizia con una delicatezza incredibile, visti e provati con gli occhi e il cuore di un adolescente che affronta i primi ostacoli sentimentali.
Un manga fine, elegante e molto dolce, una vera perla tra gli shoujo degli ultimi quindici anni. Le vicende ruotano intorno a Miki, Yu, Ginta, Arimi e Meiko, tutti alle prese con l'amore. Ognuno di loro ha un carattere assolutamente unico e distinguibile e forse è anche questa la bellezza di questo manga; il fatto che non ci siano i classici personaggi stereotipati che ultimamente "inzozzano" (permettetemi il termine) il mondo dei manga e degli shoujo in particolar modo. Si assiste sempre alla solita minestra riscaldata, lui lei e l'altro, dove uno cerca di rubare la verginità a lei prima che ci riesca l'amico di sempre. Marmalade Boy non è nulla di tutto ciò. E' un capolavoro che affronta con molto tatto l'aspetto sentimentale dell'amore e non quello fisico. Ricordo infatti che le scene "fisiche" (ovvero di sesso) in questo manga sono praticamente assenti ma si capiscono comunque con una grande maestria tipica di Wataru Yoshizumi.
Lo ripeto per l'ennesima volta, lo consiglio veramente a tutti perché non vi pentirete di leggere un manga cosi dolce e tenero. E soprattutto la trama è assolutamente avvincente e fino all'ultimo volume lascia con il fiato sospeso!
Inutile dire che lo stile di disegno della maestra Yoshizumi merita un voto di eccellenza!
Nel complesso, voto: dieci e lode!