Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Oggi ci dedichiamo a titoli del 2013, con Tamako Market, Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatteiru. e Suisei no Gargantia.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


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7.0/10
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"Questo è proprio un bel posto. Diversamente dal mio paese, ci sono dei giorni in cui senti il freddo penetrarti le ossa. Tuttavia, percepisci sempre un gran calore scaldarti il cuore."

Le parole di congedo di Dera, nell'ultimo episodio della serie, riescono perfettamente a descrivere la sensazione che provoca e l'atmosfera che richiama "Tamako Market". Le avventure quotidiane della carinissima figlia del Tamaya e della sua combriccola di amichette e di vicini di casa riescono a divertire, a rasserenare e a scaldare il cuore dello spettatore. Dolcissimo e dal gusto genuino della semplicità, simboleggiata dal dolce per eccellenza giapponese, il mochi, "Tamako Market" è uno slice of life ambientato in un quartiere commerciale, l'Usagiyama, che sembra sempre addobbato a festa; le persone che infatti visitano il market in cui è nata e cresciuta Tamako hanno spesso l'impressione che sia imbastito un matsuri, il tipico festival di quartiere giapponese. La quotidianità di questa dimensione casereccia che fa capo alla piccola comunità dell'Usagiyama accoglie lo spettatore in un tenero abbraccio, che ha la morbidezza dei mochi e il calore di una famiglia.

Orfana di madre, Tamako è una liceale che adora divertirsi e godere delle piccole felicità di ogni giorno. Prima e dopo scuola aiuta suo padre e suo nonno, insieme alla sorellina, a gestire il negozio di mochi di famiglia. E proprio dei mochi ha la consistenza il carattere della protagonista: delicata e appiccicosa, tondeggiante e carina nelle forme, dolce e genuina all'assaggio, che sa conquistarti piano piano con la sua semplicità, Tamako ha un vero e proprio fetish per i mochi, e come essi riesce a farsi amare in un qualsiasi periodo dell'anno tu voglia assaggiarne la morbidezza. Tutti gli abitanti del quartiere adorano quell'agnellino di ragazza, che porta il suo sorriso a destra e a sinistra, senza sosta, riempiendo di gioia ogni giorno la strada su cui affacciano i negozi.
In uno dei tanti giorni "normali", e perciò felici, dell'Usagiyama, una sorta di pappagallo tropicale di nome Dera, alla ricerca di una sposa per il suo principe, si imbatte in Tamako e resta folgorato dalla gentilezza e dalla spontaneità della ragazzina. Ospite auto-invitato, l'uccello si impianta in casa Kitashirakawa, non disdegna mai i mochi offertigli tanto da lievitare quasi fosse un mochi egli stesso, e aiuta Tama-chan ad affrontare la sua crescita. Dera, d'altronde, è il personaggio meglio riuscito di tutto l'anime: non solo è divertente, fa un sacco di battute, è goffo e sbadato, ma è anche capace di esprimere con estrema classe e naturalezza concetti e visioni della vita da vera morale favolistica! Ogni tanto le sue citazioni appaiono come delle lezioni di vita, altre volte come delle chiavi di lettura del periodo adolescenziale, il lasso di tempo in cui l'uomo tende a cambiare più che in altri momenti della sua esistenza.

La dimensione dell'ogni giorno, della quotidianità, è il punto di forza di "Tamako Market" e ciò che lo rende più specificamente appartenente al suo genere di commedia. E' nello scorrere del tempo in ogni sua reincarnazione stagionale che la vicenda si svolge; fra festività ed eventi, dal Capodanno alla primavera, il cambiamento attraversa la vita della protagonista, invogliandola a maturare e a valutare più possibilità di futuro. Nell'ogni giorno risalta il nucleo familiare: la famiglia è al centro di ogni azione, di ogni scelta, di ogni pensiero di Tamako. Dove per famiglia, però, la protagonista intende l'intero quartiere, le sue amiche e i nuovi arrivati dai tropici a casa Kitashirakawa.

Una critica che posso muovere a questa chicca squisitamente giapponese è l'atteggiamento infantile di cui si caratterizzano ogni tanto i personaggi. Per il resto, l'ho trovato una visione delicata, serena, che ha saputo anche commuovermi ed emozionarmi, mi ha lasciata affezionare a quel microcosmo che è il quartiere Usagiyama e di cui anche Tamako è innamorata! In aggiunta a ciò, l'OST è davvero azzeccata e in alcuni episodi è la chiave ironica con cui vengono lette le vicende.
Come voto gli do un 7, perché nonostante mi sia piaciuto molto, trovo che sia indirizzato a un target più basso della mia età, che gli sta sì stretto, ma dal quale non riesce a uscire.



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La stagione primaverile 2013 sarà ricordata per una mole spropositata di ottime serie, più alcuni titoli ormai divenuti piuttosto famosi, come "L'attacco dei giganti", "Valvrave the Liberator" e "Suisei no Gargantia"; tuttavia, la vera forza di questa stagione risiede nelle serie meno appariscenti, ma così ben congegnate che non possono essere trascurate. Tra queste, un ruolo di primo piano è spettato a "Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatteiru.", un vero e proprio gioiellino d'animazione che ha saputo dimostrare la sua grande solidità di trama e un umorismo irresistibile.
"Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatteiru." è un anime della stagione primaverile 2013, composto da tredici episodi. L'opera è derivata dall'omonima light novel del 2011, la quale ha dato origine a tre manga nel 2012. Nell'autunno 2013 è previsto un OAV.

Trama: Hachiman Hikigaya è uno studente liceale tendente alla misantropia. Egli, disilluso dal mondo, dalla realtà e dalle (false) relazioni col prossimo, ha compreso che nella vita occorre un profilo basso e ha acquisito le "tecniche da solitario" per risultare meno appariscente possibile, in modo tale da evitare fastidi ed essere coinvolto in potenziali seccature. Sfortunatamente per lui, la sua professoressa lo costringerà a prendere parte a un fantomatico club di volontariato, ove troverà altre due persone con problemi simili ai suoi, l'intelligente ma intrattabile Yukino Yukinoshita e Yui Yuigahama, una ragazza che, nonostante la sua natura allegra ed estroversa, si sente esclusa dai "fighi della classe", a causa del fatto che ha paura di dire ciò che realmente pensa. Riusciranno i nostri eroi a cavare il ragno dal buco e a risolvere i loro problemi d'interazione?

Grafica: il comparto grafico è ineccepibile, dimostrando che "Yahari" è un degno figlio del 2013. Le ambientazioni sono ben realizzate e discretamente variegate, non manca la cura per il dettaglio. Le animazioni sono sì semplici (data la natura della serie), ma sanno essere fluide. Il character design ha subito una cospicua cosmesi rispetto alla novel e al manga.

Sonoro: nulla da eccepire riguardo al comparto sonoro. L'opening è piacevole e delicata, l'ending è più dinamica e allegrotta. Le OST sono ottime, gli effetti sonori sono spesso geniali. Ottimo lavoro anche per ciò che concerne il doppiaggio.

Personaggi: saper realizzare dei personaggi migliori di questi è cosa assai ardua. La loro caratterizzazione raggiunge livelli elevatissimi, tanto che spesso è possibile apprezzare a livello di parodia le tipiche "reazioni da gruppo" di fighetti, con le tipiche frasi che si dicono di solito per non essere estromessi dal gruppo. Il tutto con uno stile sagace e brillante. L'interazione è massimizzata, l'introspezione è portata a livelli incredibilmente alti ed è presente una buona dose di evoluzione caratteriale sia individuale che collettiva. Da notare la struttura geniale di molti nomi dei personaggi, i quali mostrano una cospicua similarità coi loro cognomi.

Sceneggiatura: un lavoro encomiabile su tutti i fronti. Ottima la gestione temporale, che procede fluida e lineare fino alla fine. Di tanto in tanto s'intravedono flashback a dir poco geniali per umorismo e contenuto. Il ritmo prosegue rapido fino alla fine. È presente un modesto quantitativo di violenza, il fanservice è ridotto ai minimi termini. I dialoghi (e soprattutto i monologhi) sono la vera punta di diamante della serie.

Finale: dal momento che è previsto almeno un OAV, il finale non è risolutivo ai fini dell'intera trama, tuttavia è conclusivo come arco narrativo. Come conclusione di tale arco è possibile apprezzare il grande umorismo, che, prepotente, impera su tutta la puntata, così come sono ottimi i costumi parodia di Saber Lily.

In sintesi, "La mia commedia romantica adolescenziale è andata a farsi benedire come previsto" è senz'alcun dubbio un capolavoro, scevro da ogni possibile difetto. Oltre a essere tremendamente divertente e ben congegnata, riesce a sorprendere per la sua grande genialità. Trovare dei protagonisti fuori dagli schemi, dotati di un cinico realismo, una spietatezza nel ragionamento, una visione della vita fondamentalmente pessimista e disillusa, non è cosa di tutti giorni, soprattutto se loro malgrado sono "costretti da forze maggiori" a dover interagire per "integrarsi" nella società. Data la natura dell'opera, mi sento di poterla consigliare a chiunque.



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Perdonate il vostro recensore, perché stavolta peccherà di lucidità e stirerà un po' il voto, facendolo arrivare a un "8", che probabilmente è un po' largo, ma devo confessare di aver amato moltissimo questa serie, e sono quindi disposto a perdonarle i difetti che di certo non ha lesinato.

Chiusa questa doverosa, piccola premessa, partiamo a spron battuto da ciò che senz'ombra di dubbio da solo vale il prezzo del biglietto, ovvero il comparto grafico. Signori, e qui penso che nessuno criticherà questa mia esortazione, vi invito, se ancora non l'avete fatto, a guardare questo anime solo per apprezzarlo visivamente. Siamo di fronte, infatti, a un lavoro sopraffino da parte del team che si è occupato dell'aspetto visivo, perché "Suisei no Gargantia" è una gioia per gli occhi. Che sia la distesa uniforme dell'oceano che si stende a perdita d'occhio fondendosi con il cielo sulla linea dell'orizzonte, il design un po' retrò della flotta che compone la Gargantia, piuttosto che quello di Chamber, il robot futuristico comandato dal protagonista, sfido chiunque a non rimanere letteralmente estasiato davanti alle immagini che, con un'animazione fluidissima, colori vivaci e sgargianti, ci passano davanti agli occhi. E anche il chara design non è da meno, presentando dei personaggi dall'aspetto e dall'espressività curatissimi, che siano il freddissimo (inizialmente) Ledo, o l'espansiva Amy.

Tale sontuosa cornice fa da teatro a una trama bellissima e che avrebbe una solidità degna di un cult, se non fosse, e qui emerge la prima pecca di questo anime, che un po' per la brevità della serie (se invece che sui canonici tredici episodi, "Suisei no Gargantia" fosse stato sviluppato su ventisei, a mio parere, saremmo qui a parlare di capolavoro), un po' per la non sempre felicissima scelta di come portare avanti la trama stessa, la fluidità del canovaccio è un po' claudicante, e non si può non sottolineare questo difetto. Se nei primi episodi, infatti, la trama scorre molto lentamente in quello che apparentemente sembra uno slice of life, nell'ultimo quarto dell'anime gli eventi subiscono un'accelerazione brusca, che, come accennato, impedisce una narrazione del canovaccio con tempi e modi più adeguati a quello che la serie avrebbe meritato.

Di questa "sindrome da sviluppo incerto" sembrano afflitti anche alcuni personaggi, che, se nella prima fase sembrano dei 'bamboccioni' anche un po' tonti, rivelano nel finale tutt'altro spessore (Pinion tra tutti). Ulteriore problematica sul fronte del cast è anche la presenza dei vari comprimari, che fino alla fine non si capisce se avranno un ruolo di primissimo piano o meno, dando quindi l'idea di un amalgama dei personaggi non proprio riuscito. A emergere dal calderone del cast di "Suisei no Gargantia" ci sono invece i tre protagonisti, che ho apprezzato moltissimo: Amy, Ledo e il robot Chamber. Amy, che pure ha suscitato molte critiche nei commenti sui singoli episodi, l'ho trovata credibile, come controparte romantica di Ledo, ragazzina spigliata, vivace ed espansiva, alla sua, si presume, prima cotta; farà crescere il suo sentimento in modo costante e coerente per tutta la durata della serie, coronandola nel finale, e toccando l'apice nella sensualissima danza con cui si esibirà per Ledo, dimostrando la sua ormai matura femminilità. Dall'altra parte abbiamo invece Ledo, che, se nei primi episodi non apparirà molto diverso, come modo di ragionare, dal suo compagno robotico, avendo subìto un condizionamento psicologico profondo dalla società militare da cui proviene, si umanizzerà sempre più nel corso della storia, arrivando, nell'ultimo episodio, ad avere la stessa paura e gli stessi rimpianti di fronte alla morte che qualsiasi essere umano mostrerebbe. Percorso meravigliosamente analogo lo compie Chamber, che assieme al suo pilota apprezzerà sempre più la logica del mondo su cui sono stati teletrasportati, totalmente differente da quello da cui provengono, con un epilogo (non voglio fare spoiler, ma credetemi, è coerente e bellissimo) degno del miglior Isaac Asimov e di tutte le sue storie sulla robotica.

La colonna sonora è gradevole, con ottimi effetti, e motivi azzeccati e coerenti alle varie fasi della trama. Bellissime le sigle iniziale e finale, più incalzante la prima, lenta e romantica la seconda.
Concludendo, un anime che poteva essere un vero cult, con una trama spettacolare, specialmente per gli amanti della fantascienza, una parte dei personaggi che penso resterà nel cuore di molti che visioneranno l'anime, e una qualità grafica sbalorditiva, che meritavano però, come detto in sede di commento, uno sviluppo migliore, grazie al quale avremmo davvero parlato di capolavoro assoluto.