A volte sono tanto piccoli da non riuscire a contenere nemmeno 10 persone, altre così grandi da avere un menù elettronico con cui ordinare cibo e bevande. Sono gli izakaya, un incrocio fra il bar italico di paese e il pub inglese: atmosfera rilassata, cibo semplice e alla buona e alcol a fiumi. Ma per gustarsi fino in fondo l'esperienza, meglio avere chiari pochi e semplici punti, per sapere cosa vi aspetta se avrete l'occasione di varcare quella soglia.....
 

CIBO
Se siete alla ricerca di una cucina raffinata e il vostro guru è Carlo Cracco, beh, potete anche smettere di leggere: l'izakaya non propone piatti raffinati, ma cucina senza troppe pretese. Qui il cibo serve ad asciugare l'alcol! La varietà però è sicuramente un importante punto di forza del menù: non stupitevi quindi quando scoprirete che potrete scegliere fra sashimi, natto e ... pizza Margherita! Ma se volete andare sul sicuro, potete scegliere la triade takoyaki (polpette di polpo fritte), karaage (pollo marinato e fritto), Hiyayakko (tofu fresco variamente condito).

BEVANDE
E qui avrete l'imbarazzo della scelta, essendo gli alcolici il vero punto di forza degli izakaya. Su tutte svetterà la birra, d'altronde i giapponesi adorano la bionda con la schiuma; ma se il vostro palato non la gradisce, potrete sempre optare per il whisky (il Giappone produce fra i migliori whisky del mondo), il sake, l'umeshu (il vino di prugne) e lo shochu (un distillato a base di orzo, zucchero di canna, patate, riso o grano). Quest'ultimo è molto apprezzato nella versione oolong-hai, cioè un tè zuccherato freddo corretto appunto con lo shochu.
 

PREZZI
Sebbene i prezzi dei singoli piatti non siano di per sè elevati, occorre fare comunque attenzione. Di solito nel menu le voci per il cibo vanno da un minimo di 100 yen fino a circa 700 yen, mentre quelle per le bevande vanno ad esempio da 120 a 400 yen per la birra.
Quello che può far lievitare il conto può essere la confusione della comitiva e il tasso alcolico della stessa: al grido di "Tanto costa poco, si vive una volta sola, cosa vuoi che sia un altro giro di edamame" potreste ritrovarvi a spendere l'equivalente di circa 25 euro per due bicchieri di birra e un po' di yakisoba. Può essere perciò più conveniente soprattutto se si è in tanti, scegliere locali con la formula nomihodai (all-you-can-drink) e tabehodai (all-you-can-eat): in un tempo limitato (di solito da 90 a 120 minuti) potete mangiare e bere senza limitazioni ad un prezzo fisso. Almeno non avrete sorprese al momento di pagare il conto....
 

REGOLE
Per evitare discussioni spiacevoli, è utile conoscere due termini:
1) Otooshi: è un piccolo antipasto servito a discrezione dello chef (una sorta di roulette russa dell'assaggio) che è compresa nell'equivalente del nostro coperto e che costa poche centinaia di yen. Sarà aggiunto al conto finale, quindi non pensate che abbiano cercato di fregarvi se i soldi che vi chiedono non corrispondono al totale che avete calcolato.
2) Warikan: è l'accordo di dividere l'intero conto in parti uguali tra tutti gli altri ospiti. Pratica piuttosto comune in Giappone, evita imbarazzanti dibattiti alla fine della serata.

LUOGHI PER TURISTI
Se il vostro giapponese non è un granché, se siete da soli, se non amate il rischio, esistono anche catene di izakaya turisti-friendly, con menù in inglese e tablet con le immagini. Le più famose sono:
1) Kin-no-Kura: presente in tutte le località turistiche, è una scommessa sicura. Il sistema di ordinazione è di solito tramite tablet e dispone di un mix di cibo giapponese e occidentale.
 

2) Torikizoku: questa catena è specializzata in piatti a base di pollo, quindi gli amici vegetariani dovranno astenersi. Con un all-you-can-eat a meno di 3.000 yen, potrete avere un'idea di quanti modi esistano per cucinare un pollo e di come per i giapponesi sia l'equivalente del nostro maiale: non si butta via niente!
3) Watami: molto amato anche dai residenti per la sua atmosfera conviviale e senza fronzoli, che fa sentire subito a casa, ha una diffusione davvero capillare e non sarà difficile trovarne uno su Google maps.

FRASARIO
Anche se non sapete il giapponese, uscirvene con semplici frasi nell'idioma locale potrà farvi benvolere e potrete così conquistare la fiducia dei gestori e degli avventori.
1) Biru onegaishimasu: la più semplice delle richieste: una birra, per favore. Ovviamente se non volete la birra, basterà sostiutire biru con il liquore da voi prescelto. Se siete astemi come me, acqua si dice mizu. Buona fortuna.
2) Okaikei onegaishimasu: il conto per favore. Scoprirete così l'ammontare della vostra serata.
3) Betsu-betsu: vuol dire dividere e vi sarà d'aiuto se vorrete pagare solo la vostra parte di consumazione.
4) Toire wa doko desu ka: dove sono i bagni? A furia di bere, vedrete che questa frase vi sarà davvero molto molto utile....
 

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Fonte consultata:
GaijinPot