Dopo l'annuncio diramato qualche settimana fa dalla tv di stato NHK su una futura abdicazione dell'Imperatore, è arrivato ora il discorso ufficiale di Akihito.
In un messaggio di dieci minuti che ha bloccato il paese, Akihito, 82 anni, ha espresso le sue preoccupazioni per le future difficoltà che potrebbe incontrare nell'adempiere ai suoi doveri e all'esercizio delle funzioni imperiali.
 


Bisogna premettere che per i giapponesi è un evento molto raro che il loro imperatore parli a tutto il popolo. Questa è la quarta volta: la prima fu quando Hirohito, padre di Akihito, annunciò per via radiofonica la fine della Seconda Guerra Mondiale e poi, sempre per radio, la natura umana e non divina della sua persona. La terza fu più di 60 anni dopo, quando nel marzo del 2011 Akihito parlò alla nazione provata dal terremoto e dallo tsunami, per richiamarla all'unità.

"Ho più di 80 anni e per fortuna sono ancora in buona salute. Tuttavia, quando considero che il mio livello di forma fisica sta gradualmente diminuendo, sono preoccupato perché potrebbe diventare difficile per me svolgere i miei doveri come simbolo dello Stato così come ho fatto fino ad ora. Per far fronte all'invecchiamento dell'Imperatore, penso che non sia possibile continuare a ridurre continuamente gli impegni dell'Imperatore nelle varie questioni di stato.
Anche in tali circostanze, la mia speranza è che la famiglia imperiale possa continuare ad essere con la gente in ogni momento e possa essere in grado di collaborare con le persone per costruire il futuro del nostro paese e che la funzione dell'Imperatore in quanto simbolo dello Stato possa continuare costantemente senza pause. Con questo augurio sincero, ho deciso di rendere noto a tutti il mio pensiero.
"
 

Questo in sintesi il discorso di Akihito che, nell'affettato linguaggio della casa imperiale giapponese, assumono un significato ben più forte: senza mai menzionare direttamente l’abdicazione per evitare così di assumere un ruolo politico, inadatto al suo ruolo e in assenza di una normativa specifica, Akihito ha invitato di fatto il governo e il parlamento a studiare una soluzione che gli consenta di lasciare il testimone a suo figlio. Infatti la Costituzione giapponese non prevede la possibilità dell’abdicazione, perché in questo modo, si andrebbe a dare un ruolo politico all'Imperatore che invece di fatto non ne ha e non deve averne.
 

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha così commentato: "Riflettendo sull’attuale stato dei doveri pubblici dell’imperatore, sulla sua età e sul peso dei suoi impegni, dobbiamo considerare cosa è possibile fare. Abbiamo ascoltato con attenzione le parole di Sua Maestà l’Imperatore e ora dobbiamo rifletterci profondamente".

Akihito, sul trono dal 1989, sembra già da tempo molto stanco per i numerosi impegni che deve affrontare: continui appuntamenti istituzionali, visite e ricevimenti ufficiali sia in patria che all’estero. Solo nel 2015 sono stati ben 270! La sua salute poi non è delle migliori: ha subito un intervento per un cancro alla prostata nel 2003 e un bypass coronarico nel 2012, oltre a una brutta influenza lo scorso inverno. Probabilmente tutta questa somma di fattori ha convinto l'Imperatore a smuovere le acque e a "pretendere" una riforma della costituzione.

Fonti consultate:
TheJapanTimes
LaStampa